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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Indro Montanelli, XX Battaglione Eritreo, 1936

concordanze di «mia»

nautoretestoannoconcordanza
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render vana l’opera mia e vostra. Io debbo
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Il battaglione è la mia vita, lo sapete. Non
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pel battaglione. È la mia creatura. E anche voi
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reclute e fui a mia volta per essi null
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Al contrario: tengo alla mia personalità di artista quanto
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di artista quanto alla mia personalità di soldato; o
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nota informativa non nella mia carriera (carriere non ho
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né altrove) ma nella mia vita. La quale è
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di mascoline fierezze. ¶ La mia fierezza, per ora, è
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non usciranno né dalla mia penna né dalla mia
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mia penna né dalla mia bocca). È soltanto la
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un battaglione solitario, vita mia e di tutti: un
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è personaggio importantissimo nella mia vita, e un giorno
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Gaber, guardavano perplessi la mia cupa irritazione dei primi
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a sedere davanti alla mia tenda, biascia preghiere interminabili
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circo equestre, forte della mia fragilità, e chiedevo che
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sa, è anche la mia opinione: sono due ragazzi
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forza) Sì, anche la mia opinione. Tuttavia… (Con decisione
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bambina? ¶ GHIZZONI (sorpreso): La mia bambina!? Bene, Signor Maggiore
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quanto Lei pensi. Alla mia età, quando non si
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non si stancò fu mia madre che, per l
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Nessuno, se non la mia bambina. ¶ MAGGIORE: È già
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pomeriggio lo dedico alla mia bimba. È una vita
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Lina era incantata dalla mia divisa, dal fatto che
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rivisto l’Italia… la mia Italia. L’Italia – creda
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meno. ¶ GHIZZONI: Neanche della mia compagnia sai, almeno così
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GHIZZONI (illuminandosi): È la mia bambina? ¶ GIUSTI: No. La
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po’ nella tasca della mia giacca… Grazie… No, nell
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GHIZZONI: Sì, una è mia (Giusti fa per restituirgliela
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nastrini.) ¶ GHIZZONI (sorridendo): La mia bimba ne sarà felice
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Toscana. Non è la mia Patria, la Toscana, ma
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stato, da bimbo, con mia madre, al mare, a
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storielle che mi raccontava mia madre quand’ero bambino
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grazie a te, Goitana, mia moglie avere fatto un
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trillo dell’allodola la mia preghiera mattutina e poi
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mano torno torno la mia tenda e si son
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queste piccole cose della mia vita (fatti, uomini, burattini
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aperte. ¶ Dessà ¶ Questa è mia madre. ¶ Nella stanza semibuia
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nanna coscine di pollo. ¶ Mia madre ha dovuto lasciarmi
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intorno senza pausa. Solo mia madre rimane così integra
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un mare in tempesta. ¶ Mia madre è bella; e
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perché Mascal vicino e mia gamba stiamo bene grazie
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amico, archet. È della mia tribù, è della mia
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mia tribù, è della mia cabila. Abbiamo combattuto insieme
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diavolo stiamo entrato dentro mia testa, o Dio volere
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tutta una montatura la mia. ¶ Una vocetta – quella vocetta