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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Salvatore Di Giacomo, Nella vita, 1903

concordanze di «mia»

nautoretestoannoconcordanza
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rovinata, e la rovina mia non la posso nascondere
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sordomuti di Capua, bella mia. ¶ Tese l'orecchio: pioveva
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all'Annunziata. Parla con mia moglie, con Chiarina: tra
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balbettava: ¶ - Sull'anima di mia madre che m'è
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Ho perso tutto e mia madre m'è morta
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avete scelto la vettura mia e me per correre
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Caffè Grande a casa mia c'è un bel
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ha mai visto Bamboccetta? Mia figlia? La piccina? Ma
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tacque. ¶ Come entrai nella mia stanza da letto mi
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era fredda. Sgusciò nella mia camera, per lo schiuso
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avevo tranquillamente esercitato la mia professione di medico condotto
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vicinato: e l'onesta mia maniera di vivere me
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venir dal mercato alla mia volta una folla che
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anni a dietro, la mia seconda casa, rividi le
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mano che premeva la mia sulle coltri era calda
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si volse lentamente dalla mia parte. ¶ - Egli è che
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del pagliaccio, sa, non mia... Lo lessi in certi
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la vita?... E la mia, signore?... Che Calvario!.... L
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solo al mondo, oramai - mia madre era morta nel
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e agli occhi della mia fantasia, che or andava
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un tono ammonitivo, la mia povera voce non avvezza
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voce squillò improvvisamente nella mia camera... ¶ - Carlo! Carlo! ¶ S
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gli avevano partecipato la mia nomina... ¶ - Come hai saputo
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leggi! - mi fece - È mia madre. L'ho saputo
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felice: è orgogliosa della mia laurea. Capirai, abbiamo una
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gli premeva davvero la mia fortuna?.... ¶ Nella penombra, ricadendo
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solo col vivo della mia voce, ma col baleno
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colei che durante la mia infermità non s'è
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io m'accorsi della mia storditaggine. Che poteva sapere
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potervi presto annunziare la mia guarigione. ¶ - È la felice
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scuro, avvicinando quasi alla mia la sua faccia, mormorò
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volete fare?.. ¶ - Pazienza, bella mia. Poca roba. Ce la
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aspirazioni, non per elezione mia. Ti pare? Un impiego
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a chiamare da casa mia, d'urgenza. Una malattia
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tutto si tolse dalla mia vista. Ma sopra di
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giudicavo troppo frettolosamente? La mia fantasia, disposta ad architettare
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addetto alla spolveratura della mia camera. ¶ Con lo straccio
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Improvvisamente - mi dimenticavo nella mia bisogna - il grande orologio
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il corso. Cercai, sulla mia destra, la scaletta che
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e lascio sola la mia signorina. Mi volete dare
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mai amato! ¶ - Oh, figlia mia! - balbettò la maestrina, con
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Oh, Dio! La signorina mia ha avuto la risposta
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Oh, Sofia! Oh, Sofia mia!.. Oh, Dio! Dio! Dio
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balbettò, soffocata da' singhiozzi: ¶ - Mia madre.