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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

concordanze di «mia»

nautoretestoannoconcordanza
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1922
altro da fare alla mia età, che pubblicare manoscritti
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mi ritrovavo solo nella mia vecchia sala da pranzo
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concepito. Per trent’anni mia moglie Giacinta, seduta di
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giuramenti di fede eterna. ¶ Mia moglie era partita la
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fondo, io porti alla mia famiglia, m’ero súbito
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Quella sera, solo nella mia stanza da pranzo, acceso
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occupazione nuova per la mia nuova ed accettissima solitudine
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mutate: fra le altre mia moglie è tornata ed
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coi miei entusiasmi, la mia ingenuità con la mia
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mia ingenuità con la mia diffidenza, i miei guaj
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mezzo secolo dopo la mia morte. ¶ Conosco la detta
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dei miei e della mia cittaduzza, io le ho
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tutte cioè obbedienti alla mia sincerità, al mio capriccio
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istituisco lui erede della mia curiosità: una curiosità che
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è la virtù della mia età. Anzi la verità
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me e per la mia breve illusione, e soprattutto
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l’automobile sfugge alla mia intelligenza antiquata e borghese
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perfezione. Ma costretto dalla mia professione a correre tutto
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affidandomi pel resto a mia moglie, sentendo sempre più
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appena aveva udito la mia voce salire alla spietata
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che, almeno a notizia mia, Nestore non si prestò
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medici, specie quelli della mia età e indifferenza; ma
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passò anche in matematica. ¶ Mia moglie che alla mia
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Mia moglie che alla mia scienza e professione non
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quasi tutti quelli della mia generazione, non ho mai
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sua pratica contro la mia ignoranza. Ma adesso penso
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Babbo, ho scelto la mia professione. Io faccio il
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un medico chirurgo. E mia moglie è la figlia
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al mondo, eravamo certo mia moglie ed io. Borghesi
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battezzare così. Appena mercè mia gli nacque questo nepote
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esperienza più sicura della mia, quando mio figlio concentrava
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sapeva tutta a mente. Mia moglie si provava a
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lusingavano la vanità di mia moglie. Udir Nestore parlare
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al romor mondano della mia onesta e modesta Giacinta
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promesso sposo con la mia fidanzata e col mio
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conferma, dall’alto, della mia inguaribile mediocrità o timidezza
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ora si dice, della mia classe a presentare i
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il primo segno della mia adesione alle idee politiche
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non parlai più della mia croce. Allora accesi la
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che egli mi offriva. ¶ Mia moglie spalancò le braccia
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sostenendo la loro vanità, mia moglie la loro utilità
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Poi si parlò della mia carriera: io, sostenendo che
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compenso nel dovere compiuto; mia moglie, nell’ufficiale riconoscimento
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tuo padre ha rifiutato. ¶ Mia moglie a queste recise
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lacrimato e sospirato sulla mia croce svanita e io
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un mese prima la mia fede monarchica. ¶ — Ma insomma
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prima pelurie mi regalò mia madre (era già vecchio
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nostro benemerito commendator Pópoli. Mia moglie aveva allora creato
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che sono indegni della mia età, avendo Giacinta portato
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Mastiotti qui in casa mia, il quale pranzo tanto
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dalla sottoprefettura a casa mia sempre più frequenti, man
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Governo del re. E mia moglie correva in cucina
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azzurro il mio nome. Mia moglie che alle sei
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dal Corso a casa mia. Era l’automobile: l
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quella entrò, seguìta da mia moglie, una signora che
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florido ed ilare. ¶ — Cavaliere, mia moglie. Lei, sì, conosceva
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che ho voluto ricondurre mia moglie a San Marco
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sedette alla sinistra di mia moglie, mentre io di
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no. Ma è colpa mia, – e glielo dichiarai così
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perfino s’alzò, e mia moglie lanciò un piccolo
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Cento operai ho nella mia fabbrica di medaglie e
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in camera da letto. Mia moglie sfinita ma soddisfatta
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e costoso, più la mia casetta assumeva pei borghesi
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pei nuovi re. E mia moglie si pavoneggiava, e
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ad uso padronale. Ma mia moglie di rado v
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è a capo della mia famigliola colonica, quindici o
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uomo fragile e la mia austerità di padrone autorevole
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la verdura per la mia colazione improvvisata: ¶ Te vojo
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lu tenete a modu mia. ¶ — Margherita.... ¶ — Padrone.... ¶ — Quando vieni
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T’ho detto la mia età, ma t’ho
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intorno ai quali la mia povera vecchia moglie ogni
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m’aspettava a casa mia perchè, invece di fermarmi
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mi parve di casa mia. Giacinta, spettinata, le maniche
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aspettarsi il peggio dalla mia mediocre intelligenza, s’affrettò
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mi parve straordinario che mia moglie, nata e vissuta
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misericordia, senza parole, chè mia moglie mi voltò le
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m’aspettava dietro casa mia, sulla piazza di San
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trovai accanto Teta la mia cuoca, che si stringeva
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sola delle piote della mia vecchia Teta. ¶ — A occhio
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quella sera in casa mia. Bastonate, sì, revolverate, imprecazioni
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capo perchè riguarda casa mia. ¶ Di giorno in giorno
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a nascondere a casa mia le loro salate ricchezze
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che non ho a mia disposizione l’assoluzione del
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marito turberebbero ugualmente la mia coscienza di giudice. Ma
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anche mio figlio Nestore? Mia moglie me lo annunciò
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fatto si è che mia moglie ed io d
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e la chiamò “figlia mia”. ¶ Era passata meno d
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non potrei ormai alla mia età fare a meno
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c’è più nessuno. ¶ Mia moglie m’aveva dunque
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sapesse, anche per la mia delicata posizione verso il
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o si rivolgevano alla mia responsabilità professionale: massima, quella
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sindaco incatenata così alla mia famiglia, mi ripugnava. Non
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parte potevo ritirare la mia domanda di pensione, in
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peggio si era che mia moglie non la intendeva
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le cose, senza colpa mia, precipitarono. ¶ L’aprile scorso
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La colpa è tutta mia. Non se la prenda
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d’amor proprio. – In mia mano alfin tu sei
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potevano anche infischiarsi della mia scoperta e superiorità; ma
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pranzo, e io a mia moglie nulla dissi per
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finisse a divulgare la mia confidenza; e, chi sa
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in un cassetto della mia scrivania. Questo fu il
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incontravano fuori di casa mia. Ma, fosse il fastidio
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il certificato. Presto da mia moglie seppi la verità
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o verità come credeva mia moglie, Nestore s’agitava
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la partenza di lui mia moglie a pranzo mi
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tutti gli xenofobi di mia conoscenza, da una grande
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della fruttiera, lasciando che mia moglie meditasse sul mio
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viaggiava sulla sua locomotiva. Mia moglie appariva raggiante, ma
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si ripetessero dentro casa mia o meglio, per toccare
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in me o in mia moglie una brutta complicità
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se volli entrare nella mia soffitta, dovetti segare da
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sono modesto, per la mia natura e per il
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fortuna. Si trattava della mia nomina a medico delle
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signore. E all’età mia non si cambia. ¶ — Liberale
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venire qui alla finestra mia. ¶ — Non è un incomodo
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non volevo parlargli della mia nomina e della sua
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piazza io con la mia valigetta e il russo
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mi parve che la mia gentile ipotesi gl’importasse
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quattro; noi due, la mia amica e il dottore
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piacere che farebbe alla mia compagna ed a me
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quel momento tutta la mia sapienza di cicerone fu
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infallibilità, sentendomi rassegnato alla mia inguaribile piccolezza, anzi godendomela
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detto, allora sindaco della mia città. Aveva fatto colazione
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alla domanda. Rividi la mia soffitta, il letto, le
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quell’incontro perfino con mia moglie. E adesso ella
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Cercai di spiegare la mia inquietudine al deputato, ma
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qui da me, alla mia scrivania. Se preferisci, ti
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tenuto poco prima la mia e, dandole di gran
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disturbarmi. Forse è la mia stessa natura ottimista che
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La colpa era stata mia se m’ero lasciato
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potevano confortarmi in quella mia riconquistata placidità. Furono, nientemeno
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secolo più lunga della mia. ¶ Intanto il cielo s
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e sul marciapiede della mia stazione vidi una bandiera
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perdevo per sempre la mia pace, in casa e
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rispetto, se non della mia proprietà, della mia persona
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della mia proprietà, della mia persona: me lo dovevo
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Matteo. Quando entrò nella mia stanza, era felice e
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cose? ¶ Si sedette sulla mia poltrona. È una poltrona
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sussurrò da vicino: ¶ — La mia intenzione è d’averlo
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che la colpa è mia, m’acquieto súbito. La
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socialismo di Nestore era mia. ¶ — Ma come sei riuscito
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Che sarebbe avvenuto della mia pace domestica se avessi
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che agl’inizii della mia carriera di medico mi
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Io ho promesso a mia madre che torno a
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accorto anche di questa mia incapacità. E a vedere
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domanda lecita, da parte mia, da parte d’un
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si divulghi insieme la mia volontà di non denunziare
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procurargliene io, con la mia mezza miseria, proprio adesso
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Arrivato davanti a casa mia, alzai gli occhi e
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occhi e vidi la mia stanza da letto illuminata
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nel mio letto trovai mia moglie in camicia, coi
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parte, sì. Dalla parte mia la padrona sono io
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all’inatteso ritorno della mia consorte, pareva che in
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e venerabili membra della mia antica consorte, e con
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mio lavoro e la mia casa in città per
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veduta come quella della mia Poreta, godendomi l’illusione
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da Corsa, è la mia fabbrica, la fabbrica che
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Abbiamo acconsentito. Con la mia parte di questi premii
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proprio dall’abitudine della mia professione. Lo diceva Ippocrate
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breve tragitto da casa mia allo studio del notajo
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o sei volte la mia firma in modo leggibile
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di Pópoli davanti alla mia incrollabile fermezza. Prima la
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là mi chiamò: ¶ — Anche mia moglie vuole congratularsi col
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come se lassù nella mia soffitta non m’avesse
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illudevo di potere alla mia età, cominciare ad agire
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leciti nei tempi della mia giovinezza, non mi sembrassero
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anno o due della mia vita, se ho un
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orgoglio a parte, la mia bontà. ¶ Ma Nestore, non