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Caterina Percoto, Racconti, 1858

concordanze di «mia»

nautoretestoannoconcordanza
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1858
è destinata.... — Oh madre mia! vi prego.... Che ora
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1858
e che viveva la mia povera madre, gli porterete
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un quieto sorriso. La mia malattia mi ha da
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io non mesco la mia. Compagna dei tuoi primi
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1858
dalla sciagura l'anima mia è morta, i miei
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1858
notte i baci di mia madre, le carezze di
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1858
sono avvezza; amai la mia prigione, ed ora il
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L'amica dell'anima mia, Beatrice, dedicavasi a Dio
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1858
Era innocente l'anima mia, e la mia voce
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1858
anima mia, e la mia voce alzavasi a Dio
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1858
e spesso, quando la mia anima geme oppressa dal
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che sono quanto possediamo. Mia madre è vecchia infermiccia
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1858
o di nessuno. ¶ — O mia Rosa, sclamava egli, amiamoci
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in pronto prima della mia, e niuno certamente vorrebbe
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credo già fissa la mia sorte, nè se anche
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ho già compíta la mia carriera. L'arte vostra
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maravigliata. ¶ — Ma sì, Nencia mia, sono il fratel tuo
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di morir di crepacuore, mia moglie, mia figlia, e
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di crepacuore, mia moglie, mia figlia, e tutti noi
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casa muoiono di fame...! Mia madre ammalata.... Cinquanta franchi
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da te lontana la mia pietà; e se non
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1858
così in attestato della mia gratitudine per la loro
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ho anche io la mia polizia; e qualche volta
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Nei primi momenti della mia disgrazia, continuò la Contessa
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nei primi momenti della mia disgrazia, quando, non volendo
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io so che la mia idea di far venire
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giunta della lingua di mia moglie.... particolarmente se la
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Una famiglia come la mia, che si può dire
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1858
e manierosa. Sei tu, mia buona Rosa? È tanto
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la donna meravigliata. ¶ — Sì, mia buona Rosa, son io
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una creaturina che fosse mia.... Ma mi fa piacere
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tue lagrime? Povera la mia Rosa! dunque egli non
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Ma qual fu la mia sorpresa, quando, invece di
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1858
avrebbe potuto persuaderla della mia innocenza. Tu sai che
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1858
che avesse paura della mia presenza. Vedendomi strillare, e
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1858
portò dell'uva. Alla mia dimanda: come avuta? rispose
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quest'ora? ¶ — È una mia idea, che più tardi
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1858
vi possa parere la mia condotta, vi prego, tacete
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cervello, ch'è la mia rovina, quella del mio
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voglio che per colpa mia ella perda una buona
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che la disgrazia della mia famiglia è l'essere
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coteste passate schiattone. ¶ — La mia Miutte, diceva il dottore
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giovinotto ch'era in mia compagnia? ¶ — Oh! perchè, diss
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bianco! Ma in coscienza mia ti morirà.... Pensa che
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cura del fanciullo, Maddalena mia, tu lo dai a
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chiamatala in disparte: — Reginetta mia, le disse, perchè sei
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1858
quand'era con la mia buona mamma, ogni mattina
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1858
tanti baci. O mamma mia!... Ora la vedo così
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pennello, ella ascoltava. ¶ — La mia figlia, continuò egli, ha
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1858
gridò commossa: — O mamma mia! e fuori della coltrice
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far male.... Sì, bambina mia, ma non parlar tanto
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1858
l'Amalia è la mia più grande amica! È
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capelli il giorno della mia festa. E senza volerlo
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il Signore.... O mamma mia, che grazia grande!.... Voglio
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abitino bianco per la mia prima comunione. Ora non
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è andata?... Qui, mamma mia, tra voi due, come
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Oh babbo! Oh mamma mia!... salvatemi. E svegliavasi tutta
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cangiate, egli sfugge la mia povera mamma, e piuttosto
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monsignore, che voglio vedere mia figlia, che mi si
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convento. ¶ — In convento? Ella? Mia moglie? Chies'egli come
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Va bene! Povera bambina mia! L'abbiamo tradita, sacrificata
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mentite, ad abbracciare la mia povera creatura, ella che
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suoi parenti, nè la mia disgrazia. Il tempo guarirà
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Non dir così, bambina mia, che mi trafiggi l
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Ma se sei la mia Ginetta! il mio tesoro
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mi dicevi, neanche alla mia amica.... ¶ — E dov'è
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sarò, terrà lei in mia vece; e tu anche
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metterete a dormire nella mia cameretta: la mamma le
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mai più con la mia presenza. ¶ — Oh! allora.... diss
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con me, bevette nella mia tazza l'onda medicinale
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ben più amari!.... Nè mia madre, che ne morrà
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una nuova lagrima, — La mia vita è già chiusa
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chiama, la voce della mia povera madre. Ella è
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felicità poteva, poteva essere mia!.... — Dimentichiamo il passato. Non
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messa per l'anima mia e per quella della
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e per quella della mia povera madre! Egli si
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punto che tocca la mia storia. – Un dì che
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quel bellissimo tramonto. ¶ — O mia Cati! ei le diceva
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1858
io terminerò felice la mia mortale carriera, come quel
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a veder realizzata cotesta mia secreta speranza? Eppure la
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un castello in aria. Mia Cati, poichè egli desidera
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salons. Oh pensa la mia gioia quando ti vedrò
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sono illanguidite. Povera la mia Cati! Tu se' un
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a casa colle creature. Mia suocera spaventata corre ad
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vostra la casa? ¶ — Era mia, diss'ella, e ci
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e mio padre? e mia madre che non hanno
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in questi contorni una mia cugina, aggiunse ella, dopo
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siete veramente Oliva? ¶ — Mariuccia, mia buona Mariuccia, che gusto
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quanta. ¶ — Questa è la mia coltrice! gridò meravigliata. ¶ — Oh
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questa è tutta roba mia... ¶ — Come diacine volete che
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costernata. Si tratta della mia fortuna.... Mio Dio! Gli
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essere cattiva! Pensa alla mia situazione.... alle mie creature
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E tu Mariuccia, tu mia cugina, tu che mi
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quella coltrice ch'è mia, io mi morirò forse
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sì spesso consolato la mia solitudine, ahi! perchè mi
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vana lusinga? ¶ — Tormentarti? Mariuccia mia, e puoi tu supporre
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Gli ho data la mia fede, e sarò sua
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momento avrei dato la mia vita, l'anima mia
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mia vita, l'anima mia! Oh! guarda come mi
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quella dovess'essere la mia coltrice nuziale.... invece, egli
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parlarmi di Dio! La mia sorte è fissata.... io
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Che dici mai, sorella mia? Oh! anzi noi vogliamo
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tutta la forza della mia anima pregava Dio che
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tenne a battesimo la mia creaturina, e raccolse me
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Gli è per colpa mia ch'egli arde adesso
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perchè l'aspetto della mia felicità compensasse in qualche
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che mi legava alla mia terra, qualunque si fossero
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Lontana, unica consolazione della mia vita erano le sue
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avesse benedette, e la mia nazione fosse adesso libera
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orrore s'impadronì della mia anima, e abborrii da
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della Italia! Allora la mia vita si legò alla
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legò alla sorte della mia povera patria, e sperai
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di propiziazione questa povera mia vita. Sia fatta la
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e per perdonare alla mia memoria. ¶ Cati.» ¶ XV. ¶ LA
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l'ultima uva della mia pergola, diss'ella, e
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Esci un momento, Rosina mia, e vedrai che non
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santificato l'amore della mia gioventù coll'animare queste
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e non della santa mia madre Gevrosima. Io combattevo
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ch'io confessava a mia madre, e per cui
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vi siete ricordati della mia lunga servitù nelle case
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ci vo talvolta con mia madre, ma spedite le
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era tanta gente! Ma mia madre non ha voluto
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terzo piano con una mia conoscente, ed ella attraversava
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zoccoli. Vo' far la mia fortuna. — Giannetta lo credette
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almeno si parla la mia lingua. Nel passare così
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Tonina? Dove sei, sorella mia? Oh non credere ch
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te ogni giorno della mia vita; farò dire una
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le tue lagrime? Cecilia mia, cavami di pena! dimmi
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ben vestita, avvolta nella mia pelliccia, sui soffici cuscini
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il capriccio di quella mia gita così mattutina. Arrivo
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diss'egli, riparare la mia trascuranza, compiere per me
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delicata cortesia rimediare alla mia spensierataggine.... Ma ti giuro
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passati anche per la mia mente, e benchè io
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più bei giorni della mia vita. Tu eri allegrissima
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questo il motivo della mia malinconia; e, come le
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che avevano allegrato la mia povera vita, e adesso
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riposto. ¶ Piovigginava; e la mia anima si faceva sempre
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desiderava, e che la mia visita non sarebbe nè
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per potergli dimostrare la mia gratitudine. Ma tutti i
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e fo pregare questa mia innocente bambina. Non è
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diventata la bambina della mia Annetta. Ella mi pettina
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compagno di sventura, diceva. Mia madre quest'anno ne
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queste lodi, e impensierata: — Mia madre è indulgente, disse
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darsi un punto, perchè mia madre, oltre che non
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sgorbi fosse tutto della mia buona cassetta di colori
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apro i mali della mia povera vita, ella m
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Sono tanto avvezza alla mia sorte, che questa speranza
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benedizione, mi riconciliava colla mia tremenda disgrazia. Io amo
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volta, alle nozze di mia cugina. Ma allora, nel
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creature impotenti ad aiutarlo!... Mia madre sempre più vecchia
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fatto da madre alla mia Annetta, avrebbe diviso i
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insieme a pregare sulla mia fossa, ed io dal
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mi ha lasciata nella mia camera; invece delle tenebre
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letto, la vista della mia bambina, le cure e
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avreste potuto dipingere la mia immagine, così come quella
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parlare di me colla mia Annetta e con tutti
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camera, e invece la mia anima.... Oh! se mi
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avevo creduto insanabile. ¶ La mia anima volava incontro ad
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questo il ritratto della mia mente. Io non aveva
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chiusa nella solitudine della mia camera a piangere e
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potuto collocare agiatamente la mia figlia Lauretta; ella è
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mi si concede. La mia vita quind'innanzi sarà
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Domani lavoreranno anche nella mia camera da letto. Tutto
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ho perduta, come la mia Matilde, e quell'anima
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ch'esse solleticassero la mia femminile vanità. Ne' miei
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legate tante memorie della mia vita passata! Guardandole io
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più bei giorni della mia giovinezza, in cui esse
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a cui l'anima mia è stata sempre intieramente
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giorno più bello della mia vita, che quei ricchi
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buon gusto e alla mia contentezza.... – Lo spillone era
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che hanno rallegrato la mia vita; e nel vedermene
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ma nel fondo della mia anima io gridava: Oh
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che ha rianimata la mia vita e sparso come
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raggio d'affetto! Alla mia cordiale accoglienza ella non
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io non esco dalla mia camera, e qui è
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la trista monotonia della mia vita. Pioveva, e, poichè
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in quel momento la mia povertà mi riesciva pesante
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io avevo disposto della mia mesata per quei poveri
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esserci un'amica di mia figlia Matilde, e, fattami
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Abbiamo lungamente parlato della mia Matilde. Quella commemorazione ci
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profonda amarezza, che in mia casa non mi sarebbe
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ritornarvi mai più. La mia salute mal ferma e
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mal ferma e la mia età avanzata non mi
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accrescere l'amarezza della mia situazione avevo dirimpetto la
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lontano il sito della mia casa, rovere antica che
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sul sofà. ¶ — Ah madre mia! ella gridava, ah! ch
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contessa Eleonora. Tu, figlia mia, tu, mia Giulietta, ai
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Tu, figlia mia, tu, mia Giulietta, ai miei piedi
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Nardo, e secondo una mia idea ecco qui questo
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amicizia, per amore della mia memoria, fà che anch
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che dovevi essere la mia figlia, perdonami il tanto
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alla Tina: — Inginocchiati, figlia mia. Egli lontano e tu
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potè pienamente raffigurarla. ¶ — Eletta mia, le disse la Badessa
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senza speranza, ¶ — Povera sorella mia! le disse, fors'è
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mio nome e la mia istoria a' suoi figli
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io voglio narrarti la mia istoria; e sarai contenta
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che voglio narrarti la mia povera vita, e vedrai
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che fosse, almeno la mia fanciullezza non fu abbeverata
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accorciava la via. Nella mia infantile impazienza mi alzai
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lavoravo nella solitudine della mia camera con una gioia
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una gioia che in mia vita non avevo provato
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felicità suprema unire la mia alla sua vita; ma
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a nudo l'anima mia, dirgli quanto l'amavo
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questa confidenza. Sì, sorella mia, anch'io come te
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lasciai talmente sopraffare dalla mia sventura che caddi malata
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a poco dimenticati della mia condizione anch'essi mi
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lo trovai con la mia buona zia che discorreva
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si conciliò subito la mia simpatia. Aggiugni che, benchè
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persuasa che conscio della mia risoluzione ei non potesse
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avrebbe potuto chiedere la mia mano ai parenti e
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per rivelargli l'anima mia, ma un'invincibile ripugnanza
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potevo accettare, che la mia sorte era già irrevocabilmente
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intanto destramente insinuando nella mia anima, ch'io infelice
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sincera ed accresceva la mia fiducia nella sua amicizia
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quando fui sola nella mia camera, pensavo a cotesto
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secreto dolore che la mia posizione non mi lasciasse
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di riparare a cotesta mia crudele negligenza. Infatti, alla
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della loro disapprovazione. Colla mia spensieratezza io mi era
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la libertà illimitata della mia vita e le mie
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i punti toccati dalla mia. Era malato, da più
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strinse un momento la mia, poi l'abbandonava in
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Non è vero, figliuola mia, che tu mi ami
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vi si opponeva la mia stessa dignità. Presi una
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di ben meditare la mia posizione, e il mio
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che potesse compiangere la mia sorte, e circondarmi di
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potuto narrare la trista mia istoria, ma potevo io
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del Decano della Collegiata.... ¶ — Mia cara, sono le undici
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il capitale.... Oh Madre mia, come è buono il
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me, la custodirò nella mia camera. È convenuto, Madre
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camera. È convenuto, Madre mia, la non può uscire
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perditempo; ti offro la mia cameretta invece, e tu