Vittorio Alfieri, Saul, 1784

per Saùl. Te ne´ miei sogni ¶ ho visto io

almeno ¶ qui sto tra´ miei. Meglio è morir, che

fien chiusi gli occhi miei; composte, ¶ coperte l´ossa

felice ¶ prometter parmi. — Oh miei trascorsi tempi! ¶ Deh! dove

visto spuntare? I figli miei, ¶ ch´amo pur tanto

su la faccia de´ miei figli? ¶ Chi, chi gli

ascolto io forse i miei privati affetti, ¶ quand´io

non danno ¶ ai passi miei? Si parleria di pugna

Oh di vittoria lieti ¶ miei gloriosi giorni!... Ecco, schierati

si appresentan gli alti miei trionfi. ¶ Dal campo io

dove, ¶ dov´è de´ miei nemici estinti il sangue

quale ¶ dagli occhi antichi miei caligin folta ¶ quel dir

tutti ¶ noti sono i miei fatti: io non li

Oh ciel! degli occhi miei pupilla ¶ Gionata egli è

questo è grido de´ miei tempi antichi, ¶ che dal

Vivo, in udirlo, ne´ miei fervidi anni... — ¶ Che dico

in Ela, che a´ miei sguardi ei piacque, ¶ ma

Saul ¶ Profeta ¶ de´ danni miei, tu pur de´ tuoi

tuoi tardi passi a´ miei ¶ potresti: aspri sentier di

Ma è sorda ¶ ai miei preghi; e m´incalza

me, no, ma da´ miei figli. I figli, ¶ del

O fero veglio, alquanto ¶ miei preghi accetti? io da

sorgo, ¶ se tu i miei figli alla crudel vendetta

regni: ¶ sol che a´ miei figli usi pietade, ei

lo scudo; ecco i miei figli ¶ Micol ¶ Io non

quassù, fra i pochi miei, ¶ trarrò... ¶ Saul ¶ Ch´io

Gionata,... e i figli miei,... fuggono anch´essi? ¶ mi

estremo è questo ¶ de´ miei comandi. Or la mia

SAUL ¶ Saul ¶ Oh figli miei!... — Fui padre. — ¶ Eccoti solo