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invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Agamennone, 1783

concordanze di «mio»

nautoretestoannoconcordanza
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1783
sanguinosa, irata ¶ dell'inulto mio padre orribil ombra? ¶ Lasciami
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in me del nascer mio ¶ la macchia, e l
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le offese ¶ del padre mio, sperar puoi tu ch
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ne attesto; ¶ nullo in mio cor regnava, altri che
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vidi immolare il sangue mio, sottratto ¶ di furto a
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tu, madre, l'uccisor mio crudo? ¶ Non l'amo
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Eppur qui aspetto ¶ il mio destin, qual ch'egli
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finché il periglio è mio; ¶ se tuo divien, cader
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securtà tenervi ¶ al fianco mio! per voi tremare almeno
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Ma il signor tuo, ¶ mio genitor, tradito esser non
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Egisto i pregi,... ¶ il mio fatal destino... ¶ Elettra ¶ Oh
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Numi, ignota forza ¶ mal mio grado mi tragge... ¶ Elettra
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creder già che Oreste mio del seggio ¶ privar potessi
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son; né sa il mio core Atride. ¶ Egisto ¶ Verace
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posta del tutto dal mio cor la speme ¶ non
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contaminar io mai. Del mio non parlo, ¶ che ingiusto
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oscuro io pera: al mio destino, ¶ qual ch'ei
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invano tutti ¶ all'amor mio contrastano. O a' miei
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il tuo consorte; il mio ¶ genitor vive. Odo, ch
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venir del padre, ¶ il mio dover mi trasse; a
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è noto appieno ¶ del mio cor egro il doloroso
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sol l'abbia in mio pensier, vederlo ¶ pur con
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altrimenti Egisto: e il mio profondo ¶ odio, il vedrai
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nascendo calcai: quanti al mio fianco ¶ veggo, amici mi
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son; figlia, consorte, ¶ popol mio fido, e voi Penati
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m'è il sangue mio: deh, pur felice io
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l'alma paterna al mio ritorno appieno, ¶ manca ella
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sola mia speme, del mio trono erede, ¶ fido sostegno
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trono erede, ¶ fido sostegno mio; se al sen paterno
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fasce piangente lasciava ¶ mal mio grado partendo... Or di
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più sommo bene, del mio cor la pace? ¶ Elettra
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forse? al par che mio, ¶ chi detto avrebbe che
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Agamennone ¶ Misero me! Per mio supplizio forse, ¶ ch'io
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Lavate appien del sangue mio le macchie ¶ pareami aver
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mortal nemico ¶ del padre mio: tu m'odi, e
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paterno nome, ¶ e del mio nascer traggo; il so
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per quanto ¶ vaglia il mio nome, e il poter
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nome, e il poter mio fra' Greci) ¶ per ritornarti
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me, già soddisfatto al mio ¶ popolo avrei, se qui
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di un sangue al mio fatale. Io già non
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pure, ¶ nel festeggiarsi il mio ritorno in Argo, ¶ parmi
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omai mi lascia al mio terribil fato. ¶ Elettra ¶ Deh
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non ti posso del mio amor, che il mio
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mio amor, che il mio ¶ partir;... terribil, dura, ultima
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al viver tuo, (del mio ¶ non parlo) è il
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l'ora; e il mio lungo ragionar potria ¶ a
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che sol merti il mio amore, a morte cruda
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viver lasci chi il mio amor non cura? ¶ Doman
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stesso, ¶ a un sol mio cenno, annichilar si puote
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nel tuo, ritrovo ¶ del mio caso pietà: ma, se
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perché non piangi? il mio pianto disdegni? ¶ Ben sai
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sparir d'Egisto! ¶ Del mio delitto orribile sol veggo
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mondo, ¶ che di esser mio consorte. Atride, oh cielo
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onta mia, ¶ d'ogni mio danno orribile stromento, ¶ lungi
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innocente moriva: or, mal mio grado, ¶ di nuovo già
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oimè... ¶ Egisto ¶ Credi al mio brando dunque, ¶ se a
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spirante: alta discolpa ¶ il mio sangue ti fia. ¶ Clitennestra
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raccorre il frutto ¶ del mio lungo soffrire. Io corro
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vile assassin del padre mio, ti avanza ¶ da uccider
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opra, o Numi, ¶ quel mio pensier di por pria