Vittorio Alfieri, Maria Stuarda, 1788

e sposo ei nel mio cuore è sempre; ¶ ma

che vedermi, intender del mio stato ¶ volea pur ei

pur ei? Dell'amor mio quest'era ¶ premio, il

taccio, ¶ che di vassallo mio re vostro il feci

e per gran tempo mio; che ai più possenti

Largo al par del mio onore ei, che del

destra ottenea con il mio scettro. ¶ Né disdegnava ei

notte, entro il regal mio tetto, ¶ fra securtà di

altri or debba il mio dover membrarmi. ¶ Ciò che

me non torna il mio depresso soglio. ¶ SCENA III

sì che al regal mio talamo ei veniva ¶ fuggitivo

or, tuttavia, ritien del mio consorte ¶ la madre a

piena; ¶ ch'io dal mio cor nol tolsi; e

gran cor, già nel mio core han desto ¶ emuli

consiglio ell'è, questo mio regno, ¶ non che mia

Arrigo ¶ sempre indiviso dal mio fianco brama; ¶ e che

sarò; pria scelgo ¶ ogni mio danno. ¶ Botuello ¶ E tu

e rimembrar ch'era mio sposo Arrigo. ¶ Botuello ¶ Fatal

crede ¶ Arrigo all'amor mio, (ch'ei sol nol

che il cor del mio sposo, a me fia

d'ogni altri a mio favor potrai. ¶ Botuello ¶ Il

favor potrai. ¶ Botuello ¶ Il mio braccio, il mio avere

Il mio braccio, il mio avere, il sangue, il

tempo, allor che del mio grado io debbo ¶ contender

forse costui; ma il mio destino ¶ mi trasse a

gioie e affanni ¶ indivisibil mio compagno io scelsi. ¶ Tu

giorni... ¶ Arrigo ¶ Il pianto ¶ mio, tu nol vedi... ¶ Maria

rasciugar può il ciglio mio, chi all'alma ¶ render

qui spesso, e mal mio grado sempre, ¶ oltraggiato tu

a possa ¶ illimitata un mio voler non saggio ¶ spinta

di me, se del mio cor tu parli, ¶ e

tu parli, ¶ e del mio amore, e dei privati

diedi io tutta? ¶ Tu mio signor, tu mio sostegno

Tu mio signor, tu mio sostegno, e prima, ¶ e

di padre; ¶ e il mio figliuol, non che a

figliuol, non che a mio senno io 'l possa

guiderdon, quel che al mio amor da prima ¶ rendevi

molto esperta: il giovenile ¶ mio senno, il debil sesso

cessa omai: tu nel mio cor la piaga ¶ del

vo'... ¶ Maria ¶ Meno il mio cor, vuoi tutto. ¶ Più

del tuo amor, del mio. L'amato nostro ¶ unico

quale incarco è il mio: se me da tanto

volgesse il suo pensier, mio incarco ¶ ad ogni rischio

Sia falso il temer mio; ¶ purché dannoso altrui non

mi si fa, mal mio grado: a che assegnarmi

forza io volgo ¶ il mio pensier, tosto, se pur

ch'altri? Ma il mio figlio, ¶ cui pur anco

come educarlo a senno mio?... ¶ Ormondo ¶ Ma tutto ¶ tutto

compiuto ho il dover mio. ¶ Arrigo ¶ Compiuto ¶ ho il

Arrigo ¶ Compiuto ¶ ho il mio soffrir. ¶ Botuello ¶ Parlai, perch

io doni al furor mio: ma tempo è poscia

questo ¶ dell'immenso amor mio? del soffrir lungo? ¶ del

oda, è l'amor mio già presto ¶ a riparlarmi

Arrigo ¶ Udirla ¶ vuoi dal mio labbro dunque; ancor che

ordisci ognora a danno mio, tu chiami ¶ anco la

spender osa ¶ così il mio nome?... ¶ Arrigo ¶ Atroce appieno

vicenda ¶ spiar volendo nel mio cor tropp'entro, ¶ troppo

sottoporre ardirò del popol mio? ¶ Arrigo ¶ Giustizia a' rei

che si affida? ¶ Nel mio spregiato amor?... Ma, s

deh! vieni: se al mio fero stato ¶ tu di

Elisabetta. ¶ Maria ¶ Ahi traditor!... Mio figlio ¶ tormi?... Ed in

IV ¶ MARIA ¶ Maria ¶ Il mio figlio!... Che intesi?... il

Che intesi?... il figliuol mio ¶ in man di quella

Può andarne ¶ fuor del mio regno. Il duro ultimo

è pria ¶ l'amor mio, la mia prima unica

tenendo? ¶ Maria ¶ Oh! del mio oprar ragione ¶ a te

forse il sangue ¶ del mio consorte? e chi 'l

incognita possa ¶ han sul mio cor quei detti!... ¶ Lamorre

saratti ¶ scorta Argallo in mio nome. Ove ei mi

sua bocca! All'ostinato ¶ mio consorte in messaggio il

avresti?... ¶ Botuello ¶ Ecco il mio capo: ei spetta ¶ a