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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Mirra, 1786

concordanze di «mio»

nautoretestoannoconcordanza
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fossi; e il viver mio non conte, ¶ se non
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emmi questa, che al mio dubbio core ¶ tacitamente imperiosa
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venir non suole ¶ il mio consorte. Or, della figlia
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già, che al seno mio la stringo ¶ ogni dì
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stava ¶ tacitamente immobil nel mio letto, ¶ che dal suo
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tal martìr, che dal mio fianco antico ¶ fugge ogni
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amo; ed anche, al mio parlar, di nuovo ¶ gli
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mi cal, nulla il mio regno, e nulla ¶ la
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Io t´apro il mio frattanto; ¶ e dico, e
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giuro, che il pensier mio primo ¶ è la mia
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natural, non fia ¶ nel mio paterno seno mai bastante
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senno altrui; ma al mio, ¶ più che pel sangue
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più grande, anzi il mio pregio solo, ¶ è di
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tu sei, quasi a mio figlio ¶ io parlarti ardirò
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dimmi;... ¶ se indiscreto il mio chieder non è troppo
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Mirra ¶ di me, del mio destino, omai sentenza ¶ piena
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Oh! lieta almeno ¶ del mio pianger foss´ella!... A
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amor tuo troppo il mio dolor ti pinge ¶ fero
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lusinga stolta ¶ nell´infermo mio core entrata m´era
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penso, ¶ nol sa il mio labro: e pur tel
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stromento; ¶ no, mai; del mio bensì... ¶ Mirra ¶ Dolore immenso
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Ferma ¶ sto nel proposto mio. — Mentre ho ben l
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sfogo non vo´, col mio importuno aspetto. — ¶ Mirra, o
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abbia sfogo ¶ entro il mio seno. ¶ Mirra ¶ Ah! sì
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fumo ¶ sovra il canuto mio capo cadeva. ¶ Vuoi più
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Numi; aperto ¶ è il mio petto all´Erinni; esse
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strugger tu vedi il mio misero corpo; ¶ il mio
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mio misero corpo; ¶ il mio languir miei genitori uccide
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tu perdi ¶ l´amor mio: deh! nol far; ten
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rito solenne: ¶ statti al mio fianco sempre: andiamo: e
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nel necessario alto proposto mio ¶ il vieppiù raffermarmi, a
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e non temere il mio paterno aspetto, ¶ più che
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al mondo, ¶ che al mio si agguagli?... ¶ Cecri ¶ Ma
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v´attristar d´ogni mio duol vi veggo; ¶ ciò
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del natural dolore il mio trascorre; ¶ invan lo ascondo
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implacabile, ignoto, entro al mio petto ¶ si alberga; e
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andar mi sento... — Ogni mio poco e rado ¶ cibo
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chieggo, ¶ come rimedio unico mio, la morte. ¶ Ma, per
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morte. ¶ Ma, per più mio supplicio, co´ suoi lacci
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voi pur dell´orrendo mio stato ¶ piangete?... Oh madre
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deh mel credete) in mio pensier non cadde ¶ mai
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le smanie entro al mio cuore ¶ ridestavansi; a tal
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anch´oggi, ¶ che nel mio petto di lor possa
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l´ha. Caro al mio core, io spero, ¶ Perèo
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non di me, del mio stato; in cui me
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tutto. ¶ Poiché maggior del mio dolore io sono, ¶ siatel
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che a questo ¶ generoso mio sforzo, e vita, e
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più o meno, il mio destin mi chiama ¶ nella
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voi pietosi; o al mio presagio fero ¶ crediate; o
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cedendo, secondar piacciavi il mio ¶ errore. La mia vita
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La mia vita, il mio destino, ¶ ed anco (oh
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il destin vostro; ¶ dal mio partir, tutto, purtroppo! or
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ch´esser possa il mio dolor, pria voglio ¶ non
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in questa guisa, il mio parlar superbo. ¶ Ma, la
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Me lassa!... ¶ Odi il mio fallo, o Ciniro. — In
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e lieta, quasi, ¶ del mio certo partire. ¶ Euriclea ¶ Oimè
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muovi tu assalto al mio mal fermo cuore?... ¶ perché
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tuo pianto,... e il mio. — Ma, già lo sposo
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ei stesso, lieto, ¶ il mio destin, ch´io tremando
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lungo stati ¶ testimon del mio pianto, e cagion forse
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pietade intanto alcuna del mio stato; ¶ ma, non fia
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fia lunga; accertati. Il mio duolo, ¶ se tu non
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asciugherà per sempre ¶ il mio finor perenne orribil pianto
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d´esserti caro, in mio pensier son fermo ¶ di
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Ove poi voglia il mio fatal destino, ¶ ch´io
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posta e l´esser mio. ¶ Se non potrai me
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io scelgo ¶ d´ogni mio mal te sanator pietoso
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Perèo, te sol liberator mio vero. ¶ Pereo ¶ D´alta
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mi disse: entro al mio core ¶ stanno in note
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a me del viver mio! ¶ SCENA III ¶ Sacerdoti, CORO
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dite voi? già nel mio cor, già tutte ¶ le
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Duro, crudel, mal grado mio, mi ha fatto ¶ con
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martìr tutti. — Entro al mio petto vibra ¶ quella che
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quanto importi: al senno mio, deh! credi; ¶ n´è
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amor non merto. ¶ Al mio destino orribile me lascia
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Mirra ¶ Tu vegliare al mio vivere? ch´io deggia
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tante furie... il languente... mio... corpo... ¶ mancano i piè
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e il vede) ¶ il mio sdegno; ed in prova
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mai più, vederla al mio cospetto innante... ¶ Ma, (oh
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il core... ¶ Pure, il mio immenso affetto, in parte
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Par, ch´ella ¶ al mio cospetto a morire sen
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che nulla tu il mio onor curassi, ¶ creduto io
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me giunge. ¶ Mirra ¶ ... Del mio viver sei ¶ signor, tu
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cui tanto invoco, al mio dolor tu sorda ¶ sempre
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amor di padre dal mio petto. ¶ Il tuo amor
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tua destra, il regno mio, ¶ cangiar ben ponno ogni
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salva, ¶ ad ogni costo mio. ¶ Mirra ¶ Salva?... Che pensi
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modi, e farti ¶ del mio dolore gioco, omai per
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orribil minaccia!... Or, nel mio estremo ¶ sospir, che già
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egli esce... ¶ dal labro mio,... men rea... mi moro
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dolore! — A chi il mio pianto?... ¶ Mirra ¶ Deh! più
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man, s´è col mio brando... ¶ Cecri ¶ E lasci