Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1820

un giudizio; e a mio avviso sono questi: quale

malgrado gli argomenti a mio credere inespugnabili che furono

quelli, può però, a mio credere, renderli suscettibili d

voi pur giovi un mio consiglio, è questo. ¶ E

nemico all'uom che mio signor fu un tempo

balzò dal grado ¶ col mio sangue acquistato: invan tentai

acquistato: invan tentai ¶ al mio signor lagnarmi. I miei

ma franco e in mio proposto ¶ deliberato, come quei

nessun s'aspetta il mio. Quando il consiglio ¶ più

chi saprà del braccio mio valersi? ¶ SCENA V ¶ MARCO

questo che del viver mio ¶ ferma il destin: poi

come nel tempio del mio cor, rinchiusa. ¶ IL CONTE

sempre appresi a danno mio che dove ¶ semina l

che, s'egli è mio destino ¶ ch'io sia

pur virtù; se è mio destin che un giorno

un nemico offre il mio petto; ¶ che me contra

cangiar non posso ¶ il mio. Voi lo vedete; il

il pensier che mal mio grado ¶ vi si pingeva

mi renda l'onor mio, serbando ¶ intatto il tuo

altri) ¶ Tu, Gonzaga, al mio fianco. I posti a

arditi son del brando mio, più rapidi ¶ de' miei

tanto che il primo mio pensier non sia ¶ per

comando. ¶ IL CONTE ¶ Un mio comando? ¶ SECONDO COMMISSARIO ¶ Esitereste

se unito ancora ¶ e mio foss'egli, e mio

mio foss'egli, e mio davver, torrei ¶ a correr

amici è questo ¶ il mio costume antico, ai giusti

altro che il vostro, mio malgrado il dico, ¶ m

Pergola è il nome mio. ¶ IL CONTE ¶ Che? Tu

de' suoi contrari, il mio sospetto antico, ¶ l'odio

merto ed all'ingegno mio ¶ dee la patria concederla

vostra man, ma il mio ¶ voto non già: giudice

conosce ¶ fuor che il mio cor; né d'altro

si provi, è il mio. ¶ Che gli si appone

già non scuso ¶ il mio parlar: quando proporre intesi

tutto scerni, ¶ rivelami il mio cor; ch'io veda

Tu il vedi, ¶ o mio Gonzaga; se dai fede

non posso ¶ a modo mio. Quand'io non era

sentia ¶ che al loco mio non m'avea posto

obbliar però: sul labbro mio ¶ imprevidente militar baldanza ¶ non

giunge: ¶ ei non è mio; chi l'ha mertato

merto: ¶ tale è il mio posto qui; ma con

quando più forte nel mio cor parlava ¶ fiducia, amor

qualche ¶ vostro nemico e mio: voi non credete ¶ ch

Gonzaga!... ov'è il mio sposo? ov'è?... Ma

parlate; ov'è il mio sposo? ¶ GONZAGA ¶ Il cielo

faran? ¶ GONZAGA ¶ Dal labbro mio ¶ voi non l'udrete

grida ¶ de' combattenti! o mio destrier! tra voi ¶ era

vo dunque incontro al mio destin, forzato, ¶ siccome un

e il CONTE ¶ ANTONIETTA ¶ Mio sposo!... ¶ MATILDE ¶ Oh padre

ti chiamai compagna ¶ del mio tristo destin: questo pensiero

armi ¶ a rallegrare il mio pensier venivi, ¶ tu chini