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Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «mio»

nautoretestoannoconcordanza
1
1538
per giunger lume al mio bel sole, ¶ Che lasciò
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alto pensiero ¶ Scorgo il mio vago oggetto ognor presente
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la sua scorta, il mio spirito ardente ¶ Aprendo l
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non ebbe esemplo, ¶ Nel mio pensier di lungi avanza
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1538
foco forse che 'l mio petto accende, ¶ Da così
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in sè stesso il mio divino ardore ¶ Nè il
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1538
V. ¶ Alle vittorie tue, mio lume eterno, ¶ Non diede
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lagrimar l'estinse? ¶ Il mio bel sol, poi che
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1538
quanto qui diletta, il mio bel sole ¶ Con l
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1538
mi rende, ¶ E nel mio petto al suo apparire
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1538
XI. ¶ Mentre scaldò 'l mio sol questo emispero, ¶ Qual
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1538
A CARLO V. ¶ Nel mio bel sol la vostra
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1538
certo intese. ¶ E il mio bel nume in un
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e ad altri il mio pensier non celo, ¶ Sciorre
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sciolta ¶ Dai raggi del mio sol tutta coverta. ¶ Che
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ond' io ritorno ¶ Al mio che 'l ciel di
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ardore; ¶ Ogni altra nel mio petto altera estinse. ¶ Ricco
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Vola con l'alto mio pensiero insieme. ¶ E mentre
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la cagion ch'al mio scampo si presta ¶ Fu
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lume ancor del nome mio. ¶ Se d'altre grazie
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avaro, ¶ E se il mio caro ben morte m
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1538
aura amorosa e 'l mio bel lume ¶ Fean vago
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luce sparve e 'l mio primo costume ¶ Lasciar convenne
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d'affetto ove il mio sole alberga. ¶ SONETTO XXVI
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Quando 'l bel lume mio nel mondo venne. ¶ SONETTO
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il ciel col pianger mio, ¶ Se troncar l'ali
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onorata spoglia. ¶ Questo il mio duol ristringe e fa
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Perchè con l'altro mio più non contende, ¶ Ch
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Ritiene amor sovra il mio core impero; ¶ Chè vincerlo
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altera, ¶ Ed io del mio finir lieta e felice
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istesso. ¶ Quanta invidia al mio cor, felici e rare
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1538
speme, ¶ Nel primo foco mio pur vivo ed ardo
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Di poi che 'l mio bel sol fu in
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1538
E fa minor col mio dolce 'l tuo amaro
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1538
inusitata aggiunto, ¶ Fiso nel mio, non scorse il maggior
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Quando già stanco il mio dolce pensiero ¶ Del suo
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1538
illustri congiunti. ¶ Se 'l mio bel sol e l
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Che 'l natio nido mio, l'almo paese ¶ Adornan
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1538
è immortale, ¶ Discaccia dal mio cor tutto quel male
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desiai che fusse il mio bel sole ¶ Certo della
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1538
gente ¶ Cercar rimedio al mio grave martire, ¶ Nè tranquillar
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ire; ¶ Molto è 'l mio sol da lor tenebre
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1538
piume, ¶ Instrumenti sarieno al mio mal degni ¶ Da condurmi
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parte ¶ Ove soggiorna il mio fulgente lume, ¶ Perch'ei
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1538
veder là su 'l mio sole, ¶ Mi parea in
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sempre aggiorna ¶ Dentro 'l mio cor dalla sua quarta
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riluce. ¶ SONETTO LII. ¶ Almo mio sol, d'assai quell
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1538
affanni ¶ Mi lasciasti, o mio sol, tornandò al cielo
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1538
Dal vivo fonte del mio pianto eterno ¶ Con maggior
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Giunger la mente al mio sommo desire, ¶ Oggi è
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1538
grazia fu largo al mio sole ¶ Il ciel, che
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1538
Chè 'l chiaro foco mio fe 'l cor sì
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fui, lassa! d'ogni mio ben priva. ¶ Quel colpo
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o che spero) il mio tardar le duole. ¶ Piagner
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proprio spinto ¶ Riluce il mio bel sol con luci
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1538
estremo lido. ¶ Ma il mio bel sol che per
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di tanta forza ¶ Il mio cor, quant'ha poi
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in terra al viver mio. ¶ Or quel raggio che
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Ritorna poi, chè il mio bel sole altiero ¶ La
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quell'occhio era 'l mio sole. ¶ Potea il valor
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Se v'accendeva il mio bel sole amato ¶ Con
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sento, o voi nel mio l'ingegno! ¶ Chè avrei
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speranze morte il voler mio. ¶ Potess'io almen tuffar
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Son troppo erti al mio piè finchè la vaga
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ingegno: ¶ Quasi è al mio scampo ogni soccorso lento
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Chè il fido porto mio morte m'asconde. ¶ SONETTO
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e al caldo del mio vivo sole, ¶ A quelle
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Ischia ¶ Qui fece il mio bel sole a noi
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lento ¶ Dietr'a quel mio gran sol, ch'è
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o almeno al pensier mio? ¶ Già 'l proprio core
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Nè puote tempo al mio gravoso ardore ¶ Accrescer dramma
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ti sovvien, l'amico mio pensiero ¶ Rispose, che si
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1538
ai sensi; ond'era mio l'inganno, ¶ E rinforzai
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misera! cercando ¶ Pur quel mio sol per strani alti
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sol'una ¶ Fede al mio petto; che non men
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Prego che 'l pianto mio finisca morte. ¶ SONETTO LXXXII
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1538
m'ingombra: ¶ Ond'ogni mio piacer dispiega in ombra
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Alla cagion ch'al mio sol mi conduce, ¶ SONETTO
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1538
miraste in terra il mio bel sole, ¶ Fate a
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1538
Che mi scuopre il mio sol, correr m'ingegno
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1538
Questo al sol vivo mio sua luce intiera ¶ Serberà
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1538
grazie sue; nè al mio 'mperfetto lice ¶ Aver per
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1538
basso cura; ¶ Avesser del mio sol mirati i rai
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s'oppon bene il mio sole ¶ Fra 'l vostro
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1538
me, nè a quel mio lume santo: ¶ Chè al
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1538
ch'io bramo il mio fin, timor m'assale
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1538
alma; onde disgombra il mio mortale ¶ Quant'ella può
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1538
vuole. ¶ Così lo spirto mio s'asconde e copre
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1538
Non chiuda il nome mio col corpo insieme, ¶ Ma
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1538
immortali. ¶ Nè questo, signor mio, fu solo un giorno
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1538
pensa al vostro ¶ Lume, mio sol, un raggio, allora
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il dì ch'a mio malgrado varco, ¶ Che lo
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Le pene sue; il mio voler ristrinse ¶ Maggior paura
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1538
Perch'abbia altrui del mio languir la palma. ¶ Soave
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1538
L'audaci penne, il mio valor non sale; ¶ Onde
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1538
immortale ¶ Mirar con occhio mio debole e frale, ¶ Che
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Mostrisi in opra il mio tormento interno; ¶ Chè ben
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1538
quelle ¶ Grazie del lume mio, ch'altiere e belle
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or sento ¶ Ho dal mio chiaro sol voglie sì
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voglie sì altiere, ¶ Che, mio malgrado, il cor vince
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alti. ¶ SONETTO CX. ¶ Il mio sole or dal ciel
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Qual sia l'animo mio, donna, dipinge, ¶ Che fortuna
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lampeggiar chiare consparte ¶ Al mio signor vid'io. Voi
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quel lume chiaro ¶ Del mio sol vivo; e questo
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forza largo al voler mio. ¶ Spregiato ha 'l vostro
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1538
l danno; ¶ Che 'l mio duol spregia tempo, ed
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1538
questo scoglio ¶ Ch'al mio sol piacque, ove fornire
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1538
mente ¶ Con quel picciol mio sol ch'ancor mi
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vola, ¶ Uguagliando al mortal mio grave affanno, ¶ Veder se
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mostrarsi eterno. ¶ E 'l mio tormento interno ¶ Non raffrena
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Ma col tempo il mio duol cresce e 'l
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il dolore. ¶ E 'l mio bel sol continua pena
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diletto, ¶ Volse dal primo mio divino oggetto. ¶ IV. ¶ Porzia
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altr'ale. ¶ E 'l mio grave dolor vivo e
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1538
d'ir lunge al mio sol la man raffrena
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foco ognora? ¶ Perché 'l mio vivo sol dentro innamora
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ROTTA DI RAVENNA. ¶ Eccelso mio signor, questa ti scrivo
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l'altro padre, al mio dolore ¶ Fosser sì crudo
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Rodendo stavan sempre nel mio core. ¶ Credeva più benigni
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dispiacque tanta cura, ¶ Tanto mio lacrimar, cotanti voti; ¶ Chè
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E que' del padre mio volin tant'alto, ¶ Che
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1538
mi fa se il mio marchese ¶ Meco quieto nel
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1538
dove posa ¶ Il corpo mio (chè già lo spirto
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1538
vostro gioir tempro il mio duolo. ¶ SONETTO CXVIII. ¶ A
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1538
in un giorno col mio sol mi tolse; ¶ Ma
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E mentre il viver mio raccolto e schivo ¶ Scorge
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lo spirto suo del mio amor vago. ¶ SONETTO II
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affanni ¶ Col merto del mio sole amor misura. ¶ Porge
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il tempo, e al mio cor fura ¶ Libertà e
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1538
degna impresa, ¶ Se al mio danno e al suo
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1538
nimici sgombra; onde illustrato ¶ Mio spirto allor dal suo
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1538
SONETTO IV. ¶ Sol del mio grave duol l'alto
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1538
ardente, ¶ Se luce il mio co' chiari raggi suoi
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1538
SONETTO V. ¶ Senza il mio sole in tenebre e
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1538
sel sa che del mio male è donno. ¶ Fortunati
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d'alta cagion, foco mio raro, ¶ Mentre io qua
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1538
spesso, ¶ Avrei voluto lo mio spirto stesso ¶ Nel vostro
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1538
frali. ¶ Ben prese il mio terrestre e grave pondo
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pente; ¶ Così dal fuoco mio chiaro ed ardente, ¶ Ove
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liberi pensieri, ¶ Nel servo mio desio converte amore. ¶ E
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appena, e vivea nel mio petto ¶ Il mio sol
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nel mio petto ¶ Il mio sol, io nel suo
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altri offende, ¶ Così il mio cor di foco ancor
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fa l'altezza del mio bel pensiero ¶ Il falso
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subietto, ¶ Oggi è il mio Apollo, e gusto al
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Abbia a cader del mio morir secondo. ¶ Spero ben
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ben sano ¶ Sia 'l mio parlar di quelle eterne
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Nè che dopo il mio lieto al ciel ritorno
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fuoco divin (che 'l mio intelletto, ¶ Sua mercè, infiamma
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ch'escan fuore ¶ Mal mio grado talor queste faville
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mille ¶ Ringraziar debbo il mio felice errore. ¶ SONETTO VII
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conviemmi far dentro al mio core, ¶ Sgombrando il mal
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1538
Lo veggia, non col mio, ma col suo lume
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rivolare al ciel col mio Signore. ¶ SONETTO XIX. ¶ Deh
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1538
A tanta altezza il mio basso pensiero, ¶ Provar potessi
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1538
Erge tant'alto il mio basso desio, ¶ E scalda
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S'io guardo al mio Signor, la cui grandezza
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1538
l pelo, ¶ Più il mio cor sua mercè l
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Non fesser ombra al mio basso intelletto; ¶ Sperar potrei
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1538
fede attorto ¶ Lego il mio legno a quella, in
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SONETTO L. ¶ Se del mio sol divino lo splendente
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1538
tanto amaro. ¶ E 'l mio fido pensier pur mi
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1538
La tua bontade al mio martìr proveggia, ¶ Con l
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da vicin quel picciol mio riveggia. ¶ SONETTO LIV. ¶ Di
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Dicendo: ristorar non può mio onore ¶ Altri; nè per
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la croce al Signor mio coverse ¶ Gli omeri santi
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ond' io, ¶ Signor, del mio fallir meco mi doglio
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1538
scopro il giusto desir mio. ¶ SONETTO LXXV. ¶ Vanno i
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1538
Dio vero, e sei mio vero obietto, ¶ Nutrita del
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1538
O con Pietro il mio core, allor ch'io
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al lor l'esser mio non corrisponde, ¶ Non è
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1538
Del ciel, dicendo: È mio ciò ch'ei possede
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1538
possede, ¶ Se quell'è mio che tanto ben m
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1538
manda, Santo Spirto, al mio intelletto ¶ Quel chiaro raggio
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1538
lei. ¶ Rinasca in te, mio cor, questo almo giorno
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1538
prudente, ¶ Aperta al giunger mio trovi la porta. ¶ E
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1538
aurora ¶ Del venir del mio sol chiaro e beato
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1538
in mille modi ¶ Dal mio sempre vêr voi sì
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1538
Lo quale al morir mio fu schermo degno ¶ Con
180
1538
altrui più che 'l mio mal m'offese. ¶ Ond
181
1538
Ch'a tanto foco mio mai non s'accese
182
1538
Negar non posso, o mio fido conforto, ¶ Che non
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1538
intorno a Dio col mio pensier figuro. ¶ E quella
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1538
miei lumi e lui mio sole; ¶ L'altro immortal
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1538
e sgombrò quante al mio core ¶ Erano folte nebbie
186
1538
fa soggiorno ¶ Dentr'al mio cor, ben spesso richiamata
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1538
pur se 'l largo mio Signor, che avaro ¶ Di
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1538
Quand'io riguardo il mio sì grave errore, ¶ Confusa
189
1538
novo sdegno, ¶ Tu sei mio vero prezïoso pegno, ¶ Che
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1538
dritto e chiaro il mio viaggio ¶ Con luci ferme
191
1538
noi, ¶ E bagnar del mio cor l'arida terra
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1538
disperata cura ¶ L'aspro mio petto al suo spirto
193
1538
alme piaghe sante ¶ Del mio Signor, non per mio
194
1538
mio Signor, non per mio merto, viva. ¶ Egli giusta
195
1538
vecchio Adamo; e tu, mio caro amante, ¶ Rendimi ognor
196
1538
Non si scusa il mio cor quand'ei t
197
1538
Con lui mostro il mio duel, con lui fo
198
1538
lor costume. ¶ E 'l mio pensier per lor con
199
1538
l'amato ¶ Per nome mio, ma tuo per opre
200
1538
Signor c'ha del mio cor la chiave. ¶ SONETTO
201
1538
ogni or al veder mio presente. ¶ Quella allo spirto
202
1538
che 'l miser cor mio stampi ¶ Dell'immagine tua
203
1538
ch'io risorga del mio stato vile, ¶ E fuor
204
1538
e chiaro ¶ Raggio al mio cor di quella ardente
205
1538
Grazie a te, Signor mio, che allor verace ¶ Sento
206
1538
contrasti ¶ Del vïaggio terren, mio sacro nume, ¶ Portato dalle
207
1538
dì, Signor, che 'l mio pensiero ¶ Intento e fisso
208
1538
altero, ¶ Ch'entro 'l mio cor lo spirto vostro
209
1538
ond'io prego 'l mio foco ¶ Ch'entro in
210
1538
Sin dal ciel nel mio cor, del cui conforto
211
1538
Risonasse Gesù dentro 'l mio core, ¶ E l'opre
212
1538
a Dio dentro al mio petto, ¶ Gradito, sua mercede
213
1538
mille mondi ¶ Bastava il mio gran sol; suoi corti
214
1538
ricco tesoro, ¶ Dentro 'l mio basso stil nudo riluce
215
1538
il naturale onore. ¶ Bembo mio chiaro, or ch'è
216
1538
DI CRISTO. ¶ Poichè 'l mio sol d'eterni raggi
217
1538
quel bene onde 'l mio cor nutrico, ¶ Stanca mi
218
1538
erra. ¶ Onde strada al mio andar fece il costume
219
1538
ombra, ¶ E diede al mio voler veloci piume. ¶ E
220
1538
maggior cose ¶ Ch'a mio stato non lice, ergo
221
1538
E sì pietosa al mio priego s'offerse ¶ Che
222
1538
Ben fu nemico il mio destin fatale ¶ Alle tranquille
223
1538
tranquille voglie, e del mio pianto ¶ Quel giorno vago
224
1538
Forse avria chi 'l mio duol pietoso ascolta. ¶ Ch