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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La strage degli innocenti, 1632

concordanze di «mio»

nautoretestoannoconcordanza
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l’intendo, ah per mio peggio ¶ m’avanza ancor
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e se quindi il mio stuol vinto cadeo ¶ il
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mia speme e del mio regno appoggi, ¶ ben le
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desto, ¶ Giusippo innanzi, il mio fratel, mostrossi; ¶ con quest
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non so quale, al mio governo ¶ me vivo ancor
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àncora stabilir del regno mio. ¶ Sia l’innocente o
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altrui perfidia e ’l mio timor sommerso. ¶ Ditemi or
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estreme ¶ fiamme del regno mio da curar poco? ¶ O
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foco, ¶ e, schivando il mio mal con gli’altrui
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te fia discorde il mio consiglio ¶ cadrotti in ira
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nemico espresso, ¶ traditore al mio re, crudo a me
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il ciel ch’al mio re d’opra sì
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né più miro al mio pro ch’a l
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torcere il corso al mio divin furore, ¶ de l
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dolcezza, ¶ sacro trastullo e mio celeste amore, ¶ gloria mia
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celeste amore, ¶ gloria mia, mio tesoro e tenerezza ¶ de
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esser potrei ¶ se tu mio parto, anzi me stesso
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anzi del mondo è mio teatro ei stesso, ¶ ché
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mia lingua e lo mio stile ¶ non punge al
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ami quel che del mio ventre è nato, ¶ lassa
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forse tua ingiuria o mio peccato? ¶ Uccidi almen col
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genitrice. ¶ Sfoga pur nel mio sangue il fero orgoglio
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aveste? ¶ o stelle del mio mal sempre presaghe, ¶ le
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avanzi? ¶ O specchi del mio cor, volti amorosi ¶ ov
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ha sparso il sangue mio nel sangue vostro? ¶ Dato
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effigie gentil del volto mio ¶ cancellata dal sangue in
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ne’ vostr’occhi ogni mio riso». ¶ Qui le cresce
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tua vita campar col mio morire. ¶ Così l’anima
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e pace; ¶ tu ’l mio tesor fra tanti fieri
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cari figli, ¶ ch’a mio talento, in mia balia
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e quali artigli ¶ dal mio sen vi rapiro, almen
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una parte ho del mio bene, ¶ rifiuto l’altra
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sol (disse) e del mio ¶ sventurato figliuol degna vendetta
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ruina. ¶ M’uccidete il mio cor, ma non andrete
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Dove, dov’è il mio ben, la vita mia
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altrui sorte. ¶ Dunque del mio diadema il lucid’ostro
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l’esequie avranno. ¶ Forsennato mio senno, e qual ciò
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o tuo fallo o mio fato? e come avenne
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sia concesso ¶ col regno mio sacrificar me stesso. ¶ Re
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che poco fora al mio dolor profondo, ¶ e chiamassemi