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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Carlotto, Le irregolari, 1998

concordanze di «mio»

nautoretestoannoconcordanza
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visiti la città. Un mio amico la porterà a
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lui, da sempre il mio posto preferito negli autobus
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che scorreva veloce nel mio cervello. ¶ Poi, lentamente, misi
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altra fuga: quella di mio nonno...». ¶ Guglielmo Carlotto, anarchico
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e i racconti di mio padre e degli altri
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delle ricerche... ma il mio asso nella manica sono
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vostri. Dovrete passare sul mio cadavere prima di ottenere
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mano: «Le posso capire. Mio figlio è nato in
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lei mi raccontò che mio papà e mia mamma
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detto di andarsene; in mio aiuto è arrivata altra
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Se llevaron Daniel José, mio figlio» disse l’altra
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tutti. Dopo che sequestrarono mio figlio, io e mio
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mio figlio, io e mio marito andammo a chiedere
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erano venuti a prendere mio figlio e loro mi
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Il ventotto aprile del 1980 mio marito partecipò a un
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In quel momento il mio viso doveva esprimere dolore
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pensiero lo rivolsi al mio destino. Nessuna tregua: mai
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informarsi sul motivo del mio viaggio in Argentina. Iniziai
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per la riunione. Il mio status di parente mi
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genitori sono scomparsi. Il mio lavoro, per molti anni
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al collo, poi il mio sguardo si soffermò sui
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Fernando» continuò, sedendosi al mio fianco su un divanetto
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vecchio si fosse rincoglionito. «Mio nonno è morto nel
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esilio. Allora, io e mio marito non eravamo politicizzati
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nell’organizzazione. Io e mio marito non eravamo d
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desapareció la sorella di mio genero, María Claudia Falcone
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primo agosto del 1977 sequestrarono mio marito. Laura si nascondeva
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credetti di impazzire. Chiamai mio fratello e mi feci
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avrei riportato a casa mio marito a tutti i
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consegnargli i farmaci che mio marito usava per curare
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con il sequestro di mio marito; mi insospettii al
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E iniziò l’attesa. Mio marito soffriva molto. Era
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signora visibilmente terrorizzata avvicinò mio marito. «Ho un messaggio
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un mare di menzogne. ¶ Mio marito riuscì a entrare
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ricevere importanti comunicazioni”. ¶ Chiamai mio marito e mio fratello
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Chiamai mio marito e mio fratello. Arrivammo alla stazione
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assassinato insieme a lei. Mio marito e mio fratello
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lei. Mio marito e mio fratello si avvicinarono per
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Europa. Con me e mio marito rimase Remo, il
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la dittatura. Io e mio marito lo ignorammo per
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tutto il locale, «io, mio marito, mia figlia, suo
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compagno che lavorava nel mio stesso ufficio mi chiese
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era appena nato il mio primo figlio e avevo
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indicandomela, «e accolse il mio amico senza problemi. Dopo
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impadronirsi all’improvviso del mio corpo e la mia
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Vidi agitarsi davanti al mio naso, lucido di sudore
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ritratti. ¶ Lei colse il mio sguardo e le sfiorò
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No» risposi sincero. «Nel mio Paese la verità dei
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delle Nonne e cercare mio nipote. Ho insegnato fino
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ma nel profondo del mio cuore e della mia
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fosse comuni». ¶ Colse il mio sguardo stupito e si
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Aveva capito che il mio destino non era visitare
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allora era stato zitto. «Mio padre era maoista e
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un italiano, amico di mio figlio, che era stato
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della croce. Fu il mio modo di dirle addio
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prima di sedersi al mio tavolo per chiacchierare. Sapeva
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cappuccio sulla testa. Il mio sguardo seguì come un
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chirurgico nel femore: il mio amico aveva avuto un
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cauto. ¶ «El Banco. Con mio marito» rispose stancamente. «Quando
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sono sposata molto giovane, mio marito era meccanico, io
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molto felice. ¶ Io e mio marito avevamo frequentato poco
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mamma molto protettiva. ¶ Sequestrarono mio figlio Jorge l’otto
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il loro fazzoletto bianco. ¶ Mio padre era cappellaio, mia
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cappellaio, mia madre casalinga, mio marito meccanico e io
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idea che anche il mio amico morisse dopo un
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è possibile, ho il mio stile e non intendo
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il rifugio abituale del mio amico. ¶ Entrammo a Pisco
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comunità di meditazione. Il mio amico si intratteneva a
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giorno. ¶ Una mattina al mio risveglio lo vidi già
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verità sulla fine di mio marito» sussurrò, «non riuscirò
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tutti i torti: il mio viaggio era ormai terminato
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necessario quasi metà del mio cognac. Alla fine si
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affidarle la memoria di mio figlio. Come tutti i
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a un fratello di mio padre, e Claudia Susana
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salutarci adesso. Domani il mio turno è di pomeriggio
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L’ha scritto un mio amico e c’è
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tavole sapientemente imbandite. Il mio racconto del viaggio in
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della nostra memoria familiare. Mio padre, alla fine del
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io stavo lavorando nel mio studio inondato da un
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È un brano del mio prossimo cd. Voglio farne
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cattiveria: «Cocci da raccattare, mio caro! E una volta
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scuri e fieri del mio amico. I genitori ci
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dell’incontro, lasciai il mio recapito, la foto, e
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volta». Gli raccontai il mio viaggio lungo la panamericana
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di desaparecidos; con il mio aiuto si mise a
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era aumentata di intensità. Mio padre, molto commosso, accarezzò
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la sua testa sul mio petto e baciandogli la
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Victor Hugo. Era il mio modo di dire addio
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sud ¶ nessuno ricorda il mio nome tra i tuoi
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musicisti. ¶ Poi fu il mio turno. «Hai trovato il