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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Magalotti, Lettere su le terre odorose a monsignor Leone Strozzi, 1705

concordanze di «mio»

nautoretestoannoconcordanza
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odoroso. ¶ Intanto che col mio ritorno a Firenze mi
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cosa rende sopportabile a mio giudizio, che il poco
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addietro, dal Gran Duca mio Signore, di due vasi
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d’una vastità, a mio credere, inaudita, e poco
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e qui, pieno del mio antico impareggiabile ossequio, resto
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al sig. D. Leone mio signore. Di grazia patti
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come sta notato di mio pugno, in un mio
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mio pugno, in un mio antico scartafaccio, senza essermi
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soddisfò a quello del mio ossequio con riverir umilissimamente
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sempre. ¶ Firenze, 17 aprile 1694. ¶ Il mio sig. D. Leone, e
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Io, sig. Don Leone mio signore, posso dire d
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dir meglio, sarebbe il mio diletto, e diciamo pur
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ella m’invita al mio giuoco, ma due cose
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del sig. Don Leone mio Signore: vediamo quello che
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Illustriss. averà avvertito un mio equivoco. Io avevo in
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dentro mi suona. ¶ Il mio, vorrei che vi obbligasse
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d’un’immaginazione, a mio giudizio, affatto aerea, e
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non voler cavare il mio scrivere dal carattere di
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v’ha supplicato il mio aiutante di studio. Se
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per poterle mettere sul mio scartafaccio originale. Item scrivetemi
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legato l’attaccherò al mio letto prima di andare
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crediate non incompatibili col mio intento, il qual si
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resta già registrata nel mio archivio, e disteso un
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disteso un chirografo al mio erede, nel quale gli
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lettere d’oro nel mio epitaffio senza altra aggiunta
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altra aggiunta che il mio nome da principio e
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la nera rugiada del mio industre calamaro, iuxta illud
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Ma per verità, Monsignor mio caro, io non ne