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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo de' Medici, Simposio, 1469

concordanze di «mio»

nautoretestoannoconcordanza
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Per far'il cammin mio più destro & corto, ¶ Che
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in questo è'l mio diletto ¶ Pel qual contento
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lieto, & giocondo, ¶ Perchè'l mio sommo ben solo, & perfetto
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à me, costui è mio parente: ¶ Non conosci un
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tel dimostrerò pel parlar mio. ¶ So che que' sei
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l'occhio, ¶ Quand'il mio Duca disse, se più
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in affetto: ¶ Tal del mio Duca appunto era la
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huomin' sieno. ¶ Disse il mio Duca à me: hor
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più vicino ¶ Disse il mio Duca; ò caro Apollon
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Duca; ò caro Apollon mio, ¶ Fermati stu sei stracco
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questa volta al parer mio, ¶ Et lui rispose gorgogliando
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l'odo ¶ Disse il mio Duca, vè quel che
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baleno. ¶ Mostrommi il Duca mio, un che venia ¶ Et
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Et disse Ser Domenico mio bello, ¶ Più caro à
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primi saluti. ¶ Ond' il mio Ser per le risa
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ebri tordi, ¶ Diss'il mio Duca, non fu fido
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Diss'io al Duca mio, dimmi chi sia ¶ Ch
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il pecorino, ¶ Cos'il mio Arrigo al bere, & come
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occhio ¶ Il Comparone, il mio Ridolfo Lotti. ¶ Il nostro
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io mi rivolsi al mio buon Sere, ¶ Et dissi
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à sedere. ¶ Disse il mio Duca la gente raddoppia
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sfibbiato è Pippo Giugni mio; ¶ Posasi un pò, che
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basti. ¶ Et volendo il mio Duca abbracciar poi ¶ Drizzossi
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riferir capocchio, ¶ Dissi, &'l mio voler messe ad effetto
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che gli è'l mio Lupicin Tedaldi, ¶ Ch' ha
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Ben venga il dolce mio Piovan di Stia ¶ Forse
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seguite il cammino il mio ser disse; ¶ Che Dio