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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pietro Metastasio, Giustino, 1713

concordanze di «mio»

nautoretestoannoconcordanza
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Dal cui volere il mio voler dipende, ¶ E il
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cui volere è sommo mio diletto; ¶ E poi la
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pondo. ¶ GIUS. Tutto il mio arbitrio e tutto il
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arbitrio e tutto il mio volere ¶ Di partire o
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mia etade ed al mio stato ¶ Par che non
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or si prende il mio dolore a scherno. ¶ TEOD
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la spada il petto mio non passa, ¶ Non potrà
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suo seno; ¶ Ché il mio dover, l'amore ed
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seguir l'orme del mio duce invitto ¶ Chieggio da
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vittorioso alloro il capo mio. ¶ TEOD. Serva il mare
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momento solo ¶ Pago del mio fallir l'amare pene
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in opra tutto il mio potere ¶ Per torre a
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sempre più nel petto mio, ¶ Mi sforza a prevenirti
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scopro; ¶ Ché non è mio voler, ma forza altrui
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narrerò ciò che al mio dir rispose; ¶ Ma non
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sua presenza ¶ Troncare il mio racconto e darci noia
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Voglio tutto appoggiare il mio consiglio. ¶ Così dunque risolvo
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le cure che'l mio passo sieguono ¶ Ovunque mi
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Ogni altra idea dal mio pensier discaccia, ¶ Ond'è
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se pur desiasse il mio nipote, ¶ Per compiacere a
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a voi piace, è mio piacere; ¶ Onde pongo l
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Che non le turbin mio malgrado il vento ¶ O
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or le narriate il mio volere. ¶ So ben che
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i brevi momenti ¶ Il mio desire in secoli produce
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mai non cangio il mio penoso stato. ¶ TEOD. Sempre
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me procede. ¶ AST. Il mio silenzio ¶ Di meraviglia e
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simil dono è in mio potere. ¶ SOF. Con sì
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pietosa ¶ Vi miri del mio male? Un sasso ancora
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sasso ancora ¶ Avrebbe il mio dolor cangiato e vinto
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Per tema che il mio sangue ¶ Non sia di
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CLE. Se fosse in mio poter, non penerei. ¶ AST
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Ch'io scacci il mio martìre ¶ Col prudente consiglio
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momento il fin del mio dolore. ¶ Folle, che tento
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quella pena che al mio petto ¶ Unita sta con
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cose, ¶ Se conosco il mio danno e pur nol
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prova. ¶ Ma taci, o mio dolore; ecco s'appressa
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L'onde ancora a mio danno unite sono; ¶ La
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infelici eventi ¶ Pendono sul mio capo. ¶ FOS. Ogni tempesta
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Sarà debil ritegno al mio furore. ¶ FOS. Il rimirar
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chi sa che il mio Giustin non fosse ¶ Su
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liberar da morte il mio bel sole; ¶ E, se
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Ove son tratta ¶ Dal mio proprio dolore? E chi
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mi dice ¶ Che'l mio sposo partissi, e che
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Quel crin par del mio sposo; ancorché l'acque
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Giustino, ¶ Questo è il mio bene; il volto suo
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infelice! ¶ Come ben del mio mal presaga io fui
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luci, ¶ Deh rimira il mio pianto, alma fedele. ¶ Su
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non posso! ¶ Morì teco, mio bene, ogni speranza; ¶ Ed
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sua furo ministre, ¶ Del mio morir siano ministre ancora
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scogli spingesti, onde il mio bene ¶ Restò nel flutto
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cagion di tutto il mio tormento? ¶ Perché stolta sprezzai
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ch'io possa a mio talento ¶ Di me disporre
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sì grave ¶ Al misero mio core, ¶ Come potrò soffrir
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pene involgi. ¶ Ma tu, mio caro e misero Giustino
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Che possa darti del mio vero amore. ¶ Ma no
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Ti prepara il cor mio. La grave spoglia, ¶ La
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amorosa, ¶ Poiché vivendo il mio destin mel niega. ¶ Asteria
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dove corri? ¶ SOF. Il mio dolor tanto nel sen
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resta pur, che'l mio agitato core ¶ Altri seco
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vista atroce!), ¶ Dell'amor mio, del mio morir cagione
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Dell'amor mio, del mio morir cagione. ¶ Il miro
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di pigliare il veleno) ¶ Mio bellissimo sol, mia cara
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felice stato, ¶ Se nel mio petto Amor non mai
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travaglio sopra il capo mio, ¶ Se non inventi ancor
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è questa mai? ¶ Ah mio Giustin, non mio, ché
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Ah mio Giustin, non mio, ché il Ciel non
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Acquistando vigore entro il mio seno, ¶ Al mortifero umore
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ore liete? ¶ Ministre del mio duol, luci, piangete. ¶ Così
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rapita quiete. ¶ Ministre del mio duol, luci, piangete. ¶ D
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vostro impero e il mio piacer chiudea. ¶ TEOD. Seguita
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pingeano avanti al pensier mio ¶ Mille di tetra morte
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so dir, che'l mio timor mi tolse ¶ L
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ridusse ¶ In Durazzo il mio corpo, in me la
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Piacque salvare il corpo mio dall'onde ¶ Per darmi
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core. ¶ Se il viver mio non rende a lei
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potrebbe ¶ Del disperato atroce mio pensiere ¶ Giustamente impetrar da
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in questo punto al mio pensiere. ¶ Ma voi dite
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che dolce comando! Il mio volere ¶ Dal voler vostro
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possesso ¶ Di me, del mio voler, della mia vita
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Dall'opra mia, dal mio voler dipenda. ¶ CLE. Di
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Benché contraria al primo mio pensiere ¶ Quest'opra sia
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fede e l'amor mio. ¶ CLE. La fede accetto
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non vi dono il mio, perch'ei si trova
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v'è contento al mio contento eguale; ¶ Perché quegli