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invenzioni verbali


Pietro Aretino, Angelica, 1535

concordanze di «mio»

nautoretestoannoconcordanza
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e cosí lo stil mio, come uscisse da vena
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gir presso ¶ il valor mio a la beltà, che
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non parte, ¶ e 'l mio aversario indi dal cor
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si fu volto ¶ il mio animo a lui e
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sole, ¶ ha colpa del mio male, e forse ch
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lor forza in un mio par puote di rado
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duolo ¶ terminar vo' questo mio viver fosco ¶ in aspro
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terra. ¶ 73 ¶ Il magno padre mio, re Galafrone, ¶ piú di
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fra noi ¶ mosse il mio cor, ma lo piegaste
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ch'è nel cor mio, sasselo e vede ¶ quanti
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doglia, ¶ dolore è il mio, sia il tuo che
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io non scemo il mio male, u' sono e
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era nimico ¶ del padre mio, onde col campo venne
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buono e real padre mio. ¶ 28 ¶ Era re, era vago
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mezzo ¶ e il foco mio li fei scoprire un
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lume mi feci col mio fuoco. ¶ 31 ¶ Amor, che meco
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tomba venne, ¶ inanzi al mio dio empio mi conduce
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fiamma ¶ de l'ardor mio non si scemasse dramma
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tanto mor quanto il mio padre ha vita, ¶ in
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odio né sdegno il mio real valore ¶ non ha
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padre vostro fia suocero mio, ¶ mia sposa voi, con
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ritorno ¶ ne l'antico mio chiaro e nobil regno
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dire, ¶ tanta letizia il mio cor vago strinse ¶ ch
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e quello accese. ¶ 37 ¶ Il mio nido arse e uccisemi
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vederlo io molle del mio sangue giusto, ¶ che tutto
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invitto, ¶ ch'ha il mio regno converso in piú
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e, gravida di lui, mio corpo afflitto ¶ de i
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nel cor fitto ¶ il mio morir, fe' pormi in
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superba ¶ dice: " Il re mio, che teco ira rinverde
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la via del spirto mio; ¶ ruppesi quel tosto ch
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con la vertú sua mio corpo offesi, ¶ che contra
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che in mezzo al mio desio si misse, ¶ non
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di serica opra il mio signor nel petto, ¶ in
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per mostrar che 'l mio mal prende a gioco
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non arsi, ond'il mio sposo e amante fello
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il rio ch'ogni mio ciglio sparse ¶ quando la
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altamente temea lo spirto mio ¶ d'incontrar l'ombra
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incontrar l'ombra del mio caro padre, ¶ che certo
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fanno ¶ al mortal cader mio vivo sostegno, ¶ tal che
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mi ristorò, perché il mio sposo degno ¶ in tal
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stassi. ¶ Io dicea col mio cor: " Forse il martira
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Forse il martira ¶ il mio soffrir, ch'a pièta
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il suo dolore il mio, ¶ che, mio mal grado
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dolore il mio, ¶ che, mio mal grado, uscí da
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nel pensar qual nel mio giunse la spada. ¶ 73 ¶ Guarda
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fu nulla il veder mio genitore, ¶ la pia madre
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l furore ¶ che il mio regno abatté, piú tempi
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di dolore ¶ che il mio corpo provò con martír
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no, anzi il peccato mio; ¶ ma il ciel mi