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Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «mondo»

nautoretestoannoconcordanza
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rimaser vinte. ¶ Salisti al mondo i più pregiati gradi
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vostra aita ¶ Contro il mondo vêr noi nemico armato
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c'ha lasciato il mondo freddo e nero, ¶ D
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Al suo sparir dal mondo son fuggite ¶ Di quell
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bel lume mio nel mondo venne. ¶ SONETTO XXVIII. ¶ Primo
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Spirto ch'ancora il mondo adora e teme, ¶ Qual
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or di sè il mondo adorno, ¶ Vaga la terra
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suo valor, che 'l mondo alluma ¶ Di belli esempi
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vive nel ciel, nel mondo chiare. ¶ Se 'l fuoco
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per vero ¶ Dimostrò il mondo, e la mia pena
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di sue glorie al mondo sole. ¶ La mente il
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e gl'inganni ¶ Del mondo, e sprezzar teco il
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ciel discerno, ¶ E il mondo adorno, se la terra
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quanto di ben nel mondo spero. ¶ SONETTO LVI. ¶ D
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sì degne eccellenze al mondo sole, ¶ Nacque il nobil
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di bel natura al mondo diede ¶ Nell'opra sua
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portarvi in man del mondo il freno ¶ Fortuna sempre
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impero. ¶ Non tempesta del mondo o sdegno o morte
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e sole ¶ Consacrò al mondo un chiaro ingegno eletto
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valor, ch'eccede ¶ Nel mondo ogn'altro, ancor nel
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merto, ¶ Di fama al mondo e al ciel di
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le mie pene al mondo sole. ¶ Quanto ei valse
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e fella ¶ Sorte del mondo; il qual, mentre vivesti
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tal miracol, quale ¶ Nel mondo fra gli uman non
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da quel che 'l mondo vuole. ¶ Così lo spirto
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Sicchè tal piaga il mondo unqua risalde. ¶ Ovunque mi
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radice ¶ Ne diede al mondo; ma son chiare e
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Atlante di sostenere il mondo. ¶ Se quel superbo dorso
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cadde già, ma dal mondo disparve. ¶ SONETTO CV. ¶ Quanto
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son nel tormento al mondo sola. ¶ II. ¶ Penelope e
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serba. ¶ Per me del mondo i frutti sempre in
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in veder che il mondo intende ¶ Quel ch'io
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quelli ch'amo ¶ Nel mondo ed a me stessa
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ognor, me stessa 'l mondo ¶ Spregiando, come cose indegne
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di questa donna al mondo rara, ¶ Che ha vinto
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poss'io dal tristo mondo bene. ¶ Chè come quelli
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Il cieco amor del mondo un tempo tenne ¶ L
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tutto fuggir dal falso mondo. ¶ SONETTO IV. ¶ Parrà forse
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delle ventose ¶ Glorie del mondo ha l'uom diletto
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ritorno ¶ Viva ella al mondo in più onorata stima
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voglie ha schive ¶ Del mondo e del suo vil
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Spregia ricchezza e 'l mondo, e più sè stessa
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Non dee temer del mondo affanni o guerra ¶ Colui
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gentil core, ¶ Apparissero al mondo ancor di fuore ¶ Con
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Dicon che inganna il mondo o ch'è ingannato
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di tanta altezza; ¶ Il mondo, i suoi tesori e
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luna, ¶ La morte, il mondo e buona e rea
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alta e lontana ¶ Dal mondo e dal suo onor
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Vite ch'abbraccia il mondo, e seco intiera ¶ Vuol
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Vietata, crudel morte al mondo diede. ¶ A che salir
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Con l'altro il mondo e sè medesmo sdegna
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tutto e spoglia ¶ Del mondo, e l'arma di
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temer, chè venne al mondo ¶ Gesù d'eterno ben
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alle sirene ¶ Vôlta del mondo, del lor canto schiva
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vil formiche, ¶ Saggi del mondo c'hanno il cor
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con maggior gloria al mondo noto. ¶ SONETTO LVI. ¶ D
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tante ¶ Faccia che 'l mondo in ogni parte abbonde
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noi fuggir dal fero ¶ Mondo nemico, e con più
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con lui nel cieco mondo! ¶ E che per tal
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macchie intorno al reo mondo cosperse! ¶ Nasce il nostro
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stese ¶ In parte al mondo, ond'ogni fedel petto
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A dare ordine al mondo; onde vestisti ¶ Alto e
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fatta è rubella ¶ Del mondo e di sè stessa
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In mezzo del superbo mondo ingrato ¶ E del popolo
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Lo inferno e 'l mondo, di luce infinita ¶ Lampeggiâr
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peso ¶ Delle colpe del mondo; e 'n tale stato
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fuor per fare al mondo giorno ¶ Quel sol che
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sovente: ¶ Chè sopra il mondo errante il latte puro
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più non cura ¶ Del mondo vile, o i vani
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Fatto avria chiaro il mondo, a far lor giorno
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il vero lume al mondo: ¶ Il quale a Simeon
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di rinnovar l'antico mondo, ¶ Allor che nel gran
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lo sdegno discoperse ¶ Al mondo, che nell'ira sua
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atra tempesta ¶ Del travagliato mondo entrar nell'arca ¶ Col
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per lor dal cieco mondo inteso. ¶ Onde spirando il
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in mano. ¶ Mentre il mondo sprezzando e nudo e
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la morte e 'l mondo vinse. ¶ SONETTO CXXI. ¶ Due
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CXXIV. ¶ Dimmi, lume del mondo, e chiaro onore ¶ Del
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giunge a quanto il mondo aspira, ¶ Trova pace di
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or ben che 'l mondo, e sterpi, e spine
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mercede. ¶ SONETTO CXXIX. ¶ Del mondo e del grave oste
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u' per governo ¶ Del mondo ha 'l sacro suo
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vile, ¶ Per disturbarlo il mondo ogn'arte prova. ¶ SONETTO
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pace ¶ Si rese il mondo e non con l
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o si vedrà nel mondo errante ¶ Produr dalle ben
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quella povertà ch'al mondo spiace; ¶ E lui sol
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Veggio in mezzo del mondo oggi fulgente ¶ Lampa, che
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raggi più chiari il mondo intorno. ¶ Chè quando agli
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ombrose! ¶ Onde se al mondo par torto ed oscuro
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che conduce ¶ Seco dal mondo; se ben scorta e
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nuovi inganni ¶ Che 'l mondo ordisce, e l'avversario
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lume sereno ¶ Senta del mondo la più lunga riva
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coperto, ¶ Poi quanto, il mondo infin ad or v
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a scherno ¶ Avesti il mondo allor cieco ed infausto
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modi ¶ L'uomo dal mondo e da sè stesso
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mezzo del figliuol nel mondo piove; ¶ Ivi si purga
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ardente amor fosser dal mondo intese. ¶ Onde i suoi
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in bando ¶ Del cieco mondo, e sì che qui
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le lode vostre, al mondo sole, ¶ Qual posso canto
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vago stil fa al mondo conte ¶ Ambe le glorie
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per l'opre al mondo mai sì chiara ¶ Ch
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e la salute al mondo, ¶ Amor, donasti e sei
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la radice ¶ Sprezzò del mondo, e del suo Signor
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rivolta, ¶ Non più del mondo immagin falsa adombra, ¶ Come
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questa fosca ombra ¶ Del mondo a noi rendean sì
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far calda, ¶ Vinse il mondo e sè stesso. A
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giusto signor librare 'l mondo, ¶ Ricca quella del mal
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ponno ¶ Le macchie al mondo infine al vivo impresse