Luigi Pulci, Morgante, 1483

ne verranno. ¶ Ma il mondo cieco e ignorante non

principale, ¶ che fu nel mondo sì gran paladino; ¶ benché

qualche loco, ¶ ché nel mondo è certe bocche, si

di Carlo, vo pel mondo disperato. - ¶ Quando il corrier

antico; ¶ ed io pel mondo vo peregrinando ¶ come s

Orlando ¶ che va pel mondo sperso or tapinando. ¶ Dimmi

la formichetta ¶ andò pel mondo, come far si suole

l'andar così pel mondo è pure ostìco. - ¶ Orlando

ch'io ho nel mondo: ¶ ché basta a me

non fu mai al mondo o sarà simigliante. - ¶ Orlando

ch'io vada pel mondo dolente! ¶ così stessi tu

nostra trama, ¶ così pel mondo ci andiam tapinando ¶ perché

simil già mai nel mondo visse! ¶ E questo è

baron di cui nel mondo dotti. ¶ Vedi que' due

hai in tormento. ¶ O mondo, tu non vuoi che

pur distina, ¶ e 'l mondo col suo dolce ha

e intendi, e 'l mondo è grande». ¶ Era quel

guerrier del lïone? ¶ Pel mondo attorno va di strane

non ha pari al mondo ¶ come se' tu, Brunor

miracoli disse fatti al mondo ¶ e come Lazar già

già la morte. ¶ Pel mondo va come un ladron

ha tanta fama al mondo o 'l conte Orlando

non sapeva in qual mondo si fossi, ¶ Renditi tu

nomati, ¶ Rinaldo, che pel mondo or va meschino; ¶ e

con poche scosse ¶ il mondo, non che le mura

cugino, ¶ e tutto il mondo qua mi viene addosso

Disse la volpe: «Il mondo è fatto a scale

sapea Carlo in qual mondo si fossi, ¶ tanta allegrezza

non ha pari al mondo. ¶ Viene a veder te

che si dice al mondo, ¶ che questo è il

io pensai che 'l mondo ¶ fussi caduto e giunto

tanto che tutto il mondo avea poi vile, ¶ a

se questi son pel mondo ricordati ¶ è ben ragione

Iddio che regge il mondo e' cieli ¶ mostrò ch

pensar per tutto il mondo, ¶ e cosa che tu

peccato par che 'l mondo adugge, ¶ e finalmente ogni

non può durare il mondo; ¶ questo peccato è pien

Non è pietà nel mondo più né in Cielo

non fu dato al mondo mai a persona. ¶ Temo

che in tutto il mondo si fa ricordare, ¶ quel

fore, ¶ e disse: - Al mondo ignun non può vantarsi

uom che sia al mondo: ¶ s'io mi dolessi

par d'ogni peccato mondo. - ¶ Orlando al fiume sùbito

qual ti parve nel mondo troppo bella»: ¶ ch'avea

la morte e 'l mondo cieco, ¶ sì ch'io

colui ch'Orlando il mondo chiama. ¶ Guarda dove condotto

tuo nome suona al mondo, ¶ io tel darò, magnanima

uom che forse al mondo sia: ¶ non crede in

odio a Dio, al mondo, alle persone. ¶ Ben verrà

si vedeva andar pel mondo errando ¶ Ceres dolente, misera

altri reami tiene al mondo; ¶ e non sarebbe Marte

pur quel che 'l mondo grida certo ¶ nell'arme

più non è nel mondo o fra gli dèi

colui che tutto il mondo chiama ¶ il miglior paladin

ch'ogn'altro al mondo avanza? ¶ Rinaldo sono, o

stata fussi Antea nel mondo allora, ¶ che degli abissi

convien trattare. ¶ Cercato il mondo avea Gan di Maganza

colpe, ¶ e che pel mondo alcun tempo era gito

tempo, e tutto il mondo sallo; ¶ e perché cavalier

ch'io ho nel mondo, ¶ e s'altro ci

morisse, ¶ anzi ch'al mondo mai non fussi nata

sotto sé qua il mondo tenga? ¶ Ritorna, Marïotto, in

involto ¶ in questo cieco mondo al caldo e al

che si pensorno il mondo rovinasse ¶ quando Rinaldo s

scimitarra ¶ e cominciai pel mondo andare a spasso; ¶ e

credo, se durassi il mondo etterno, ¶ si potessi commetter

o terra, ¶ e 'l mondo e 'l cielo in

andar per tutto 'l mondo ¶ col cappello in su

schianceria son netto e mondo; ¶ dovunque i' vo, lasciarvi

non è persona al mondo, ¶ cercando l'universo tutto

misera e dolente; ¶ o mondo pazzo, o crude e

poco. ¶ Noi andian pel mondo cavalieri erranti ¶ per amor

E benché tutto il mondo qua in aiuto, ¶ come

Macon né tutto il mondo ¶ che tu spiegassi il

pur bella cosa il mondo intendere. ¶ Ecco che Leopante

più gentil ch'al mondo sia; ¶ e tiene in

Mano, ¶ ch'altro pel mondo non si va parlando

più franco guerrier del mondo sono ¶ ucciso... - e non

Cercato ho tutto 'l mondo, il poggio e 'l

Gan cui traditore il mondo chiama, ¶ Guicciardo, Malagigi ed

in effetto; ¶ vanno pel mondo, e sai quanto sien

sua meschinella ¶ Filiberta pel mondo spersa mandi: ¶ dimmi, che

ch'a tutto il mondo è manifesto; ¶ e la

Io ho cercato del mondo ogni regno ¶ per mar

diserto: ¶ credo che 'l mondo ci verrà qua addosso

non fu mai al mondo il miglior cavalieri. ¶ Non

tutte le cose al mondo vanno, ¶ chi vive con

che sempre va pel mondo attorno. ¶ Io sono un

cercar per tutto il mondo, ¶ io troverrò dove che

liberato e netto e mondo. ¶ Calavrïon, inteso e 'l

Parigi. ¶ Gan per lo mondo in camin si mettea

peregrinando, ¶ per tutto il mondo la tua fama suona

ch'a tutto il mondo è noto esplesso? ¶ Odo

ch'io veggo il mondo avviluppato! ¶ Un serpente esce

per molti error pel mondo insieme andranno. ¶ Non fu

tu sarai tribolato al mondo ancora, ¶ che pur pensando

terra. ¶ Così va questo mondo, Ulivier mio. ¶ Or la

tante gran cose il mondo scrisse. ¶ Or lasciàn questo

vero a tutto il mondo fu palese, ¶ perché e

procedon nostre risse al mondo giùe, ¶ così la morte

uccidrebbe, e tutto il mondo sallo: ¶ però, se così

tu saresti felice al mondo e in Cielo. - ¶ Tutto

me ne vo nel mondo cieco». ¶ Era Gan traditor

per veder nell'altro mondo gisse. ¶ Or finalmente si

Orlando, ¶ sarebbe mezzo il mondo a suo comando. - ¶ Già

l cielo e 'l mondo vedresti cadere. ¶ Or, s

siàn per morir nel mondo nati: ¶ venite ad onorar

cade giù nel basso mondo. ¶ Rinaldo allor, ricognosciuto il

regge: ¶ sì che il mondo non fe' sanza persone

ch'abbi oggi il mondo; ¶ ed ha con seco

acqua che sia al mondo, ¶ e non fa male

l'arme, e 'l mondo è con seco venuto

che essemplo sarà al mondo quanto e' dura: ¶ sì

quanto conviensi il breve mondo, ¶ ma sopra tutto il

per lasciar poi nel mondo un piccol vanto: ¶ del

quello a salute al mondo fia, ¶ ma l'anima

corridor non avea il mondo. ¶ Vennegli appetto un gran

il cielo e 'l mondo e l'abbisso cadessi

addentellate, ¶ ché tutto il mondo qua ti veggo appetto

sentito a tutto il mondo, che nel core ¶ sempre

morte, ¶ di tutto il mondo facea poca stima ¶ e

dica, ¶ mentre che al mondo son quaggiù vivuto: ¶ io

quanto io ho nel mondo adoperato ¶ non ne riporto

sempre difese quelle al mondo: ¶ aiuta or me tu

ciò che nasce al mondo nasce cieco, ¶ se non

se' di Dio nel mondo atleta, ¶ vero campion, perfetto

un tempo fare al mondo, ¶ perché tu il dirizzasti

tu vuogli ancor nel mondo stare, ¶ Iddio ti darà

dopo a te nel mondo resta ¶ per difender di

libera me da questo mondo cieco, ¶ non per merito

vecchio, o ben nel mondo visso! ¶ E finalmente, la

Che rovini là il mondo? ¶ E' par che ancor

traditore. ¶ Meglio era al mondo e' non fussi mai

conosciamo! ¶ O infamia del mondo e di natura, ¶ tu

quel dì che il mondo aspetta, ¶ quando e' verrà

merzede ¶ come solevi al mondo, alma diletta, ¶ rendimi, se

crede; ¶ e bisognava al mondo tu venissi ¶ per cavarci

grazia è or dal mondo sciolta, ¶ so che tanto

e cercar tutto il mondo come Ulisse. ¶ Carlo di

aveva Orlando, ¶ volea pel mondo andar peregrinando. ¶ Gran pianto

un tanto campion nel mondo è spento. ¶ E credo

aranno, ¶ forse che il mondo ancor leggerà questo ¶ fin

Colui che fece il mondo e 'l cielo: ¶ questa

il nostro Carlo al mondo visse, ¶ non ebbe un

celebrate, ¶ e tutto il mondo quasi in veste negra

coro. ¶ E perché il mondo ancor possi ritrarlo, ¶ il

tutto descritto appare il mondo, ¶ e quell'altra ch

Non la cognobbe il mondo cieco e folle, ¶ benché

che varie cose al mondo sia ¶ come son varii

e' sarà presto il mondo d'auro, ¶ ch'era