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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

concordanze di «mormorò»

nautoretestoannoconcordanza
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Agata mi guardò e mormorò: ¶ — La riconosci, tu? ¶ — Oh
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io molto turbato. ¶ Agata mormorò: ¶ — Come eri bella, mamma
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e di squisitezza.... ¶ Agata mormorò ancora: ¶ — Era proprio così
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fantesca che piangeva mi mormorò: ¶ — Stanotte, alle due, povera
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vederla! – ripetei risoluto. ¶ Ella mormorò qualcosa, forse per opporsi
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della lezione... ¶ — Ah sì?... – mormorò la biricchina – e qual
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viaggiatore a lungo, poi mormorò: ¶ — Ma non troverà nessuno
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che volete? ¶ Il viaggiatore mormorò, solamente con voce malferma
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dell’ottuagenario servitore e mormorò: ¶ — Sono proprio io, Max
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me. ¶ — Povero devoto Max!... – mormorò il giovane commosso. ¶ Il
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segnò di nuovo religiosamente, mormorò una breve preghiera, e
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seria, per davvero. ¶ E mormorò: ¶ — Come volete, cara Nenè
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continuare. ¶ — Povero sior Tonino! – mormorò. ¶ E con gli occhi
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una piccola bibita. ¶ — Senti.... – mormorò timidamente alla nuora maestro
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interno pensiero. ¶ — Ah! comprendo – mormorò il giovane – io sono
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fanciulla taceva sempre. ¶ Egli mormorò ancora: ¶ — Oh! s’io
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momento colà. ¶ — Povera mamma! – mormorò, commosso il buon curato