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Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «morte»

nautoretestoannoconcordanza
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parole ¶ Verrà chi a morte il suo gran nome
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SONETTO III. ¶ ARGOMENTO. ¶ La morte del Pescara rialza in
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cibo m'inesca, ¶ Se morte ha tolto i frutti
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sdegno il rallentò, nè morte il sciolse, ¶ La fede
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suo bel frutto ¶ Che morte svelse. A lui la
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scoperse il vero. ¶ La morte fama al suo valore
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in questa vita, ¶ Anzi morte, restò sola e smarrita
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Contro del cui poter morte non valse, ¶ Fa omai
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torni. ¶ SONETTO XXII. ¶ Quando morte disciolse il caro nodo
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il mio caro ben morte m'asconde, ¶ Pur con
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or spento il valor, morte e smarrite ¶ L'alme
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a lor simíl giammai morte non sciolse. ¶ Ella mi
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lunga dura e viva morte? ¶ Com'è che 'l
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sempre chiamar la sorda morte, ¶ E far pietoso il
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m'offende. ¶ SONETTO XXXV. ¶ Morte col fiero stral sè
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lascia viva in questa morte vera. ¶ S'ella mi
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mi tolse; ¶ Nella sua morte ancor dovea morire. ¶ SONETTO
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ore a voi di morte ¶ Fe dolci che son
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ARGOMENTO. ¶ Si duole della morte dello sposo e dei
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anima altera. ¶ Nè di morte l'acerbe invide offese
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Per l'ombra della morte il tuo valore ¶ Crebbe
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promettea dolce ed ameno: ¶ Morte la svelse allor ch
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lume ardente, ¶ Che nè morte nè tempo avaro ammorza
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guardo. ¶ Gli occhi, che morte mi nasconde e cela
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mondo o sdegno o morte ¶ Diviser mai le voglie
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Porgi la man che morte mi contese. ¶ SONETTO LXVII
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accende ¶ Fra le speranze morte il voler mio. ¶ Potess
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lento. ¶ Spense l'acerba morte in un momento ¶ Quel
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il fido porto mio morte m'asconde. ¶ SONETTO LXXIII
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manto e del duol morte la spoglie. ¶ SONETTO LXXV
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l pianto mio finisca morte. ¶ SONETTO LXXXII. ¶ Quando 'l
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vita e desiar la morte. ¶ Quel che gli altri
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SONETTO LXXXV. ¶ ARGOMENTO. ¶ In morte di Jacopo Sannazzaro. ¶ Poichè
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quel vivo raggio ¶ Che morte mi nasconde: e pur
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l'empia e sorda morte, ¶ Altera e ricca delle
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Non convien bel desir morte distempre. ¶ Or gli dà
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interno, e dall'ardita morte ¶ Fu 'l morir lungo
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in lui folgor contorse. ¶ Morte mandâr con sì fallaci
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mobil fede o impetuosa morte ¶ Tutte spente le scorgo
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vita, eguali siano in morte; ¶ E ciò che avviene
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lor sempre a lodarvi. ¶ Morte col primo, o col
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avea ne' sensi, acerba ¶ Morte in un giorno col
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omai. ¶ SONETTO X. ¶ ARGOMENTO. ¶ Morte le tolse veder lo
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timor porre in oblio. ¶ Morte mi tolse e la
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questa vita, ¶ Nella tua morte ancor dovea morire: ¶ Ch
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dolce ultimo giorno, ¶ Che morte o vita eterna a
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Minaccia e sfida a morte ed a martíri, ¶ Sol
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Per sentir con la morte dolce vita ¶ Non solo
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sotto la luna, ¶ La morte, il mondo e buona
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arbor prima ¶ Vietata, crudel morte al mondo diede. ¶ A
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non teme ¶ Tormenti e morte, anzi è cotanto ardita
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vita immortal per breve morte. ¶ Tolti dal latte deste
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Braman oggi soffrir penosa morte, ¶ Acciò nella celeste empirea
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l'aspra croce acerba morte, ¶ Per l'altrui colpa
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quell'aspra e rea ¶ Morte che diede a noi
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spine ¶ Diede a lui morte, a tutti gli altri
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n tale stato ¶ La morte e l'avversario stuolo
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doloroso gioco, ¶ Chè la morte gli chiuse: onde s
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agli altri ciechi dura morte. ¶ La tua fortezza celere
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piaghe ond'ei la morte e 'l mondo vinse
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contrasto e dell'iniqua morte, ¶ Signor, aprendo le tartaree
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idolo in terra, a morte sfida. ¶ Celar non ponno
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sol non erra, ¶ E morte e vita egualmente gli
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SONETTO CLXIV. ¶ ARGOMENTO. ¶ In morte del fratel suo Federigo
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madre: oggi l'ardita ¶ Morte il gran figlio in
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chiodi, ¶ Ch'ogni aspra morte gli par vivo onore
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superno. ¶ SONETTO CCVIII. ¶ IN MORTE DEL MARCHESE DEL VASTO
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servir grave e della morte rea. ¶ E come molti
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Si duole per la morte del cardinal Pompeo Colonna
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Ha spenti l'empia morte, ingorda, avara, ¶ Che i
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chiavi! ¶ SONETTO VI. ¶ IN MORTE DEL CARDINAL CONTARINI. ¶ Non
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cor prescriva, ¶ Ch'invida morte subito l'asconde. ¶ Potean
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era. ¶ L'umil sua morte noi rende immortali, ¶ E