Luigi Pulci, Morgante, 1483

traditor lo condusse alla morte ¶ in Roncisvalle, un trattato

Dio volere, ¶ per darti morte, e non per ragazzino

si ragiona: ¶ - Della lor morte vo' che ti conforti

donzella o d'aver morte, ¶ ed or trabocchi ed

a cercar la mia morte; ¶ e che mai più

caval, se può, la morte. ¶ Orlando vide il pagano

ne incresce di sua morte rea? ¶ Che pensi tu

Gan non diè la morte. ¶ Piangeva il savio Namo

per certo poi la morte ¶ s'io ti ritruovo

fiato ci conduce a morte: ¶ convien ch'un uom

desiderando all'animal la morte. ¶ E la fanciulla nobile

questa fera, a cui morte donorno», ¶ ch'era apparita

liberata l'avean dalla morte. ¶ Per lunghi tempi si

condotta a sì misera morte. ¶ Tu venisti in Levante

lontani; ¶ e come a morte il suo distin la

Dodon: - Sare' questa la Morte ¶ che ci assalissi in

se fussi ben la Morte o 'l Trentamila, ¶ lascial

io non credo che morte ancor trar possa ¶ prima

v'è di dargli morte. ¶ A mezzo il petto

guardi sempre d'ogni morte strana. - ¶ E finalmente al

Morgante era presso alla morte. ¶ Diceva Orlando: - Vedrai bello

poi che la mia morte ognun la vuole, ¶ per

e' mora, ¶ quantunque a morte si danni egli stessi

per forza altro che morte. - ¶ Allor seguì la donzella

poco contento; ¶ anzi chiamava morte a ogni passo, ¶ dicendo

dispetto ¶ quando dètte la morte al re Mambrino, ¶ perch

Mambrin pur già la morte. ¶ Pel mondo va come

saracin data ha la morte, ¶ e quel famoso e

ogni modo oggi la morte. - ¶ Disse il Danese: - Troppa

porto, baron, la tua morte. ¶ - Sares' tu mai Rinaldo

che nella punta la morte hai del brando? ¶ Deh

ché v'era la morte, ¶ anzi dal pome, come

Orlando si doleva a morte, ¶ dicendo: - Se Morgante mio

avveggo e dolgomene a morte». ¶ Gan traditor lo riguardava

gli farà morir di morte rea ¶ con gran vergogna

io ti disfido a morte ¶ e farotti assaggiar d

gli arà data la morte. - ¶ Fugli risposto: - E' non

fondo. ¶ Ognuno avea della morte timore, ¶ ché 'l saracin

déssi a Orlando la morte, ¶ Carlo a' suoi dì

ch'io volessi però morte darli, ¶ ma farlo discredente

i paladin disfida a morte. ¶ Disse Ulivier: - Sares' tu

diliberato di dargli la morte, ¶ e 'l gran battaglio

mi fuggi', temendo della morte. ¶ Tu ti stai in

vo' perseguitarlo insino a morte, ¶ né mai più intendo

assai pensieri ¶ di darli morte e fuggir via poi

di dargli poi la morte, ¶ ma saper prima ben

sono ¶ di mettersi alla morte in abandono. ¶ E stanno

il fele. ¶ Della tua morte e di tue opre

se quel guida a morte ¶ Astolfo, così guida te

presto. - ¶ Astolfo avea della morte paura, ¶ perc'ha diciotto

chi spera insino a morte aiuto: ¶ vide costor che

brando. ¶ Rinaldo grida: - Alla morte, alla morte! - ¶ e poi

grida: - Alla morte, alla morte! - ¶ e poi si venne

dessi alla fine la morte, ¶ perch'era vecchio, e

conceputo sdegno ¶ della sua morte, mosterrà gran segno. - ¶ Quando

l'ha salvato dalla morte, ¶ ed or cacciare nol

Danese, ¶ ch'almen la morte gl'indugiassi un mese

tempo a mandarlo alla morte; ¶ ma duolsi sol ch

sacco, a fuoco, alla morte, a furore! - ¶ e misse

fuoco! - gridare e - Alla morte! - ¶ e per paura uscien

hai così condotto a morte: ¶ ch'io non trovai

la vita e la morte e 'l mondo cieco

so poi piangerien tal morte. - ¶ Terigi si partì sanza

io ti sfido a morte. - ¶ Rinaldo non istette a

signor tristo d'ogni morte degno. ¶ Rinaldo seguitò: - Con

parea che fussi alla morte vicino, ¶ però cantassi, come

Lucïana si doleva a morte, ¶ dicendo: «Mai non vidi

sacco, a sacco! Alla morte, alla morte! ¶ E muoia

sacco! Alla morte, alla morte! ¶ E muoia l'amostante

io gli darò la morte in tua presenzia, ¶ per

Veglio dar crede la morte, ¶ che rïarà i prigioni

gli dia sì tosto morte, ¶ saranno trapassati molti giorni

voi cercando qua? La morte? - ¶ Venne alla porta con

che ti scampò da morte? ¶ Questo è colui che

Se ci darà pur morte il Soldan vostro, ¶ contenti

gran paura avevon della morte. ¶ Già eron gli stendardi

veder se la tua morte ¶ si serba a me

correva, sbigottito di tal morte. ¶ Rinaldo, che 'l Soldan

per venir voi da morte liberando? ¶ Per mio consiglio

molto pianse Orlando cotal morte; ¶ poi abbatté d'un

da sezzo ebbon la morte. ¶ Nella città chi può

e 'ngiusto veramente! ¶ O morte, refliggerio all'aspra vita

spada gli dètte la morte, ¶ tanto che tutto in

è che la sua morte fu così: ¶ di questo

dardi per dargli la morte. ¶ Ma 'l fer gigante

in cagnesco con la morte; ¶ ma non valeva ancor

chi data hai la morte. - ¶ Rispose Orlando: - Famoso signore

tanto ch'alfin la morte vi guadagna; ¶ però che

che innanzi la mia morte io gli vedròe. ¶ E

dicendo: - Tu berai la morte amara! - ¶ e con quel

poco la conduce a morte: ¶ come si distruggea quella

suo l'odiava a morte. ¶ Astolfo, capitando alla cittade

armato, ¶ e Dilïante a morte l'ha sfidato. ¶ Preso

manifesto; ¶ e la sua morte più ch'Uliva piansi

popol mio non date morte. ¶ E so che Gano

a Gano insino a morte, ¶ e scaccia pure Orlando

io ti disfido a morte! - ¶ ed abbassò la lancia

duole ognun della sua morte; ¶ quivi pur Gano ognun

io vo' cercar la morte in altro lato; ¶ e

Arpalista assai cercando ¶ la morte, e prima a Parigi

come andava cercando la morte. ¶ Rispose Gan: - Tu debbi

arai qui trovato ¶ la morte che tu cerchi tuttavia

dica che cerchi la morte, ¶ so che cerchi altro

sai ch'ognun la morte va schifando: ¶ uccisi lui

mi perdoni sol la morte, ¶ e mai più poi

che non potea sua morte perdonare; ¶ alla risposta soprastette

e son ferito a morte drento al petto. - ¶ Disse

e chi per terra morte e strascinate, ¶ e' par

io ti darò la morte: ¶ io vengo per provar

cominciò a dubitar della morte. ¶ E quando egli ebbe

ch'io ti manchi: ¶ morte da te mi può

ti dico come, ¶ datoci morte e tormenti e disagi

disfidato avea Pilagi a morte, ¶ e con gli spron

cercava di dargli la morte ¶ e molto il perseguì

nel cor avea ¶ la morte del suo padre, e

mondo giùe, ¶ così la morte del Soldan tuo fue

l Ciel della sua morte. ¶ Pur, se tu se

sapere ancor della lor morte sùbita, ¶ se non che

a' saracin: - Popol gagliardo, ¶ morte, sangue, vendetta, carne, a

ognun fugge dinanzi alla morte, ¶ e corron verso Parigi

al Soldan diè la morte, ¶ l'uccise con la

dal Ciel venne sua morte; ¶ e non si dolga

non possi altro che morte, ¶ alter alterius onera portando

e d'ardere alla morte un mio libretto ¶ che

guerre e lite ¶ e morte di gran prìncipi e

men dura che la morte! - ¶ Rispose Orlando: - Se venissi

drappello, ¶ e vedessi la Morte innanzi esplesso ¶ colla falce

ha condotti a questa morte tutti. ¶ Ma quel Marsilio

Se voi sarete alla morte fedeli, ¶ ristoreravvi con la

dolce cosa è voluntaria morte ¶ quando l'anima è

vegga innanzi alla mia morte ¶ a punir questo traditor

io non ho della morte paura. ¶ La morte è

della morte paura. ¶ La morte è da temere o

speme, ¶ e vita e morte rimettete in Quello ¶ che

tenga in disagio la Morte, ¶ che con la falce

trovarmi, e troverrà la morte! - ¶ Partissi della schiera de

ma questa volta della morte ciancia. ¶ Ulivier si fe

perdonar di Ferraù la morte! ¶ Or si cognosce traditore

ché innanzi alla mia morte io ti riveggio. ¶ Vorrei

ed ho drieto la morte. ¶ Orlando a Falseron tolse

è peggio che la morte, ¶ che sarà pe' cristian

ogni parte apparisce la Morte. ¶ E mentre in qua

tu il di', della morte ti fido; ¶ e vo

tanta gente per tua morte viene. ¶ E Baldovin di

e non truova la morte, ¶ e ricognobbe il caval

se potea, la sua morte; ¶ ma non potea, ché

non avessi trovato la morte; ¶ e come e' gli

Sansonetto però la sua morte; ¶ e parea quando l

a me, ché la Morte t'accenna. - ¶ Poi lasciava

esser cagion della sua morte; ¶ e fece al padiglion

morto avea: ¶ ma questa morte gli saprà di lezzo

egli ha presso la morte: ¶ ché l'Arcaliffa intanto

non che presso alla morte vaneggio, ¶ tanto sangue ho

mostrar tua possanza: ¶ una morte, una fede, un voler

già presso era alla morte; ¶ e poi che il

e scrive insino alla morte di Carlo, ¶ e molto

sarò fedele insino a morte». ¶ Restava Anselmo e Ricciardetto

ho cognosciuta ora alla morte, ¶ di tutto il mondo

perché a Dio la morte tu chiedesti ¶ come que

sia obedente insino a morte»; ¶ il qual, poi che

che tu vuoi, la morte, ¶ com'io sù torno

che e' chiese la morte lui stesso, ¶ e nel

gli fu dato la morte: ¶ ch'Orlando trasse l

ch'io sento della morte il gelo -; ¶ disse Terigi

Runcisvalle aspettar la sua morte, ¶ maladetto sia il dì

smarriti sanza freni? ¶ O morte, vieni a me, vien

che in fasce, ¶ che morte è il fin d

di me insino alla morte. ¶ dolce sposo mio, signore

gridar: - Carne, carne! - ¶ e - Morte! - e - Sangue! - ed ogni

fuoco, a sacco, a morte, in preda, in fuga

pecorelle? ¶ Così fuggìen la morte manifesta ¶ quelle gente cacciate

in Runcisvalle rimase eran morte, ¶ tanto che Carlo s

in ogni parte la morte rintoppa, ¶ ché Ricciardetto e

in vita e in morte il nostro Iddio tu

mia afflitta moglie, ¶ ché morte ogn'odio, ogni cosa

già ti campò da morte. ¶ Galafro fe' mille volte

ch'io paia alla morte un bianco cigno ¶ che

ognun della più crudel morte: ¶ a molti par che

che morisse. ¶ Ma perché morte a nessun mai perdona

dètte a Carlotto la morte, ¶ insin che venne quel

piangerò con voi la morte: ¶ perché pure era mio

non voglio anche alla morte esser ingrato. ¶ Pipino, il

altra vittoria; ¶ ma se morte anzi tempo non ispegne

E innanzi alla sua morte segni apparse: ¶ ché, dove

per tal cagion la morte. ¶ Pigliava spesso de' bagni

amor constante, ¶ d'una morte, un sepulcro, un epigramma