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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «morte»

nautoretestoannoconcordanza
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a mal grado di morte e del tempo, gireranno
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di rado dopo la morte si acquistano. Potrá poi
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e se n'ha Morte de l'Amanio privo
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canta e la tremenda morte ¶ del Re ch'aperse
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ma s'anzi tempo morte non mi preme, ¶ i
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corre e a sempiterna morte, ¶ la tarditá col fier
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dura, ¶ cui non fa morte o 'l tempo mai
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tanti ne condusse a morte, ¶ ei sempre di periglio
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piú fervente, ¶ e se morte sí tosto nol rapiva
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saper aguagliavi. ¶ Troncar la morte non pensava il fiore
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come famosa fu in morte e in vita, ¶ questa
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vorrá ch'eterna dopo morte ¶ ogni or si nomi
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sí fiera ed immatura morte ¶ quasi di Pirro il
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ogni or facea, ¶ chiamando morte dispietata e rea. ¶ 102. ¶ Si
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Ché non solo la morte di Camilla ¶ piagneva il
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sospirar il torto ¶ da morte ricevuto in simil caso
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questi miei pensieri? ¶ Darammi morte contra morte aíta? ¶ Quando
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pensieri? ¶ Darammi morte contra morte aíta? ¶ Quando sará quel
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a che cercar piú morte, ¶ se senza alma qui
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m'aveggio che la morte ha morte ¶ le mie
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che la morte ha morte ¶ le mie speranze e
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pena, ¶ ché sol a morte questa strada mena. ¶ 142. ¶ Ma
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mondo viverai, ¶ che dopo morte ancor resterai viva, ¶ chiara
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ritrova, ¶ viver eterno dopo morte prova. ¶ 15. ¶ Corinna è nota
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ogni vertute, ¶ al vizio morte e al ben oprar
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stimrá, che non la morte. ¶ 46. ¶ Vedrá gli altieri modi
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men doglia bramerai la morte. ¶ 62. ¶ Però, se fede presti
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certo, ¶ (e pur la morte quanto vuol ritarde), ¶ in
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te, le mie speranze morte, ¶ ché, te perduta, ogni
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devrebbe l'uom qual morte Amor fuggire, ¶ ché men
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partir, né voglio. ¶ Acerba morte m'era, che mai
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mostraro, ¶ com'uom che morte a suo buon grado
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insieme tiene ¶ chi la morte mi dá e fa
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d'ogni doglia e morte fòra, ¶ ché da la
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ne sète? ¶ Se contra morte quel mi porge aíta
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dono, ¶ e spero dopo morte farvi viva: ¶ se manca
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un darmi allor la morte, ¶ anzi piú pena che
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mie sí casse e morte, ¶ quantunque volte irata la
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Ti privò di costei morte dolente, ¶ e dal bel
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non dare ¶ esiglio e morte a tanti che tu
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vien meno, ¶ e stima morte piú ch'amar men
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cor la moglie, ¶ la morte volontaria per sé toglie
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Amor segue con perpetua morte. ¶ 26. ¶ E tu non mi
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che vita è quella morte, e dolce ¶ è quell
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Amor dicchiara, ¶ perché libera morte Amor si chiama: ¶ amaro
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s'elice ¶ che la morte d'Amor e il
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grado l'amante a morte invita. ¶ 31. ¶ L'alma, d
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un sdegno a questa morte giova. ¶ 37. ¶ Un forte sdegno
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l cor ch'amando morte agogna, ¶ d'esser amato
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del ciel infonde, ¶ che morte vita e vita morte
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morte vita e vita morte sia, ¶ u' si more
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In questo una sol morte Amor ha messo, ¶ che
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Fortunata, felice e cara morte, ¶ che dá due vite
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fa furtive prede, ¶ merita morte con tormenti e guai
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camin ch'a la morte l'uom invita, ¶ facile
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dá la vita, e morte non si teme. ¶ 45. ¶ Ch
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perché di lui la morte par che brami. ¶ Tal
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ricco vaso, ¶ che di morte non tema mai l
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altri si dirá, che morte ¶ e tante pene nulla
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amator gli strazii e morte sprezza, ¶ che 'l ben
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tante verginelle l'aspra morte, ¶ e li tormenti a
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volge a contemplar la morte, ¶ e tante pene del
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sofferire ¶ per lui la morte ed ogni fier martíre
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a periglio de la morte, ¶ sempre piú fresco, piú
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non puoi, ¶ guarda se morte o vita adunque vuoi
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suono ascolti, sei di morte erede: ¶ chi qui si
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sempr'amico. ¶ 116. ¶ E dopo morte con trïonfo e festa
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arriva qui dopo la morte, ¶ e d'esser casto
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vale: ¶ a chi poi morte vien casto e beato
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questo santo Tempio, ¶ la morte no' stimaro, n'alcun
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vengan quelle ¶ sí che morte lor svella il fatal
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ha presa, ¶ acciò per morte mai non venga meno