Pietro Metastasio, Giustino, 1713

molto meglio una gloriosa morte ¶ Che trarre i giorni

luce e corse a morte; ¶ Ed io, ch'era

sorella è giunta a morte. ¶ AST. Già so che

tua risposta ¶ La mia morte dipende e la mia

finir con la mia morte. ¶ FOS. Troppo presto, o

FOS. Il rimirar la morte assai lontana ¶ Di lei

il duolo avanza. ¶ Una morte veloce ¶ Si dée preporre

che cagione ¶ Sei della morte mia, tu non m

flutti, ¶ A liberar da morte il mio bel sole

medesim'onde, ¶ Che della morte sua furo ministre, ¶ Del

soffrir mai la sua morte? ¶ AST. Anzi la lontananza

appieno. ¶ Or colla sua morte ¶ Di futuro piacer perì

vita, e almeno in morte ¶ Dimostrandomi amorosa, ¶ Poiché vivendo

quanto perdesti ¶ Nella sua morte! Oh sconsolata reggia! ¶ Che

squallido rigor di tetra morte, ¶ Da questo sen farà

gelo, ¶ Presago di mia morte. ¶ Dalle piante mi scorre

girne in seno a morte: ecco, son pronta. (in

vo di vita a morte. ¶ Oh Dio, potessi i

morir ricusi, ¶ Quando la morte un maggior duol le

affanno, (beve) ¶ Già la morte è nel seno. Almen

sua, per la mia morte ¶ Piango, misera me, che

vivo per averti, a morte corri? ¶ S'io muoio

resti? ¶ AST. Di qual morte favelli? Io non t

ritrassi ¶ Per dolor della morte di Giustino, ¶ Un vaso

aita a chi la morte attende. ¶ CORO ¶ Oh sconsolata

desio ¶ Persuadea la volontaria morte, ¶ Ed ogni umano core

gli parve a certa morte. ¶ Già dilungati dalle armate

mio ¶ Mille di tetra morte orridi oggetti. ¶ Oh quante

detti. ¶ FOS. Nella misera morte di Sofia ¶ Qui restate

vostro core? ¶ GIUS. Qual morte narri? Io son smarrito

l'aspetto ¶ Della sua morte, sconsolata e sola ¶ Fuggii

morir mi donerà la morte. ¶ Su, Fosca, andiam, guidami

L'annunzio di sua morte? ¶ AST. Il suo periglio

dare a sé la morte ¶ Impresa sia di generoso

infausto seno ¶ Di dolorosa morte ¶ Nascer dovea così felice