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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «morto»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
potuto uscire altro che morto. La mattina ci va
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1956
verrà a prendere credendoti morto, – e gli si staccò
3
1956
veniva a prendere Giovannino morto. E lo vedono alla
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1956
non cascò giù ubriaco morto. Allora il capitano disse
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1956
formica: abbiamo questo asino morto da spartirci; tu hai
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1956
via e io resti morto. Ti pare facile? Ti
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1956
nero restò a terra morto. (Nel castello il Mago
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1956
l’anima restò lì morto sul colpo. ¶ Giuanin ricondusse
9
1956
E ti stende come morto. ¶ I contadini la notte
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1956
il Re vecchio è morto? Ora aspetta un bambino
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1956
un figlio che è morto». La ragazza allora andò
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1956
un figlio che è morto?» A sentir quelle parole
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1956
parlasse di quel figlio morto. Anche la ragazza doveva
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1956
che l’amico era morto nella pece, provò a
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1956
ancora. Faccia trascinare il morto da due cavalli per
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1956
a vedere se è morto; e intanto Cric gli
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1956
Non sapete che è morto il Papa e si
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1956
caduto a terra come morto. Accorse il nuovo Papa
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1956
a quest’ora ero morto anch’io!» ¶ Continuò la
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1956
giovane, – sarei bell’e morto da un pezzo!» ¶ Passò
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1956
un biliardo. ¶ – Altro che morto, sarei, con questo qui
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1956
Il palazzo dell’Omo morto ¶ Una volta c’era
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1956
non trovi l’Omo morto! ¶ La figlia del Re
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1956
a cercare l’Omo morto! ¶ – Fa’ quello che vuoi
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1956
c’era un uomo morto, lungo disteso. Vicino ai
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1956
far la veglia al morto, quando un giorno sentì
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1956
notte e giorno col morto. Passarono tre giorni, ne
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1956
il momento, e il morto apre gli occhi, vede
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1956
quella schiava! ¶ L’Omo morto era re e gran
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1956
avessi trovato l’Omo morto? ¶ E il coltello rispose
31
1956
ho visto l’Omo morto? ¶ E il coltello rispose
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1956
e allora l’Omo morto s’è disincantato, l
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1956
svegliata, e l’Omo morto ridestandosi aveva trovato la
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1956
vestono per l’impiccagione. Morto per morto, domanda la
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1956
l’impiccagione. Morto per morto, domanda la grazia di
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1956
raccontarmi altro! ¶ E lui: – Morto per morto, voglio che
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1956
E lui: – Morto per morto, voglio che si sappia
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1956
Invitalo anche se è morto. Va’ alla tomba e
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1956
nozze e il giovane morto cominciò a raccontare storie
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1956
fine del banchetto, il morto s’alza e dice
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1956
subito, – e uscì col morto. Chiacchierando del più e
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1956
a te che sei morto: di là, come si
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1956
dire nulla, – fece il morto. – Se vuoi sapere vieni
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1956
il vivo seguì il morto. E si trovarono a
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1956
essere in Paradiso. Il morto lo condusse a vedere
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1956
adesso! – gli disse il morto, e lo portò in
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1956
come vuoi, – e il morto lo riaccompagnò fino alla
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1956
Paradiso il suo compare morto. ¶ – Ti sogni, – disse il
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1956
Trentino) ¶ 43 ¶ Il braccio di morto ¶ In un villaggio c
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1956
piena di casse da morto mezze marce e di
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1956
diamo questo braccio di morto che è un po
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1956
lo spingerà per terra morto cadavere, anche se è
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1956
andò, col braccio di morto nascosto sotto il mantello
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1956
nero col braccio di morto sotto il mantello. Salì
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1956
tenendo il braccio di morto in mano. A mezzanotte
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1956
difendersi col braccio di morto, come facesse la scherma
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1956
Toccò col braccio di morto uno stregone sul petto
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1956
e la mano di morto afferrò quel naso e
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1956
naso. Il braccio di morto afferrò per il naso
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1956
brandendo il braccio di morto, non ci mise molto
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1956
mulinava il braccio di morto e tanti ne venivano
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1956
stava fermo come un morto, a occhi chiusi, e
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1956
Perché tenete qua questo morto? I morti vogliono essere
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1956
È uno che è morto carico di debiti, – gli
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1956
l’anima di quel morto che tu hai fatto
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1956
la fame. ¶ Quando fu morto, fratello e sorella seguitarono
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1956
fabbricante di casse da morto, – disse Tabagnino, – e cerco
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1956
gobbo Tabagnino, che è morto. ¶ – Oh! È crepato, finalmente
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1956
prendere le misure del morto. ¶ – Se non è che
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1956
dicendo cadde in terra morto. ¶ Appena cadde morto tutte
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1956
terra morto. ¶ Appena cadde morto tutte le bestie tornarono
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1956
e restò lì più morto che vivo. Il giorno
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1956
più dal ridere. ¶ Mezzo morto di fame, di stanchezza
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1956
così parlò: – Quando sarò morto, cotto e tagliato in
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1956
perché io o sarò morto o mi sarà successa
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1956
suo marito, lo credette morto, e il Re addolorato
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1956
fratello maggiore o è morto o gli è successa
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1956
gran festa, come un morto risuscitato, e il Re
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1956
siate. ¶ Al poveretto, più morto che vivo, non parve
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1956
mi troveresti bell’e morto. E questo è un
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1956
ancora m’avresti trovato morto? Non mi vuoi più
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1956
cominciò a pensare fosse morto e al suo dolore
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1956
sei tornato? Ti credevamo morto! – E s’abbracciarono. ¶ Gugliermo
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1956
siamo rovinati! Gugliermo è morto e la sua testa
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1956
tra le mani, farneticava: – Morto Gugliermo! Anche lui! Ah
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1956
cielo, vedendo il cane morto, calarono a posarglisi sulla
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1956
si disse Menichino. ¶ Un morto ammazza tre ¶ Prese i
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1956
Bello salva me. ¶ Un morto ammazza tre ¶ E tre
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1956
Bello salva me. ¶ Un morto ammazza tre ¶ E tre
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1956
scese di sella, stanco morto, e si sedette a
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1956
Parigi. Galoppa galoppa, stanco morto, non smontò di sella
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1956
già lo piangevano per morto. Presentò loro la sposa
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1956
dalla rabbia: lo voleva morto a tutti i costi
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1956
contadini pensarono che fosse morto, e dissero: – Ormai abbiamo
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1956
arrivò a casa più morto che vivo. Ma la
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1956
lui sarà bell’e morto e a me tocca
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1956
un vecchio pescatore, ora morto. E uscì fuori e
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1956
che non sono ancora morto, né lo sarò, ma
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1956
che nuotava via col morto in groppa. Anche Giuseppe
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1956
dello sbarco, il Drago morto e poi la cavallina
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1956
poiché a voi è morto il marito e a
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1956
vivo o se era morto, si commosse e si
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1956
sparì nel camino. ¶ Mezzo morto, l’uomo si trascinò
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1956
lui a letto mezzo morto. ¶ – Il carbone ha fatto
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1956
svegliò, ma era già morto, col collo tagliato da
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1956
bara e si fingesse morto per poi far paura
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1956
vai a vegliare un morto, – disse al ragazzo. ¶ – Che
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1956
Che cos’è questo morto? Che cos’è questo
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1956
chiesa a vegliare il morto. C’era un lumicino
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1956
fioco fioco vicino al morto, e tutto il resto
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1956
il resto buio. Il morto comincia ad alzare una
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1956
né in là. ¶ Il morto alza la testa, e
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1956
ragazzo sbadiglia. Allora il morto dice: – Ehi, tu! sono
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1956
gli dice: – Sai, quel morto, non aveva finito di
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1956
Campriano! Vieni! Ti vogliamo morto! ¶ Esce Campriano di tra
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1956
bestia! Se non è morto poco ci manca! È
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1956
meraviglio che non sia morto, – disse, – questa bestia per
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1956
e pali. – Ti vogliamo morto! Rendici i nostri denari
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1956
nonno, che lo credeva morto, a vederlo tornare restò
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1956
è segno che son morto –. Montò a cavallo e
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1956
su nella cesta, più morto che vivo. – Che le
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1956
accorsero. Trovarono l’assassino morto e la Regina finalmente
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1956
tazza avvelenata. Quando cadrà morto portalo quaggiù, apri questo
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1956
tazza avvelenata e cadde morto. ¶ Nina chiamò le sorelle
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1956
voi! – Lei prese il morto per il capo, le
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1956
volevano lasciar cadere il morto e fuggire. – Provate a
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1956
tenaglia e lo lasciava morto. Ci rimase solo Lucibello
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1956
sua figlia a un morto di fame qualunque, che
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1956
consumato, il giovane è morto. ¶ – T’aiuto, – disse la
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1956
Il mio uomo è morto, e il prete m
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1956
peggio non è mai morto. ¶ (Roma) ¶ 106 ¶ Nerone e Berta
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1956
suo marito era già morto. «Vuol dire che la
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1956
un ciglio, vide un morto lungo disteso, sotto una
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1956
che io sono quel morto che tu hai ricoperto
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1956
era buttato là, mezzo morto dalla fatica. ¶ La figlia
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1956
il figlio che credevano morto, e tutti si sedettero
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1956
ma il Re era morto e la Regina pure
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1956
le porte, e poi, morto di sonno com’era
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1956
di suo padre era morto anche lui, ma c
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1956
vivo e col moro morto. ¶ E il giudice decretò
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1956
cavallo del lupo mezzo morto. E cantava, la comare
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1956
il caso strano, ¶ Il morto porta il sano! ¶ – Perché
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1956
groppa che cadde per morto e morto rimase. E
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1956
cadde per morto e morto rimase. E così la
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1956
nascosti nella grotta. ¶ Stanco morto di girare con gli
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1956
diede un ossicino di morto, e gli disse che
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1956
Cannelora già si vedeva morto. Quand’ecco tutt’a
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1956
suoi piedi un Gigante morto, con due buchi nella
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1956
stesso momento si trovò morto tra le braccia dell
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1956
a trovarsi il figlio morto tra le braccia, e
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1956
il suo corpo da morto non marciva: la madre
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1956
li sentì cantare: ¶ È morto Filo d’Oro ¶ E
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1956
tu di’: «Perché è morto Filo d’Oro». ¶ Così
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1956
l’Orca sentì: – È morto Filo d’Oro! – disperata
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1956
che aveva cucito il morto e gli disse: – Compare
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1956
appena il Re fu morto, pensò solo a tenersi
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1956
Regina. ¶ Il Re, mezzo morto dal dispiacere, rispose di
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1956
mondo. Ma Ciccillo era morto, pugnalato da quella vecchia
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1956
lo presero per il morto, tanto s’assomigliavano. ¶ – Sei
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1956
dove c’era un morto. Questo morto era suo
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1956
era un morto. Questo morto era suo fratello, e
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1956
credeva ormai che fosse morto. Passando per la città
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1956
dei Sett’abiti era morto: s’era ammazzato da
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1956
alla città del Re morto e di stampare in
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1956
paesi la notizia che, morto il Re, il regno
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1956
accordò. ¶ Arrivato dal Re morto, egli fece scrivere la
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1956
fare una cassa da morto, ci si sdraiò dentro
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1956
vedendolo nella cassa da morto, scese; quando s’inchinò
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1956
di loro. – Deve essere morto. ¶ E un altro: – Ora
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1956
s’appanna, piangimi per morto. ¶ – Tieni questa bottiglia d
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1956
s’intorbida, piangimi per morto. ¶ Si divisero i danari
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1956
una città dov’era morto il Re. Disse il
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1956
era pallido come un morto. ¶ – Che c’è, Cola
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1956
C’è che sono morto di spavento, – disse Cola
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1956
le candele, e fingendosi morto si fece portare sotto
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1956
sotto il nostro Re morto. ¶ La ragazza s’affacciò
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1956
la sua disperazione! Da morto per finta fu lì
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1956
lì per diventare un morto vero. ¶ Ma arrivarono le
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1956
starei bene anche da morto, qua dentro… ¶ – Sali, sali
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1956
Ah! Tu mi vuoi morto! – fece il Principe. – Non
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1956
Guardai meglio: era un morto lì stecchito. Pensai: «Questo
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1956
feci, allora? Presi il morto e lo coricai nel
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1956
scalpello in testa al morto, lo sguattero diede un
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1956
rispose il picciotto. – Sono morto di fame; non ho
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1956
fate finta che sia morto, mettetelo in mezzo alla
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1956
fece cascare in terra morto. ¶ Spacca la pancia del
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1956
roba e restò un morto di fame come prima
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1956
così Peppi da bovaro morto di fame diventò Reuzzo
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1956
palla in testa stendendolo morto. I serpentucci, allo sparo
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1956
nella tomba, col serpente morto ai piedi della bara
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1956
Strisciarono intorno al serpente morto e gli misero l
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1956
maggiore, pallido come un morto, cominciò a suonare: ¶ O
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1956
moglie che lo credeva morto, vedendolo arrivare, lo prese
194
1956
su e gridò: – O morto di fame, o traditore
195
1956
con il Signore, cadde morto, e la sua anima
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1956
davanti all’altare: era morto. Subito il curato fece
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1956
ossa… e poi è morto… – E s’impappinò. ¶ «No
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1956
ora non sarebbe già morto dallo spavento? ¶ – Allora, sentite
199
1956
I tre figli, scapestrati, morto il padre conobbero l
200
1956
più nemmeno dove cadere morto. ¶ Intanto, gli venne la
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1956
in una bottega, mezzo morto di fame com’era
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1956
fratello piccolo lo credeva morto, gli fece grandi feste
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1956
lasciarono in terra più morto che vivo ancora col
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1956
letto: – Muoio! Muoio! Son morto! – e mise le mani
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1956
vennero a vedere il morto. – Povero Giufà, – dicevano, – mi
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1956
Andò a vedere il morto e lo vide con
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1956
qui c’è un morto, tiriamo al bersaglio con
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1956
più si buttò per morto. E quando andarono per
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1956
c’era steso un morto, con intorno le candele
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1956
sullo scalino, un uomo morto. Per paura che l
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1956
in un teschio di morto e le diede un
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1956
i banditi trovarono un morto nel pozzo, ma non
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1956
faceva la guardia al morto era tutto il giorno
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1956
arrosto. Il babbo del morto, appena il bandito s
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1956
costi del compagno del morto, ma non riuscivano a
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1956
proprio il babbo del morto. Subito i banditi ordinarono
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1956
le labbra del leone morto, e gli frega l
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1956
sui denti. Il leone morto torna in vita e
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1956
chiesa, trascinandosi il cinghiale morto. – Un cinghiale per questa
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1956
mio, – disse il compare morto, – chi entra nella schiera
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1956
Giovan Balento non sarà morto, nessuno deve osare di
222
1956
Voi siete un uomo morto! – disse la Regina. – Tale
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1956
Francesco lo Zoppetto, stanco morto e disperato, non trovando
224
1956
Il palazzo dell’Omo morto da BERN. III 13, L
225
1956
BERN. III 13, L’omo morto, Venezia. ¶ È la stessa
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1956
il palazzo dell’Omo morto diventa uno dei muffiti
227
1956
NIERI (13). ¶ 43. Il braccio di morto da SCHN. 35, Il braccio
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1956
SCHN. 35, Il braccio di morto, del Trentino (pubblicata in
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1956
Rovigno d’Istria. ¶ Il morto riconoscente è motivo di
230
1956
altri riscontri del tipo «morto riconoscente» cfr. nota alla
231
1956
La leggenda medievale del morto riconoscente, che compare in
232
1956
soccorritore. ¶ Il motivo del morto riconoscente compare anche nella
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1956
riscontri in nota). Il morto si trasforma in lepre
234
1956
da un osso del morto, quello della canna cresciuta