Vittorio Alfieri, La congiura de' Pazzi, 1789

Qual danno ¶ nascere omai ne può? che in vece

e oltraggi e scherno ¶ ne abbiam noi colto. Il

mira destino. ¶ Guglielmo ¶ Fama ne corre, anch'io l

no, spento il valor, né doma ¶ la sua fierezza

tirannide, i sostegni ¶ io ne so tutti. A mille

oppresso sei; non posso, ¶ né vacillar degg'io. Ma

non perciò mai motto né cenno a caso ¶ io

sospettare. ¶ Bianca ¶ Io tremo; ¶ né so perché... ¶ Raimondo ¶ Perché

c'invita, inciampo or ne faria viltade? ¶ Giuliano ¶ Saggi

Inerme Silla ¶ si fea, né spento era perciò; ma

si converriano, è ver; né le servili, ¶ bench'io

i figli, ¶ tutto affidai; né ad obbedir restìo, ¶ più

di renderla a lui: né più graditi ¶ testimoni poss

finora pur son io; né muover passo ¶ fia chi

il public'odio, ¶ tutto ne avete già. Le generose

uno, io spero. Io ne conosco appieno ¶ l'ardir

chiegg'io? ¶ Da lui ne aspetto ad inoltrarmi il

tenti; oprerem noi. Poter ne accresce, ¶ e largo ci

Ogni periglio è dubbio; ¶ né mai, chi ha regno

non porre a prova ¶ né il poter nostro, né

né il poter nostro, né l'altrui vendetta. ¶ A

gran tempo: ed altri ¶ ne ho presti, assai: ma

assai: ma, chi ferir, né dove, ¶ come, o quando

o quando, non san; né saper denno. ¶ Manca a

tiranni è nemico, oggi ne vaglia, ¶ pria d'ogni

il furor no; forza ne manca; e forza ¶ or

promesse vuote, ¶ lenti amici ne fur Fernando e Sisto

non io son vil, né tu che il dici

i tiranni. ¶ Guglielmo ¶ Due, ne torrai: mancan tiranni a

Del re la fede, ¶ né di Roma la fede

ti affidi. ¶ Signoreggiar ben ne vorriano entrambi; ¶ ma l

entra ¶ pietà di noi; né ciò diss'io: ma

questa ¶ alta congiura? Io ne son capo, io solo

con te divider soli ¶ ne vo' i perigli. A

io non son cieco, ¶ né dato a iniqua oblivione

il vorrei, Lorenzo; ¶ ma, né quanto sel tien, Raimondo

qual fratello, io parlo; ¶ né tu, qual padre, del

noi minor si dica, ¶ ne fia pago Lorenzo. Ogni

non udreste or favellar; né visto ¶ tremar mi avreste

non torna il figlio; ¶ né Salviati. — Ma, come udia

Oh! dimmi, ¶ a che ne siamo? ¶ Raimondo ¶ Al compier

maneggi nostri. ¶ Tal securtà ne giova; e benché accenni

all'armi lor tiranniche ne andranno: ¶ là fien morti

lo accertare i colpi; ¶ né loco v'ha più

che la estrema esser ne dei ¶ di servaggio, o

dolci ¶ passati tempi, ove ne andaste? Al fianco ¶ non

non mi sdegnavi allora; né mai passo ¶ movevi allor

tuo ciglio il sonno ¶ né un sol momento scese

null'altra guisa ¶ sciolto ne andrai... ¶ Raimondo ¶ Cessa. ¶ Bianca

Figlia, che vuoi? necessità ne sprona. ¶ Più non è

mortal colpo!... Oh quanti ¶ ne uccidi a un tratto

dir non tel dovea; ¶ né udirlo tu, pria che

feritore io norma ¶ certa ne diedi... Assai felice io