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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «ne»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
il paragone, volentieri se ne starebbe perpetuamente sepolto nel
2
1620
senza pericolo di cecità ne' chiarissimi lampi della vostra
3
1620
benigno animo, ricordandovi che anche il sole quando
4
1620
saluti de' semplici uccelletti. ¶ picciola gloria esser vi
5
1620
ha l'istesso sole ne' fiori, et ne' frutti
6
1620
sole ne' fiori, et ne' frutti, i quali, come
7
1620
miei sospiri ardenti. ¶ XII ¶ Ne la stagion che Progne
8
1620
ave. ¶ XVIII ¶ Mira colà ne le vicini rupi ¶ Ciaffo
9
1620
mio duol ti godi, ¶ vuoi che sì per
10
1620
augello unqua non odi, ¶ fera uccisa hai di
11
1620
ferva? ¶ Il celai, sì, ne la sinistra mamma; ¶ ma
12
1620
impiaghi, ¶ pur ch'io ne colga il mel, non
13
1620
miei pensieri il volo, ¶ men di questi augelli
14
1620
ancor tu, ch'hai ne le labra accolta. ¶ Beltà
15
1620
scherzando, i zefiri lascivi, ¶ ne lusingano il sonno, e
16
1620
risponderanno i baci. ¶ XLIV ¶ tu talvolta, il tetto
17
1620
non son men bel, meno ¶ del'altrui forse
18
1620
natio pagliaio ¶ volse passar ne l'indiche maremme, ¶ sperando
19
1620
canto in prova vinse, ¶ ne fu giudice Alcippo, il
20
1620
l'ovil non basta, ¶ punto a capre o
21
1620
capre o pecore perdona, ¶ molto appaga il cupido
22
1620
il vento ¶ fiede, e ne l'ire sue non
23
1620
il bel giostrante, ¶ sì ne' selvaggi assalti è bravo
24
1620
superba e minacciante ¶ va ne' tronchi a forbir l
25
1620
suo gittar si vede, ¶ cura entro il covil
26
1620
piastre e maglie ¶ non ne fan tante in campo
27
1620
più color diversa, ¶ sì ne la lingua ardita a
28
1620
questo armata al varco, ¶ ne fia d'invidia ogni
29
1620
canta il nostro Filen ne' versi suoi. ¶ LXXI ¶ Fu
30
1620
fu verace e saggia, ¶ so se i monti
31
1620
Amor nemica, e mia, ¶ vuol, per raddoppiar strazio
32
1620
Anche Apollo tempo che ne' boschi menava vita pastorale
33
1620
maggior Poeta di quanti ne nascessero mai, ò tra
34
1620
lingua, quall'hor[a] ne parlo, con la penna
35
1620
con la penna, qualhor ne scrivo; et certo che
36
1620
fabricano nella vostra bocca; ne che la fama poetica
37
1620
mio pensier più fermo. ¶ Ne de la fiamma mia
38
1620
intepidir l'arsura. ¶ 9 ¶ Ardo, fu già mai di
39
1620
l'orme di beltà ne mena; ¶ tutti i bassi
40
1620
che gli elementi regge ¶ ne le lor tempre, e
41
1620
sostien l'humana gregge, ¶ cosa bella è senza
42
1620
bella è senza lui fia, ¶ sommo ben, sommo
43
1620
le sue fiamme accenso. ¶ parte è chiusa in
44
1620
amor, tronchi, e confusi. ¶ 31 ¶ già l'amato Ciel
45
1620
frutti e foglie. ¶ 32 ¶ Ha ne l'aria, che 'l
46
1620
Colombo la Colomba geme: ¶ mai la Rondinella si
47
1620
Pecorella in verde prato ¶ lungi il suo Monton
48
1620
scherzando, e la pastura, ¶ la sagace Volpe, ovunque
49
1620
da mane a sera ¶ ne compongon gli augelli ¶ per
50
1620
toro ¶ pagamento non chiede, ¶ dal'agna il montone
51
1620
et empio, ¶ non so, saper curo; ¶ e, s
52
1620
mio guardò stella mendica; ¶ piacque al Ciel ch
53
1620
egli saetti, ¶ si spuntano ne' petti; ¶ e le saette
54
1620
n'è divenuto avaro, ¶ così di leggier gli
55
1620
ha negli occhi, e ne la bocca ¶ i rubini
56
1620
smeraldo ¶ di quello, onde ne van ricche e superbe
57
1620
qual non si smaltisce, si spende, ¶ non si
58
1620
spende, ¶ non si compra, vende? ¶ Se 'l bisogno
59
1620
me non torrei questi quelli ¶ più che solo
60
1620
Se quanto esperto sono ¶ ne la fucina ove mi
61
1620
tanto fossi anco esperto ¶ ne la fabril fornace ¶ dove
62
1620
quando rosseggian più là ne l'autunno ¶ tra le
63
1620
Altro specchio non cheggio ¶ (credo) oggetto offerse agli
64
1620
amo, e per amarti ¶ ne disamo me stesso; onde
65
1620
nel giardin de' cedri ¶ ne le nozze d'Elcino
66
1620
ardire, ¶ onde a morte ne vo, per non morire
67
1620
a un punto, ¶ angeletta ne' lumi ¶ e furia ne
68
1620
ne' lumi ¶ e furia ne' costumi, ¶ sì disusata insolita
69
1620
forbito, ¶ semplicetto fanciullo, ¶ e ne torna ferito. ¶ Crede se
70
1620
piace, alma innocente. ¶ Infelice, altro ¶ dal rigor del
71
1620
di pari Amor non ne saetta, ¶ non è gioia
72
1620
non t'ami, ¶ ciò posso, né voglio. ¶ Selvaggia
73
1620
ami, ¶ ciò né posso, voglio. ¶ Selvaggia ¶ Troppo per
74
1620
Non mi cur'io, voglio ¶ a grandi imprese
75
1620
sua natura ogni mortale. ¶ Ne' tuoi begli occhi splende
76
1620
più che 'n sestessa ¶ ne l'amata bellezza, alma
77
1620
tribunal d'Amor me ne richiamo. ¶ Ma se pur
78
1620
miei ¶ tu, che cagion ne sei? ¶ Amor dal bel
79
1620
del bel si pasce, ¶ altro è amor, che
80
1620
il tergo ala sponda, ¶ più punto gli cal
81
1620
ingordo e cupido desio ¶ ne l'acceso appetito il
82
1620
sano e saldo ¶ sta ne la bocca il dente
83
1620
svelto il can ferrato, ¶ ne l'immondo letame ¶ come
84
1620
col piè si calpesta. ¶ più né men la
85
1620
si calpesta. ¶ Né più men la feminil bellezza
86
1620
colmo ¶ dela beatitudine celeste ¶ ne la vista consiste, e
87
1620
si coglie ¶ e che ne l'altrui man marcisce
88
1620
subito languisce. ¶ Anzi molte ne vidi ¶ le quai prima
89
1620
verginità, che tanto essalti, ¶ tu del fiore istesso
90
1620
per una sola ancor ne darem molte. ¶ Selvaggia ¶ E
91
1620
ch'a te sol ne fo conserva. ¶ Tu conserva
92
1620
la monarchia delle bellezze, bellezza alcuna è nel
93
1620
velato, in breve dissipandolo, ne raddoppia la sua solita
94
1620
dell'occaso. ¶ Voi avete ne' vostri sguardi tanta efficacia
95
1620
da' vostri begli occhi ne lampeggia, come il profondo
96
1620
col soave fuoco che ne' vostri ardenti lumi risplende
97
1620
rende altrui spesso accorto, ¶ giamai cosa alcuna ¶ dove
98
1620
in parte assai riposta ¶ ne l'angol, che commette
99
1620
a quel muro istesso ¶ ne l'istesso spiraglio, ¶ dove
100
1620
i desiri ¶ de' duo, ne le cui brame ¶ l
101
1620
violento, ¶ sìch'io voglio, vaglio ¶ esprimer ciò che
102
1620
da desiar m'avanza; ¶ più (così m'appago
103
1620
che fu maggiore ¶ fidar ne la tua fede, ¶ ma
104
1620
altro apunto arrivava: ¶ mai l'uno aspettava, ¶ né
105
1620
né l'uno aspettava, ¶ l'altro differiva. ¶ Senza
106
1620
era zoppo al venire. ¶ sapeano i meschini, ¶ che
107
1620
de' nostri dolci furti. ¶ Ne' miei casi felici ¶ vogliono
108
1620
per quell'ombre solinghe, ¶ 'l suo bel sol
109
1620
spavento ¶ nel petto giovenile, ¶ ne l'alma feminile, ¶ che
110
1620
almen, che lo sospese. ¶ con altre difese ¶ sapendosi
111
1620
cruda, sì, ma felice ¶ ne l'infelicitate ¶ del gran
112
1620
saresti sì cruda, ¶ che ne l'istessa tomba ¶ non
113
1620
scrivete col mio sangue, ¶ ne le crescenti scorze ¶ di
114
1620
da te mi parto, ¶ ne' tuoi begli occhi per
115
1620
Lilla ¶ Perché, dunque, lasciasti ¶ ne l'usato meriggio ¶ di
116
1620
selva ¶ tapezzerie frondose, ¶ far ne potranno in un seggio
117
1620
goder ch'altri descrive. ¶ , quando ho il vero
118
1620
altronde cercar ciò che ne finge ¶ Musa favoleggiante. ¶ Non
119
1620
ad altro oggetto ¶ rivolgermi, voglio ¶ che la vista
120
1620
guancia brunetta ¶ sovra quante ne son purpuree e bianche
121
1620
che non è rosa giglio, ¶ ch'appo le
122
1620
l ciel, sereno. ¶ Fede ne renda il cor ch
123
1620
fermar l'occhio possente ¶ ne le due meraviglie ¶ dela
124
1620
e più volte rinacque ¶ ne le care faville di
125
1620
la giustizia d'Amor, vi condanna ¶ con sentenza
126
1620
nemica è del lume, ¶ ne le case del sole
127
1620
brillar de' cui giri ¶ ne l'Indo orientale ¶ qualunque
128
1620
vita ¶ voglio quindi ritorla; ¶ giamai far saprei ¶ dela
129
1620
Io, sospettoso amante, ¶ che ne' miei lieti aventurosi amori
130
1620
basta che 'l petto ¶ ne le latèbre sue m
131
1620
stella animata, ¶ pur come ne le piume abbia il
132
1620
non curo o cheggio, ¶ lucciola né luce: ¶ sol
133
1620
o cheggio, ¶ né lucciola luce: ¶ sol mi basta
134
1620
e dove ¶ sì veloce ne vai? ¶ Ninfa, di che
135
1620
per gran ventura ¶ passò ne la mia mano, ¶ e
136
1620
quest'affetto e quello, ¶ taccio, né favello. ¶ Parlerò
137
1620
e quello, ¶ né taccio, favello. ¶ Parlerò, tacerò, timido
138
1620
s'avien che poi ne resti priva, ¶ sconsolata e
139
1620
vedi ¶ la vipera gelosa ¶ ne l'orlo dela siepe
140
1620
medesmo dicea. ¶ Et or sì meschino ¶ o capraio
141
1620
sappia e non discorra; ¶ sì vil pastorel guarda
142
1620
dir più deggio? ¶ Dirò ( questo ancor forse fia
143
1620
viso, ¶ celatamente insidioso invola? ¶ prima t'avedrai ¶ del
144
1620
di cori mi pasca; ¶ voglio esser un mostro
145
1620
forme, ¶ fanno con provocar ne' riguardanti ¶ il diletto del
146
1620
medesma, e di piacer ne brilla ¶ del'alato fanciul
147
1620
e l'isola vacilla, ¶ la cagion di strepito
148
1620
l'orride rote, ¶ che ne stride e ne geme
149
1620
che ne stride e ne geme, e rotto l
150
1620
Guado non v'ha, porta, ¶ varco non v
151
1620
varco non v'ha, via, ¶ ch'a sì
152
1620
a vendicar le tira, ¶ curan, pur che si
153
1620
quant'amata, sfortunata suora; ¶ dele paludose e torbid
154
1620
cancellar l'oblio. ¶ Soccorrerti ne vieta e ne contende
155
1620
Soccorrerti ne vieta e ne contende ¶ il paterno rispetto
156
1620
cui leggi ¶ vuolsi ubbidir, ripugnar si pote. ¶ Da
157
1620
ti condanna ¶ ad abitar ne le perdute case? ¶ a
158
1620
pace? ¶ Così ti piace? ti scalda il petto
159
1620
non alzai la fronte, ¶ monte a monte impor
160
1620
cordoglio, idol mio caro, ¶ più col pianto amaro
161
1620
e bench'io viva ¶ ne la tartarea riva, e
162
1620
dal giorno stia nascosto ¶ ne l'antro più riposto
163
1620
oggi avrete alcun riposo ¶ ne lo stato doglioso, che
164
1620
Scusan negli archi, e ne le mura appese, ¶ e
165
1620
plettro in altro stil ne canti. ¶ Narrar gli affanni
166
1620
quanto si tace, imaginar ne lascio; ¶ e del greco
167
1620
oggi ridir, perché lasciar ne possa ¶ in qualche scorza
168
1620
me s'affisa, ¶ io ne la tua bellezza. ¶ Clizia
169
1620
vive seme in frutto, ¶ sostanza vital si chiude
170
1620
calore, ¶ sì come ancor ne traggo ¶ il tormento e
171
1620
il passo. ¶ Ostinata, ove ne vai? ¶ Ché non hai
172
1620
illustre e magnifico ¶ lassù ne' chiostri empirei ¶ con gli
173
1620
dala tua casta Trivia. ¶ dal suo cerchio fulgido
174
1620
dele mie bianche pecore, ¶ recossi ad obbrobrio ¶ stringer
175
1620
torto d'acero, ¶ che ne la cima incurvasi, ¶ dimostra
176
1620
me dunque non ridere ¶ farne gioco o favola
177
1620
contender con Apolline, ¶ e ne la nostra disputa ¶ colui
178
1620
nostra disputa ¶ colui, che ne fu giudice ¶ ad onta
179
1620
pini e d'ebuli, ¶ vuol mai più che
180
1620
adornino ¶ edre, o mortelle, viticci, o ferule. ¶ Sol
181
1620
artefice ¶ di propria mano ne compone e fabrica ¶ (benché
182
1620
suon dela canora arundine, ¶ ne trae con queste note
183
1620
eccetto i miei dolori. ¶ Ne la città, che cinse
184
1620
stima d'esserne indegno, ¶ degno al mondo stima
185
1620
e risse, ¶ onde quanto ne' figli ¶ regnava amore e
186
1620
amante ¶ in novelli martiri, ¶ gli sente già meno
187
1620
come non ti ricordi, ¶ pensi che colei ¶ che
188
1620
s'incrudelir t'aggrada ¶ ne le viscere tue? ¶ Se
189
1620
recar biasmo, o vergogna. ¶ sotto il ciel si
190
1620
profonda, ¶ che 'l voler ne l'infermo ¶ saldar una
191
1620
dal'amate bellezze, ¶ io ne vivo disgiunto. ¶ Ma 'l
192
1620
luci, ¶ che quantunque io ne pera ¶ in qual forma
193
1620
tra via l'impaccia. ¶ Ne la più alta e
194
1620
appetito, ¶ passa l'amor, cura ¶ sacramento né patto
195
1620
amor, né cura ¶ sacramento patto. ¶ Si sazia immantenente
196
1620
nostro ¶ non avesser gittate, ¶ questo maledetto ¶ peregrino straniero
197
1620
permetti ¶ un tanto tradimento? ¶ fai ch'arresti il
198
1620
In cui Fortuna scarsa ¶ ne la miseria estrema ¶ non
199
1620
e fanti e fiumi, ¶ mi sommergo in essi
200
1620
fornace ¶ sento ognor consumarmi, ¶ può cenere farmi. ¶ Dunque
201
1620
tien legato il core, ¶ mi dà morte Amore
202
1620
mezo al cor ferita, ¶ pur lascio la vita
203
1620
nel Falerno ¶ sia sepolto ne l'Inferno. ¶ Tocca il
204
1620
tracanno a sorso pieno. ¶ Ne la fiasca col crò
205
1620
più d'una dea. ¶ di Cassiopea, ¶ né d
206
1620
dea. ¶ Né di Cassiopea, ¶ d'Andromeda il lume
207
1620
dir la sconsolata tace, ¶ ricusa, né vole; e
208
1620
sconsolata tace, ¶ né ricusa, vole; e come quella
209
1620
Satiri e Fauni, e ne le feste illustri ¶ menar
210
1620
le bionde trecce ¶ le ne fe' don. Poi per
211
1620
rancio, ¶ parea ritrar volesse ¶ ne' fior le stelle, e
212
1620
fior le stelle, e ne la terra il cielo
213
1620
più bei fregi, ¶ se ne colmava il grembo, e
214
1620
colmo ¶ tutto votava poi ne l'aureo vaso. ¶ Sotto
215
1620
vezzoso, ¶ libro dela Natura, ¶ ne' fogli dele foglie ¶ già
216
1620
lento, ¶ fatto giovenco Giove, ¶ porta ale donzelle ¶ col
217
1620
pesce alfin guizzando, ¶ entra ne l'acque, e l
218
1620
fatta ¶ navigabil la terra, ¶ 'l mar segnò giamai
219
1620
l'erbe i pesci, ¶ van per l'onde
220
1620
pascolo è il musco; ¶ v'ha montagna, o
221
1620
e per l'alto ne porta il suo tesoro
222
1620
l'altro d'arco, ¶ ne contendon tra lor Marte
223
1620
divina, ¶ e confidata assai ¶ ne la rigida asprezza ¶ del
224
1620
petto a Venere inaccesso, ¶ region secura ¶ dagli assalti
225
1620
Spieghi pur dunque Amore ¶ ne la reggia infelice ¶ del
226
1620
Tiranno severo, ¶ c'ha ne l'Erebo impero, il
227
1620
piena contezza, ¶ onde quivi ne viene e quivi giunta
228
1620
viene e quivi giunta ¶ ne l'ora, che la
229
1620
sentier verso la meta, ¶ ne le riposte e solitarie
230
1620
dea punto celarsi, ¶ ma ne la propria e natural
231
1620
il groppo dela gola. ¶ Ne l'una e l
232
1620
e radici, e carote ¶ ne le mani e ne
233
1620
ne le mani e ne' piè spuntano in dita
234
1620
e semi; ¶ per cui ne' folti boschi ¶ e negli
235
1620
chiaro ¶ oggi il ciel ne promette ¶ il più giolivo
236
1620
manto ¶ la terra rivestita ¶ ne sorride e n'invita
237
1620
arma la destra, ¶ e ne la manca imbraccia ¶ il
238
1620
il fianco. ¶ Tra lor ne vien, non già di
239
1620
e del nardo. ¶ Cotal più né meno ¶ sembra
240
1620
nardo. ¶ Cotal né più meno ¶ sembra l'illustre
241
1620
già con vigilie tante ¶ ne' giardini d'Atlante ¶ guardati
242
1620
alcun forse a caso ¶ ne volava per l'aere
243
1620
fu dal cinghial feroce. ¶ di colui si tacque
244
1620
umor viscoso ancor distilla. ¶ di quel che soletto
245
1620
a se medesmo piacque, ¶ di te, che furato
246
1620
pianto il generoso Alcide; ¶ di te, che dal
247
1620
de l'ultim'Euro, ne l'adunco artiglio ¶ gli
248
1620
suo tributo. ¶ Misero Orfeo, ne l'anime ferine ¶ pietà
249
1620
timor volger le terga, ¶ mai lo spaventò di
250
1620
meschina, ¶ messaggiera dolente, alfin ne venne. ¶ Non raccontò, che
251
1620
le man si mise ¶ ne le chiome senili ¶ e
252
1620
pasto. ¶ Fede (oh madre) ne fan le selve e
253
1620
e i campi, ¶ testimoni ne son le piagge e
254
1620
ninfe e pastori, ¶ che ne l'essizio estremo ¶ chiamar
255
1620
senza lor colpa rei. meraviglia ¶ s'al lor
256
1620
Atteone ¶ tu, ch'uccisor ne fosti. ¶ Cerca, cerca il
257
1620
giro ¶ al mal, che ne portai. ¶ Sai che l
258
1620
languiano erbette e fiori; ¶ ne le più cupe tane
259
1620
fere fugaci, alfin fermossi. ¶ Ne la valle Gargafia, ale
260
1620
tre volte e tre ne le fredd'acque immerse
261
1620
fior deposto il fascio, ¶ ne' cristallini umori ¶ tuffossi, e
262
1620
arresto ¶ le faticose piante; ¶ più curai di seguitar
263
1620
ch'io non pensai, volli ¶ al'altrui castitate
264
1620
orrori; onde parea ¶ spuntar ne l'antro oscuro ¶ a
265
1620
mi ferivano il core. ¶ con tanto piacer, né
266
1620
Né con tanto piacer, così belle ¶ nel tribunal
267
1620
vendicatrici. Il fonte istesso ¶ ne fu ministro, e furo
268
1620
quante volte e quante ¶ ne' limpidi ruscelli, ¶ ch'attraversando
269
1620
il secondo ¶ m'azzannò ne l'orecchio. ¶ Sotto la
270
1620
lume dela vista ¶ perduto ne la fronte, ¶ ti fu
271
1620
fu poi doppiamente ¶ traslato ne la mente. ¶ Meco assai
272
1620
viè più crudeli ¶ voi ne la crudeltate, ¶ e me
273
1620
me viè più infelice ¶ ne l'infelicitate. ¶ Cani miei
274
1620
uccisori. ¶ Perché mi perdonaro, ¶ ne' monti e per le
275
1620
miei, pastura e gioco. ¶ dal'opra pietosa ti
276
1620
l'Aurora. ¶ Era apunto ne l'ora ¶ ch'ella
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umida sponda ¶ si lavavan ne l'onda, ¶ e nel
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di pungente ferro, ¶ ha ne la destra, e vi
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il ciel col grido, ¶ più col suono ¶ de
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poiché i sudori ¶ terse ne l'acque, ¶ quivi si
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non ha l'arco ¶ la faretra, ¶ e non
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dicea, rapito e fiso ¶ ne la beltà dela donzella
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lascia le piume vedove, trova ¶ il fallace consorte
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e Teseo indarno chiama, ¶ v'ha chi le
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piove in più sferze, del crespo velo ¶ ombrato
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bianco sen s'asconde, ¶ più si stanno entro
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il ben fregiato lembo; ¶ perché 'l falso umor
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o bagni, ¶ altra cura ne tien, se non che
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porga l'occasione et ne sia il primo promotore
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o negli universali o ne' particolari. ¶ L'universale consiste
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o bene esseguita, me ne riporto al parere di
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qualche povero furtarello, me ne accuso et me ne
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ne accuso et me ne scuso insieme, poiché la
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non vengono a navigare, mi sapranno ritrovar addosso
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a sapere inventar novità, dottrina da potere scrivere
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coloro che l'hanno, credano per chiudere un
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lo staffil della satira, ho volontà di ripigliarlo
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abietti et sconosciuti se ne starebbono; in quella guida
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scusava molte colpe leggiere ne' componimenti, in quegli altri
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furono in maggior credito ne' tempi addietro vorremo incrudelire
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col fuscellino ogni scropoletto; dobbiamo noi, quando altri
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ciò faccia, alterarci punto risentirci; ma sforzandoci d
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basterà che, se pure ne' nostri scritti si troverà
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possibile del poter mio. ¶ il vulgo de' poeti
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qual potrebbe pur passare, mi curo del carattere
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sentenze, storpiati i sentimenti; parte alcuna vi ha
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a semplice mercatura, et ne' librai è tanta l
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i Reni, i Valesi, i Morazzoni. ¶ Se voi
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son fatiche già rivedute, vi manca altro che
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smorta ¶ s'involava fuggendo. ¶ gli giovava il raccontar
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e veleno, onde facea ¶ ne' suoi lividi tratti intorno
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cavo rame al foco, ¶ così curva il seno
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fonte ¶ non beve mai, 'n verde tronco alberga
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Muse il numero pareggia ¶ ne la serie de' tuoni
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pietosa ¶ al'anime spietate; ¶ gli vietò la barca
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barca ¶ il pallido nocchiero, ¶ gli contese il passo
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sua ragion non toglie, ¶ de' versi, che forma
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lassù le penne, ¶ quaggiù ne venne. ¶ Se qui legge
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suo dispetto il rostro. ¶ fame più né sete
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rostro. ¶ Né fame più sete, ¶ il frigio Vecchio
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stendere ai dolci pomi, ¶ d'attuffar le labra
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d'attuffar le labra ¶ ne l'onde desiate. ¶ Radamanto
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ritegno. ¶ Era tornando su ne l'aura molle ¶ già
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quand'egli (ahi smemorato) ¶ ne l'uscir fuor dela
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del fato e sospirando ¶ ne l'estremo partir così
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aperte il mostruoso Cane. ¶ più su la riviera
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me lasso, ¶ dannata là ne le profonde grotte ¶ tra
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che 'n te (come ne l'altre) incrudelire ¶ sol
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più chiaro il sol, caro il die; ¶ né
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né caro il die; ¶ più saranno altrui le
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Musa afflitta et egra; ¶ voce avrà più mai
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boschi ¶ parlar d'amor, vo che più rimbombe
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a sostener del'onde. ¶ mancò di venir l
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vincitori, onor d'Idume, ¶ 'l bianco e lento
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sua vicino al'acque, ¶ tu di Palla amico
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Palla amico, ¶ fecondissimo olivo. ¶ tu, che 'l corpo
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peregrini ingegni, i quali ne hanno poi ripiene le
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sìcome nello stile e ne' concetti mi sono passati
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gli ultimi a comparire: mi scuso con Vostra
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et quantunque (come non ne manca essempio) possa ben
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et giovando a tutti più né meno come
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a tutti né più meno come l'istesso
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i pericoli più gravi, spaventarsi nella maggior folta
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incomparabilmente dimostra et che ne' più dubbiosi consigli la
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elezione de' partiti migliori. ¶ disgiunto anche da Venere
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che presso i Latini ne ritiene ancora il nome
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della musica selvaggia, poiché anche Apollo, nel tempo
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Apollo, nel tempo che ne' boschi menava vita pastorale
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quelle del mantovano, se ne stette quasi sempre mutola
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buon Sincero, il qual ne fece con chiarissimo rimbombo
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maggior poeta di quanti ne nascessero o tra' Toscani
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con la lingua, qualor ne parlo, con la penna
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penna, ogni volta che ne scrivo. ¶ Insomma l'api
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a mio nome (ve ne priego) tre personaggi segnalati
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mai bastevolmente esserle significato dalla lettera mia, né
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né dalla lettera mia, dalla voce altrui. ¶ Però
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ch'egli a me ne fece. ¶ Onde l'aspettazione
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è grande, ma se ne sperano gli effetti molto
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da lodar con efficacia, parte alcuna nel lodato
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avviliscono quando essaltano, percioché ne' lodati da cotali uomini
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fabricatore di Mondi nuovi, ne' suoi stracciumi indiani abbia
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sa, l'essere maltrattato ne' poemazzi pasquineschi dagl'imitatori
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nol nego, anzi me ne vanto. ¶ Ma coloro che
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il mio stile; ma ne' concetti particolari de' lor
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Colombaie, et non solo ne' concetti, ma ne' versi
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solo ne' concetti, ma ne' versi, et non solo
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versi, et non solo ne' versi, ma ne' nomi
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solo ne' versi, ma ne' nomi istessi delle persone
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poeti non ben conosciuti ne sieno stati parimente tolti
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fora». ¶ Io per me ne rimango quieto, se non
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che quella istessa che ne fa il caso o
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il caso o che ne fanno più tosto i
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talora s'inganna, se ne può recar la colpa
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varietà di cose composta, sanno comprendere da qual
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s'abbattono nel medesimo, mi par poco in
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anzi loda che riprensione; vi mancano essempi di
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Ennio et di Catullo; altri lirici et epici
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son versati tra' poeti, deve esserne chiamato usurpatore
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può dir quasi nulla, so s'egli stesso
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le vendo come mie, pretendo di esse altra
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quell'altre due provincie ne sono sterili, defraudandomi iniquamente
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che mi si deve, ne tacciono le migliaia fatti
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dal tradurre all'imitare. ¶ parlo di quella imitazione
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pensò mai, ancorch'egli ne porga l'occasione et
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e non la scaccia, ¶ disgiunta da quel meno
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pere. ¶ 43 ¶ Vive anco Amor ne i fiori, e 'n
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ferro avvien che mova ¶ dal rozzo seguace ella
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in più leggiadro modo, ¶ pur le Fere al
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il mio angoscioso male. ¶ d'amor fera, e
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Montan largo, e cortese, ¶ già di ceppo sì
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vede ¶ mansueto così, ove ne voglia ¶ con un serico
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caldi prieghi miei ¶ fuggi, d'Amor temi, ò
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molle non può sospir, pianto, ¶ placar con doni
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Apollo unqua non scerse, ¶ di man de le
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e come nacque ¶ prima ne l'onde, e vita