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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Maspero, Odissea [traduzione da Omero], 1867

concordanze di «ne»

nautoretestoannoconcordanza
1
1867
di vita, i beni ¶ Ne spartîr gli altri figli
2
1867
o facile alla fuga ¶ Ne' guerreschi cimenti. Ma di
3
1867
Troia il lor naviglio; ¶ mi fu dato ricusar
4
1867
a trucidarli. Alla città ne corse ¶ Subito il grido
5
1867
col cenno ¶ Il furor ne frenava e con la
6
1867
prezzo: ed io, quantunque ¶ Ne temessi, il seguii. Col
7
1867
Distruggerlo pensò. Già più Creta ¶ Allo sguardo apparìa
8
1867
Creta ¶ Allo sguardo apparìa, terra alcuna, ¶ Ma ciel
9
1867
nube ¶ Ei sul capo ne stese, e mare e
10
1867
lunga assenza, e chi ne gode ¶ E gli consuma
11
1867
un patto, e testimoni ¶ Ne sian dal cielo i
12
1867
al fuoco ¶ Il collocâr. de' celesti Numi ¶ Il
13
1867
saggio Eumeo ¶ Sette parti ne fece; ed una offerta
14
1867
la regina e nulla ¶ Ne sapesse Laerte. Allor le
15
1867
Algente e trista ¶ Notte ne colse: d'improvviso un
16
1867
dense ¶ Croste di ghiaccio ne coprìan gli scudi. ¶ Nelle
17
1867
istoria ¶ Tu ci narrasti, veruno, o sconcio ¶ O
18
1867
dal tuo labbro uscito. ¶ di manto, né d
19
1867
uscito. ¶ Né di manto, d'altro, onde abbisogni
20
1867
talento, ed uno solo ¶ Ne possiede ciascuno. Appena il
21
1867
qualche pegno d'amistà ne rechi. ¶ Come la nova
22
1867
d'arrostir le carni; ¶ il suo comando ad
23
1867
ricamati; ed uno ¶ Fuor ne trasse, il più grande
24
1867
bello fra quanti io ne possegga ¶ Ed il più
25
1867
la via de' campi; ¶ lungamente ad apparir di
26
1867
nodi ancor più saldi ¶ Ne stringeranno. Non voler tu
27
1867
che un servo ¶ Meco ne venga, che la via
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1867
recarne a Penelope novelle; ¶ di mischiarmi agli orgogliosi
29
1867
mortali, ¶ Nessun mi vince ne' servili ufici: ¶ Fender l
30
1867
e le forbite ¶ Mense ne sono di purpurei vini
31
1867
rimani; ché non io, alcuno ¶ De' miei compagni
32
1867
così, che mai penuria ¶ per me, né per
33
1867
penuria ¶ Né per me, per gli ospiti di
34
1867
è la sua casa: ¶ vederla o parlarle, e
35
1867
la fame non entra, i felici ¶ Abitatori morbo
36
1867
nocchieri, e l'ultimo ne colse ¶ Frutto d'amore
37
1867
li dice. ¶ Ben lieta ne sarei, sclamò la donna
38
1867
core ¶ Le mie parole, pensier vi prenda ¶ Che
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1867
Della partenza, a me ne date avviso ¶ Occultamente; e
40
1867
ritrarne ¶ Prezzo non lieve ne potrete, ovunque ¶ Ei sia
41
1867
a parlamento usciti: ¶ Tre ne toglie, i più belli
42
1867
levato, ¶ Lunge in mar ne sospinse. E già sei
43
1867
soffri ¶ Di cibo inopia, di vino, e meni
44
1867
senza doni uscito ¶ Non ne saresti; ma non or
45
1867
teco ¶ Io non verrei, ti vedrìa la buona
46
1867
spennava col rostro, e ne spargea, ¶ Presso il legno
47
1867
e re possenti ¶ Voi ne sarete, e chi da
48
1867
quanto a lungo ¶ Tu ne' campi t'arresti, io
49
1867
sventure, e quella ¶ Che ne sovrasta esser non può
50
1867
se vogliam che Giove ¶ Ne scampi dalla morte. E
51
1867
onda s'aggira, ¶ Orribilmente ne rimbomba il sasso, ¶ E
52
1867
Perché sortisti ¶ Indomito vigor, mai ti stanchi, ¶ E
53
1867
se Ponente od Ostro ¶ Ne levan contro una procella
54
1867
che la vaga ¶ Circe ne diede. - Tutti al mio
55
1867
Quando poi la patria ¶ Ne sia dato veder, tosto
56
1867
nostro legno ¶ Perder volesse, contrasto un altro ¶ Nume
57
1867
vittime sgozzâr, le discuoiâro, ¶ Ne reciser le cosce, in
58
1867
giacean trafitti ¶ I buoi, il male avea riparo
59
1867
oscuro ¶ Su noi raccolse. gran tempo il legno
60
1867
palombaro ¶ Precipitava il misero ne' flutti, ¶ E il buio
61
1867
vipistrello, salir non potendo, ¶ il piè fermar di
62
1867
benigna m'accolse, e ne' suoi spechi ¶ Mi diede
63
1867
mar sonante. ¶ Correa securo, l'avrìa raggiunto ¶ Lo
64
1867
alto sonno immerso ¶ E ne' morbidi panni avviluppato, ¶ Tolsero
65
1867
arena. Indi gli arredi ¶ Ne levâr, che i magnanimi
66
1867
ei non avrebbe ¶ Se ne redìa con la sua
67
1867
Montagna poscia la città ne copri. ¶ Sì Giove disse
68
1867
prenda ¶ Di noi pietade, col monte copra ¶ Questa
69
1867
da lunga stagione abbandonata, ¶ la conobbe; perocché Minerva
70
1867
alcun nol vedesse, e ne recasse ¶ Altrui l'avviso
71
1867
oro e il bronzo; mancava un solo ¶ Di
72
1867
Alpestre è in vero, ¶ al corso adatta de
73
1867
Buia era la notte, ¶ alcun mi scòrse, ed
74
1867
entrammo ¶ In questo porto. verun, quantunque ¶ Digiuno e
75
1867
e su la spiaggia ¶ Ne coricammo. Di stanchezza oppresso
76
1867
di scaltrezza i Numi. ¶ la figlia di Giove
77
1867
Minerva, che ti sta ne' rischi ¶ A canto sempre
78
1867
conviene ¶ Con intrepido cor; donna od uomo ¶ Conosca
79
1867
propizia ognor tu fosti ¶ Ne' teucri campi; ma poiché
80
1867
loro ¶ Udir non vuoi, domandar novelle, ¶ Se prima
81
1867
rassecura, ¶ O saggio Ulisse, temer ch'io manchi
82
1867
poi vedremo ¶ Che far ne giovi a ben condur
83
1867
e la vergogna ¶ Io ne soffrissi; come se d
84
1867
s'incammina: ¶ Due porcelli ne leva, e poi gli
85
1867
di preda, l'ira ne paventa; ¶ Ma costoro, a
86
1867
la sua pudica sposa, ¶ Ne consumano in pace le
87
1867
giorno ¶ Seggono al desco, d'un'ostia o
88
1867
ogni giorno ¶ Delle migliori ne fornisce ai Proci; ¶ E
89
1867
del mio re novelle, ¶ dalla moglie sua, né
90
1867
Né dalla moglie sua, da suo figlio ¶ Fede
91
1867
nostri ¶ Lidi mai non ne giunge, che non corra
92
1867
cani e gli avoltoi ¶ Ne lacerâr le carni, o
93
1867
io sempre ¶ Con reverenza ne ripeto il nome; ¶ Perché
94
1867
il fido mandrïan soggiunse, ¶ del felice annunzio il
95
1867
guiderdone ¶ Io ti darò, di Laerte il figlio
96
1867
altro ¶ Qui si ragioni; voler tai cose ¶ Tu
97
1867
Dea, che dolce canta, ¶ Ne sollevò da poppa un
98
1867
ad essa, ¶ Benché me ne crucciassi amaramente ¶ Conceder volli
99
1867
quando ancor tu solo ne campassi, ¶ Tardi, senza conforto
100
1867
di giovani superbi, ¶ Che ne sprecan gli averi, e
101
1867
core. Aspra vendetta ¶ Tu ne farai. Ma come con
102
1867
vaticinio, il buon Tiresia ¶ Ne' foschi alberghi rïentrò di
103
1867
uom mai sempre ¶ Ardua ne fu la via, da
104
1867
nave ancor non giunsi, ¶ la patria rividi; e
105
1867
Vive fra i campi, in città mai viene
106
1867
io così son morta: ¶ Dïana, che mai non
107
1867
degli Dei. Tu cura ¶ Ne prendi, e la nutrisci
108
1867
ad uno ad un ne vide ¶ Tutti i presagi
109
1867
bellissimi fanciulli ¶ Fra quanti ne nudrì l'alma Tellure
110
1867
l'alma Tellure, ¶ Se ne togli Orïon, beltà suprema
111
1867
stelle ¶ Farsi una scala. fallìa l'impresa ¶ Ove
112
1867
Atene ¶ Da Creta addusse; goder potea, ¶ Perché Cinzia
113
1867
noi palesa ¶ Che ciurmador, mentitor tu sei, ¶ Della
114
1867
Laerte, o saggio Ulisse, ¶ me sommerse in mare
115
1867
mare il gran Nettuno, ¶ popolo nemico in terra
116
1867
Mortale insidia Clitennestra ordìa. ¶ pur tu dunque, soggiungea
117
1867
della tua ti fida, ¶ tutto le palesa il
118
1867
io non so dove, se pure ei viva
119
1867
sono ¶ Nell'ostello natìo, più mi reggo ¶ Su
120
1867
Sciro. Ei primo sempre ¶ Ne' parlamenti alzar solea la
121
1867
alzar solea la voce; ¶ la facondia gli mancò
122
1867
la facondia gli mancò, il senno, ¶ Sì che
123
1867
il seme a stento ne ricordo e il nome
124
1867
fronte ¶ Del figlio tuo, lagrima segreta ¶ La guancia
125
1867
Il suo naviglio; ché stral da lungi, ¶ Né
126
1867
né stral da lungi, ¶ il ferì da vicino
127
1867
famoso Telamone ¶ Magnanimo figliuol, pur tra i morti
128
1867
scarno. ¶ Ardea di sete, mai ber potea; ¶ Ché
129
1867
l'egual non fece, ¶ mai farà l'artefice
130
1867
non vi spiega augello, le stesse ¶ Sacre colombe
131
1867
ambrosia; poiché sempre alcuna ¶ Ne furano le roccie, e
132
1867
la schiera il Dio ne manda. ¶ Legno per quella
133
1867
frange ¶ Raggio di Sole; mortal salirvi ¶ O calar
134
1867
mortal salirvi ¶ O calar ne potrebbe, anche se venti
135
1867
venti piè, sì lisci ¶ Ne sono ed erti i
136
1867
curva ¶ Tua nave tanto ne terrai lontana, ¶ Quanto da
137
1867
che il ceruleo golfo ¶ Ne' suoi spechi alimenta. Un
138
1867
di pugne mi ragioni, ¶ cedi ai Numi, credi
139
1867
un sol montone ¶ Mai ne feriste, l'ultima sciagura
140
1867
canuto, ¶ Quando la Ninfa ne destava un fido ¶ Vento
141
1867
più ch'altro ¶ Toccar ne vieta le fiorite spiagge
142
1867
ed io l'orecchie, ¶ Ne turai degli amici. Alla
143
1867
e più saggio ei ne partìa; ¶ Perché non solo
144
1867
la voce non udìa il canto ¶ Delle Sirene
145
1867
cadendo ¶ Innanzi al legno, ne lambì la prora, ¶ Ed
146
1867
palo ¶ L'urto io ne freno, e d'arrenar
147
1867
legno, e il temo ne rasenta. ¶ Dal caduto macigno
148
1867
DECIMO ¶ Dopo lungo remar, ne sorse incontro ¶ L'isola
149
1867
sei maschi, Eolo mantiene ¶ Ne' suoi palagi. Ei le
150
1867
e seco un mese ne trattenne, ¶ Di conoscer bramoso
151
1867
sui neri ¶ Flutti veloce ne spingesse a tergo: ¶ Inutil
152
1867
perir la nostra ¶ Follia ne trasse. Nove giorni e
153
1867
l'abbiamo ognor seguito ¶ Ne' suoi vïaggi, con le
154
1867
All'otre, e tutti ne sboccâro i venti, ¶ Che
155
1867
lungo incerto ¶ Se lanciarmi ne' flutti, o darmi pace
156
1867
compagni, ed all'Eolia ¶ Ne ricacciava la crudel bufera
157
1867
La scoscesa ¶ Vetta poi ne salìa, spïando il loco
158
1867
spïando il loco; ¶ Ma di buoi, né d
159
1867
Ma né di buoi, d'uomini lavoro ¶ Io
160
1867
tre, funesta ¶ Cena se ne imbandìa; ma gli altri
161
1867
Lunga sei palmi, e ne legai del cervo ¶ Insieme
162
1867
Per quanto il duol ne roda, innanzi tempo ¶ Scender
163
1867
permetta ¶ Che il digiun ne consumi. - A questi accenti
164
1867
l'Austro non sappiam, dove ¶ Sotto la terra
165
1867
Su ciò che far ne resta, e ch'io
166
1867
suoi farmaci la Ninfa; ¶ questi s'avventâr contro
167
1867
imposte, ¶ E ad entrar ne invitò. Ciascun la segue
168
1867
vidi a me dinanzi; ¶ verun più comparve, ancor
169
1867
qui mi lascia; ¶ Ché tu stesso ritornar, né
170
1867
né tu stesso ritornar, gli altri ¶ Ricondur tu
171
1867
che allo scampo ancor ne s'apre un varco
172
1867
che tu stesso ¶ Cadresti ne' suoi lacci! Ma t
173
1867
nel pane; e tuttavolta ¶ l'un, né l
174
1867
tuttavolta ¶ Né l'un, l'altra recheranti offesa
175
1867
a giacer t'inviterà; il letto ¶ Tu ricusarne
176
1867
candido il fiore; e ne facea ¶ A me palese
177
1867
non ti nocque: ¶ Io ne stupisco, perché ancor la
178
1867
Nessun mai de' mortali ne sostenne, ¶ Nessuno impunemente l
179
1867
e sì t'attristi, ¶ cibo prendi né bevanda
180
1867
attristi, ¶ Né cibo prendi bevanda? Forse ¶ Di qualche
181
1867
tesori ¶ E l'armi ne' vicini antri nascoste, ¶ Co
182
1867
alunno, ¶ Il rivederti tanto ne consola ¶ (Dicean) che più
183
1867
Dicean) che più non ne potrìa la vista ¶ D
184
1867
nave in secco, e ne' vicini ¶ Antri i tesori
185
1867
al mar le terga, ¶ vi rimase Eurìloco, temendo
186
1867
corruccio, e anch'egli ne seguìa. ¶ Con molta cura
187
1867
Il parlar della Dea ne persuase; ¶ Sì che, cessati
188
1867
al caro ¶ Suol natìo ne rimanda: unico, ardente ¶ Mio
189
1867
Sul letto, e più sopportar la vita, ¶ Né
190
1867
né sopportar la vita, ¶ i rai del Sole
191
1867
a me l'avviso ¶ Ne die' poc'anzi la
192
1867
ben altro cammin Circe ne addita, ¶ E comanda che
193
1867
A lui gran lode ne verrebbe, e il caro
194
1867
voglia di vederlo accese. ¶ molto andò che delle
195
1867
ancora io non conosco, ¶ so s'ei venga
196
1867
i nocchieri, ed arrostiti ¶ Ne rallegrâr le mense. Il
197
1867
ti prova, se qualcun ne sai, ¶ Come il dovresti
198
1867
spossato e gramo ¶ Vo' ne' giuochi provarmi: il tuo
199
1867
procace ¶ Parlar mi punse, frenarmi io posso. ¶ Disse
200
1867
più lontano, ¶ Io scagliar ne saprò. Se il cor
201
1867
e la crudel novella ¶ Ne riportava al mastro ignipotente
202
1867
fabbricar si mise, ¶ Che spezzar, né scioglier si
203
1867
mise, ¶ Che né spezzar, scioglier si potea. ¶ Compiuta
204
1867
superbo ¶ Castello avea. Ma ne spïava i passi ¶ Marte
205
1867
avvolse; ¶ Sì che più levarsi, né dar crollo
206
1867
che più né levarsi, dar crollo ¶ Potean gli
207
1867
mirarli all'opra, ¶ Io ne rimasi stupefatto. - A queste
208
1867
sien larghi gli Dei; mai di questo ¶ Pugnal
209
1867
densa avvolte ¶ Impenetrabil nube, paura ¶ Mai d'arrenare
210
1867
di canzon famosa. ¶ Forse ne' teucri campi alcuno è
211
1867
voce rassomiglia ai Numi; ¶ men bello è mirar
212
1867
Dea, nelle sue grotte, ¶ Ne' suoi palagi invan la
213
1867
mano ¶ Desïose ambedue; perché l'una, ¶ Né l
214
1867
perché né l'una, ¶ l'altra giunse a
215
1867
eguali ¶ Fuor delle mura ne venìan divise ¶ Tra noi
216
1867
Senza aiuto di semi di solchi ¶ Tutto fornisce
217
1867
governa e i figli, ¶ degli altri si cura
218
1867
A turbarle vi scende, lo stesso ¶ Cacciator che
219
1867
pinte prore ¶ I Ciclopi, fabbri hanno di navi
220
1867
di gittar la fune, ¶ l'àncora calar, né
221
1867
Né l'àncora calar, chiuder vela, ¶ Il nocchier
222
1867
Ivi sbarcammo; ¶ E certo ne fu guida un Nume
223
1867
le navi ¶ Eran coperte, dal ciel mandava ¶ Raggio
224
1867
S'ebbe ciascuno, e ne lasciâr di dieci ¶ A
225
1867
Un grand'otre io ne presi, ed un canestro
226
1867
raccogliea l'altra metà ne' vasi, ¶ Che gli servisse
227
1867
genti uccise. ¶ Or prostrati ne vedi a' tuoi ginocchi
228
1867
e un dono ¶ Porger ne voglia, come si costuma
229
1867
e riverir gli Dei. ¶ di Giove allattato dalla
230
1867
Giove allattato dalla capra, ¶ d'altri Dei si
231
1867
loro più valenti assai, ¶ per sottrarmi del tuo
232
1867
ira ¶ A te perdonerò, a' tuoi compagni, ¶ Contro
233
1867
il segreto pensiero io ne conobbi, ¶ E così l
234
1867
rotte ¶ Teste il sangue ne schizza e le cervella
235
1867
altro, il desco ¶ Se ne prepara in mezzo all
236
1867
cari amici, ¶ Il desco ne imbandìa. Finito il pasto
237
1867
e così grosso! ¶ Io ne recisi un pezzo di
238
1867
A me di novo ne chiedea, dicendo: ¶ Mesci, mesci
239
1867
Essi, afferrato il tronco, ¶ Ne confisser la punta in
240
1867
io ritto sui piedi ne venìa ¶ Girando il calce
241
1867
a lui sortita ¶ Ritornato ne fosse. Egli è destino
242
1867
nidi edificati; e tutte ¶ Ne vestìa le pareti intorno
243
1867
la Ninfa: A che ne vieni, ¶ O sempre caro
244
1867
una città non sorge, ¶ fuma un'ara, né
245
1867
Né fuma un'ara, si svena un'ostia
246
1867
Giove dell'egida signore, ¶ i suoi comandi trasgredir
247
1867
cessa omai dal pianto, ¶ struggerti così, ch'io
248
1867
e un'ampia zatta ¶ Ne forma, e sopra vi
249
1867
A lei di forme, ¶ di statura inferïor mi
250
1867
ed immortal tu sei ¶ vecchiezza ti doma? E
251
1867
distese. ¶ I lunghi rami ne recise, i tronchi ¶ Ne
252
1867
ne recise, i tronchi ¶ Ne piallò, gli agguagliò; poscia
253
1867
Onorato gli Achivi, e ne' lor canti ¶ d'Ulisse
254
1867
intanto, e il fianco ne circonda, ¶ E salva ne
255
1867
ne circonda, ¶ E salva ne' perigli avrai la vita
256
1867
sperò. Ma come presso ¶ Ne fu quanto d'un
257
1867
vi poté di Sole, ¶ pioggia, né di vento
258
1867
di Sole, ¶ Né pioggia, di vento umido soffio
259
1867
salde ¶ Lucenti imposte, e ne sedean custodi, ¶ L'una
260
1867
Mai non lo scuote, la pioggia il bagna
261
1867
la pioggia il bagna, ¶ l'imbianca la neve
262
1867
È l'aer sempre, mai nube il turba
263
1867
a me la cura ne fidò la madre. ¶ Così
264
1867
Ma l'occulta ¶ Mente ne indovinò l'accorto padre
265
1867
robusta, ¶ Il fianco se ne cinse, e incamminossi. ¶ Come
266
1867
folle non mi sembri, ¶ povero d'ingegno, a
267
1867
che da lunghi giorni ¶ Ne van digiune. Fin che
268
1867
I Feacesi, a cui di faretre ¶ Cale, né
269
1867
né di faretre ¶ Cale, d'archi, ma di
270
1867
Alla città, che udir ne puoi le grida. ¶ Tu
271
1867
Or con la voce ne governa il corso, ¶ Sì
272
1867
miei, ¶ E non guardar, interrogar nessuno; ¶ Ché gli
273
1867
onore ¶ Il popolo feace, la destra ¶ Amica stende
274
1867
applaude e la festeggia. ¶ certo a lei bontà
275
1867
a lei bontà manca senno, ¶ E larga è
276
1867
degno estimi. ¶ Se meritarti ne saprai la grazia, ¶ I
277
1867
A morte non soggetti, a vecchiezza. ¶ Avea l
278
1867
della Scheria esperte ¶ Son ne' lavori delle tele, avendo
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1867
frutti in ogni pianta, ¶ mai l'estate mancano
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1867
mai l'estate mancano il verno, ¶ Perché vi
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1867
e così parla: Alcinoo, ¶ cosa onesta, né gentil
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1867
Alcinoo, ¶ Né cosa onesta, gentil mi sembra ¶ Lo
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1867
ai sacrifici i Numi; ¶ si tengano ascosi al
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1867
No, t'inganni, Alcinòo: di favella, ¶ Né d
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1867
Alcinòo: né di favella, ¶ d'aspetto io somiglio
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1867
negli affanni ¶ A sentir ne costringe i suoi latrati
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1867
suscitò, sconvolse il mare, ¶ all'onde consentì che
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1867
L'opre oneste apprezzar, per sì lieve ¶ Cagion
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1867
favella: ¶ Amico, né timor, codardìa ¶ Mai non sarà
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1867
Ed ei foggiollo, e ne vestì le corna ¶ Della
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1867
la scannò Pisistrato, e ne trasse ¶ Il nero sangue
292
1867
le corna ¶ Agli agnelletti. colà padrone ¶ O guardïan
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1867
ha mai di carni ¶ di cacio penuria o
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1867
Perché ognor delle pecore ne sono ¶ Gonfie le poppe
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1867
cui memoria più gustar sonno ¶ Né vivanda mi
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1867
più gustar né sonno ¶ vivanda mi lascia; ché
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1867
io la lunga ¶ Assenza ne piangessi, incerto sempre ¶ S
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1867
Uomo ad uomo giammai, donna a donna ¶ Non
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1867
grande Ulisse ¶ Tutte narrar, ricordar pur solo ¶ Le
300
1867
la sostenne, ¶ Una pur ne dirò. Di finte piaghe
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1867
primi ¶ Chiamando degli Achei, ne simulavi ¶ Delle consorti le
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1867
permise ¶ E, benché ardenti, ne contenne Ulisse ¶ Tutti immobili
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1867
La madre il partorì. del mio duolo ¶ Pietà
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1867
duolo ¶ Pietà ti tenga, voler ch'io nutra
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1867
opre ¶ O di consiglio ne' troiani campi, ¶ Tutti di
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1867
sui loro altari ¶ Immolate; mai gli onori ai
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1867
Mi trattenean gli Dei. mai leggiera ¶ Brezza soffiava
308
1867
tu possa. ¶ Sì dicendo, ne' flutti ella s'immerse
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1867
ivi seduta ¶ Ad aspettar ne stava. Al nostro arrivo
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1867
subito intorno alla persona ¶ Ne ravvolse le pelli, e
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1867
nelle fosse ¶ Poi calar ne facea l'un dopo
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1867
in mar nudrite ¶ Acerbamente ne ferìa le nari. ¶ E
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1867
Giacersi a canto? Ma ne porse aita ¶ Tosto la
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1867
la Ninfa, che inspirar ne fece ¶ Un grato aroma
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1867
addosso, ¶ E l'afferrammo. dell'arti usate ¶ Ei
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1867
ai loro alberghi, o ne perìa ¶ Qualcuno in mare
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1867
scannato alla mensa Agamennóne; ¶ di lui, né d
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1867
Agamennóne; ¶ Né di lui, d'Egisto un sol
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1867
non potea la vita ¶ l'aurea luce tollerar
320
1867
fosse, ¶ Quantunque afflitto, udir ne bramo il nome. ¶ E
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1867
il trasportino del mare. ¶ a te, germe d
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1867
colà non cade ¶ Pioggia, lungo è mai né
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1867
né lungo è mai freddo il verno, ¶ E
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1867
ecatombe ¶ Offerta ai Numi, ne placai lo sdegno. ¶ Poscia
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1867
tumolo, che il nome ne serbasse; ¶ E rivolte di
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1867
Più riposo non ha, più seduta ¶ Può restar
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1867
rapisce; ed io meschina ¶ Ne ignorava il partir! Ma
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1867
Ella che il puote; voler con questo ¶ Annunzio
329
1867
e su le ciglia ¶ Ne frena il pianto. Si
330
1867
costei la Diva, ¶ Perché ne freni il duolo, e
331
1867
le ciglia ¶ Le lagrime ne terga. Per la toppa
332
1867
dolcemente ¶ Addormentata, A che ne vieni, o suora, ¶ Penelope
333
1867
onde infide ¶ S'abbandonò? tanto per Ulisse, ¶ Quanto
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1867
grotte il Laerziade eroe, ¶ Ne ricordava agli altri Dei
335
1867
e voi, celesti Numi, ¶ prudente, né giusto e
336
1867
celesti Numi, ¶ Né prudente, giusto e mansueto ¶ Alcun
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1867
altri Celesti ¶ Erano intanto ne' dorati alberghi ¶ Dell'Olimpo
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1867
tende innanzi a Troia ¶ Ne gradivi l'offerte; e
339
1867
infecondi flutti, ¶ Gli partorìa ne' suoi segreti alberghi. ¶ Non
340
1867
la soglia ¶ Scòrse Minerva; soffrir potendo ¶ Ch'ivi
341
1867
solea. ¶ Mentre le corde ne venia temprando, ¶ Telemaco la
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1867
ignota, ¶ O le travolve ne' suoi gorghi il mare
343
1867
Ma il misero perì, più vederlo ¶ Io spero
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1867
spero omai, benché talun ne creda ¶ Il ritorno vicino
345
1867
e vive acerba vita ¶ Ne' suoi poderi, con annosa
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1867
vidi ¶ Ulisse io più, me più vide Ulisse
347
1867
e nel dolor rimasi. ¶ sol di lui m
348
1867
Tu più non sei, in fanciulleschi giochi ¶ L
349
1867
di core, ¶ Sì che ne' dì futuri anche il
350
1867
Che tu mi porgi, sarà ch'io mai
351
1867
e ai colmi nappi, ¶ disturbi il cantor, che
352
1867
o convitarvi a gara ¶ Ne' vostri alberghi, e consumar
353
1867
tempo ¶ Amor le pose; giammai per questo ¶ Osò
354
1867
stanza, ¶ La porta ella ne schiuse, e sovra il
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1867
anel d'argento, ¶ Scorrer ne fece col sogatto il
356
1867
e il pie' costrinse ¶ Ne' leggiadri calzari. Indi raggiante
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1867
circondato, onde in mirarlo ¶ Ne stupìan gl'Itacesi, e
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1867
e cui gli piaccia ¶ Ne consenta la mano. I
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1867
Ordito avendo, a sé ne chiama e dice: ¶ Giovani
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1867
suo latte mi nudrì? lieve ¶ Pur mi sarìa
361
1867
portento attoniti gli Achivi, ¶ Ne spïavano indarno la cagione
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1867
Mille augelli ogni dì, tutti sono ¶ Di sciagure
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1867
Più verace del tuo. a lui tu giovi
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1867
a lui tu giovi, ¶ i tuoi disegni tu
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1867
ergerò, che il nome ¶ Ne serbi glorïoso, ed al
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1867
non pensando, il focolare ¶ Ne invasero, sciupandone gli averi
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1867
varcar l'atra palude, ¶ d'un istante ritardar
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1867
Io sì v'andrò, indarno ¶ Benché su nave
369
1867
e l'orme ¶ Telemaco ne calca. Al mar discesi
370
1867
sollevâro ¶ Le bianche vele. Ne gonfiava il grembo ¶ L
371
1867
Itaca alpestre ¶ I natali ne diè, ragion privata ¶ A
372
1867
ragion privata ¶ A te ne guida. Io l'orme
373
1867
o il mar sommerso ¶ Ne' profondi suoi gorghi. È
374
1867
or più non vive. ¶ t'arresti pietà del
375
1867
mi narra. ¶ Deh! se ne' teucri campi, ove infinite
376
1867
buon genitore, a me ne rendi ¶ Or la mercede
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1867
Dïomede; e più tardi ne raggiunse ¶ In Lesbo Menelao
378
1867
col sangue ¶ Del traditor ne vendicò la morte. ¶ E
379
1867
a lei fu caro ¶ ( d'altro Dio fu
380
1867
Fu la sua colpa! Ne' troiani campi ¶ Noi sudar
381
1867
Sconvolse il mare, e ne fe' valli e monti
382
1867
non imitarlo, amato figlio, ¶ troppo a lungo errar
383
1867
la notte. ¶ Molte io ne tengo e belle; e
384
1867
e sì favella: ¶ Amico, timor, né codardìa ¶ Mai
385
1867
Dell'ospite m'avrò; di bei doni ¶ Nella
386
1867
troppo ¶ Io sono ancora, con queste braccia ¶ Difenderlo
387
1867
sempre, e la magion ne regga; ¶ O se scelga
388
1867
piacesse, ¶ Perché non sia a te, né a
389
1867
sia né a te, a' tuoi di peso
390
1867
percosso anco il vedrei, ¶ dato mi sarìa prestargli
391
1867
E quando ancora ¶ Soverchiato ne fossi, io prima estinto
392
1867
il ver ti dirò. a tutti in ira
393
1867
Gl'Itacesi son io, posso aita ¶ Dai fratelli
394
1867
avviso, a noi ritorna, ¶ alcun t'ascolti degli
395
1867
Saggio favelli, disse Eumeo, porgi ¶ A chi mal
396
1867
pure al buon Laerte ¶ Ne rechi la novella? Ei
397
1867
è fama ¶ Che cibo bevanda ei più non
398
1867
ei più non gusti, ¶ più visiti i campi
399
1867
dunque a noi ritorna, ¶ svïarti pe' campi; e
400
1867
al divino ¶ Laerziade comparve. il garzone ¶ Di lei
401
1867
tu sei. ¶ Deh! tu ne sia propizio, e ne
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1867
ne sia propizio, e ne perdona; ¶ E di vittime
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1867
Gli scorre il pianto. per questo il figlio
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1867
i più prestanti dodici ne diede; ¶ E van con
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1867
fia d'uopo ¶ Chi ne soccorra. ¶ E di rimando
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1867
a quell'impresa Pallade ne basti ¶ E il suo
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1867
te l'avviso ¶ Io ne darò. Tu l'armi
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1867
animo investigando, e chi ne inganni ¶ Conosceremo e chi
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1867
inganni ¶ Conosceremo e chi ne sia fedele. ¶ E a
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1867
legno, e l'armi ¶ Ne levarono i servi. Indi
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1867
i nuzïali doni ¶ Apparecchiati, ne domandi a sposa ¶ La
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1867
d'infamia gli ricopri, ¶ Ne vagheggi, n'attristi la
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1867
trame, e gli altri ne sconsiglia! ¶ O saggia, illustre
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1867
il vero io taccia. ¶ trattenermi qui pur io
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1867
pan qualcuno mi darà. tale ¶ È l'età
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1867
Ulisse: ¶ Affè, che amare ne sarìan le nozze ¶ E
417
1867
temo ¶ Del mio signor, provocarlo ardisco. ¶ Or, poi
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1867
delle case, ¶ Non tripode, spada, ma gli avanzi
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1867
latte e cacio. ¶ Ma ne' vizi cresciuto, e di
420
1867
epa. ¶ Però ti dico, lo dico invano, ¶ Che
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1867
assai caro l'avea; le vivande ¶ A recargli
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1867
sul desco i servi, ¶ la sagace dispensiera i
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1867
porta a doppia imposta ¶ Ne difende l'entrata. Ivi
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1867
Ma levarsi di là, farsi incontro ¶ A lui
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1867
o nobil vate ¶ Che ne rallegri con la cetra
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1867
lui: T'accheta, Eumeo, ¶ cambiar con Antinoo altre
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1867
vieto, anzi il desìo; tema ¶ Di mia madre
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1867
vedrìa dalla sua tana, ¶ più sarebbe a noi
429
1867
ché molti ¶ Avea famigli, fallìami cosa ¶ Che la
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1867
le consorti. Alla città ne corse ¶ Subitamente il grido
431
1867
misura; perocché non havvi ¶ pietà, né ritegno a
432
1867
non havvi ¶ Né pietà, ritegno a dar l
433
1867
se n'udisse ragionar ne' molti ¶ Paesi che vagando
434
1867
Io meco il tenni, le sue vicende ¶ Tutte
435
1867
io m'aggirava ¶ Limosinando, ad alcun di loro
436
1867
percosso ¶ Con lo sgabello; d'Ulisse il figlio
437
1867
greggia ¶ Che il cibo ne fornisce; e tu fra
438
1867
Gli risponde l'eroe, con parole, ¶ Né con
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1867
eroe, né con parole, ¶ con opre io t
440
1867
una a sua voglia ¶ Ne prenda, e sempre con
441
1867
noi segga al desco, ¶ mai più qui s
442
1867
di certo ¶ Sconfitto io ne sarei. - Giurâr gli amanti
443
1867
vibra, ¶ Che l'ossa ne sfracella; ond'ei mugghiando
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1867
è la sorte che ne manda il cielo. ¶ Fui
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1867
Giove ¶ T'ha conceduta; imitar costoro, ¶ Che oltraggiano
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1867
Che sul tuo capo ne cadrà l'infamia? ¶ Madre
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1867
le gambe non può, far ritorno ¶ Al proprio
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1867
quanta ¶ Gloria a me ne verrìa! Ma troppo io
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1867
lei da presso, e ne' suoi mali ¶ La confortate
450
1867
macchinando ¶ In suo pensiero ne venìa la strage. ¶ Né
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1867
ne venìa la strage. ¶ Pallade Minerva permettea ¶ Che
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1867
Eurimaco, le risa suscitando ¶ Ne' compagni così: M'udite
453
1867
miei servi, e mandi ¶ Ne' miei poderi a racconciar
454
1867
che a sanguinosa guerra ¶ Ne invitasse il Saturnio, ed
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1867
Dimenticate. Ma se già ne siete ¶ Sazi, su via
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1867
giusto favellar risposta amara, ¶ l'ospite s'oltraggi
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1867
e il fuoco ¶ Ridestâr ne' bracieri, e legne in
458
1867
e abitai splendide case; ¶ stranier, né mendico alla
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1867
splendide case; ¶ Né stranier, mendico alla mia soglia
460
1867
la gente. ¶ Ma, qual ne fosse la cagion, l
461
1867
sottragga ¶ Veder non so, so trovar compenso ¶ Per
462
1867
non uscisti, io credo, ¶ d'una quercia, come
463
1867
erra, ¶ A me predice: al suo letto Ulisse
464
1867
letto Ulisse ¶ Più tornerà, tu secura scorta ¶ Aver
465
1867
questo albergo! ei tosto ne sarìa ¶ Da me cacciato
466
1867
lavacri e d'unguenti; vorrei ¶ Ch'or pure
467
1867
il carco ¶ A me ne diede, ch'io contenta
468
1867
parli, o donna; ¶ Chi ne conobbe afferma che nessuno
469
1867
mai raggio di Sole, ¶ pioggia, né di vento
470
1867
di Sole, ¶ Né pioggia, di vento umido soffio
471
1867
figlio mio tu sei! , sciagurata! ¶ Io ti conobbi
472
1867
sappia; perocché ti giuro, ¶ giuro invano, che se
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1867
pensier m'avvolgo incerta: ¶ so se il letto
474
1867
figlio ¶ Ed a me ne verrebbe! Or questo ancora
475
1867
fianco nelle tue sventure, ¶ Ne' tuoi perigli, tu di
476
1867
io fossi ¶ Tu rapir ne potresti i pingui agnelli
477
1867
mio diletto ¶ Consorte abbracci, di me s'allegri
478
1867
al duolo in preda, pietà ti prende ¶ Degl
479
1867
a custodir l'armento ¶ Ne' cefaleni prati; e tanto
480
1867
figlio, e senza freno ¶ Ne struggono gli averi? A
481
1867
Di Laerte figliuol: Poiché tristo, ¶ Né dissennato il
482
1867
figliuol: Poiché né tristo, ¶ dissennato il tuo parlar
483
1867
io, non altri, ¶ Signor ne sono. E voi le
484
1867
al par di noi; giusto ¶ Fôra privarne uno
485
1867
Il ben dal male; di vini e pani
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1867
seco ad altra ¶ Magion ne vada; perché allor soltanto
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1867
un riso inestinguibile ¶ Destò ne' Proci, e n'abbuiò
488
1867
pegno ¶ Della loro amistà; più veduti ¶ fûr da
489
1867
mano stendendo alla caviglia, ¶ Ne staccò l'arco, nella
490
1867
senza tema o freno ¶ Ne struggete gli averi, udite
491
1867
arco, e viva ancor ne serbo ¶ La memoria. - Così
492
1867
a tutti è noto, ¶ ch'io la madre
493
1867
cenno, ¶ E l'ardor ne represse. Eterno Giove! ¶ Sclama
494
1867
in questa ¶ Casa già ne trattenne. Ognun desia, ¶ Ognuno
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1867
e la mia vita! ¶ pel ritorno del suo
496
1867
e il caro capo ¶ Ne baciano e le spalle
497
1867
uscendo alcuno ¶ Qui non ne colga, e ai Proci
498
1867
e scalda al fuoco; ¶ piegarlo per questo gli
499
1867
me! miseri noi! gridando. ¶ tanto delle nozze omai
500
1867
Se l'arco toccherai. fia per ciance ¶ Che