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Benvenuto Cellini, Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, 1562

concordanze di «ne»

nautoretestoannoconcordanza
1
1562
che no, non se ne curava, e che a
2
1562
io non viddi mai il più liberale né
3
1562
né il più liberale il più dabbene di
4
1562
e partitomi di Roma ne venni a Firenze, e
5
1562
e da Vinezia me ne andai a Padova: dove
6
1562
sue persone, se lui ne avessi ben cento; sì
7
1562
grazia, che Sua Signoria ne restò istupefatta; e come
8
1562
A questo io me ne andai al magnifico messer
9
1562
Padova. Io che non ne volevo far nulla ed
10
1562
e con essi me ne andai. ¶ XCV. ¶ Presi il
11
1562
corrier disse, che se ne verrebbe meco, non potendo
12
1562
e non son confitte, manco impeciate; e se
13
1562
e pioveva quanto Idio ne sapeva mandare. Quei diavoli
14
1562
in questi casi e ne' termini che noi siamo
15
1562
salvammo. Di poi ce ne andammo insino a Parigi
16
1562
in Parigi alquanto, me ne andai a trovare il
17
1562
di lui, e me ne andai insieme con un
18
1562
ditto messer Giuliano se ne fu avveduto, subito mi
19
1562
di fare. Così me ne andavo insieme a presso
20
1562
dalla guerra, che se ne andava alla volta di
21
1562
d'ariento. Così ce ne ritornammo alla volta di
22
1562
molto felicemente, e me ne venivo ragionando con un
23
1562
taglierete a pezzi, e' ne ammazzerà tanti di voi
24
1562
tre cavalli, soli ce ne venimmo a Ferrara. Scavalcato
25
1562
che io fui, me ne andai in Corte del
26
1562
Partitomi la mattina, me ne andai a Santa Maria
27
1562
fatto le mie orazione, ne andai a Roma; dove
28
1562
e ornamenti sua, e ne apersi un'altra a
29
1562
eramo accordati che lui ne scontassi tre scudi il
30
1562
fine, e tuttavia me ne cresceva delle importantissime. Avevo
31
1562
io era accusato, subito ne chiese grazia a quel
32
1562
e' quali non saranno cicalerie né favole, come
33
1562
non saranno né cicalerie favole, come tu di
34
1562
la qual cosa tu ne serbasti per te di
35
1562
abito Roma, e mai qui né altrove fui
36
1562
e mai né qui altrove fui carcerato -. A
37
1562
questi tempi io me ne andavo per il Castello
38
1562
prigione non è ubrigato si può ubrigare a
39
1562
grandemente aborrivo, e liberamente ne lo riprendevo. Questo frate
40
1562
vero, che se io ne fussi ricerco, penserebbe ch
41
1562
vista di non se ne curare, subito benissimo apprese
42
1562
il detto frate me ne buscò un pezzo, e
43
1562
tal cosa dicessi, se ne mentirebbe per la gola
44
1562
quelli non eran tempi, io in luogo da
45
1562
mi disse che se ne voleva andare a Tagliacozze
46
1562
Ascanio disse: - Io me ne vo, e addio per
47
1562
Il ditto giovane se ne andava lacrimando, e portavane
48
1562
gran furore. Ascanio se ne fuggì a Tagliacozze a
49
1562
babbuasso non aveva imparata da Ipocrate né da
50
1562
imparata né da Ipocrate da Galeno, sentivo ben
51
1562
mi far più paura più danno di quello
52
1562
quale era molto giovane; mai si ragionò d
53
1562
ditte cose, io me ne andai dal Papa; il
54
1562
mi disse che io ne facessi i disegni e
55
1562
a ogni cosa. Intanto ne venne il giorno delle
56
1562
che con quello me ne ritornerei a servire il
57
1562
li pregavo che me ne traessino. Maestro Francesco rispose
58
1562
uomini da bene, io ne presi grandissimo conforto, e
59
1562
l povero giovane se ne andava piangendo, lo chiamò
60
1562
giorni. Di poi io ne lo mandai, avendo quasi
61
1562
DI BENVENUTO CELLINI ¶ Chi ne consolerà, Mattio? chi fia
62
1562
Mattio? chi fia ¶ che ne vieti il morir piangendo
63
1562
suoi ¶ non vidde equal, vedrà, credo, poi ¶ il
64
1562
tutti e' medici se ne erano quasi disperati e
65
1562
ebbe tal cosa io ne presi grandissimo dispiacere: di
66
1562
che se la me ne lasciava bere una sorsata
67
1562
tanto che buonamente io ne bevvi più d'un
68
1562
e disse: - Se e' ne beeva più un fiasco
69
1562
mi domandò se io ne arei potuto ber più
70
1562
detto prima? e voi ne aresti aùto il vanto
71
1562
Felice e io ce ne andammo alla volta di
72
1562
la vista di vivere di morire, se prima
73
1562
allui, ma che lui ne aveva ben fatti a
74
1562
detti consiglio a Pietropagolo, ne' casi delle stampe delle
75
1562
rovescio, e che io ne facessi uno da per
76
1562
che lui fussi eccellentissimo ne l'arte. Per la
77
1562
più il giorno, ce ne venivamo sollecitamente in verso
78
1562
lontano tirai loro, e ne investi' dua con la
79
1562
non vedendo il monte, io, con quella furia
80
1562
sanza montare altrimenti, me ne corsi a casa ridendo
81
1562
più innanzi, gli dissi: - voi né il Papa
82
1562
gli dissi: - Né voi il Papa non può
83
1562
cinquecento scudi. Io me ne dolsi col Papa; il
84
1562
di quei danari io ne arei la parte mia
85
1562
difficil cosa che sia ne l'arte del gioiellare
86
1562
più difficile che mai prima né poi mi
87
1562
che mai né prima poi mi sia venuto
88
1562
ore intere. Il Papa ne pigliava tanto gran piacere
89
1562
inistimabile; e io me ne cominciai a 'vvedere, perché
90
1562
detto, che sapendolo io ne arei fatto vendette a
91
1562
libretto, la qual fattura ne meritava più di mille
92
1562
di Francia; e me ne volevo andare soletto; ma
93
1562
dove lui si fussi, manco ne cercavo, se
94
1562
si fussi, né manco ne cercavo, se none in
95
1562
tenuto dua giorni, poi me lo fare intendere
96
1562
il detto Francesco se ne fece beffe. L'altra
97
1562
partorire, e poi me ne verrò ancora io -. Dissi
98
1562
ci spiccammo, e me ne tornai a Roma subito
99
1562
per non essere appostato assassinato, come è il
100
1562
la mia mano. Entrato ne l'osteria, messo il
101
1562
e di compagnia ce ne andavamo. Non era ancora
102
1562
pari con essa me ne andavo in sun un
103
1562
fui a Roma, me ne andai a scavalcare al
104
1562
lor posta -. Io me ne andai a casa mia
105
1562
indosso e accanto, me ne andai a San Piero
106
1562
mettevo mano alla spada, ne sarebbe seguito qualche grandissimo
107
1562
e con quelli me ne andai, e più di
108
1562
le mane, e se ne volse servire. Ma perché
109
1562
Con tutto che io ne sapevo qualche cosa, e
110
1562
mie solite armadure, me ne andavo presto per istrada
111
1562
la qual cosa io ne parlai con alcuni mia
112
1562
che io subito me ne andassi. E perché la
113
1562
le poste, e me ne corsi a Firenze: perché
114
1562
che lui aveva ordinato, ne pensò un altro, il
115
1562
per il guadagno che ne aspettava, ci andava molto
116
1562
della porta. Io me ne risi, e così ce
117
1562
risi, e così ce ne andammo. Accompagnammoci con il
118
1562
ventidua ore, noi ce ne andammo, il Tribulo e
119
1562
non ci si conviene, anche per questo non
120
1562
lor male, che troppo ne arei potuto fare. A
121
1562
a Nicolò Benintendi: - E' ne va la vita a
122
1562
barca, se io me ne contentavo. Al quale io
123
1562
e Lamentone; così ce ne andammo alla volta di
124
1562
il peggio che me ne andava si era perder
125
1562
disse che non se ne voleva servire per allora
126
1562
pochi giorni appresso ce ne ritornammo alla volta di
127
1562
lor modo; poi ce ne andammo a dormire. Avemmo
128
1562
avevo dormito. Così tornato ne l'osteria domandai l
129
1562
Dio, e non me ne fate più; ché sempre
130
1562
qual cosa io me ne dolsi col Duca; il
131
1562
ché non è giusto ragionevole una tal cosa
132
1562
Allora e' disse: - Ottaviano ne vuol troppo; e tu
133
1562
di Vostra Eccellenzia me ne tornerò a lei -. A
134
1562
credette che io me ne andassi, non mi disse
135
1562
settanta scudi. ¶ LXXXII. ¶ Me ne andai a Roma, e
136
1562
a Roma, e meco ne portai quel bellissimo archibuso
137
1562
passato quella cena, me ne andai a dormire; e
138
1562
che continuamente uno sempre ne tengo la notte, subito
139
1562
e così in camicia ne vengo -. Immaginatomi che e
140
1562
e senza me se ne andarono. ¶ LXXXIII. ¶ Tornatomi a
141
1562
mi senti' forte travagliato, mai possetti rappiccar sonno
142
1562
farmi trar sangue; però ne presi consiglio da misser
143
1562
questo non è uomo di bronzo né di
144
1562
uomo né di bronzo di marmo, ma è
145
1562
si perderebbe, e io ne arei biasimo -. Subito risposi
146
1562
qualcuno che si affatica ne l'opere virtuose; e
147
1562
la priego che me ne faccia degno -. Rispose il
148
1562
altrimenti; e partitomi, me ne andai a 'ttendere alle
149
1562
lasciava danari. Così me ne andai. ¶ LVII. ¶ Il Papa
150
1562
io finisca la cipollata - mai gli risposi altre
151
1562
lume a venir qui, credo che sia vero
152
1562
la voce: - Vostra Santità ne dimandi il suo medico
153
1562
questo mio gran male ne sia causa altri che
154
1562
Beatissimo Padre, io ve ne domando, perché m'è
155
1562
amorevol parola: così me ne andai mezzo contento. ¶ LIX
156
1562
legno, la febbre se ne andò afatto. Cominciai a
157
1562
io mi pigliavo piacere ne l'assicurare quella mia
158
1562
forca e al fuoco, ne fu parlato al ditto
159
1562
che Sua Santità me ne dessi, volendo che io
160
1562
opera è mia, e ne farò quanto m'è
161
1562
anni della vita mia, mai insino a qui
162
1562
il cuor mio te ne ringrazio -. Di poi voltomi
163
1562
lo prometteva la giustizia, un papa non lo
164
1562
che possono, non osservando legge né giustizia: però
165
1562
non osservando né legge giustizia: però un Vicario
166
1562
le sue fatiche giustamente ne lo può mandare. Ancora
167
1562
perché la non è una casa, né una
168
1562
è né una casa, una gioia; altro non
169
1562
autorità che io glie ne possa dare una sbarbazzata
170
1562
la mia opera, me ne andai, e subito portai
171
1562
Io non mancherò mai dì né notte di
172
1562
mancherò mai né dì notte di pensare e
173
1562
sicurtà dell'animo me ne avanzerebbe, pur che i
174
1562
il resto io te ne satollerò -. Così fummo d
175
1562
paura, disse che se ne cominciavano a 'ndare a
176
1562
lui felicissimi. Io, che ne cominciavo avere più voglia
177
1562
non mi ricordavo più di Angelica né di
178
1562
più né di Angelica di null'altra cotal
179
1562
Spiccatosi dalloro, affusolato se ne andava alla mia bottega
180
1562
Partitomi di quivi, me ne ritirai a casa misser
181
1562
fretta io potetti me ne andai a Palombara, luogo
182
1562
cavallo a misser Giovanni, manco volsi ch'egli
183
1562
mio amico, che se ne andava a San Germano
184
1562
era avvenuto cosa nissuna, manco non sapeva nulla
185
1562
Solosmeo e io ce ne andavamo cantando alla volta
186
1562
Monte Casini, insieme ce ne andammo alla volta di
187
1562
io stetti in Napoli, mai si spiccò da
188
1562
disse, che se io ne avessi a privar me
189
1562
Sua Eccellenzia che io ne domandassi pregio, qual mi
190
1562
e di colpo me ne andassi a scavalcare a
191
1562
Napoli, o che io ne la menassi meco. Alla
192
1562
dissi, che se lei ne voleva venir meco, che
193
1562
Benvenuto, che ancora esso ne faccia un poco di
194
1562
lodato; e che io ne dovessi fare ancora io
195
1562
che 'l solito insieme, mai si ragionava d
196
1562
Papa, ricordatosi di me, ne disse tanto bene quanto
197
1562
maestro Iacopo pregandolo, che per bene né per
198
1562
che né per bene per male in modo
199
1562
della mia casa, e ne tenessi un poco di
200
1562
Partitomi di Firenze, me ne andai a Roma, e
201
1562
uomo di molta riputazione ne l'arte, e nel
202
1562
sun una pesta e ne disse tante, che pur
203
1562
non mi son potuto confessare né comunicare, perché
204
1562
son potuto né confessare comunicare, perché non mi
205
1562
quaranta ducati, che tanto ne ebbi dalla zecca di
206
1562
che sono, io te ne fo un presente, e
207
1562
Mentre che io me ne andavo con quel maestro
208
1562
allui; però non me ne dimandassi più. Andai a
209
1562
di grandissima importanza. Già ne cominciò uno Caradosso, e
210
1562
essere l'opera, risentitosi ne l'arte degli orefici
211
1562
quale io dissi che ne dimanderei prima il Papa
212
1562
disse che io me ne pentirei; e partitosi da
213
1562
la situazione delle gioie, manco coloro che erano
214
1562
quell'opera, ma me ne voleva dare un'altra
215
1562
per questo lui me ne aveva avvertito. Giunsi dal
216
1562
fatte, e se me ne dava il cuore di
217
1562
dissi che benissimo me ne dava il cuore, e
218
1562
dal zecchiere, che se ne dava tre al ducato
219
1562
Santità, lieto oltremodo me ne andai a lavorare. ¶ XLVI
220
1562
pregava, che se io ne conoscevo qualcuno, gnene avviassi
221
1562
in lui nessuna non ne fussi. Istava seco un
222
1562
vi prego che me ne aiutate, e voi medesimo
223
1562
di questo perché voi ne siete più discosto che
224
1562
del bargello, la quale ne menava prigione un certo
225
1562
essi prima che meco ne vadino in prigione -. Era
226
1562
forza, se a loro ne bastava la vista. Questi
227
1562
servitore, del quale quella ne potria trovare forse de
228
1562
potessimo immaginare gli uomini; mai cessò in tutta
229
1562
l'ultima parola se ne andò con quella bravosissima
230
1562
non essere conosciuto me ne andai in casa il
231
1562
e che io me ne andassi a lavorare l
232
1562
questa tale io me ne servivo per ritrarla, a
233
1562
fuoco, ed è più ne l'arme inmerso che
234
1562
l'arme inmerso che ne l'arte, e non
235
1562
e con esse me ne andai subito dal Papa
236
1562
uomini che sappin guadagnare, sono uomini di grande
237
1562
cane, non cognoscendo paura di spada né di
238
1562
paura né di spada di bastoni, di nuovo
239
1562
io non gli farei ben né male. E
240
1562
gli farei né ben male. E tornato alle
241
1562
avevo ritratto; di che ne aveva aùto molto onore
242
1562
Romano pittore ditto se ne andò a servire il
243
1562
ella benissimo mi riusciva, ne feci parecchi opere. Queste
244
1562
ha buon gusto. Parte ne truova naturalmente nei fiori
245
1562
solo delle mie fatture, ne ebbi più di quaranta
246
1562
Di queste opere io ne feci assai, ed erano
247
1562
io dissi, chiamato Caradosso, ne fece alcune, le quali
248
1562
mia, sopragiuntoci a punto ne l'andare a tavola
249
1562
tal cosa, non me ne curai punto, dicendo che
250
1562
io non volessi disturbare me né loro a
251
1562
volessi disturbare né me loro a causa di
252
1562
da me solo me ne andai in Prati, perché
253
1562
a lento passo me ne ritornai in Roma. Era
254
1562
spada, e così me ne venni alla ditta casa
255
1562
che non si dovessi dall'una parte né
256
1562
né dall'una parte dall'altra ricalcitrar parole
257
1562
Levatici di quivi, ce ne andammo per Campo Santo
258
1562
Roma quella mattina, se ne veniva diritta al Castello
259
1562
la prima cosa se ne venne a me, faccendomi
260
1562
in Castello, nolla possettono vedere né inmaginare. Per
261
1562
nolla possettono né vedere inmaginare. Per tanto io
262
1562
voler essere tanto lungo, volermi dimostrare troppo fuor
263
1562
fuor della mia professione, ne lascierò la maggior parte
264
1562
cosa il Papa me ne voleva di meglio assai
265
1562
gli feci serrare, e ne acquistai con loro assai
266
1562
con gran prestezza se ne andò giù; onde io
267
1562
detto mio padre se ne doleva). Pure disavedutamente gli
268
1562
tal cosa non aspettava, ne prese assai piacere e
269
1562
uomo in dua pezzi, lui né io non
270
1562
dua pezzi, né lui io non sapevamo la
271
1562
d'altri che io ne avevo fatti in quel
272
1562
Chiesa appostolica. Partitomi, me ne andai su, e sollecitando
273
1562
me le passo. Solo ne dirò qualcuna di quelle
274
1562
pure ogni giorno se ne ammazzava assai bene: in
275
1562
vita mia, troppe me ne avanzeria da dirle. Eccene
276
1562
fatto ricchissimo, e se ne fidava come di sé
277
1562
che io poteva. Me ne andai a l'Agnolo
278
1562
l'accordo. Io me ne andai col signor Orazio
279
1562
suo uomo. Così me ne venni a Firenze con
280
1562
e io, subito se ne andò agli Otto a
281
1562
giovane, che io me ne andai a Mantova, nella
282
1562
lievi e là te ne vada. ¶ XL. ¶ Perché sempre
283
1562
maggior parte di essi ne lasciai al mio buon
284
1562
e con esso me ne andai a Mantova. Troppe
285
1562
giorni appresso io me ne andai a visitare misser
286
1562
pregò che io me ne tornassi a Roma in
287
1562
a casa sua, ce ne andammo in piazza, dove
288
1562
gran Michelagnolo, che gne ne facessi un poco il
289
1562
lungo le mura me ne andai insino alla piazza
290
1562
noi, la notte ce ne andammo a Siena. Rimandato
291
1562
alla presenza di lei ne feci un pochetto di
292
1562
disse che io me ne lo portassi; e di
293
1562
che io facevo, non ne veniva ogni giorno da
294
1562
non manco onore che ne' vasi grandi di argento
295
1562
ricco, il diavol se ne ride? - Alla quale io
296
1562
che il diavol se ne ridessi affatto; mostrando che
297
1562
quelli mia danari allui ne venissi la terza parte
298
1562
il costume: dua terzi ne tocca a il lavorante
299
1562
che 'l diavolo se ne ridessi, lei di nuovo
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di equal grandezza, uno ne dette da fare al
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detto Lucagnolo, e uno ne ebbi da fare io
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e tutto il resto ne mandai assoccorrere il mio
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figliuoli non vi facessino peggio, né meglio di
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vi facessino né peggio, meglio di quel che
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in modo, che lui ne abbia la sua parte
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altri a finire. Questo ne era causa il servire
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cosa io subito glie ne 'nterdissi con l'arme
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questo mezzo io, che ne credevo qualche parte di
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con questo mio istioppo ne farò cader morti -. E
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vaso d'argento. Era più né manco come
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argento. Era né più manco come passare per
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la testa a guardarlo, mai gli risposi parola
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lieto e contento me ne andai. ¶ XXV. ¶ Da poi
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per di mia mano, ne prese grandissimo piacere, e
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medaglia in mano, nulla ne ritraevo delle mie fatiche
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mia: e subito me ne andai a parlare a
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campo franco e sempre ne era uscito a onore
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io son certo che ne usciresti a onore, perché
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in parte del mondo, da uomo mai, non
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in Roma ogni dì ne moriva molte migliaia. Di
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dirò. Perché io me ne andavo il giorno della
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lui e io ce ne andavamo alle ditte anticaglie
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ditte anticaglie. Il che ne seguiva che moltissime volte
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seguiva che moltissime volte ne tornavo carico di grassissimi
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gran guadagno che io ne cavavo, che era per
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di bronzo, una me ne capitò, nella quale era
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che veduto mai io ne avessi: la testa era
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veduto cosa più bella meglio condotta. Io non
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con gran sicumera me ne mostrò certi ritratti di
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mi disse: - Tu te ne ridi, eh? e io
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un piastrello sopra, me ne andai in sun un
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In sun esso me ne andai a trovare il
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ogni giorno soletto me ne andavo in sul lito
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sano e lieto me ne ritornai in Roma. ¶ XXX
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si carezavano. Da questo ne nacque una compagnia di
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mi portava; di che ne nacque una grandissima cosa
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l'alma e poi ne ha 'uto cura, ¶ alte
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Vita mia; e perché ne pigliavo qualche piacere, lavoravo
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è in Pisa, e ne ho trovati in molti
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di simili trastulli, io ne avevo dispiacere inistimabile, ma
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era quando lui me ne ragionava, dicendomi, che se
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Medici, e quando Piero ne fu cacciato, si fidò
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di mio padre, se ne cominciò a servire in
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quel mio dabben maestro ne pigliava maraviglioso piacere. Aveva
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mostrando che ancora io ne cavavo assai piacere. ¶ VIII
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di tal cosa se ne moriva di voglia, mi
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di sei mesi me ne tornai a Fiorenze, dove
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queste parole mio padre ne prese tanto isdegno, veduto
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ch'e' vostri figliuoli ne avevano aver bisogno; dove
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Studio, essendo un giorno ne la sua camera terrena
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tempo che io te ne avvertì; e altanto interverrà
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toltomi i detti panni, ritrovando il fratello, che
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chi aveva del bene ne dessi a chi non
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panni e quattrini, me ne andai alla volta di
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di Michelagnolo Buonaarroti; che ne fu causa un disegno
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bei gesti, che mai delli antichi né d
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mai né delli antichi d'altri moderni non
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così segnato da me ne resterà insin che vive
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tanto amore, che mai dì né notte stavamo
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che mai né dì notte stavamo l'uno
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a Roma, volentieri insieme ne verrebbe meco - questo ragionamento
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a questa porta, che tu né io aveduti
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porta, che né tu io aveduti ce ne
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né io aveduti ce ne siàno: ora, da poi
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quasi alla mutola ce ne andammo insino a Siena
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dissi: - A me non ne resterebbe per andare innanzi
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disse non mi cognoscere sapere chi io mi
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parte di esso guadagno ne mandai a soccorrere il
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e con esso me ne andavo studiando intorno alle
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Roma, che lui se ne tornò a Firenze. Ripreso
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arme; assai più che ne l'arte de l
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del buon padre me ne tornai a Firenze, e
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Con tutto che io ne fussi malissimo pagato, fu
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l'onore che io ne ritrassi, che valse molto
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premio che giustamente trar ne potevo. Avendo in questo
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e Michele Guasconti: erano ne l'arte degli orefici
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veduto che lui se ne rise, gli menai sì
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nostra di questa sorta ne avessi abundanzia, sì come
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invelenito, quattro o cinque ne gittai in terra, e
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si intermette, fece che loro a me e
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loro a me e io a loro non
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male. ¶ XVIII. ¶ Io me ne andai alla volta di
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o sapessi, non riguardando a luogo né a
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riguardando né a luogo a qualità che mi
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si vedeva né arte, comodità, né grazia, né
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né arte, né comodità, grazia, né disegno; l
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né comodità, né grazia, disegno; l'altra si
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e infra gli altri ne feci uno a otto
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e il vostro Bandinello ne cavò dua figure sole
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Eccellenzia illustrissima benissimo se ne ricorda. E però, valoroso
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via i vostri dinari, manco torrete l'animo
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lor reverenza, e me ne tornai a Firenze, che
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intendere nulla, e' se ne venne a casa mia
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mio Benvenuto, il quale ne ha fatto un bellissimo
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dimandò quello che io ne volevo fare. Io le
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darei a chi me ne dessi dumila ducati d
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una cotale estrema fatica; manco io non mi
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quella non mi sfavorisca, manco non mi favorisca
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merita, in prima ella ne acquisterà gloria grandissima e
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crederranno che quella se ne diletti e se ne
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ne diletti e se ne intenda -. Subito che io
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vedutosi perdere il marmo, ne fussi buona causa. ¶ CI
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quegli Operai e me ne pregorno. Subito mi volsi
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questo io non me ne curavo: solo mi piaceva
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tanto smisurato torto. E' ne faceva uno Giovanni Fiammingo
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faceva uno Giovanni Fiammingo ne' chiostri di Santa Croce
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Santa Croce, e uno ne faceva Vincenzio Danti, perugino
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de' Medici; un altro ne cominciò il figliuolo del
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detto che e' se ne sattisfaceva molto poco; e
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onore, che ei non ne poteva far più a
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l'ha mai usata saputa nessuno innanzi a
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te n'avvedrai -. Io ne feci un poco di
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io non mangiai mai più di voglia né
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né più di voglia meglio, all'utimo io
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finita, io non me ne sarei curato. A questo
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disse: - Benvenuto, non ve ne curate che la stia
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lo potessi finire, perché ne volevo fare un presente
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lo avevano offerto, e ne avevo, oltre a i
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sanza curarsi di Dio de l'onor suo
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liti alcune volte se ne vanno tanto in lunga
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per la quale io ne acquisterei molto maggiore onore
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il contratto, il quale ne fu rogato ser Giovanni
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de' cinque anni, se ne fece contratto. ¶ CX. ¶ Volendo
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dicevano che no me ne volevano dare li 70 scudi
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rispondevo che io non ne volevo niente manco. Il
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lor parente istretto, me ne parve star benissimo, e
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tutto. Questo galante uomo ne venne una sera a
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mia; e non sapendo il notaro né gli
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sapendo né il notaro gli altri come gli
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attale che io me ne sattisfacevo assai: e così
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Eccellenzie illustrissime, volontieri io ne facevo loro un presente
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prima che e' se ne andassino, si degnassino di
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non potevo né sapere immaginare il perché quella
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aveva detto, forte se ne rise; poi disse: - Suo
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per sua virtù, animosamente, mi spaventa nissun furore
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vedevo che 'l Duca ne pigliava molto piacere, sì
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quello che e' me ne pareva, io le dissi
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di quei difettuzzi, e' ne varrebbe più di dodici
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che mai e' se ne mettessi tante insieme, che
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non sono quelle perle di quella bontà che
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so che tu te ne 'ntendi benissimo: e se
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so che tu te ne intendi benissimo: imperò se
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di perle, perché io ne ho grandissima voglia, e
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queste perle non sono tonde né equali, e
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non sono né tonde equali, e ce n
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Signora, la quale se ne muor di voglia, e
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troppo rosse, che e' ne venne giù le lacrime
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quali non mi soviene manco fanno al mio
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innaspettatamente, che e' me ne giovò, e volentieri me
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giovò, e volentieri me ne tornai affinire 'l mio
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dal Perseo, che e' ne seguirebbe parecchi inconvenienti; e
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che io vedevo che ne portava la mia opera
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giorni la Duchessa me ne privò, faccendo serrare tutte
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O che 'l Duca ne avessi aùto qualche sentore
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il Duca, e' se ne venne alquanto prima che
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il mio Duca se ne veniva insieme con la
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a patti, dove e' ne poteva uscire qualche inconveniente
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e la Duchessa se ne rise, e innanzi che
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innanzi che lui se ne avvedessi, e' vi si
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per vedere quel che ne dice 'l popolo; perché
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Francia, e non vedevo conoscevo ancora che modo
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parecchi, che egli me ne mandò per il suo
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gara a chi meglio ne diceva. Il Duca stava
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parve tanto bello che ne restai maravigliato e contento
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mio Duca, che se ne veniva per la via
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dicessi quello che io ne volevo, sotto la pena
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parole, avvenne che e' ne risultò il mio peggio
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poi da dovero, tu ne farai molto male: bastiti
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scultura egli non se ne dilettava e però e
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però e' non se ne intendeva punto, di sorte
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volentieri, tanto quanto io ne fu' malcontento. Come la
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di poi quando me ne dava venticinque e quando
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la qual cosa e' ne seguì tutto 'l contrario
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è uomo oggi, che ne saprebbe fare un come
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di più gloriosa moneta: con qualsivoglia tesoro certissimo
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sono troppo pagato, e ne ringrazio Vostra Eccellenzia illustrissima
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Eccellenzia illustrissima mi donò, mai più mi voglio
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1562
per le quali eglino ne furno capacissimi. La prima
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1562
fatto senza nissuna ragione, vi si vedeva né
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1562
né vi si vedeva arte, né comodità, né
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1562
che io non me ne intendevo; onde io pensavo
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1562
mio, che io me ne intendo; e quanto all
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1562
difesa mia, e non ne voglio il quarto: e
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1562
fumo e io non ne senti' mai più parlare
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1562
argento, sì come io ne ho fatti tanti a
486
1562
ei m'ha date, mai s'è perso
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1562
tempo ai gran colossi all'altre statue -. A
488
1562
Fa', e io vedrò - mai mi dette comodità
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1562
mai mi dette comodità aiuto nessuno. Un giorno
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1562
Piero non vi lavorava, manco vi faceva lavorare
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1562
mai più mi disse perché né per come
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mi disse né perché per come; basta che
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1562
certi mia disegni e' ne fece fare a diverse
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1562
Iddio sa se io ne avevo gran bisogno, perché
495
1562
una così bella opera, di così bella maniera
496
1562
conosciuto che Sua Eccellenzia ne pigliava grandissimo piacere. ¶ LXX
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l'altro a chi ne poteva dir meglio: e
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1562
qualche dimostrazione di forza; manco si vede che
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distese senza nessuna grazia, vi si vede arte
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umile omicciattolo, il quale potrei né saprei impacciarmi