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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

concordanze di «ne»

nautoretestoannoconcordanza
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rimproveravi me perché me ne sto qui a dormire
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Niccolò non si mosse meno. ¶ Quegli chiese: ¶ — Come
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non ci fosse stato meno. Tutti quelli che
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E lei quante ce ne prenderà? ¶ La voce di
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calmarsi, farsi esatta: ¶ — Ce ne prenderò seimila. ¶ E siccome
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più saporite di quante ne aveva mangiate durante tutta
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male? Non lo posso vedere né sopportare: ecco
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lo posso né vedere sopportare: ecco quel che
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darei dieci anni! Me ne sono invaghito. ¶ Giulio, divertendosi
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libro? Già, non sa meno leggere! Perché non
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e non lo guardava meno, come se lo
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devo dirlo? ¶ — Non me ne importa. Io non voglio
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importa. Io non voglio meno sentirne parlare. ¶ — Hai
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colpa. Non avrebbe ardito meno di chiedere a
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ricco. Non avrebbe voluto meno che il Nisard
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Ma io non me ne voglio preoccupare! Sarà quel
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qualche cosa, non salutava meno: doventava più arrogante
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Lei non mi crede meno ora! ¶ Il Nisard
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oggi non posso sopportare meno una mosca che
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a pedate. Diglielo! Dio ne guardi, se mi viene
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io non lo potrei meno mettere in bocca
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una delle sue barzellette. Ne sapeva sempre nuove; e
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gli occhi, se io ne ho messo mai in
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faccio il mio comodo. Ne ho diritto quanto te
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Giulio: ¶ — Consiglialo che se ne vada! ¶ E prese in
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lo vuoi posare? Me ne vado io! Accidenti a
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sicuri che non sono un pettegolo né un
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sono né un pettegolo un maligno. ¶ Giulio, allora
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capito? ¶ — Perché non te ne ricordi! ¶ — Basta! Basta! Basta
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al Corsali che se ne andasse. E, quando se
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andasse. E, quando se ne fu andato, Niccolò si
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ora, perché piangi? ¶ — Non ne posso più! ¶ Allora anche
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e Giulio? Lei se ne sta sempre rincantucciato in
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orgoglioso che non trovava meno più le parole
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una passeggiata insieme. Così, ne parliamo un poco! ¶ Giulio
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bambino non piange mai... meno la notte... ma
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possa fidare.... Io non ne chiamerei mai un altro
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alla libreria, Giulio non ne poteva più. E il
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lo dice lei! ¶ — Ma ne faremo, presto, un'altra
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vi sono amico... ve ne do la prova... Non
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sospettare... Non mi sbalùgina meno per la mente
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parlare! Lo scusi, perché meno lui sa quello
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mezz'ora. Quando se ne andò, Giulio disse: ¶ — Oh
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bisogna approfittarne; e, forse, meno credergli. ¶ — Tu non
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Io, finché non se ne accorge, non gli dico
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a pena egli se ne accorse, le disse: ¶ — Ti
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mi sia lasciato scappare meno un ette! ¶ — Ti
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Io non le permetto meno di fiatare! ¶ — Pare
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Allora, io non me ne occupo. Farete da voi
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soltanto; e, se ce ne sarà bisogno, mi aiuterete
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modo. Non s'aspettava meno che il marito
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litigio. E benché se ne sentisse ancora pentita, era
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riguardava lei; ma non ne erano ben certe. In
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sé! Io non voglio meno ascoltare. ¶ Ma Chiarina
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Chiarina non voleva mettersi meno a tavola; se
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non valeva la pena meno di occuparsene. Allora
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queste bazzecole non me ne intendo punto! ¶ — O perché
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Ah, non le voglio meno sapere! ¶ — Allora... la
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può essere fattibile! Oggi ne parlerò alla sua zia
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la mano; e se ne andò. ¶ Giulio restò fermo
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scherniva: ¶ — Io non me ne intendo! ¶ Poi, chinò la
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è per fidanzarsi. Me ne congratulo, quantunque... al mio
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non ce le vorrei meno! Che ci fanno
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aspetta? Vuole che me ne incarichi io? Lo faccio
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da vero? ¶ Niccolò se ne vantò: ¶ — Sognavo perfino! ¶ Dentro
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vecchia! Non la posso meno guardare. Come biascica
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biascica! Non ha più meno un dente!. Almeno
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piuttosto, le tue impressioni. ¶ — buone né cattive. ¶ — Parla
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tue impressioni. ¶ — Né buone cattive. ¶ — Parla bene? Era
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unico. Non c'è meno da scegliere, così
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dice che non se ne ricaverà mai nulla. Ma
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sé, è vero, glie ne era rimasta la presunzione
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avrebbe mai voluto essere disapprovato e né biasimato
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essere né disapprovato e biasimato. Ma egli aveva
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che tu non me ne parli! ¶ Enrico borbottò le
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E pure non me ne dolgo! Io, anzi, non
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e pretende che io ne sia contento. Se non
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e non lo salutò meno; quantunque si fosse
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dentro di sé non ne trovasse né meno una
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sé non ne trovasse meno una. In fondo
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t'intendi? ¶ — Io me ne intendo quanto te e
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di dolore. ¶ — Io me ne lavo le mani di
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Il Nisard non se ne andava per non essere
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Enrico; ma non se ne fece accorgere. ¶ Enrico ricominciò
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prendo io! Tu che ne pensi, Niccolò? Voglio conoscere
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E di lui che ne pensi? ¶ — Stasera non gli
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dovere a mettere bocca. Giulio né Niccolò lo
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mettere bocca. Né Giulio Niccolò lo ascoltavano: Niccolò
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E loro non conoscevano meno le carte! Loro
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se Giulio non esistesse meno! Stette così fino
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Cristo. Non era delicato opportuno farne una discussione
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molto male e che ne dovessero apparire presto le
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piacere. Ma io me ne strafotto! Basta che non
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E, ora, dove te ne vai? ¶ Ella e le
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mi vuoi lasciare, io ne sono più contenta di
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per tutto. ¶ Giulio se ne accorse e gli disse
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più nulla da chiedere; agli uomini né a
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chiedere; né agli uomini a Dio. La mia
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male, e non me ne lamento. Qualcuno potrà dire
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la mano. Non me ne importa più! ¶ Gli mancava
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di me non te ne deve importare! Sono io
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qualunque giustificazione. Non riescivano meno a trovarlo. ¶ Il
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era visibile! Non riesciva meno ad essere triste
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Volevo sapere quel che ne pensi, e se gli
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detto niente. Non te ne fidare: è doppio come
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testa. Non sarebbe stato meno educazione. ¶ — Allora, hai
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accordo. O perché te ne stai costì solo? Vieni
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non ci si pensa meno!". Ma egli restava
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penso, è certo che ne proverebbero dispiacere e non
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Anzi non mi preparo meno a rifiutarmi. E
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scura d'ombra. ¶ Dirimpetto, meno a mezzo chilometro
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buonacciona non gli permetteva meno di temere che
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lunedì, sebbene non ce ne avesse bisogno, andò alle
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porpora, e disse: ¶ — Glie ne parlai ieri. ¶ Niccolò, allora
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E gridò: ¶ — Le bugie meno tu me le
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è accaduto? Io non ne so mica niente! ¶ — Vattene
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ai fratelli: ¶ — Non se ne vuole mica andare! Entra
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l'avrei fatto passare meno una volta! ¶ Il
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i signori. E oggi meno quelli! Vattene, e
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sarei ridicolo che me ne pentissi e me ne
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ne pentissi e me ne vergognassi. Se è fatta
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per queste riflessioni, e meno per altre più
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scendeva e saliva; egli ne conosceva parecchi e s
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dalla banca! ¶ Niccolò rispose: ¶ — Ne sono arcisicuro! ¶ Ma Enrico
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ah, ah! Tu non ne infili né meno una
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Tu non ne infili meno una! Anzi sono
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tre briscole; perché non ne posso fare a meno
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atterrito delle conseguenze che meno la moglie riescì
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fosse stato da prendere meno una lira, erano
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tutta Siena; perché molti ne parlavano a voce alta
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Guarda: non mi tremano meno le mani! ¶ E
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piange! Non ci dormirei meno insieme. Perdio! Le
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donna? Non ha detto meno una parola cattiva
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specie di autorità canzonatoria: ¶ — Ne parleremo domani. ¶ Giulio, nella
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il piombo e se ne ha paura; perché si
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anche a parlarne non ne ricavavano nessuna utilità. Egli
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utilità. Egli non aveva meno aperto la legatoria
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la sera. Io me ne sono convinto venendo qui
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la sua Siena; e ne fu orgoglioso. Il Nisard
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paura. Io non ero meno sicuro di vivere
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quando fu alla libreria, ne aprì la porta come
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no! Stasera non verrai meno a dormire; perché
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Non ci doveva essere meno il bisogno che
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le strinse e se ne andò; barellando come un
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si sarebbe sentita più meno un essere umano
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la prendeva; anzi, se ne vantava; e alla moglie
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e viscerale! ¶ — Che ce ne importa a noi? Dici
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detto che non avevo meno da mangiare! Se
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Ma non hai trovato meno un buco, una
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questa cicca. Se tu ne avessi parecchie, potresti levarti
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Il suo vestito non ne poteva più e mancavano
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una settimana almeno, me ne ricordo di tutte e
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non aveva trovato ancora meno da spilluzzicare. Il
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sentiva male e non ne poteva più. ¶ Ma a
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egli non si voltava meno allora, gli diceva
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il sangue, morì senza meno accorgersene. ¶ La mattina