Lorenzo Marone, Magari domani resto, 2017

sono semplici ragazzotti che ne approfittano per portarsi qualcosa

una lettera di diffida, né un precetto. Perciò, quando

serietà, che, anzi, già ne avevo avuta fin troppa

Siccome adesso di anni ne ho trentacinque, posso affermare

per cui ora se ne va in giro apparecchiato

confidenza, mi scusi? Che ne sa di come faccio

dopo.” ¶ Invece non venne, né la sera, né mai

venne, né la sera, né mai più. Scappò di

sul movente dell’agguato, né abbiamo capito se i

chiamavano Rosaria, e se ne uscì con la storica

il momento romantico che ne scaturì, è frutto della

a ridere e se ne uscì con questa frase

volta. ¶ Il Signore se ne fotte degli addobbi ¶ Solo

i buoni propositi se ne vanno a farsi benedire

per mesi e non ne faccio più!” ¶ Lui si

più a lui e ne approfitto per godermi il

fiori. Il Signore se ne fotte degli addobbi,” avrei

inesplorate e non avevo né tempo, né voglia di

non avevo né tempo, né voglia di litigare. Da

a convincere l’avvocato, né la mia parlantina ad

mia parlantina ad abbagliarlo, né tantomeno la sfrontatezza o

prima o poi me ne andrò, questo al mio

pensavo che non te ne importasse più!”. ¶ “Scusa, ma

un po’ imbarazzato, perciò ne ho approfittato: “E comunque

marzapane ¶ Siccome Alleria non ne vuole sapere di tornare

cosa tutta umana. Io ne ho in abbondanza e

vedetta. Io però me ne fregavo di tutte le

questo ramo!”. ¶ “Ma che ne sai tu dei rami

mia corazza. Quando me ne accorsi, era troppo tardi

ora t’aggia salutà, ne parliamo nel pomeriggio.” ¶ Chiudo

di colpa manco se ne fotte. Infatti mi restituisce

i cani. Ieri sera ne ho trovato uno. Me

cane è?” ¶ “E che ne saccio, e ’nu cane

E le assicuro che ne ho di cose da

che non vuole scendere né salire.” ¶ “Mi piacciono i

e tu nemmeno te ne accorgi. Parlo sempre di

un arto e me ne sfugge un altro. Ripeto

il messaggio, convinta che ne arriverà presto un altro

da bambina, quando me ne restavo a letto a

e io, nonostante tutto, ne abbiamo avuti due: quello

di sigarette e me ne porge una in automatico

senza parole e lei ne approfitta per proseguire: “I

uomo di chiesa e ne sapete certamente più di

senza che tu te ne accorgessi. Non dico che

bassina e veloce. Che ne dici?”. ¶ “Voglio giocare a

ribelle, e mica se ne frega delle tue preghiere

te lo regala se ne ha voglia. E quando

vuoi sapere...” ¶ “Non me ne frega se ti piacciono

e la gente se ne andava in giro con

animo. ¶ Mentre noi ce ne stavamo con il pollice

vita e io me ne sbatto, anche se ti

più parlato dell’accaduto, né lei ha più fatto

prendere un caffè e ne parliamo?”. ¶ “Non credere di

mi trapassano. Quindi se ne esce con la frase

nel caso non te ne fossi accorto.” ¶ “Embè?” ribatte

che le mie labbra ne abbiano più provato l

altro accappatoio, poi me ne dimentico e sono costretta

finestra, per cui me ne frego e sbuco in

in più? E quanti ne ha?” ¶ “Quarantasette.” ¶ “Quarantasette? Ma

non ti sbrighi e ne fai uno? Di figlio

ragione. Ma che te ne fai di tutto questo

di più perché te ne stai lì a rimuginare

ribatte lei offesa. ¶ “Me ne fotto di don Biagio

il rubinetto e lei ne approfitta: “La ragazzina, la

Lei ha paura, me ne accorgo dal movimento delle

Alla fine lei se ne esce con una frase

se non vorrà, ce ne faremo una ragione. ¶ Comme

le rondini non se ne vanno in un bosco

Quando Patty (che se ne stava, come al solito

e gli altri se ne accorgono,” ha concluso. ¶ Dalla

agli altri come vivere, né si può trasmettere la

stomaco che non se ne va, figuriamoci se bastavano

non conosce, e se ne fotta poi di alzare

che vuole?” ¶ “E che ne so? È col figlio

Il disegno finale che ne viene fuori è abbastanza

lo zucchero filato. “Che ne dici di quello?” domanda

dita arrugginite e se ne usciva sempre con una

i miei ormoni se ne rimanevano tranquilli tranquilli, come

cocker. Eppure Alleria non ne vuol sapere e continua

portone, e io non ne so nulla, noi non

so nulla, noi non ne sappiamo nulla, e continuiamo

senza che tu te ne accorgessi. So che prima

infanzia,” ha concluso. ¶ “Ce ne sono di migliori, a

chiedo perché non me ne abbia parlato, e da

chiesto poi, e io ne ho approfittato per dire

andata avanti: “Io me ne voglio andare da qui

marito? Figurati, quello se ne frega, vuole solo toglierlo

mio viso, e lei ne ha approfittato per aggiungere

di scuola, che se ne stanno sui banchi con

cosa, pure se non ne hai voglia.” ¶ Io tentai

ora che di anni ne ha quasi cinquanta, sembra

bello, spesso nemmeno se ne accorgono. Sono quelli che

e tu nemmeno te ne accorgi.” ¶ Pasquale resta a

certo.” ¶ In realtà non ne ho la minima idea

donne come Giovanna, che ne dispongono come vogliono e

Sì...” ¶ “E che te ne pare?” ¶ “Il problema non

molti cattolici convinti non ne dispongono. È un qualcosa

una via di mezzo, né bello, né brutto.” ¶ “E

di mezzo, né bello, né brutto.” ¶ “E che c

un uomo felice.” ¶ “Che ne sai tu di me

aria imbronciata ed esclama: “Né, guagliuncé, ma tu oggi

falco al mio viso. ¶ “Né, per caso stessi ancora

i tacchi e me ne vado senza rispondere, o

mai, prima o poi ne troverai un altro... nun

all’indietro e io ne approfitto per schizzare in

cosa...” balbetta lui, “ma ne parliamo dopo.” Quindi scompare

sua vita. Io me ne vado. Tanti saluti e

vedo come ammà fà, ne parlo pure con Manuel

importante assai. Eh, che ne dici? Tu sì brava

è un bell’uomo, né un imprenditore di successo

di auto. Eh, che ne dici?” ¶ “Va bene, ci

da qui nun te ne vai!” ¶ Il ragazzino digrigna

sapeva bene, perciò se ne stava lì ad annuire

studiare, anche quando non ne avevo più voglia. È

sorridere, ma lei non ne aveva voglia. “Sai, Luce

in giro e se ne approfitta. Però è anche

resta indietro non va né aiutato, né sospinto, solo

non va né aiutato, né sospinto, solo atteso. Io

apriva la bocca te ne dovevi solo fuggire, come

facevo proprio e me ne restavo con il petto

promontori, e allora me ne stavo tutto il giorno

deciso, scende?” ¶ “E che ne so, spero proprio di

mezza guancia. ¶ “In realtà ne avrei di cose da

organizzare una cena. Che ne dici?” e sfilo la

uomini che non se ne fregano di essere uomini

ti pensi?” ¶ “Ma che ne so, ma quando ero

una bella sinfonia... che ne so, Mozart, Beethoven... o

chiederti una cosa: che ne pensi della signora Bonavita

perdonato davvero.” ¶ “Ma che ne sai tu di quello

sempre quando non ce ne importa più niente. Tutti

significato e lei se ne deve accorgere perché sorride

simili calzature, perciò me ne stavo con i piedi

delle prese che se ne vengono appresso alle spine

del Vesuvio. E ce ne stavamo lì ore, sdraiati

comprato nel pomeriggio, me ne stavo accanto a lui

poi lui non se ne fregava dell’abbigliamento, era

avevo mai visto pescare, né mi aveva mai parlato

ma lui nemmeno se ne accorse, troppo preso dalla

dei pescatori, io me ne stavo inginocchiata accanto al

che di prigioni se ne intendono, ma di mare

in là. Papà se ne accorse e a un

augura buona fortuna?” ¶ “Non ne hai bisogno, sei bellissima

vedi? Senza tacchi se ne scende pure il cofano

d’altronde, lei se ne va in giro sempre

le cose. “Sai quante ne ho conosciute des gens

ma perché non te ne stai a sorridermi tutto

mò smettiamola altrimenti se ne passa la serata...” e

miei gusti e se ne sta tutto il tempo

madre. E io me ne sto lì, a trangugiare

lei che di cura ne ha ricevuta troppo poca

presente all’infinito, me ne starei tutto il tempo

alla fine chi se ne frega, che parlasse pure

vita mentre io me ne sto ad ammirarlo e

e ha risposto: “Je ne sais pas, quando ti

allo studio e non ne sento la mancanza, nonostante

mia vita e cosa ne sarà di questa strana

tardi, allora don Vittorio ne ha approfittato per invitarci

testa per qualcuno, me ne sarei fatta una ragione

nemmeno e non ce ne accorgevamo...” ¶ “No,” mi interrompe

d’amore. Invece te ne sei andato all’improvviso

di quelli che se ne va a metà, i

rispondo: “Ma che te ne fotte?”. ¶ “Certo, sai essere

da te... quasi quasi ne approfitto e mi diverto

pur’io. Eh, che ne dici, amorino mio?”. ¶ “Non

subito dopo aggiunge: “Che ne dici di una cenetta

litigare, e poi se ne va,” dice lui serafico

famiglia è importante, te ne renderai conto quando troverai

pure lei, mamma, che ne dici? Al cinema o

fortuna qualche volta se ne incontra una. ¶ Ed è

alla porta. Non me ne accorgo subito perché ho

sicuro, quello non se ne va, lo butti fuori

studio.” ¶ “E che me ne fotte a me! Io

Mentre il buio se ne va, ti ritrovi a

a te che te ne fott’? Dorme, nun te

prima persona che se ne approfitta, io so’ fatta

che un domani me ne sarei andata via da

che lei dica: “Me ne vaco, Luce, statte buono

mi squadra e domanda: “Né, ma che è stato

nemmeno li conoscevo. Me ne farò una ragione, e

al mio fianco se ne va”. ¶ “Le tue esperienze

di Mola. Insomma, me ne stavo con Alleria al

ci provano. Solo pochissimi ne fanno una ragione di

me quando papà se ne andò. A nemmeno trent

veniva mai a prendermi, né veniva mai a trovare

meravigliato, ma non disse né fece nulla. Restammo per

un ragazzo che se ne sta addossato per i

la prima e me ne andai. Quella notte mi

E lo sai che ne sono capace”. ¶ Lui non

così, alla fine se ne esce sempre con una

Uuh, Luce, sai quanti ne ho fatti di compleanni

senza candeline! Chi se ne importa delle candeline. E

a trovare Thomàs!” ¶ “Che ne dici di andare a

ad Alleria, domando: “Che ne dici di una passeggiata

esordito: “E se ce ne andassimo a Bagnoli? Lì

sento niente, ma non ne ho bisogno”. ¶ Restiamo in

Alleria, che ora se ne sta accucciato a fissare

cose. Da giovane non ne ero capace, purtroppo. Gisela

Stavolta le lacrime se ne fregano della mia resistenza

ora in avanti non ne parliamo più, ché ogni

gola che non se ne va. Intesi?” ¶ Annuisco mentre

accende una sigaretta, e ne approfitto per farmene offrire

nemmeno finire. “Nun me ne fott’ che fai là

casino e lui me ne deve far uscire. Sarà

litigammo furiosamente e me ne uscii con questa frase

servono ’ste iniziali. Mamma ne faceva tante di camicie

e alla fine se ne esce con questa frase

mia e sorride sornione. “Né, picceré, ti fossi innamorata

serio. “Uuuhhh, Luce, te ne sei andata e continui

cosa vuoi che me ne freghi di intervenire. Che

è un bambino? Se ne fotte anche di questo

di gente che se ne vede bene, che sape

mai): “Hai deciso, te ne vai?”. ¶ Annuisco. ¶ “Allora posso

un certo punto se ne vanno, devi solo resistere

gran senso della famiglia, né a rispettarla troppo, ché

Ma sì, chi se ne fotte!”, e mi sono

non ci guardava, se ne stava semplicemente lì, a

uccello e giustamente se ne fotte di noi poveri

in fondo chi se ne frega, uno che si

di Primavera credo se ne freghi. L’ultima ad

la signora Bonavita se ne esce con questa frase

di quelle cose... invece ne dico una sola: grazie

del pulmino, eh, che ne dici, picceré? ¶ Silenzio. ¶ Era

a vostra madre, me ne sono andato. Quella mattina

tenere per mano chi ne ha bisogno. Ringrazio Antonino