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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Tre operai, 1934

concordanze di «ne»

nautoretestoannoconcordanza
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che egli nemmeno se ne accorge. «Hai aspettato molto
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è bella Maria, Teodoro ne ha pieni gli occhi
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una tortura mandarle giù. gli riesce di mangiare
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Anna. Parole, e se ne accorge. Ora è bruciato
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nostri inni proletari? Non ne conosce nessuno. E nella
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domanderà di lui: “cosa ne è? dove è andato
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questa costruzione bianca e ne sale i tre scalini
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piazza. ¶ IV ¶ Teodoro non ne può più: ha bisogno
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nebbia, e non se ne vede che un puntino
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si giura che appena ne avrà la possibilità, scapperà
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In questo pensiero se ne insinua un altro: se
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non ha molti amici; tra quei pochi ve
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viso non ancora lavato truccato appare più dolce
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in fondo che me ne importa?” ¶ Teodoro è seduto
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domanda lei, «cosa te ne sei fatto tutto questo
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si sente riconfortato. Se ne convince di più, ora
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vie di uscita non ne vedeva, cosa pensano queste
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Lui che non era operaio, né intellettuale? Allora
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non era né operaio, intellettuale? Allora si riprendeva
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Anna, sempre stanca, se ne andava a dormire, Teodoro
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non bastavano a soddisfarla l’abbonamento alla biblioteca
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abbonamento alla biblioteca circolante, il prestito di libri
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sfortuna! Perché di tentativi ne ho fatti! Non si
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può dire che me ne sia stato con le
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cravatte; le persone intelligenti ne approfittano perché sanno valutare
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presto possibile perché non ne può più. Quella vita
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a nulla, senza arte parte... ¶ Intanto Anna, seduta
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odiosa, come quando se ne allontanò: l’odia perché
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l’odia perché se ne sente a poco alla
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chi sa quante me ne avranno dette!» ¶ «Esagerato!» fa
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fare qui?” “E che ne so io della spalla
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con santa pazienza me ne ritorno a far fuoco
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venire; questo senza sapere se né be, ti
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senza sapere né se be, ti trova chi
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buono, perché non te ne vieni anche tu con
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Se facciamo fiasco ce ne torneremo!» ¶ «È facile dirlo
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e marinai che cantano; ne discendono poco dopo, dirigendosi
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Anna è libera: se ne va a Roma, e
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che di lavoro se ne trova. Però bisogna essere
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naso. ¶ «Da che te ne accorgi?» Anna si sforza
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vi annoiate di attendere, ne sono certa.» ¶ «Oh, no
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fuori le sigarette e ne offre alla donna: nel
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di tasca il portafogli, ne estrae alcune carte, butta
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totalità si spaura perché ne scorge solo una parte
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nelle tasche dei pantaloni. Ne estrarrebbe una e tirerebbe
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bestie jù e se ne venne “in città” sicché
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giuro che non me ne occorrono. Ma veniva il
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suo viso ma se ne dimentica presto e si
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e qui non se ne vedono ancora, perché è
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cinquanta lire tue se ne andranno proprio per lui
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di quel che dicono, Elisa conosce nessuna delle
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delle baracche non ve ne siete proprio occupati.» ¶ «Ti
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il chimico ora se ne stanno zitti, per seguire
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quello che penserete: me ne vado io, coi miei
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dirmi delle bestialità? Già ne sento troppe!» Ma eccolo
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e candele non ve ne sono: come si fa
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è necessario. Invece se ne sta zitto, con le
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è successo, tu non ne hai la colpa: lascia
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il chimico, che se ne stanno in un vecchio
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Teodoro nell’osteria se ne stava con quei due
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in caso di pericolo ne faccio due soltanto; e
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e se bisogna squagliarsi ne faccio uno lungo lungo
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pensando ai benefici che ne avrebbe potuto trarre il
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bambino. ¶ A quell’incontro ne seguirono altri che si
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brevetto e non se ne vede la fine; dice
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volta che vi pensa ne è più persuasa, perché
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spazzola l’abito migliore, ne stira i pantaloni, si
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fare.» ¶ «Credi che se ne accorgeranno?» ¶ «Non ti preoccupare
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i nuovi rivoluzionari, e ne paralizzava l’azione accordandosi
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che non si vedono? Ne ha avuti di amanti
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mio, non è entrato un soldo né un
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entrato né un soldo un po’ di bene
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Che so, non è riconoscente, né mortificato... Dice
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non è né riconoscente, mortificato... Dice che aspetta
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emozioni, ed ora essa ne è così gonfia che
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tredici e ottanta. Pascotti ne guadagnerebbe quindi diciotto e
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a divertirsi. ¶ «Che ve ne pare di questa idea
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chiede Marco. ¶ «Non te ne curare: per ora anticiperò
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senza che Marco se ne accorga. ¶ La sera i
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di loro e se ne stavano in disparte in
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di noi non ve ne debbono essere. Ognuno caccia
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cosa... Di’? che te ne pare?» ¶ Ma quella vita
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di precisione lui se ne intende ma s’è
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grave il direttore. «Ve ne intendete o non ve
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intendete o non ve ne intendete di meccanica di
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a dar calci. Te ne accorgi?» Anna sente che
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non si è dichiarato massimalista, né riformista, ma
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è dichiarato né massimalista, riformista, ma ha accettato
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vuol crearsi nuovi dispiaceri, vuol crearne ad Anna
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compagni invece non risentono il peso della fatica
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il peso della fatica, il fastidio del caldo
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Anna; e Teodoro se ne va al mare. I
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propaganda; mentre lui se ne sta in disparte col
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bisogna scuotersi. Ma essa ne potrà morire! Oh, certo
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momento, porco diavolo, me ne debbo strafottere. ¶ Per tutto
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Perciò quando Anna se ne va a letto lagnandosi
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a me che me ne importa? Se viene bene
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sciopero, e già se ne profila un altro! Vi
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è meglio che ce ne torniamo a Cattori.» «Sei
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meglio» fa Marco, «te ne vuoi tornare? Lascia stare
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è uno in gamba. Ne ha fatte di cose
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cari, non ci serve, ne facciamo a meno noi
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ieri sera!» ¶ «E che ne sapevano loro?» ¶ Nessuna risposta
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importanza. Lui non piange, si dispera. Attende che
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un poco, e se ne allontana. Fatto un cenno
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se è morta! Non ne ricorda già abbastanza le
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calda del pomeriggio se ne stanno accoccolati sul ferro
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dire? E tu non ne sai niente! Secondo te
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sud, che non se ne vede la fine, s
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la forza di muoversi, di parlare: le palpebre
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faceva il muratore, me ne son capitati di fatti
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mentre mi guardava, se ne andò giù di botto
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il fumo che se ne va verso le colline
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a lei, aspetterò che ne abbia fumata metà. Guarda
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una sigaretta intera. ¶ «Me ne basta metà!» fa Teodoro
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Un giorno io non ne ho e tu puoi
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io che giro e ne so qualche cosa. La
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Croce”, a seconda che ne sente la superficie più