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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Poema tartaro, 1796

concordanze di «ne»

nautoretestoannoconcordanza
1
1796
conquistator, come tu sai, ¶ di filosofia piccossi mai
2
1796
animi gentili e delicati, ¶ prove son di sì
3
1796
a’ primi eroi ¶ lui guerrier, né prence agguaglierebbe
4
1796
eroi ¶ lui né guerrier, prence agguaglierebbe; ¶ e credo
5
1796
e ivi ogni germe ne rimanga estinto, ¶ sicché sen
6
1796
e per mostrar che ne facea gran caso ¶ un
7
1796
ama ripeter questa cerimonia, ¶ de’ favori suoi fa
8
1796
curò di mia consorte, ¶ tampoco di me per
9
1796
in corte. ¶ Mia moglie ne morì di dispiacenza; ¶ senza
10
1796
in quattro parole me ne sbrigo. ¶ Iuca a far
11
1796
imperi e i regni; ¶ però Iuca a fin
12
1796
si noma il successor, mai ¶ fra i Tartari
13
1796
Tartari non fur leggi, sono ¶ per disegnar il
14
1796
tosto, chiunque il consiglier ne fosse, ¶ me a governar
15
1796
stessi: ¶ la sostanza io ne godo e l’apparenza
16
1796
paese non è bello colto, ¶ qui almen comando
17
1796
legni stranieri, ¶ e se ne eccettui quel che a
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1796
L’inesorabil birro altri ne mena ¶ all’isole che
19
1796
però che alma vivente ¶ ne ignori l’esistenza e
20
1796
e non si trova. ¶ creder già che i
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1796
è ognor compagna fida, ¶ ne’ secreti recessi o scellerato
22
1796
essi ¶ e i costumi ne adotta e gli usi
23
1796
irritarlo vieppiù contro Catuna, ¶ manca ognor chi l
24
1796
man lo scettro prenda, ¶ manca omai se non
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1796
in fiume e se ne empir le fosse. ¶ Ma
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1796
e applaude alla vendetta, ¶ l’indignazion più tiensi
27
1796
nelle geste appaia e ne’ talenti; ¶ ma quando – e
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1796
talor funesta, insolita, improvvisa ¶ ne smentisce il coraggio e
29
1796
non capir ch’ella ne aveva il baco. ¶ Ma
30
1796
si credea testa perfetta ¶ annoverato esser volea fra
31
1796
anch’essa in gaudio. ¶ v’era giorno in
32
1796
gli ho visti mai, so chi sono; ¶ e
33
1796
corna e stufo omai ne sono, ¶ e a quel
34
1796
e da te dir ne od’io ¶ un gran
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1796
marinar su quelle arene, ¶ colà spinte avean le
36
1796
solitudine indivisa ¶ e qualvolta ne fosse il caso occorso
37
1796
venn’ella ad abitar, fu più sola, ¶ in
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1796
mio splendore: ¶ altra ragion, domandar qual sia, ¶ altra
39
1796
E l’inesperta man, ben sicura ¶ per governar
40
1796
altro disegno ¶ formato avean, amici eran di lui
41
1796
rado vi gia; perciò ne avvenne ¶ che il resto
42
1796
vivesti un tempo e ne scampasti in breve ¶ e
43
1796
la vedova d’Ottai ¶ « la lieta merenda si
44
1796
preferia la giovin schiava, ¶ son le circostanze or
45
1796
noia e rimorsi ¶ tacque, le parlò che indi
46
1796
core ¶ dolce domino e ne godea la grazia, ¶ tosto
47
1796
regna, ¶ anima grande, che ne sei ben degna». ¶ Ciò
48
1796
calore ¶ che in sen ne avvampa e gli traspare
49
1796
travaglio e nel disagio, ¶ fu duce a soffrir
50
1796
difetti agli occhi altrui ne asconda. ¶ Veder in ampia
51
1796
e pregio maggior vantar ne puoi ¶ di quel domin
52
1796
Alessandro ebbe Talestri allora. ¶ eroe minor la saggia
53
1796
poi ¶ a immergersi tornò ne’ pensier suoi. ¶ «Signor» Bibrac
54
1796
il fellon gioire ¶ volle, andò l’oscena brama
55
1796
nessun badan quelli assai poco: ¶ ciascun gl spirti
56
1796
ch’empir non può vuole». ¶ Di là partiano
57
1796
cose da pensarvi pria, ¶ son anche d’umor
58
1796
straniero poter la monarchia, ¶ vuo’ che dogma alcun
59
1796
vuo’ che dogma alcun, alcuna setta ¶ mi vieti
60
1796
A cui Tommaso rispondea: « doni ¶ ti feci mai
61
1796
doni ¶ ti feci mai, verun merto ho teco
62
1796
e inquietezza al cor ne sentì forse. ¶ E sé
63
1796
non più bada altrui, ¶ in altri oggetti le
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1796
spettator le sponde empiva; ¶ forse l’egiziaca Regina
65
1796
oda. ¶ Orenzebbe imperterrito riguarda: ¶ la celia paventa e
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1796
non l’approva, ¶ che gentil, né degna e
67
1796
approva, ¶ che né gentil, degna e un po
68
1796
avverte, ¶ Catuna in sé ne ride e sen diverte
69
1796
Giove è omai negletto. ¶ onor cotanto nell’antica
70
1796
nella natia Lampsaco ottenne, ¶ poscia ne’ giardin di
71
1796
Lampsaco ottenne, ¶ né poscia ne’ giardin di Mecenate ¶ suo
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1796
crespa la gota – ¶ par ne divenga ognor vieppiù divota
73
1796
reciprocamente ad ambi piacque. ¶ Ne stupì Caracora e l
74
1796
il Songo però più ne pavente, ¶ cui pur troppo
75
1796
che estolle ¶ chiunque che ne vien condecorato ¶ su tutte
76
1796
Mogol sorto dal fango, ¶ su i palchi onorifici
77
1796
corregger la tartara arroganza? ¶ con pietà li guardo
78
1796
drudi ha fantasia» ¶ dicean «Ne mancan forse in Tartaria
79
1796
caso. ¶ Tommaso a Toto ne parlò da amico, ¶ ma
80
1796
depor il Dalai Lama, ¶ inganno v’è che
81
1796
a Catuna il giovinetto, ¶ mancava talun che sostenea
82
1796
tal ritegno insolito discerse. ¶ guari andò che dell
83
1796
affronto ¶ l’operar mio a te né altrui
84
1796
mio né a te altrui fe’ mai. ¶ Se
85
1796
sofferir d’altrui». ¶ Toto il favellar del cavaliero
86
1796
cavaliero ¶ di risposta degnò, il piè ritenne, ¶ e
87
1796
è» dicea «Che tu ne paghi il fio ¶ delle
88
1796
resta, mutolo e insensato, ¶ possibil credea che far
89
1796
al minister prestato avea, ¶ so se in premio
90
1796
pur, ch’io me ne rido: ¶ esser qui solo
91
1796
scelta, a ufo aver ne puoi: ¶ belle non te
92
1796
che son cuochi pratichi, ¶ ne sogliono formar piatti divini
93
1796
Caracora è piena, ¶ avvezzi ne’ postriboli e ne’ chiassi
94
1796
avvezzi ne’ postriboli e ne’ chiassi ¶ vita a menar
95
1796
tuo piacer scherzando vai, ¶ creder vuo’ che tu
96
1796
umanità non s’ode, ¶ ne d’imbelle pietà stimol
97
1796
suol cercar il perché ne’ fatti altrui, ¶ facea discorsi
98
1796
senza impiegar l’alchimia. ¶ d’uno all’altro
99
1796
cose a fondo ¶ e ne avea tante esperienze e
100
1796
s’arresta il sangue, ¶ ne soffre il corpo allor
101
1796
ignoro economia, ¶ onde Azzodin approvo in ciò, né
102
1796
né approvo in ciò, critico. ¶ Ma quei, che
103
1796
critico. ¶ Ma quei, che ne avea fatto in compagnia
104
1796
or non pose analogia, ¶ fra il fisico corpo
105
1796
al volgo ammirator, che ne stupisce; ¶ ma color che
106
1796
stupisce; ¶ ma color che ne san l’arte e
107
1796
da dir la verità, ¶ ne avea bisogno no, necessità
108
1796
rendersi amico e trarlo ¶ ne’ suoi disegni e a
109
1796
ognor portavane il ritratto. ¶ Ne’ suoi notturni soliti bagordi
110
1796
i fatti sui ¶ e ne imitò le stravaganze istesse
111
1796
a calcar s’avvezze, ¶ v’è ragion che
112
1796
Renodin torniamoci a memoria, ¶ di vista perdiam la
113
1796
atto di real rappresentanza; ¶ in città sol, ma
114
1796
ed il diadema. ¶ Ma ne’ suoi Stati essendo e
115
1796
baron del suo reame, ¶ di sedersi a mensa
116
1796
schiere ¶ Saracini e Mogol ne invaser poi ¶ l’ampio
117
1796
non ebbe, ¶ credea ciocché ne’ suoi domini ottenne ¶ che
118
1796
l’armi Aiton amò, folle ¶ estro conquistator guerriero
119
1796
un placid’ozio attese, ¶ il pacifico Impero esponer
120
1796
entran ministre e mediatrici, ¶ sdegna d’impiegar perfino
121
1796
glorie s’imbevve e ne adottò il costume, ¶ e
122
1796
e tornei, ¶ quei consultò ne’ gravi affar di Stato
123
1796
mondo inter e acciò ne ammiri e onori ¶ l
124
1796
grande trattar la bagatella. ¶ guardò col magnanimo disprezzo
125
1796
freddezza infra di lor ne nacque, ¶ poiché credeasi – e
126
1796
da quel Soldano e ne traea profitto: ¶ onde quel
127
1796
far il cavalier servente. ¶ immancabil così mattino e
128
1796
a Carpin dar gelosia, ¶ destar nimicizia e odi
129
1796
gran modelli imita. ¶ Bensì – dubitarne, che sul fatto
130
1796
umor nero e bieco, ¶ so se sai ch
131
1796
deggio ¶ teco allegrar, che ne scampasti allora ¶ e che
132
1796
uscia dal core ¶ Tommaso, in confronti entrar gli
133
1796
e fra di sé ne rise; ¶ la dignità della
134
1796
che più non se ne parli, ¶ sino alle case
135
1796
corte sopra tutto se ne parla. ¶ La comenta ciascun
136
1796
gentil prence non sorse, ¶ al suddito più caro
137
1796
di regnar difficil arte, ¶ labbro adulator, né zel
138
1796
arte, ¶ né labbro adulator, zel bugiardo ¶ osò alterar
139
1796
di lui sguardo. ¶ E ne’ viaggi suoi né pompa
140
1796
E ne’ viaggi suoi pompa folle, ¶ né inutil
141
1796
suoi né pompa folle, ¶ inutil fasto, né delizie
142
1796
folle, ¶ né inutil fasto, delizie ed agio, ¶ né
143
1796
né delizie ed agio, ¶ di cibi squisiti il
144
1796
squisiti il lusso molle, ¶ i commodi cercò d
145
1796
più non saper parlar scrivere. ¶ Correan tre mesi
146
1796
di cui il tenor, più né men, fu
147
1796
il tenor, né più men, fu questo: ¶ ch
148
1796
la necessità sol se ne incolpi ¶ di prevenir per
149
1796
depor, e grandi esempi ¶ ne sono Arrigo e Ludovico
150
1796
colla fune al collo, ¶ il tutto accordi che
151
1796
ignara e sciocca, ¶ parla, se le può turar
152
1796
intatta, o anche maggior ne ottiene. ¶ Per queste dunque
153
1796
a lei concesse ¶ e ne ammirò le debolezze istesse
154
1796
prigion Turcan rimase allora, ¶ soddisfatto era il gran
155
1796
e numeroso splendido equipaggio, ¶ far si vide mai
156
1796
chi vegli e ognor ne osservi e noti ¶ l
157
1796
indi in poi ¶ seminario ne fe’ de’ drudi suoi
158
1796
cuor tenero e molle, ¶ può soffir le attrocità
159
1796
forse il gran Gusman ne prese. ¶ Perocché il giallo
160
1796
e a se stesso ne fa verde coperchio ¶ ed
161
1796
vi passa e se ne avvede appena. ¶ Cento e
162
1796
Lama al culto addette, ¶ ne’ venerati lamici misteri ¶ istrutte
163
1796
edifizio non è tondo quadro ¶ e non di
164
1796
stolto; ¶ e spaventosi conti ne facea ¶ il credul avo
165
1796
latino; ¶ che questi fur – alcun torzon l’ignora
166
1796
mai non aggiorna assai poco, ¶ abitan cavi massi
167
1796
occhio e passa. ¶ Ma ne’ fervori suoi vi si
168
1796
storni negli orti e ne’ vigneti. ¶ Poi col grave
169
1796
figura ¶ e veder se ne ponno appena i moti
170
1796
non mostrò gran brama, ¶ parve ella prestar gran
171
1796
diceagli allor: «Che te ne pare?» ¶ Si strinse ei
172
1796
barca ¶ e qualche tratto ne leggean sovente: ¶ vi ragiona
173
1796
o mal quel che ne pensa e sente, ¶ poiché
174
1796
non han forma ancora, ancor hann’elle ¶ precetti
175
1796
appena, ¶ benché i lavor ne sieno o nulli o
176
1796
esistenti ancora ¶ per favor ne godean gli emolumenti ¶ tranquillissimamente
177
1796
lo sospettò, niun se ne accorse. ¶ Ma bisogna saper
178
1796
la campagna e rasa, ¶ altro alloggio si trova
179
1796
ivi poi nato sarebbe; ¶ il feto sia legitimo
180
1796
incommodi antepose. ¶ Qui dunque – da scerre evvi altr
181
1796
seppe mai, niun se ne avvide. ¶ Non più di
182
1796
e memorabil giorno ¶ sia ne’ fasti mogolli segnalato; ¶ onde
183
1796
adulatoria ¶ e il ridicol ne scorse e lo sproposito
184
1796
esaltar sì nobil tratto. ¶ a Catuna l’onor
185
1796
non pose in testa, lo scettro in mano
186
1796
lo scettro in mano, ¶ a lei la somma
187
1796
dover altri non guida, ¶ grato sovvenir di benefici
188
1796
suo ritorno in Caracora; ¶ scevra si sentì d
189
1796
Azzodin cercasse, ¶ non amando femmine, né giuoco, ¶ con
190
1796
non amando né femmine, giuoco, ¶ con piaceri supplir
191
1796
cure più serie ¶ che ne’ trastulli suoi, ne’ suoi
192
1796
che ne’ trastulli suoi, ne’ suoi stravizzi ¶ e insomma
193
1796
indolenza ¶ e l’audacia ne accresca e l’insolenza
194
1796
giacer nelle stalle e ne’ porcili ¶ sovra mucchi di
195
1796
daini a caccia; ¶ e ne fer strazi orribili e
196
1796
e geme ¶ e umanità ne inorridisce e freme. ¶ Disotterraro
197
1796
intero ¶ nelle postere età ne rimanesse ¶ prova costante ed
198
1796
visto mai non avean mar né navi, ¶ e
199
1796
non avean né mar navi, ¶ e di marina
200
1796
vasti flutti errar disperse, ¶ più se ne poté
201
1796
disperse, ¶ né più se ne poté saper novella; ¶ e
202
1796
flotta peregrina, ¶ si ritirar ne’ luoghi interiori, ¶ la spiaggia
203
1796
tanto parlossi in Oriente: ¶ ne piansero i Mogolli e
204
1796
e per molt’anni ¶ ne risentiro i tristi effetti
205
1796
lui non scrisse ¶ non ne rimase a noi memoria
206
1796
e benefici; ¶ e perciò ne’ licei di Caracora ¶ tratto
207
1796
almen diverte. ¶ Chi ben ne disse e chi ne
208
1796
ne disse e chi ne disse male: ¶ varie ne
209
1796
ne disse male: ¶ varie ne fur le opinioni e
210
1796
nel mondo inter se ne parlasse. ¶ E fu d
211
1796
veruno aperti e letti ¶ ne adornaron le stanze e
212
1796
stanze e i gabinetti. ¶ solo quali inutili imbarrazzi
213
1796
tirar dalle gazzette ¶ e ne formaron per desio di
214
1796
che il più bel ne assapora, e scerne e
215
1796
dove ¶ e da chi ne ascoltai le prime nuove
216
1796
d’alloggio uniti ¶ noi ne avevam l’occasion frequente
217
1796
Chiesa il patrocinio: ¶ che ne’ decreti eterni avea disposto
218
1796
e fuore ¶ della città ne permettea la pratica, ¶ e
219
1796
la man tosto ponea; ¶ trovando il borsel, spesse
220
1796
non potea darsen pace, ¶ immaginar sapea, tristo e
221
1796
ciò non è capace, ¶ creder può che siasi
222
1796
saria negli almanacchi e ne’ lunari ¶ impresso, ed il
223
1796
come d’un santo ne faria l’elogio; ¶ ciò
224
1796
andonne in cerca. ¶ Egli ne fu il custode e
225
1796
pietra dura ¶ e fermezza ne fer, medaglia o anello
226
1796
e scudo; ¶ chi, ma ne’ tempi anterior, la pinse
227
1796
il seppe e non ne fu sdegnosa, ¶ che alma
228
1796
lui Siven l’idea ne desse allora ¶ che insiem
229
1796
prodotto ¶ Italia non avea, Cimabue ¶ sorto era ancor
230
1796
Cimabue ¶ sorto era ancor, Buffalmacco e Giotto. ¶ Sol
231
1796
altier dell’arti sue, ¶ gusto ancor fra noi
232
1796
vende a chi se ne incapriccia ¶ per raro original
233
1796
empieron le mogolle gallerie. ¶ tai pittor colà, né
234
1796
Né tai pittor colà, tai scultori ¶ veniano sol
235
1796
chiuso albergo e indi ne trasse ¶ tesor nascosto, onde
236
1796
stolta ¶ franco risponde quei, si sconcerta: ¶ che chi
237
1796
al gazzettier non manchi, ¶ mai la fama a
238
1796
or l’alleato assiste, ¶ mai in tant’opre
239
1796
stil sonoro e tondo, ¶ ne fan volumi e n
240
1796
il provvido destino ¶ le ne offerse una bella occasione
241
1796
e onor sen dette: ¶ ne parlò l’Asia tutta
242
1796
savio e modesto, ¶ come ne abbiamo mille documenti. ¶ Ma
243
1796
che scrissero il Vangelo, ¶ tanto il ben col
244
1796
amor concedo. ¶ Il ciel ne appello in testimon: se
245
1796
Amor nel mio sen, so né voglio ¶ soffrir
246
1796
mio sen, né so voglio ¶ soffrir ch’altra
247
1796
di regnar formai disegno, ¶ mai sott’altro aspetto
248
1796
esito felice ¶ al suddito ne impone e allo straniero
249
1796
della calca ivan confusi, ¶ v’è chi ossequio
250
1796
tentar perigliosa instabil sorte, ¶ me ingolfar vedrai fra
251
1796
commodo, imbarazzo, ¶ sicché se ne sbrigò ben volontieri ¶ e
252
1796
Batù; ¶ anzi – che Dio ne scampi infin il ciuco
253
1796
a terra e se ne vanno. ¶ Così Tommaso, dalla
254
1796
respirar han per costume, ¶ credon sia fuor d
255
1796
fuor d’essa onor sorte. ¶ Essa è il
256
1796
e se lor se ne chiudono le porte, ¶ son
257
1796
torto ingiuria e danno, ¶ al trono avendo facili
258
1796
mio non abbi udito, ¶ ti sia mai la
259
1796
ivi è l’asilo, ¶ mai delizia più voluttuosa
260
1796
dallo stesso ciel idea ne prende! ¶ Ben vorranno imitar
261
1796
stupende ¶ Imperi e regni ne’ futuri tempi, ¶ né agguagliarne
262
1796
regni ne’ futuri tempi, ¶ agguagliarne potranno i grandi
263
1796
o mistero ¶ il padre ne parlava alla famiglia ¶ e
264
1796
dispregio ¶ a me straniero ne vietar l’accesso». ¶ «Sai
265
1796
titoli ereditari e preminenze, ¶ per anche impinguavano il
266
1796
altezze e tartare eccellenze, ¶ di rango esigean distinzione
267
1796
porco o della vacca, ¶ masserizie altre giammai gl
268
1796
retaggio, ¶ esercitando senza fren legge, ¶ come ogni popol
269
1796
altrui. ¶ Questa soltanto fu ne’ tempi antichi ¶ la gerarchia
270
1796
costume e nobil sentimento, ¶ virtù la mal indole
271
1796
faccia un affronto. ¶ Quindi, rari son gli esempi
272
1796
i procurati aborti; ¶ quindi in sul cammin il
273
1796
sul cammin il passaggero, ¶ in mezzo alle cittadi
274
1796
qualor Siveno a lui ne venga, ¶ senz’altro annunzio
275
1796
tosto si faccia entrar, si trattenga; ¶ e nel
276
1796
più che non credi. ¶ persona han di me
277
1796
che l’uso pur ne apprese, ¶ e per immenso
278
1796
annunziai la mia partenza ¶ ne’ pubblici cartelli e ne
279
1796
ne’ pubblici cartelli e ne’ diari; ¶ poi di partir
280
1796
animo tuo son io, ¶ la grata memoria di
281
1796
ella è la Peste; ¶ la falce di morte
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più gran stragi apporte, ¶ sotto altro flagel più
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potrà i mal che ne saranno ¶ trista ma necessaria
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a ritrovar le piume, ¶ levavasi infin che il
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pensarvi ei non avea, loco. ¶ E t’odi
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vita sua credea sicura. ¶ tal timore ed inquietudin
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che non avean disegno ¶ coraggio d’opporsi a
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genti ancor s’aduna, ¶ duce ancor vegg’io
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i chiari ingegni, ¶ non ne premiano il merto e
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non sorse ¶ chiaro giammai, sorgerà mai forse. ¶ Forse
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tu credi; ¶ ma se ne togli alcuni pochi tratti
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Mogolli l’onor non ne concedi, ¶ ma a’ fisici
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vuol patrocinar le lettere: ¶ importa s’egli è
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stima ¶ ritrar può? Chi ne parla? O chi lo
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il giovin sorte alfine, ¶ mezzi e aiuti avendo
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massa ¶ che legger mai, consultar non lice; ¶ e
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fra i boschi ognor, d’altro han cura
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ben stupiti infin colà ne fummo: ¶ or come tutto
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in fummo?» ¶ Cui Siven: « tal codice sussiste, ¶ né
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Né tal codice sussiste, ¶ qui sussister mai forse
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di sue gran viste; ¶ mai negherò lode a
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giogo terralle adulte poi, ¶ più le degnerà de
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sovente in deriso e ne ho rammarico. ¶ Ma quando
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che i giorni suoi – molto ¶ lungi è il
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fin dall’infanzia avvezzo, ¶ tratto abbia soave e
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abbia soave e gentilesco, ¶ di donna europea le
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opportun ripulimento, ¶ acquista, come ne veggiam le prove, ¶ più
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in ruvidezza. ¶ Pur che ne eccetti alcuna io ti
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essa scerni ¶ nell’idee, ne’ costumi e nel linguaggio
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idee, gli affetti ¶ e ne depura la natia rozzezza
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e di lor frenesia ne’ pazzi eccessi ¶ scussi per
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E come esempi ognor ne vedi e n’odi
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teatro pei pubblici spettacoli. ¶ Ne difficulta allo stranier l
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mogolli il lustro macoli, ¶ i primi posti, contro
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commercio o sana ¶ economia ne regola le tasse, ¶ né
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ne regola le tasse, ¶ provvidenza, onde di propria
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sovr’esso, ¶ sol che ne sieno i generi e
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o stagno ¶ suol ei, molto abbandonar la riva
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limita i suoi commerci, ¶ imprende a estrarre ed
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balia son elle; ¶ e ne’ stravizzi suoi, compiuto il
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suo figlio, che Batù ne cinse ¶ quando in Ponente
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non voglio ¶ ritegni mai mai riserve teco». ¶ Tommaso
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bagni son di Turachina: ¶ mai simili a questi
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Tommaso poi ¶ Toto tornò ne’ gabinetti suoi. ¶ E andò
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solo a Toto debitor ne sei. ¶ E non t
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noto il fatto, e ne parlaro allora ¶ i galanti
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il merto radical combina, ¶ la carica ottien chi
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che atleta incomparabil riputollo, ¶ alcun stimò del suo
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come tutto d’amor ne avvampi ed arda. ¶ Tosto
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nel veloce destriero e ne’ piè sui ¶ ponea la
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e splendida la sorte; ¶ sorte egual altri ebbe
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egual altri ebbe mai, vanto ¶ di profittarne e
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nome infin allora ignoto, ¶ avendo udito mai parlar
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sui ¶ alla chioma prestò, all’opra porre ¶ sdegnò
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lor vece, ¶ ch’essi fogli conoscean né lettere
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essi né fogli conoscean lettere; ¶ poscia con certa
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vittoria, ¶ risparmio non usò, cerimonia. ¶ Ed o fosse
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portar sempre in scarsella. ¶ Ne fece in fretta un
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lettera gittogli. ¶ S’ei ne godé, superfluo il dir
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prese un tuon determinato, ¶ volle scuse e repliche
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ogni angolo, ogni buco, ¶ mai poté trovarsi il
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vuol che la pena ne paghi Sberleffe ¶ che non
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Prence regnante era sorella, ¶ gentile, né giovine, né
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era sorella, ¶ né gentile, giovine, né bella. ¶ Ciò
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né gentile, né giovine, bella. ¶ Ciò nonostante un
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ira; ¶ e a far ne insegni, tal memoria tetra
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non amo sol che ne sappiate il nome, ¶ ma
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cangiato esser non può, trasgredito; ¶ ma che in
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Guerrier» dicea «Son io, son né fui ¶ teologo
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Son io, né son fui ¶ teologo, scolastico, dogmatico
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maggiore, ¶ infin d’allor ne destinò l’onore. ¶ Nella
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e i successori suoi ¶ ne fer la loro principal
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del resto non facea ben, né male. ¶ Ma
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non facea né ben, male. ¶ Ma Toto era
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liste ¶ ancor da lui lette mai né viste
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lui né lette mai viste. ¶ Dopo lungo indugiar
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per ordir tela intrelciata ¶ assai propensa indole avea
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assai propensa indole avea mente, ¶ e all’inquiete
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e gli interessi sui, ¶ più cura d’alcun
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più cura d’alcun, alcun di lui. ¶ Gli
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il campo al rival, se gli oppose. ¶ Quei
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tavola e gioco assai ne oscura il vanto: ¶ languon
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gemme che appena ei ne sostiene il peso ¶ e
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ciglia, ¶ finché un altro ne sorga e quei tramonte
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il favor tosto prevale. ¶ però mi stupisco e
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legge: ¶ ben da lunge ne scorge ella il periglio
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fallisce mentre la mercé ne attende. ¶ Qui la ragion
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ombra delle leggi sante, ¶ legitimo vincolo raffrena ¶ l
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plebe, alli disagi avvezza, ¶ per coraggio, e per
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le vilipese vittime conduce. ¶ il difficil mestier di
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difficil mestier di capitano, ¶ seppe o apprese mai
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fiume che credea lontano; ¶ d’arte militar la
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arte militar la teoria ¶ calcolo, né tattica comprende
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la teoria ¶ né calcolo, tattica comprende: ¶ dal caso
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inculti e zotici parenti, ¶ voce mai di precettor
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voce mai di precettor, cura ¶ diede agli spirti
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coll’immensa massa altrui ne impone. ¶ Udii sovente dir
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e romanzesche imprese, ¶ onde ne parli ogni lontan paese
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già smorfie del volto, ¶ lo straniero tuon di
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Qui gentilezza tal poco molto ¶ non troverai, che
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appena ¶ e sì rare ne son l’eccezioni ¶ che
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Non fia però chi ne’ giudizi sui ¶ me fra
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cocchio suo non mette; ¶ ne attacca il colonnel quattro
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apprese a scriver mai a leggere, ¶ questi illustri
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aperte ¶ gronda sangue e ne son le vie coperte