Vittorio Alfieri, Saul, 1784

pallore; immensa doglia muta, ¶ nel cor tremante. Il dì

insulti, e scherni, ¶ chiusi nel vallo, immemori di noi

non senza gloria iva nel campo, or fiacca ¶ sento

tace. ¶ Ciascun di noi nel volto suo ben legge

la pompa migliore. Oggi, nel sangue ¶ de´ Filistei, porpora

Tu meco intanto spera ¶ nel gran Dio d´Israèl

questa selva opaca là nel fondo, ¶ a destra, vedi

non si alzava ¶ Saùl nel campo da´ tappeti suoi

sarebbe ¶ ritrarti, o re, nel padiglione. In breve ¶ presta

mi squarcia! Oh qual nel cor mi suona!... — ¶ David

mi offendesti, o David, ¶ nel più vivo del cor

e quando a´ Filistei nel grembo ¶ ti ricovravi; e

non ricovrasti ¶ tra´ Filistei? nel popol mio d´iniqua

salveratti... ¶ Saul ¶ Or, basta. ¶ Nel padiglion, pria della pugna

noi da man manca nel piano, ¶ giriamo in fronte

traditor; d´ignota ¶ gente nel campo; di virtù mentita

t´esser molesto. Ah! nel mio core ¶ perché legger

la fronte ¶ prosternai là nel tabernacol, dove ¶ scende d

brama la morte: altro nel core ¶ non sta dei

dolce e cara prole, ¶ nel porgergli ristoro, ¶ del suo

che due spade ha nel campo il popol nostro

immerger non mi lasci, ¶ nel tuo petto il ritorci

spento innanzi. ¶ Gionata ¶ E nel tuo cuore, in più

primo, ad Aròn santo, ¶ nel ministero a che il

ed io là sto, nel tabernacol, dove ¶ stanza ha

man sacerdotale il ferro ¶ nel petto inerme ei gl

Le sue vendette Iddio nel marmo scrive; ¶ e le

padre ¶ incominciò a bagnar nel sangue l´ira. ¶ Achimelèch