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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «nel»

nautoretestoannoconcordanza
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1620
gli anni la vena nel risarcire l'imperfetto, invece
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1620
a procedere con lentezza nel rivedere et nel publicare
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lentezza nel rivedere et nel publicare le fatiche della
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1620
assedio d'Asti et nel soccorso di Cravacore, son
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1620
entrare con tanta bravura nel grosso della fanteria nemica
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intelletto, le traspare esteriormente nel volto. ¶ Apollo invero, che
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poiché né anche Apollo, nel tempo che ne' boschi
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da indi in qua nel nostro secolo a pochi
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come io la sento nel cuore. ¶ Ma l'affetto
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efficacia, né parte alcuna nel lodato che possa meritar
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il Preti, spirito dilicatissimo nel cui stile fioriscono tutte
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per lo cielo italiano, nel suo poema delle Lagrime
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con isfacciatagine, non solo nel suggetto d'alcun poemetto
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percioché non son notate nel registro degli altri errori
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lamentano et arrabbiano che nel proemio fatto dal Claretti
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se talora s'abbattono nel medesimo, né mi par
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come le gemme sparse nel lido del mare. ¶ Et
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talvolta non ha saputo nel celare esser tanto accorto
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altro in Claudiano et nel Trissino; la battaglia tra
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Abra sconfitta et appunto nel medesimo modo disperata per
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stato a bastanza discorso nel sopradetto preambolo della Lira
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ritrovava di buono, notandolo nel mio Zibaldone et servendomene
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precetti et le circostanze nel sopracitato discorso contenute, razzolando
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1620
nondimeno cotesti ladroncelli che nel mare dove io pesco
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1620
svanisca loro il cervello nel capo et crepino le
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et crepino le vene nel petto, se hanno disiderio
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Ditemi, furono fors'eglino, nel biasimare gli altrui sudori
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gli altrui sudori o nel condannargli con perverso giudicio
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si canta ogni giorno nel Simbolo per le chiese
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nondimeno le difficoltà che nel comporre si passano, si
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Perciò diceva il medesimo nel primo de' Sermoni, al
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ciò che dice Quintiliano nel decimo libro, al capitolo
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reprehensa. ¶ Et l'istesso, nel medesimo libro, al capitolo
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1620
si potranno legger meglio nel margine i luoghi degli
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1620
morbo scoccando e morte, ¶ nel bianco piede ignudo ¶ dela
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1620
bruno ciglio ingombra, ¶ e nel fiero rigor del'aspra
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1620
misura pian pian batte nel suolo. ¶ Tien la destra
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1620
colmo, ¶ qual face, che nel fine ¶ indebolisce e manca
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la fuga e poi nel mezo ¶ si ripente e
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è questa, e qua nel punto estremo ¶ tutti verremo
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ritorno. ¶ Pluton, s'ha nel tuo core Amor ricetto
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carmi. ¶ Non sperar più nel tuo mondo ¶ rivedermi, ¶ ch
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ch'io men vo nel cupo fondo ¶ d'Acheronte
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1620
e la diletta sposa, ¶ nel breve spazio d'una
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1620
importa le labra ¶ tuffar nel puro e glorioso fonte
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la pietra; ¶ e provasti nel mondo ¶ viè più crudi
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1620
crudi i mortali, ¶ che nel tartareo fondo ¶ gli spiriti
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1620
l'orgie di Bacco ¶ nel dì solenne apunto, ¶ quand
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lacerate e sparse, ¶ e nel gorgo del fiume, ¶ sciolto
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1620
vedute l'api, ¶ e nel concavo ventre ¶ delo spezzato
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1620
tutto è commesso, e nel sinistro fianco ¶ da cintura
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1620
sposo Endimione, ¶ e che nel ciel pur dala bionda
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tuo duce ¶ tu, che nel ventre il porti. ¶ Eccoti
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1620
il porti. ¶ Eccoti là nel suolo ¶ (se vedergli ti
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1620
stagion più calda. Era nel centro ¶ dela sua rota
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1620
dale lasse ¶ lasciati avea nel bosco ¶ i cani a
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1620
suo splendor sereno ¶ vibra nel mar tranquillo, ¶ o quando
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1620
piacer, né così belle ¶ nel tribunal selvaggio ¶ colà del
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1620
come si colora ¶ lassù nel primo ciel di foco
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1620
disciolto, e parte chiusa ¶ nel bianco lin raccolto, ¶ le
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1620
mi sento ad abitar nel petto. ¶ Già sgridato e
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1620
Tigrino il primiero, ¶ che nel fianco sinistro il dente
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1620
Il più di lui ¶ nel ventre de' suoi cani
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1620
rubini uscian tre lingue. ¶ Nel mezo dela fronte ¶ un
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1620
ne l'onda, ¶ e nel margine erboso, ¶ a cui
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1620
la lingua; ¶ e fatto nel baciarlo ¶ del suo spumoso
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1620
attiche navi ¶ l'ancore nel mar nostro ¶ non avesser
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ucciso pur l'avesse ¶ nel cieco labirinto ¶ il Semitauro
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1620
benigna, ¶ bellissima Ciprigna, ¶ perché nel mar permetti ¶ un tanto
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precipita il desio? ¶ Potrò nel mar gittarmi, ¶ e dentro
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Chi pon l'acqua nel Falerno ¶ sia sepolto ne
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agghiaccia e torpe, ¶ spenta nel cor di lei l
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1620
sazio omai di specchiarsi ¶ nel fonte lusinghiero, ¶ si fea
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1620
bella, ¶ dele spiche inventrice, ¶ nel ceruleo elemento a provar
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1620
tauro? ¶ Chi se' tu, nel cui petto ¶ tanta regna
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s'apre e fende ¶ nel loco dela bocca ¶ punica
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le labra vermiglie, e nel sovrano ¶ quasi rigido pel
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1620
cintura, ¶ che lo stringe nel sen, tocca d'argento
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1620
attortigliate in orbi, ¶ e nel sommo del capo ¶ fan
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1620
Giunge la bella schiera ¶ nel loco destinato ¶ al gran
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1620
amoroso, e passo passo ¶ nel giardin di Vertunno entra
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1620
bel giardin comparte, ¶ e nel bel dritto mezo ¶ sotto
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1620
l maggio adorna, ¶ fiorisce nel quartier di Primavera. ¶ In
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1620
passo taciturno entra repente ¶ nel chiuso forte e nel
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1620
nel chiuso forte e nel guardato muro ¶ ad assalire
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1620
rubelle dispiegaro in alto, ¶ nel folle assalto a minacciare
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1620
infra le pene, ¶ che nel mal che sostene, arde
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1620
altri di rose colte ¶ nel giardin de' beati ¶ le
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1620
aspra ferita ¶ gli fe' nel core, assai maggior di
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1620
che vale, ¶ s'ho nel cor sì larga piaga
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1620
al'aura, ¶ e sentì nel toccar l'amato legno
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1620
da che Febo attuffasi ¶ nel grembo del'oceano, ¶ finché
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1620
l'universal dominio. ¶ Se nel cantar Idillii ¶ altro maestro
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1620
sacrilego. ¶ Et ecco allor nel terren molle et umido
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1620
piaga ¶ che mi sento nel fianco, ¶ squarcia, sbranami il
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1620
del genitor le nega. ¶ Nel muro, che commune ¶ le
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1620
mi sommerge l'alma ¶ nel fondo del'angosce. – ¶ Diss
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1620
del'idol suo ¶ intepidir nel core ¶ il reciproco ardore
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1620
Era allora Cintia apunto ¶ nel colmo del suo mese
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1620
suora, ¶ d'argento travestito. ¶ Nel celeste teatro ¶ le notturne
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1620
in cupa conserva, ¶ che nel capace ventre ¶ tutta insieme
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diaspro ¶ e par che nel cadere ¶ quasi con flebil
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1620
feroce ¶ pose tanto spavento ¶ nel petto giovenile, ¶ ne l
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onde, ¶ la dispietata belva ¶ nel folto dela selva ¶ prestamente
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1620
il licor, c'ha nel seno, ¶ così quel core
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1620
in saver qual tesoro ¶ nel ventre tuo si chiuda
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uccider ti volesti, ¶ me nel medesmo punto ¶ ancor non
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tra le due fontane, ¶ nel vallon degli abeti oggi
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non convenne ¶ ch'io, nel commune universal concorso ¶ de
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mi rimanessi ¶ di dargli nel partir l'ultimo a
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1620
e di conforto, ¶ che nel digiun del'amorose fami
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esser solo desio, gelo nel foco; ¶ lasso, e di
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Amor, quel c'hai nel ciglio, ¶ vaga arciera de
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amante, ¶ che sempre ha nel sembiante ¶ facondia muta e
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quella piaga secreta ¶ che nel petto nascondo, ¶ alta cagion
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lingua del cor parla nel volto. ¶ Filaura ¶ E qual
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mostro ¶ con due cori nel petto. ¶ Fileno ¶ Amor va
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biasmo. ¶ Qual cupidigia alligna ¶ nel petto uman più sozza
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indico oriente e partorito ¶ nel bel letto del Gange
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1620
letto del Gange, ¶ commun nel suo natale ¶ ha la
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tuo volto, ¶ si sconciaro nel parto? ¶ Laurino ¶ Tu motteggi
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l'alma mia fa nel suo petto, ¶ facesse anco
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facesse anco la sua nel petto mio ¶ dolcemente passaggio
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quando ¶ sì van desio nel petto tuo s'accese
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s'accese? ¶ Laurino ¶ Là nel giardin de' cedri ¶ ne
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armonia guasta e corrompe. ¶ Nel volto il Paradiso, ¶ nel
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Nel volto il Paradiso, ¶ nel core aver l'Inferno
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Natura. ¶ Se rose hai nel bel viso, ¶ qual ira
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o del Ciel? nutrir nel core ¶ angelico furore? esser
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core ¶ angelico furore? esser nel mondo ¶ angeletta infernal, furia
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negli occhi amore, odio nel seno? ¶ Aver forma di
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1620
tormenti. ¶ S'Amor ha nel suo regno ¶ tanti strazi
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le stelle, ¶ chiude però nel sen cose più belle
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1620
amator lingua spergiura. ¶ Mentre nel cor gli dura ¶ il
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1620
vista consiste, e non nel tatto. ¶ S'ami sì
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1620
et simulacro di Dio nel tempio dell'Universo, voi
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1620
altri pianeti, che collocato nel mezo delle sfere, comunica
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né bellezza alcuna è nel mondo, che da voi
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1620
di quest'anima, et nel chiuso seno di essa
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1620
ne starebbe perpetuamente sepolto nel mare, o pure uscendo
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1620
un sasso posossi, e nel sembiante, ¶ non men che
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di duo contrari gioco, ¶ nel ghiaccio avampa e trema
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dove Nisida si specchia ¶ nel mar, che lava i
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Talor, mostrando il cor nel dono offerto, ¶ nel silenzio
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cor nel dono offerto, ¶ nel silenzio il mio mal
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solea con roza verga ¶ nel meriggio gli armenti il
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crini; ¶ e qui scherzar nel più riposto seggio ¶ spesso
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mai che quivi assiso, ¶ nel sen del'idol mio
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dopo sì lunghi pianti, ¶ nel ciel d'Amor tra
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è vago, ¶ se pur nel fonte limpido e sereno
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il curvo dente, ¶ vendica nel fanciullo orribilmente. ¶ LXX ¶ L
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vinsi cantando a Meliseo, ¶ nel natal di Damon, l
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1620
ebbe, ¶ due cose che nel ver ben rare sono
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1620
nato, ch'acceso ha nel mio petto Amore ¶ di
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1620
à questi, ¶ ardon forse nel Ciel l'Alme celesti
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1620
accenti gai? ¶ Io già nel tronco di un antico
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1620
non serra. ¶ 29 ¶ Ardon là nel beato alto soggiorno ¶ di
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leva le luci, e nel bel volto ¶ de la
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disleale amante, ¶ volubil più nel cor, che nel sembiante
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1620
più nel cor, che nel sembiante. – ¶ 111 ¶ Già di scorno