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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «nel»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
traditrice. ¶ Al rumore, tutti nel palazzo si svegliarono, corsero
2
1956
passeggio con Fanta-Ghirò nel giardino. Lei avanzò una
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1956
sospeso, venite a trovarmi nel mio regno. Addio. Il
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1956
padre io lasciò tutto nel piatto. – Non ho fame
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1956
ti trovo a leggere nel libro che t’ha
6
1956
volta te lo butto nel fuoco e ti bastono
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1956
con rabbia, glielo scaraventò nel fuoco e cominciò a
8
1956
e l’Uliva ritornò nel bosco. Ormai sapeva il
9
1956
quei frutti; poi tornava nel folto della macchia dove
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1956
ladra. Ed ecco che, nel folto d’un cespuglio
11
1956
sentita, – vieni a stare nel mio palazzo. La Regina
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1956
ordinò che la riaccompagnassero nel bosco, là dove il
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1956
Uliva camminò a caso nel bosco cercando un rifugio
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1956
un po’ a caccia. Nel bosco lo sorprese una
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1956
vigna, dà col ferro nel duro. Si china e
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1956
degno di stare soltanto nel suo palazzo; e perciò
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1956
scuoterlo. Si sa che nel lino ci sono sempre
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1956
una volta costumava che nel tribunale anche la moglie
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1956
da tuo padre. Prendi nel palazzo la cosa che
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1956
e nascerebbero molte chiacchiere nel popolo. ¶ Dice il Re
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1956
fa spogliare e mettere nel suo letto. Poi licenzia
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1956
andò via e sparì nel buio. La notte dopo
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1956
di sventura. Essa, visto nel fondo della caverna il
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1956
dell’isola, s’arrampicò nel buio fino alla bocca
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1956
con essa s’inoltrava nel mare con la moglie
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1956
anche quella ragazza trovata nel campo delle fave, andarono
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1956
agli Ambasciatori. – Legna, va’ nel forno! – e la legna
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1956
legna prese e andò nel forno. La figlia del
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1956
disse: – Aspettate, – ed entrò nel forno rovente con tutto
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1956
in cucina. ¶ – Legna, va’ nel forno, – diceva la sposa
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1956
Su, su, legna, va’ nel fuoco! Fuoco, accenditi! – E
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1956
testa, come fosse aggomitolata nel cervello e lei continuava
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1956
d’averla vista qui nel prato del suo giardino
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1956
Gigante. – C’è qui nel prato? E andiamo a
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1956
allora. ¶ E lo condusse nel prato, e il Fiorentino
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1956
la via per scappare. Nel prato colse un’erba
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1956
dalla finestra e scappò nel giardino con la sua
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1956
giù e a scappare nel bosco. Dopo molto camminare
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1956
bosco. Dopo molto camminare nel bosco, stanco, m’addormentai
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1956
caddero svenuti. Aveva riconosciuto nel Generale suo marito il
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1956
si richiuse e sparì nel camino. ¶ Mezzo morto, l
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1956
prese e lo buttò nel pozzo. ¶ Tornarono i compagni
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1956
e l’ho buttato nel pozzo. ¶ – Ma va’! A
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1956
non ci credete, calatemi nel pozzo e ve lo
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1956
testa che volava giù nel pozzo. ¶ Le figlie del
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1956
noce, – disse la prima, nel momento in cui la
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1956
come pestar l’acqua nel mortaio. Come faccio a
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1956
Quando spiovve, vide, lontano nel bosco, un lumicino. Arrivò
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1956
che troverai appena entrato nel bosco. Portati nella capanna
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1956
un libro che era nel bottino d’uno dei
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1956
genitori non stavano più nel palazzo di prima. L
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1956
Menichino teneva la bacchetta nel cassettone di camera sua
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1956
E andò a rimetterla nel cassettone di Menichino e
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1956
caddero a terra e nel momento in cui caddero
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1956
di loro far succedere nel regno. E disse: – Per
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1956
una voce lo svegliò, nel buio, chiamando: – Antonio! ¶ – Chi
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1956
chiama? – disse lui, rannicchiandosi nel letto. ¶ – Antonio, cosa cercavi
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1956
Antonio, – disse la voce nel buio, – avrai il regalo
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1956
svegliato da una voce nel buio: – Antonio! Sei sempre
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1956
un mese, la voce nel buio finalmente disse: – Domani
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1956
tempo; l’uccellino aveva nel becco una noce, e
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1956
Montale Pistoiese) ¶ 64 ¶ La Rosina nel forno ¶ A un pover
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1956
la Rosina a coglierli nel campo di quel contadino
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1956
qualcuno che gli entra nel campo così di notte
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1956
scavalcò la siepe, entrò nel campo del contadino, e
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1956
che le era successo nel campo dei raperonzoli. – Di
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1956
bosco, quando vide che nel fastello c’era rimpiattata
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1956
è apparsa una fanciulla nel forno! ¶ A quel grido
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1956
i tappeti mi mancano! Nel mio palazzo c’è
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1956
vedeva far due passi nel giardino. ¶ Un giorno, il
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1956
a tracolla, e via nel bosco. Il cacciatore ogni
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1956
di tra gli alberi, nel buio, gli sembrò di
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1956
briglia e si addentrò nel folto. In mezzo al
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1956
in sella e galoppò nel bosco: per tutto il
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1956
mentre galoppava di nuovo nel bosco, s’imbatté nel
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1956
nel bosco, s’imbatté nel cacciatore che da tre
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1956
che gli era successo nel bosco, e le disse
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1956
gran carriera al palazzo nel bosco, dove fu ricevuto
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1956
si trovò solo abbandonato nel folto della macchia, e
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1956
te. Te le scarico nel cervello, sta’ sicuro. ¶ Detto
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1956
di Bufala ¶ Un contadino nel campo s’arrovellava a
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1956
mandatemi un momento su nel prato, a prendere un
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1956
di non trovare pettini nel mio palazzo? O che
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1956
i cavalli e tornarono nel bosco. ¶ La botola era
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1956
dalla soffitta e corse nel bosco, fino alla botola
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1956
sera tornò alla botola nel bosco. ¶ – Sei qui daccapo
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1956
e la Regina seduti nel trono lassù in aria
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1956
per esser più libero nel viso e nelle mani
89
1956
il muraglione e risparì nel bosco. Pietro ora era
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1956
non c’era verso. ¶ Nel bel mezzo degli sforzi
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1956
Intanto, vieni con me nel mio palazzo. ¶ Vanno al
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1956
anello che volava fin nel lavorato e ci razzolava
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1956
per la prima volta nel vostro bellissimo giardino. Che
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1956
dire due volte; scese nel tesoro e si riempì
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1956
fosse venuto a fare nel porto di Spagna non
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1956
per il suo verso. ¶ Nel palazzo erano rimasti il
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1956
e il ragazzo dietro. Nel palazzo non si vedeva
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1956
cavallo e la condusse nel palazzo dove visse anche
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1956
era entrato per primo nel giardino, e che caso
100
1956
di sì. Invece lei, nel posto dello sposo, mise
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1956
aveva messo la sega nel letto, e scoperto che
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1956
Adesso ti mangio! Sono nel camino! ¶ – Mamma mamma, c
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1956
Adesso ti mangio! Sono nel focolare! ¶ La bambina si
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1956
La bambina si rincantucciò nel letto, tremando come una
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1956
piccina. Venne sera e nel cielo passò la Luna
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1956
poverina per sopportarli. E nel pomeriggio dell’indomani, mettendosi
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1956
un pappagallo che tengo nel pollaio, e che discorre
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1956
la moglie riportò Tabagnino nel suo buco sotto la
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1956
tu potrai restare qui nel palazzo e fare tutto
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1956
al pappagallo che era nel pollaio: – Pappagallo, che ora
111
1956
Per legna! ¶ – Oh, qui nel bosco di legna ce
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1956
di quattrini che sono nel comò. ¶ – Come faccio a
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1956
Che ora è? – Corse nel pollaio e lo trovò
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1956
Salirono e si trovarono nel buio; e una voce
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1956
andò. ¶ Stellina subito salì nel granaio con la damigella
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1956
frumento, frumentone e biada nel giardino, perché le bestie
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1956
fu obbligato a lasciarla nel piatto. ¶ Venne la pietanza
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1956
tre sere di seguito nel palazzo. ¶ – Se non è
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1956
locanda, e il locandiere, nel discorrere: – Se tu mi
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1956
e si fece passare. Nel tragitto, si misero a
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1956
ragione d’una cosa. Nel nostro giardino, una volta
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1956
sognavi? ¶ – La fontana laggiù, nel giardino di quei due
123
1956
sue reti a pescare nel lago vicino, e gli
124
1956
ebbe quanta ne volle nel solito stagno. La moglie
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1956
e mostrava le teste nel sacco come prova. Il
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1956
la vita ai morti. ¶ Nel ritorno alla città reale
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1956
lo fece ancora salire nel palazzo e scegliere tutte
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1956
passeggiava tutti i giorni nel giardino, e il Mostro
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1956
me. Intanto prendi pure nel palazzo quel che più
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1956
notte, ma una volta nel lavarsi le mani posò
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1956
quando tornò a guardare nel rosaio, il Mostro era
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1956
a dormire non riusciva. ¶ Nel buio, a quel sasso
133
1956
fra tre mesi. ¶ Gugliermo nel porto del Regno s
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1956
monumenti e fabbriche, e nel bel mezzo un palazzo
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1956
girarla e li trovò nel palazzo di cristallo. S
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1956
questo discorso, si chiusero nel silenzio e si voltarono
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1956
vegliardo decrepito e barbuto nel suo casolare e gli
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1956
in un trabocchetto, sprofondò nel vuoto e s’inabissò
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1956
una corda che pendeva nel pozzo e arrampicandosi ad
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1956
incantesimo l’aveva colta nel sonno. Andreino, dopo aver
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1956
spogliò e s’infilò nel letto accanto a lei
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1956
mai più sarebbe tornato nel paese e lo lasciarono
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1956
un bel bambino, e nel darlo alla luce si
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1956
ero? Cosa ti successe nel palazzo? Cosa trovi di
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1956
di carrozza e salì nel palazzo, mentre il Re
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1956
vicino ho un casolare nel bosco e ti terrò
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1956
allora la fece passare nel suo palazzo, con l
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1956
nozze. ¶ (Venezia) ¶ 37 ¶ Il bambino nel sacco ¶ Pierino Pierone era
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1956
sacco, saltò fuori, ficcò nel sacco una bella pietra
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1956
no mi prende e nel sacco mi lega. ¶ E
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1956
Bistrega lo ficcò subito nel sacco. ¶ Arrivati a quel
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1956
cane al suo posto nel sacco. Quando la Strega
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1956
sfondò le pignatte, cadde nel fuoco e bruciò fino
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1956
Quel giovane è scomparso nel cimitero e la sua
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1956
dentro. ¶ Pietro la mise nel sacco e disse: – È
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1956
Signore. Serve metà lepre nel piatto del Signore e
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1956
del Signore e metà nel suo, e si mettono
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1956
si mette a cercare nel piatto. ¶ – Di’, Pietro, e
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1956
Non c’è neanche nel mio piatto… ¶ – Eh, dev
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1956
L’indomani di buonora, nel licenziarsi da Donna Catìn
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1956
mangiare e da dormire nel fienile, a patto che
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1956
Pietro, andarono a dormire nel fienile. Allo spuntar del
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1956
limpida che preferì bere nel cavo della mano. E
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1956
sui burroni. I viveri nel palazzo bastavano solo per
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1956
prima. ¶ Andò con loro nel palazzo; girò l’anello
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1956
posto: il suo giù nel bel mezzo della pianura
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1956
creatura umana, che entra nel castello e non ritorna
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1956
mezzanotte sentì delle voci nel camino che gridavano: ¶ Ne
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1956
si misero a gridare nel camino parevano un coro
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1956
il gallo cantò, tutto nel castello tornò a vivere
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1956
a ringraziarlo e riverirlo. Nel bel mezzo del corteo
172
1956
bastimenti, per combinazione, arrivò nel paese dove i due
173
1956
tirar su i fiori. Nel giardino del Sultano, i
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1956
suona e che canta nel giardino? ¶ E guardando attraverso
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1956
le poteva aprire – riconobbe nel giovane che suonava in
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1956
l’aveva, vicino neanche, nel carniere nemmeno. Dov’era
177
1956
Ma come potrò entrare nel palazzo? – domandò Beniamino. ¶ – Ecco
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1956
che Beniamino voleva scendere nel pozzo e s’avvicinò
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1956
cominciò a volare giù nel pozzo. ¶ In fondo al
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1956
magre. Portale a pascolare nel bosco per tre giorni
181
1956
tre notti, poi rimettile nel sacco e riportale qui
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1956
a riacchiappare delle lepri nel bosco? Il vicino, quando
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1956
il terzo giorno venne nel bosco la zia, vestita
184
1956
mani alla zia, corse nel bosco e tornò dentro
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1956
corse finché non tornò nel sacco. ¶ Ci andò il
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1956
lepre scappò e tornò nel sacco. I tre giorni
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1956
quello che hai fatto nel bosco. Raccontalo e il
188
1956
mano ed è tornata nel sacco; è venuta sua
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1956
mano ed è tornata nel sacco; è venuto lei
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1956
mano ed è tornata nel sacco. ¶ Erano tutte verità
191
1956
era con le pecore nel bosco, passò un omino
192
1956
L’indomani, mentre pascolava nel bosco, vide passare l
193
1956
prendere quel bel canarino nel palmo della mano e
194
1956
guardò fuori, e giù nel sentiero vide il Principe
195
1956
testa e li piantò nel cuscino, in modo che
196
1956
era conficcato gli spilloni nel petto. Si sollevò con
197
1956
avevano visto di bello nel mondo. ¶ – Io ho visto
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1956
gemeva privo di conoscenza nel suo letto, la Principessa
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1956
la ragazza del castello nel bosco. – Tu devi sposar
200
1956
sposa fu trovata morta nel suo letto. ¶ Il vecchio
201
1956
che stava con lei nel castello. La giovane si
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1956
come fare a entrare nel castello? ¶ Aperse la castagna
203
1956
quel giovanotto che sta nel suo palazzo. ¶ La Principessa
204
1956
un salto e giù nel pantano. ¶ Passarono sette anni
205
1956
patto lo conosco, e nel pantano ci so andare
206
1956
Quante stelle c’è nel cielo? ¶ E lui: ¶ Le
207
1956
Quante stelle c’è nel cielo? ¶ E lui: ¶ Le
208
1956
Quante stelle c’è nel cielo? ¶ – Le stelle del
209
1956
Quante stelle c’è nel cielo? ¶ – Le stelle del
210
1956
Quante stelle c’è nel cielo? ¶ – Le stelle del
211
1956
un pugnale lo ficcò nel cuore della bambola. La
212
1956
giovane andò a nascondersi nel boschetto. A mezzogiorno in
213
1956
E lo fece entrare nel palazzo del Re del
214
1956
una stanza per loro nel palazzo. A mezzanotte, la
215
1956
in un bosco. E nel bosco c’erano un
216
1956
fuga; due restarono secchi nel fango, coi coltelli in
217
1956
un gracidare di rane nel fosso. Sta ad ascoltare
218
1956
ormai, che è qui nel fosso! – disse una rana
219
1956
chiesa, la buttò qui nel fosso. ¶ Bobo bussò alla
220
1956
anni fa ha buttato nel fosso l’ostia sacra
221
1956
pur senza capire, frugò nel fosso, trovò l’ostia
222
1956
alzò per benedire e nel silenzio che s’era
223
1956
il nuovo Papa e nel vecchio riconobbe suo padre
224
1956
questi che sono qui nel piatto. ¶ Il poveretto di
225
1956
il giovane si stabilì nel palazzo con quel vecchio
226
1956
come il vento. Passa nel posto in cui aveva
227
1956
quelle scarpe sfondate lì nel carro? Sono tutte quelle
228
1956
vecchia entrò e vide nel letto, al posto della
229
1956
sia annegata, scannata, morta nel suo letto o chissà
230
1956
fosso. Il vagabondo scese nel fosso per cercarla, si
231
1956
A mezzogiorno in punto, nel mezzo della vasca spuntò
232
1956
chiese come mai era nel bosco. Lei fece segno
233
1956
ragazza muta che dormiva nel bosco, e che se
234
1956
avremo da andare tutti nel palazzo del tal Re
235
1956
così bella e gentile nel tratto e nel parlare
236
1956
gentile nel tratto e nel parlare, che ne restò
237
1956
coltello e lo conficcò nel tavolino. S’inginocchiò in
238
1956
questo tavolino e conficcati nel mio petto. ¶ Il Re
239
1956
a suonare, poi rientreremo nel nostro cavallo e lo
240
1956
quel che c’è nel palazzo. Passarono otto giorni
241
1956
glielo portò, lo buttò nel fuoco del camino. – Tu
242
1956
dosso, e si ritirava nel suo cantuccio. ¶ Finalmente un
243
1956
quelli che ci provavano, nel primo momento pareva che
244
1956
e forte che voli nel cielo –. E la formica
245
1956
leone nero che è nel bosco; ucciso il leone
246
1956
in aquila e volò nel bosco. Nel bosco si
247
1956
e volò nel bosco. Nel bosco si cambiò in
248
1956
mondo e lo sbranò. (Nel castello, il Mago si
249
1956
restò a terra morto. (Nel castello il Mago si
250
1956
e cadde a terra. (Nel castello, il Mago aveva
251
1956
l’oca fosse portata nel castello perché la figlia
252
1956
le aveva fatto portare nel castello. ¶ Il Re allora
253
1956
che la buttò giù nel pozzo. ¶ Quando il pastore
254
1956
pozzo, e un giorno nel secchio ci trovò un
255
1956
schiava m’ha buttato nel pozzo, e son diventata
256
1956
E lei si chiuse nel sacco. ¶ La mattina, il
257
1956
fatto fare un bagno nel vino caldo. Suo padre
258
1956
furbizia che c’è nel vino e la resistenza
259
1956
resistenza che c’è nel ferro. Dopo questo bagno
260
1956
nessuno osava più entrare nel bosco, e i funghi
261
1956
gli fu aperto, entrarono nel cortile davanti alla casa
262
1956
tutte le bestie andando nel bosco c’è la
263
1956
mangiare uomini mangiavano cicale, nel deserto ho visto un
264
1956
le unghie dodici metri, nel mare ho visto un
265
1956
paurosi, li aveva toccati nel punto debole. Ma Masino
266
1956
caldo, sputò tre volte nel fuoco, s’alzò senza
267
1956
e chiudersi dolcemente. ¶ Entrata nel palazzo, Perina vide la
268
1956
prima, e quando fu nel bosco, essendo stanca, si
269
1956
ragazza se la mise nel grembiule. Portò l’altro
270
1956
altro paniere al padre nel prato, poi tornò a
271
1956
meglio chiudere la ragazza nel solaio. ¶ Dalla finestra del
272
1956
solaio, la ragazza guardava nel giardino del Re, e
273
1956
così scovarono quella chiusa nel solaio. Appena accompagnata alla
274
1956
mani rimase a piangere nel bosco. Passò un cavallante
275
1956
fichi. Alla mattina dopo, nel suo orto, il pesco
276
1956
mani e faceva pesci nel catino. E così ridendo
277
1956
peccato. ¶ Il ragazzo andò nel bosco e trovò i
278
1956
sul prato. Quando fu nel prato vide una pietra
279
1956
fiori di cristallo, colti nel giardino di cristallo del
280
1956
chiave di cristallo, scese nel palazzo di cristallo e
281
1956
in un sotterraneo. Chiusa nel sotterraneo, la ragazza si
282
1956
prigioniero di quattro maghi nel sotterraneo, e ogni notte
283
1956
Si costruirono una casa nel bosco e vivevano facendo
284
1956
a inseguire il corvo nel bosco, e trovò la
285
1956
non parlare con nessuno nel bosco, perché c’era
286
1956
un casolare lì vicino. Nel casolare c’era una
287
1956
a caccia si smarrì nel bosco, capitò alla casa
288
1956
Se volti le pagine nel senso giusto l’uomo
289
1956
trampolino per il salto nel meraviglioso, un termine di
290
1956
Pitrè», che m’indirizzò nel lavoro e mi mise
291
1956
consigli e indicazioni sia nel campo della novellistica popolare
292
1956
di ANTONIO BALDINI che nel 1923 pubblicò La strada delle
293
1956
teorie sulla fiaba è nel primo capitolo di Genesi
294
1956
di leggende locali, che nel mio libro sarebbero sembrate
295
1956
ritratti di due narratrici nel costume del paese: Caterina
296
1956
Borgo di Catania. Ma nel testo non v’era
297
1956
Sovietica. Scrive il THOMPSON, nel citato volume The Folktale
298
1956
loro interesse principale è nel racconto popolare come elemento
299
1956
dovetti rinunciare a includerlo nel mio libro, perché – tolto
300
1956
classici, facilmente si riconosceranno nel brioso tritume di tarde
301
1956
suo amico Giovanni Siciliano nel 1876; ad esso s’aggiunse
302
1956
NIERI non sono compresi nel materiale del mio lavoro
303
1956
Venezia Giulia si trova nel volume Fonti vive dei
304
1956
Non molto importanti quelle nel volume Trevisini di ANGELICO
305
1956
raccolta piemontese è contenuta nel volume delle Novelle popolari
306
1956
Giuseppe Ferraro (1846-1907) aveva raccolto nel 1869 al suo paese natale
307
1956
VITTORIO IMBRIANI (pubblicata separatamente nel 1872, e poi inglobata nelle
308
1956
v’è d’interessante nel volume della collana Trevisini
309
1956
che non è rappresentata nel mio libro. Parrà cosa
310
1956
umbra, specialmente sacra; ma nel nostro campo non ho
311
1956
DONATI pubblicò a Perugia nel 1887; forse del Donati si
312
1956
studi di tradizioni popolari nel Molise, Profilo storico e
313
1956
delle tradizioni popolari italiane», nel volumetto d’uno scrittore
314
1956
non buoni, si trova nel volume di Oreste Conti
315
1956
Riccia nella storia e nel folklore, Casalbordino 1903). ¶ 38. I XII
316
1956
cunti» della Basilicata pubblicati nel volume del Comparetti (in
317
1956
favole e fiabe sono nel recente volume di L
318
1956
a noi sia avvenuta nel momento di trapasso dalla
319
1956
rilievo da VITTORIO SANTOLI nel saggio Tre osservazioni su
320
1956
vale per la fiaba nel suo complesso: tra i
321
1956
nulla l’introduzione scritta nel 1956 e che rispecchia l
322
1956
Voglio solo ricordare che nel quindicennio intercorso tra quella
323
1956
ricco e abitò felice nel palazzo. Finché un giorno
324
1956
Il giorno delle nozze nel porto i marinai vedono
325
1956
ma non avevano nessuno nel vicinato che gli facesse
326
1956
a un’altra isola. Nel porto non si vedeva
327
1956
nano, e li introdusse nel palazzo dal pavimento d
328
1956
se lasci una lenticchia nel mucchio dei piselli, o
329
1956
piselli, o un pisello nel mucchio delle lenticchie. ¶ Il
330
1956
a rovesciare le ampolle nel barile che egli aveva
331
1956
capire li seguì; giunto nel bosco, i due figuri
332
1956
a cercarlo e, arrivata nel bosco, trovò il suo
333
1956
bruciato, sull’istante, e nel salto gli volò via
334
1956
la notte a soffiar nel fuoco! – E lo cacciò
335
1956
un casolare. Era lì nel buio, quando sentì delle
336
1956
a sentire: oggi ero nel bosco e sono entrato
337
1956
stampo della prosa boccaccesca. Nel Seicento, a Napoli, Giambattista
338
1956
e il sozzo. E nel Settecento, di nuovo a
339
1956
Livorno, l’austriaco Schneller nel Trentino, e poi Laura
340
1956
novelline», Angelo De Gubernatis nel Senese, Vittorio Imbriani a
341
1956
alla luce, sebbene già nel 1875 il Comparetti avesse tentato
342
1956
che il D’Annunzio, nel momento dei suoi maggiori
343
1956
volghi, da far risorgere nel giorno glorioso in cui
344
1956
familiare, che si cela nel parlare dei paesani. ¶ Invece
345
1956
distinguere al primo sguardo nel più ostico testo pugliese
346
1956
tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze
347
1956
possibile affondi le radici nel dialetto, senza sbalzi nelle
348
1956
più avanti questo concetto). Nel libro, poi, sono sparse
349
1956
trovino in egual misura nel materiale d’ogni regione
350
1956
mio lavoro è consistito nel cercar di fare di
351
1956
materiale eterogeneo un libro; nel cercar di comprendere e
352
1956
più oscuri; e se nel mio libro non va
353
1956
fiabuccia infantile Il bambino nel sacco ho inventato nomi
354
1956
primi maestri in Italia nel Pitrè e nel Nerucci
355
1956
Italia nel Pitrè e nel Nerucci, entrò poi nei
356
1956
del Pitrè è del 1875; nel 1881 il Verga scrive I
357
1956
i modi del dialetto, – nel folklore avviene col Pitrè
358
1956
Borgo (quartiere di Palermo) nel largo Celso nero n
359
1956
che nella parola consiste nel muovere irrequieto degli occhi
360
1956
Italia, doveva essere Montale, nel «circondario» di Pistoia, il
361
1956
nei cantari cavallereschi, ma nel modo di raccontare, di
362
1956
più estese e letterarie nel testo montalese di quanto
363
1956
di quanto non appaia nel mio rifacimento, molto abbreviato
364
1956
tante famose donne, compagne nel vestiario, ma diverse in
365
1956
delle Sessanta montalesi uscì nel 1880, dopo che già gran
366
1956
a raccogliere molto presto, nel 1868, e parecchie delle «sessanta
367
1956
cioè a un rifacimento nel gusto d’Occidente) da
368
1956
opuscoli ne dedicò alcuni (nel 1873, 1875, 1893) alle fiabe.23 E sono
369
1956
ritroviamo punto per punto nel Basile).30 ¶ A Palmi di
370
1956
trascritto una raccolta (pubblicata nel 1929 e 1931) che ha i
371
1956
s’è sedimentata maggiormente nel Sud (come prova la
372
1956
s’intende, andar cauti nel «medievalizzare» la fiaba. La
373
1956
romantico, e a vedere nel castello la capanna delle
374
1956
di un sacrificio agricolo, nel mago un sacerdote del
375
1956
personaggio del Milord inglese nel Meridione),49 mentre in Oriente
376
1956
saracena che si specchia nel pozzo, la ragazza sull
377
1956
rivale invidiosa (vetro pestato nel bacile, spilli sul davanzale
378
1956
serpente o porco che nel buio è un giovane
379
1956
raggiunge muta ogni notte nel palazzo disabitato, è la
380
1956
si hanno davvero solo nel momento in cui si
381
1956
la mia 37, Il bambino nel sacco.) Caratteristiche in gran
382
1956
dei personaggi buoni e nel castigo delle altrettanto semplici
383
1956
istituzione stessa della fiaba, nel fatto di raccontarle e
384
1956
può pure essere inteso nel senso d’un moralismo
385
1956
trovata che già esiste nel testo (quella dell’esattore
386
1956
ritmici. ¶ La ritrovo anche nel Bergamasco (TIRAB. 6; più diversa
387
1956
DIFR. 28) la sposa trovata nel fosso è una fata
388
1956
si fa risalire al 1190 nel Dolopathos di JOHANNES DE
389
1956
il Doge di Venezia nel Pecorone (IX, 1) e con
390
1956
perché certamente apparentata – almeno nel motivo dello sposo che
391
1956
scherzi. ¶ Si veda anche nel Mantovano (VISEN. 1) e nel
392
1956
nel Mantovano (VISEN. 1) e nel Bergamasco (TIRAB. 13), in Istria
393
1956
biliardo; poi si passa nel soprannaturale, ma, forse per
394
1956
Esiste tal quale anche nel Monferrato (COMP. 56). Elementi comuni
395
1956
astrologia canzonata (fatto insolito nel folklore) e una punta
396
1956
Rinascimento, simile spesso anche nel nome del protagonista, che
397
1956
sul Garda dalla Germania (nel finale è simile alla
398
1956
Le rime a filastrocca nel dialogo col lupo sono
399
1956
dal pulpito a Palermo nel 1775 e fu denunciato e
400
1956
sua smania dell’orrido. Nel testo veneziano da me
401
1956
pesci; delle condutture subacquee, nel testo un po’ confuse
402
1956
d’una variante montanara nel Trentino: «In Val di
403
1956
aveva in fronte, e nel quale stava la virtù
404
1956
indiana) del fratello impietrito nel Cuorvo di BASILE (IV
405
1956
veneziana BERN. 117. ¶ 37. Il bambino nel sacco da GORT. p
406
1956
quaglia e il cacciatore (nel testo: il bambino grida
407
1956
la scala di pignatte (nel testo la strega cerca
408
1956
La storia del bambino nel sacco è di diffusione
409
1956
là!…», Cormons (Udine), raccontata nel 1911 da Giovanni Minèn, d
410
1956
mont?, Cormons (Udine), raccontata nel 1912 da Orsola Minèn, casalinga
411
1956
racconti orientali. Fu rinarrata nel Pecorone e in una
412
1956
trad. pop.», I, 56) e nel Veronese (BALL. 66). ¶ 40. Una notte
413
1956
Paradîs, Cormons (Udine), raccontata nel 1913 da Giovanni Minèn, d
414
1956
l’hidalgo. (Più rispettosamente, nel Novellino, a San Pietro
415
1956
Signòr, Cormons (Udine), raccontata nel 1909 da Caterina Braida ved
416
1956
Peri, Cormons (Udine), raccontata nel 1913 da Giovanni Minèn, d
417
1956
una sola variante italiana nel Bergamasco (TIRAB. 9) con inizio
418
1956
quasi identica a questa nel Nizzardo (ANDR. 2; la variante
419
1956
diretta derivazione francese) e nel dialetto greco di Roccaforte
420
1956
perché già ampiamente narrato nel Drago dalle sette teste
421
1956
in tutta Europa, specialmente nel Nord), questa fiaba dei
422
1956
GRIS. II 19). In Sicilia, nel Cuntu di ’na Riggina
423
1956
rilievo alla «damigella» che nel testo non ne ha
424
1956
animali, com’è, contraddittoriamente, nel testo. ¶ 53. Le brache del
425
1956
parte delle sorelle, che nel testo non c’è
426
1956
come annota il PITRÈ – «nel dialetto bolognese amôur vale
427
1956
lo sconosciuto che dorme nel sasso, e di umorismo
428
1956
a esempio di come nel libro di NERUCCI s
429
1956
senese (MARZ. 121). ¶ 64. La Rosina nel forno da NER. 32, La
430
1956
oppia il vino, che nel testo di NER. non
431
1956
un boscaiolo di Cecina nel cap. IV del romanzo
432
1956
il cibo diminuisce anche nel piatto della commensale. Il
433
1956
lui tornava a sparire nel bacile d’oro. ¶ Alla
434
1956
Allora, sentite: bisognerebbe andare nel bosco del Convento, dove
435
1956
dalla cameriera. Lo versò nel bacile e vi gettò
436
1956
svegliò, lui s’avvolse nel ferraiolo credendo di non
437
1956
buttò giù dal fico, nel precipizio, ma con tutte
438
1956
quelli che avevano corna nel Palazzo reale. Il Re
439
1956
oro. Se le mise nel sacco e andò da
440
1956
rubati. Giufà stava fermo nel suo cataletto e quello
441
1956
Giufà andò a cercare nel sacco e trovò chiodi
442
1956
fece scendere di nuovo nel sotterraneo e la rinchiuse
443
1956
banditi trovarono un morto nel pozzo, ma non poterono
444
1956
erba che cresceva lì nel chiostro della chiesa, alza
445
1956
addormentato, mise i maccheroni nel canestro, poi prese la
446
1956
spada e la caccia nel petto della bambola di
447
1956
fiore ed ecco che, nel silenzio, sente rumori di
448
1956
Sant’Antonio che stava nel deserto a pregarlo che
449
1956
Antonio aveva il fuoco nel bastone. E Sant’Antonio
450
1956
E Sant’Antonio tornò nel suo deserto a meditare
451
1956
legge. Perché siete entrato nel mio Regno? ¶ Giovanni, a
452
1956
è detta. ¶ (Corsica) ¶ 200 ¶ Salta nel mio sacco! ¶ Nelle montagne
453
1956
rispose: – Desidero un sacco nel quale vada a finire
454
1956
una pernice arrosto entri nel mio sacco! – E, pam
455
1956
pam!, un pane entrò nel sacco. – Che c’entri
456
1956
e comandò: – Centomila scudi nel mio sacco! – E il
457
1956
è piantato un pugnale nel cuore proprio adesso. ¶ Tutti
458
1956
dài, Satana? Ebbene, salta nel mio sacco! ¶ Il Diavolo
459
1956
Bene! Dottor Pancrazio, salta nel mio sacco! ¶ E nel
460
1956
nel mio sacco! ¶ E nel sacco piombò a capofitto
461
1956
pollo allo spiedo salti nel mio sacco!», «Un fiasco
462
1956
fiasco di vino salti nel mio sacco!», Francesco riuscì
463
1956
Giovanni mio fratello, salta nel mio sacco! ¶ Qualcosa si
464
1956
Paolo mio fratello, salta nel mio sacco! ¶ Un altro
465
1956
Pietro mio fratello, salta nel mio sacco! – E continuò
466
1956
volta, ahimè, non trovava nel sacco che un mucchietto
467
1956
in cammino e arrivò nel posto in cui l
468
1956
sei così crudele, salta nel mio sacco! ¶ La Morte
469
1956
a meno di saltare nel sacco. Nello stesso istante
470
1956
era pubblicata in dialetto. ¶ Nel corpo della nota do
471
1956
del fratello minore calato nel pozzo per liberare la
472
1956
chiaro di Tribord-Amure. Nel testo chi ha rapito
473
1956
secondo gli studiosi), che nel secolo XVII ebbe trattazioni
474
1956
vita si trova anche nel cantare trecentesco di ANTONIO
475
1956
Gismirante, ed è frequente nel folklore toscano (IMBR. 1; PITRÈ
476
1956
illustre origine orientale (è nel Panciatantra) accentua, in questa
477
1956
ingegno…) ¶ Dall’India passò nel Medioevo nella tradizione orale
478
1956
Banchero (in Due fole nel dialetto del contado genovese
479
1956
raccolta da GIOVANNI ARPINO nel luglio 1956 a Bra (raccontata
480
1956
pera-ragazza. ¶ Si ritrova nel suo complesso anche in
481
1956
le vacche al pascolo nel feudo, ma badate di
482
1956
di non lasciarle entrare nel bosco, perché ci abita
483
1956
le fece entrare tutte nel bosco. Il padrone si
484
1956
E adesso chi va nel bosco a far tornare
485
1956
un altro ragazzo. Entrarono nel bosco, e il ragazzo
486
1956
paura. ¶ Vedendo le vacche nel bosco, il Mago s
487
1956
di nuovo le vacche nel bosco, ricomparve il Mago
488
1956
mano e lo portò nel gabinetto segreto dell’Imperatore
489
1956
Ah… ah… – faceva Peppi nel sonno. ¶ – Alzati, – diceva il
490
1956
mare, il capitano scese nel bastimento, disse: – Buonasera, – e
491
1956
un po’ di sale nel piatto di tutti i
492
1956
Michele e Peppi scesero nel sotterraneo a liberare i
493
1956
Il figlio del Re nel pollaio ¶ Si racconta che
494
1956
Disse la poveretta: – Magari nel pollaio, per una notte
495
1956
che la fecero accogliere nel pollaio e le portarono
496
1956
reale. Ebbe una casetta nel giardino e ci portò
497
1956
temendo che lo sentissero nel palazzo e si scoprisse
498
1956
Reginotta così fece. Dormirono nel casolare, e la mattina
499
1956
a cercare dappertutto. Trovò nel forno le penne della
500
1956
La Regina la mise nel letto del Reuccio, e