Federigo Tozzi, Con gli occhi chiusi, 1919

e, prima di metterli nel portafoglio di cuoio giallo

anche l'altro denaro nel cassetto della moglie; ma

una sporta di vivande, nel suo legnetto a due

il cavallo quando fin nel mezzo della strada il

che non erano morti nel campo. Ma a Giacco

riammalato! ¶ Voleva che andasse nel campo, per occuparsi anche

trovatala per caso sola nel campo, prima s'allontanò

riposandolo con gli altri nel mezzo della tavola. Anna

una buccia di mela nel collo. Anziano, basso e

se l'era lavate nel secchio del suo cavallo

si rimescolavano alla rinfusa nel cielo come un suono

dei castagni! ¶ Domenico andò nel campo, seguito dai suoi

ostinava, il cassetto spariva nel muro. Allora gli parve

attaccato al calesse, legato nel piazzale ad una campanella

le dita gli entravano nel morso bagnato di bava

lo aiutò ancora; e, nel prendere la coperta rossa

sue dita lo toccarono; nel metterla sul sedile, le

Sbrigati! Che cos'hai nel labbro di sotto? Pulisciti

la punta della frusta nel mezzo del grembiule. E

scarpe da Tiburzi, dando nel frattempo qualche ordine. In

le mani in tasca, nel mezzo dell'aia; e

gustare soltanto dopo, e nel silenzio di se stesso

rimasto a perder tempo nel mezzo del piazzale, magari

bianca, quasi splendente, su nel cielo; ma la sua

che li avesse piantati nel labbro. E aveva il

mentre; e s'avviava nel campo a chiamare il

a rifarci la piega nel mezzo. ¶ Prima d'entrare

la punta del falcino nel tronco di un albero

pochi ninnoli che teneva nel suo salotto di città

di gesso che sorridevano. Nel tavolino di mezzo, un

ottone sempre infioccate su nel manico perché le mandavano

la faceva leggere quando nel campo trovava un'amica

uva. Poi, la nascose nel canterano insieme con i

Poi se ne andò nel campo, cantando a voce

alle corna. ¶ Quel mastichìo nel silenzio della stalla! E

dita e si fermava nel mezzo del capo. Credette

se lo avessero riconosciuto? ¶ Nel cielo cominciavano quegli immensi

li tenne un momento nel palmo della mano, quasi

i segni dei denti nel pane. ¶ Il castrino, stimandolo

vengo io! Non frughi nel canterano... Non la trova

dal suo barbiere. ¶ Entrò nel partito socialista, e fondò

Pipi; che, poi, sputò nel muro. ¶ - Ho la gola

un convento di suore; nel cui giardino, quasi subito

a mangiargli la zuppa nel catino. ¶ Tollerava invece i

sapevano se la tenevano nel mezzo; e, camminando, cambiavano

le era possibile, andava nel campo sola. Non le

pace. ¶ Andavano a cercarla nel campo, sotto i fichi

come portati dal vento. ¶ Nel temporale tutte le querci

di donna gli rispose nel momento che la porta

Pietro restò troppo solo nel silenzio improvviso; e non

aiuole fiorite con bambù nel mezzo. Ghìsola gli si

fondo all'acqua. ¶ Ma nel mettersi il cappello, si

di amare proprio lei nel momento che le chiese

guardata di più proprio nel petto. ¶ Ghìsola se ne

la voglia di sbatterlo nel muro come un cuscino

quello spazio, sembrano lontane nel tempo, con un silenzio

sua esaltazione: la mattina, nel sole chiaro, gli era

trave. Una finestra strettissima, nel muro più grosso di

che parevano senza linee nel chiaro di luna. ¶ Lo

le dita, si buttò nel mezzo della strada e

a loro e una nel piazzale; per vedere se

sue costole si dilatavano nel respiro. Un filo d

Ghìsola nascose il volto nel grembiule, fingendosi di un

si riscosse, e guardò nel posto dov'egli era

anche lievi; trovando rimedio nel lasciarsi assopire sul letto

consunto. ¶ Prima d'addormentarsi nel suo letto duro, ricordava

gli dicesse: - Non stare nel mezzo, mentre passano i

Perché hai questo livido nel braccio? ¶ Ella temeva d

Ghìsola. ¶ E Ghìsola, avendo nel frattempo infilata un'altra