Ugo Foscolo, Tieste, 1795

che m'avvampa ¶ tuttor nel sen, mi rode, e

e incerti ¶ serrai contrasti nel mio sen: ma tutta

sua rabbia in te: nel scorno ¶ benchè tu nato

fondo io leggo, ¶ Erope, nel suo cor. T'accerta

una Guardia che resta nel fondo, e detta. ¶ IPPODAMIA

dalla Guardia che resta nel fondo, ATREO, IPPODAMIA. ¶ ATREO

rimorsi non sentia, quali nel petto ¶ sento; era allora

insanguinarmi... ¶ volea le man nel suo seno innocente... ¶ (dopo

il figlio a me nel seno ¶ deh! perchè a

averno ogni accento, e nel mio petto ¶ ripetendo si

V ¶ ATREO, IPPODAMIA, Guardie nel fondo. ¶ ATREO ¶ Al nuovo

odio di voi? Perchè nel vostro ¶ sangue lavate le

dalla Guardia che resta nel fondo, ATREO, IPPODAMIA. ¶ TIESTE

la Guardia si ritira nel fondo) ¶ — Perdonerò: m'è

spirar del figliuol tuo nel sangue ¶ l'abbominevol amator

nol tuffa ¶ del fratello nel sangue: a me non

t'obblia, per sempre. Nel tuo soglio torna; ¶ vivi

lieta muoio... Ahi quale ¶ nel core palpitante mi funesta