Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

che non cade mai nel fosco, nell’orrido, nel

nel fosco, nell’orrido, nel romantico, sensuale o nostalgico

ne aveva un’altra nel cuore e, come tutti

forma nella memoria, e nel giusto orgoglio, un coro

trascurabile, di nessuna importanza nel regno della bellezza: dimessa

la sua padrona; o nel più fortunato dei casi

di cui si tiene nel più alto grado superba

di San Francesco scolpita nel marmo, e una lapide

sue finestre, anziché guardare nel cortile come le altre

serenità o evasione, rifugio nel passato o vigoria per

e da vicino, anzi nel cuore, ed è il

sbocciata bene, per rimanere nel linguaggio cavalleresco e cortese

proprio candore, per rimanere nel linguaggio casto e soave

la più istintiva maraviglia nel vederle scendere o salire

fanciullo che si trova nel mezzo della via un

tutte quelle aristocrazie? ¶ Entrati nel cancello ci troviamo in

cancello mangiate dalla ruggine. Nel mezzo, su tre scalini

intimità e bonomìa; finché nel mezzo, una tavola quadrata

spendere e il secondo nel pagare. E quanto più

di rassegnazione, quando già nel dominio della morte gli

commerciante, che non volesse nel proprio corredo, se tutto

bianco soccorrendo la sorella nel lavoro di più vasta

Ed era accaduto che nel salotto-lavorativo e bottega

di una leggerezza incorporea nel tirare il filo, tanto

Giugno col sole squillante nel cielo di un azzurro

rientrate da alcuni anni nel possesso completo della loro

in quella stanza descritta, nel caos di pezze, di

conosciuto il focolare domestico nel periodo oscuro del disordine

vent’anni ed era nel pieno del suo rigoglio

cuore aperto la sconsigliarono nel suo unico interesse, facendosi

disgrazie e malattie; come nel rifiutare lavori di manutenzione

malumore si risolveva tutto nel loro materiale interesse. Andava

superiore decreto, ogni intervento nel lavoro. Quelle la disdegnavano

le erano affezionate proprio nel cuore. ¶ Anche Niobe aveva

resto. ¶ Al suo paese nel Valdarno, la povera Niobe

le Materassi erano depositarie nel villaggio, ignota anche a

virtuose e costruttive, che nel comune interesse avevano dato

servigio in continuità? Fin nel cercare un ago o

ago o il filo, nel raccogliere il rocchetto o

era, quello che esprimevano nel loro arsenale, o negli

vegetazione arida, alpestre, crescente nel pietrisco e nelle rocce

poco a poco interveniva nel racconto, annuiva con la

mai il calore anche nel colmo dell’estate. Tutti

qualche momento uscendo o nel rientrare. Esse rispondevano dall

giorno festivo erano dimenticati nel modo più completo, erano

animale riprovevole, indecente. ¶ Quando nel giorno della vendemmia, verso

Lasciavano andare alcuni grappoli nel fondo di un paniere

e burattini per ritornarsene nel loro regno con evidente

poco pulite, e rifugiandosi nel seno protettore di Niobe

e tanto era presente nel pensiero da considerarlo vivo

fanciullo. ¶ All’una, come nel pomeriggio di domenica, posavano

inesperte delle strade e nel camminare fra la gente

fede, che abbandonavano soltanto nel pomeriggio di domenica per

celebrazione quale la vendemmia nel proprio podere; e solo

dieci o quindici minuti nel caso grave, ma come

hanno vent’anni e nel petto tanta forza che

del sacco o dinoccolati nel passo da campagna, le

dentatura, provocando uno scompiglio nel gruppo femminile, allegrezza e

un lampo di felicità nel vederli passare. ¶ Teresa e

giorni delle brave sorelle nel mite paese, se paese

i segni della tempesta nel cielo oscurato della famiglia

più uscirne. E assumevano nel dirlo un tono così

senza aggressivo ardore, lenti nel movimento, e che indugiavano

suggerirgli che per ora, nel caso suo, non c

Cosa ammissibile anch’essa nel caso suo, e che

a essere più femmine, nel modo bislacco di chi

esse, e che metteva nel loro animo inaridito tanta

con tutta la persona nel fermento da cui si

regolarità e vivevano come nel delirio della febbre; sia

paterno, l’espressione dolce nel benedire i fedeli, e

trasbordo si furono sistemate nel nuovo convoglio che doveva

la presenza dei polmoni nel petto atrofizzato: fuggivano lungo

la gioia più spontanea. Nel donatore il quale non

meglio che liberarsene, e nel giovane il quale non

fresca, che non degenerava nel bestiale rivelando, al contrario

un pizzicore irresistibile. ¶ Remo, nel sentir pronunziare questo nome

d’estate, quanta frutta nel podere!». Proprio come nell

loro bocche: «quanta frutta nel podere!». La parola frutta

e di legittimo orgoglio nel veder cose che non

per tutti, per tutti”. Nel nuovo viaggio, vedi fatalità

stampata nella mente e nel cuore: “Remo! Remo!”. La

somigliava alla madre soltanto nel carattere, sì, nel carattere

soltanto nel carattere, sì, nel carattere riservato, chiuso, tranquillo

quanto poteva da suggeritore nel dar dimostrazioni d’affetto

cucina come sempre, ma nel salotto da pranzo come

sospetto di peluria incipiente nel labbro superiore? ¶ Giselda, che

saluto deferente, sotto sotto nel volgere della conversazione le

sa, è alla buona nel trattare, anche perché dalla

Il pranzo, trasportato solennemente nel salotto per la presenza

e sulla nuda terra, nel pieno della stagione invernale

il latte, e guardinga nel rivelare la nuova scoperta

complicità di Niobe, rinchiuse nel sottoscala che serviva da

attiguo alla cucina, e nel quale era un finestrino

Remo abile per natura nel fare le sorprese, quella

dal ridere. Appena uscito nel campo ella le fece

si portava bene; o nel cortile a fare il

suggestivo e attraente, ma nel quale non era facile

per un primo tempo, nel trambusto del caso tragico

al passato del giovane nel quale non era bene

magnano?” ripeteva Carolina librando nel vuoto la parola, e

di attesa religiosa come nel giorno di quaresima quando

con Niobe a spasso nel podere. Piacque subito questa

forellini, macchioline oscure. ¶ Entrarono nel salotto. ¶ La direttrice guardava

donna capace di superarla nel far domanda e risposta

il lavoro… eccoci qui.» ¶ Nel punto di doverlo affermare

però, non era definitivo nel modo con cui veniva

linguaggio, c’era rimasto nel fondo un puntolino di

Fu abbastanza la voce nel dover confessare che un

che bandiva i numeri nel discorso come parti di

fosse con la Tonina nel podere, nessuno le avrebbe

Aveva perduto il fidanzato nel colera di Napoli del

santo del 1907 (si era nel 19) con dei biscottini e

infilò presto le lenti nel giacchetto buttandosi senza guardare

capiva che tutto camminava nel miglior modo possibile, la

i fiori li teneva nel salotto da pranzo. L

a solo con lei nel punto più oscuro delle

il fiore, ha radice nel fondo del suo essere

e anche se, come nel caso nostro non significa

Costume che non rivela nel popolo un difetto di

giorno dopo, contemporaneamente, nacque nel loro animo il disiderio

e brontolamenti che permangono nel cielo quando è passato

bianchi fra cui rimaneva nel mezzo appena un vano

portava alla sua casa, nel modo che un leprotto

cucchiaiate di minestra rimasta nel tegame; poi andava a

difficoltà e lo smarrimento nel caos della parole. Non

occhi senza dir niente, nel modo che il cane

con me”. Lo seguiva nel lavoro giustificando con un

unione. Senza anticipare troppo nel racconto dirò soltanto che

e come fosse franco nel confessarlo, decisero di comune

dolevano insieme e vedevano nel giovane il futuro agricoltore

serre… un nuovo sogno nel quale la fantasia dilagava

dono di nozze, e nel quale era scolpita una

lungi, come chi scruta nel futuro con acume per

mentre teneva la scuola nel più remoto cantuccio dei

esse pareva di leggere nel suo sorriso come il

che non dava mai nel raffinato o nel grossolano

mai nel raffinato o nel grossolano; tutti i muscoli

accoppiava una signorile eleganza nel vestire, per modo che

stoffe armonizzandone i colori: nel suo abito era sempre

di mangiare, avvolto ancora nel lenzuolo di spugna col

saltava dal letto, entrava nel grande piatto di zinco

barba. ¶ Era avvenuto che nel via vai di queste

immaginazione. Nell’andare e nel venire, arrivando troppo presto

fughe clandestine, le ansie nel timore delle disgrazie. ¶ A

tempo non stavano più nel pomeriggio di domenica per

complicatissime che avevano sempre nel fondo l’amore e

fatto minimamente, anzi, era nel suo cuore la fiducia

impossibile. In Dio e nel figliolo aveva un’unica

grido di rivolta, impietrita nel dolore, e verso il

opponeva l’ordine perfetto nel proprio. ¶ Aveva mangiato e

questa sana consuetudine. Era nel completo possesso di sé

che Remo faceva passare nel sacrario delle camicie e

benedetta gioventù!” e ritornavano nel salotto ad annunziare il

scherzi in cui era nel fondo l’amicizia e

era capacissimo di correre nel campo, e così al

scoppiata la gazzarra come nel salotto da mangiare. Davanti

rientrare per un poco nel proprio guscio saliva a

trascurabile, pure restando strettamente nel loro genere. Infatti il

sfuggire all’occhio esperto. ¶ Nel circondario di Santa Maria

causa profonda va ricercata nel fatto che dai fascini

glie ne era rimasta nel cuore un’amarezza inestinguibile

Talora aveva trovato eco nel vicinato, fra i meno

mostrarle la loro gioia nel fare tutto il contrario

ovunque, le lasciarono perplesse nel rimproverarlo; e giudicando poi

supposizione comune e facile, nel caso nostro non vale

così ridendo si addormentava nel pensiero che la prima

un campo da conquistare nel minor tempo possibile. Palle

cannocchiale, pur non mostrando nel resto del corpo la

sempre e con tutti nel circondario, da qualche tempo

se n’era scatenato nel suo spirito quanto quello

offriva tanto generosamente, quanto nel cedere quello che gli

dama alla sua automobile. ¶ Nel tempo che quella si

ultimare le combinazioni giglio nel minor tempo possibile, e

sull’aumento del prezzo. Nel pacco era la tela

la maraviglia delle zie nel vederlo partire non alla

colto il punto esatto nel quale la zia aveva

legittima paternità, parve annaspare nel groviglio, mentre la sua

Poi si fermò, tornò nel mezzo della stanza. ¶ «Ad

rideva tutta, facendo ballonzolare nel riso i due rulli

l’insolenza che era nel suo atteggiamento e nelle

grinze e vi era, nel riconoscerlo, un piacere acre

era aumentata progressivamente. ¶ Remo, nel circondario, non era amato

la cucina fatta entrare nel salotto da pranzo. ¶ Un

che dire, si urtavano nel suo animo i sentimenti

lo giudicasse ben fatto nel proprio interesse, alle ingiunzioni

vanno tutti a nascondersi nel bel centro di essa

Remo rientrò venne chiamato nel salotto da pranzo e

evangelica che sa irrigidirsi nel dovere divenendo inflessibile. Fra

rimaneva sorridente e irremovibile nel suo responso, mentre le

Era quello il momento nel quale si sarebbe lasciato

sedette a quella tavola nel salotto da pranzo davanti

sorelle che le parlavano nel segreto della confessione. ¶ Via

solo: sposare, sposare, e nel minor tempo possibile.» ¶ «Ah

tempo possibile.» ¶ «Ah!… Sposare?…» ¶ «Nel minor tempo possibile», ripeté

ripeteva per orientarsi «e nel minor tempo possibile.» ¶ «Capirai

deve riparare, sposare… e nel minor tempo possibile, non

sorelle, sentivano che mentiva nel profondo dell’anima per

girava nell’inquietudine e nel dolore di chi non

attinto l’ultima energia nel fondo del proprio essere

città, posti di privilegio nel grande anfiteatro, usano dire

bottega di fioraio proprio nel centro di Firenze, e

seconda dei casi, proprio nel momento in cui quelli

sereno, sorridente, che rispecchiava nel suo animo un senso

di porta in porta nel paese, da amici e

voce, senza reticenze. ¶ Pure nel turbamento di quella frase

di meditare il fatto nel punto culminante. Né era

egli glie l’abbandonò nel modo istesso come dieci

serratura. ¶ Che cosa facevano nel sottoscala? ¶ La serva una

sentiva invadere sempre più nel guardare la porta dove

che cercava di disimpegnare nel miglior modo possibile, che

al giovane per rincuorarsi nel dubbio molesto: “firmano, firmano

prima gioventù”. Ella sentiva nel cuore tanta indulgenza per

un bisbiglio, un fruscìo nel sottoscala, qualche parola mozza

voce poco fa ¶ qui nel cor mi risuonò; ¶ il

si sentì del rumore nel sottoscala, un assestamento di

dietro l’altra, unite nel sentimento descritto già, ripresero

che cinque!” rimuginava Niobe nel cervello in disordine: “altro

un sorso di veleno nel cuore delle sorelle: taceva

voce delle padrone rinchiuse nel sottoscala: “Giselda! Niobe!”. Era

mai sei rimasta passiva nel momento che avevano tanto

erano venute le quattro, nel fornello il carbone s

esaurito inutilmente, l’acqua nel paiolo aveva smesso di

davano segno di vita. Nel suo cuore penetrava sempre

perfidie: più di lei. Nel catino della rigovernatura le

meglio lasciarle tranquille, poverine, nel suo dolore, nella loro

il suo disagio invincibile nel rivederle. Si fece alla

hanno sempre tanta generosità nel loro cuore.” Mentre si

inopportunità del suo invito nel caso avesse avuto l

tutte le carni, e nel passo insolito facendole tutte

Zi’ Cà», ripeté entrando nel cancello senza levare il

tremare le gambe, proprio nel momento che voleva essere

affatto. Se ne infischiavano nel modo più completo di

sé, se no vivranno nel sudiciume, le signorine americane

campagna. Nata e vissuta nel tumulto delle grandi città

zie lo osservavano stupite nel sentir pronunziare a quel

esse, da dover ridere nel parlarne insieme, e non

aspettavano senza dir nulla: nel loro cuore era una

La giovane si fermò nel mezzo della strada per

accoglienza lo avrebbe trovato nel medesimo umore, inalterabile: l

seguitò a guardare intorno nel laboratorio delle zie come

imparato molte cose. Era nel loro cuore la risposta

ama”. Queste parole battevano nel cuore come il meccanismo

poco armoniosi della bocca nel ridere e nel parlare

bocca nel ridere e nel parlare, che rivelavano chiaramente

e producevano una stonatura nel quadro ammirevole. E le

la testa di scatto nel momento preciso: “tac!” l

perché non s’impigliassero nel camminare. Avevano nei capelli

delle più note pasticcerie, nel centro di Firenze, quella

avrebbe arrecato la visione nel cielo di un astro

Remo. Disinvolto, corretto, elegante nel bellissimo tight che ne

Sentiva di essere caduta nel patetico e ne era

candore e il veleno nel sorriso verde: “non l

avessero potute far comprendere nel giusto significato l’avrebbero

l’avrebbero fatta ridere nel profondo dell’essere. Quello

si ripartiva fra tutte nel modo più brillante e

il suo piatto e nel bicchiere, deciso a non

era pari all’impegno nel fare sparire. ¶ Le zie

Le zie invece, soffrivano nel buttar giù a forza

a forza qualche boccone; nel giungere alla bocca le

lì le aveva abbandonate nel sedersi a quella mensa

sole a Santa Maria nel loro abito di spose

cuore divenuto una pietra nel petto, e la testa

lavoro duro e normale. Nel vicinato gli chiedevano che

che mettesse tanto impegno nel mangiare per l’ultima

stella che pareva accompagnare nel suo cammino il giovane

non ebbe un segno nel suo corpo che rivelasse

lo ripose in tasca nel modo che si pone

di vergini assai malconci nel trambusto, chiedevano a quelli

poveri occhi non distinguevano nel mulinare di danze: erano

delle bocche ridere, e nel pensiero si affacciava la

anche quando doveva riparare nel tempo stesso a molte

al buio, da Palle nel podere: “Corrado, Franco, Bruno

erano rimaste in piedi nel mezzo della stanza, ferme

sul loro cancello, proprio nel mezzo dove si doveva

elevazione. ¶ Uscivano camminando rapide nel grigiore della mattina invernale

dove pochi mesi prima, nel magnifico vestito di seta

con le mani morte nel grembiule. ¶ Alla porta si

limoni spremuti e gettati nel cantuccio delle immondizie. ¶ Vendute

era andata a raccogliere nel bosco di Vincigliata. Nella

di scure erano risuonati nel cuore quasi avessero costruito

con promettente dolcezza, proprio nel modo della madre che

Teresa tremava la voce nel dover dichiarare la triste

bassa e le mani nel grembiule, quasi fosse estranea

i quattrini dalle donne.» ¶ Nel parlare una nuova vigorìa

incantate; e per quanto nel parlare fosse suonato mezzogiorno

Del resto le ho nel cassettone, posso andare a

fatica come loro, sentiva nel cuore, profondamente nobile e

avevi fatte vedere?» ¶ Assorta nel groviglio arruffato fino all

rispose Niobe assorta attivamente nel proprio pensiero e tanto

con uguale disinteresse, assorta nel proprio pensiero incalzante, assillante

e aprire il cancello nel tempo medesimo che avevano

nella riconquistata tranquillità e nel nuovo benessere. ¶ «Non abbiamo

il giovane appariva alto nel mezzo alle due sorelle

vicini al cuore. E nel disporle, per tre o