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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

concordanze di «nel»

nautoretestoannoconcordanza
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avrebbe potuto prospettarsi neppure nel più sfrenato dei sogni
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il calcolo) trascorsi stasera nel ridotto del teatro: con
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si tengono ogni settimana nel ridotto del teatro: una
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idea di quanto avviene nel campo dell’Arte, della
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sola, come avrei desiderato, nel vento e nella notte
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quello che è, tenendo nel conto che meritano le
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intagliati con l’accetta nel viso prosciugato e grinzoso
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inscindibilmente e per sempre nel timbro della voce che
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di ascoltare, quella sera, nel ridotto di un teatrino
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alludere a qualche poesia nel cassetto; quand’anche ne
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e a respirare come nel suo elemento naturale, anche
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in sogno, abito lì. ¶ Nel romanzo che sto leggendo
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somigliava a lei, Maestro, nel volto e nella voce
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alla donna che Sonja, nel tentativo di mantenerne in
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si rese conto che nel sogno era bambina) le
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proviene dalla Germania, specie nel campo delle scienze e
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fa tardi la sera. Nel suo studio, l’antico
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un fumatore di pipa, nel suo studio ristagna perennemente
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che odore c’è nel suo studio. Che colore
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madre doveva trovarsi esattamente nel punto dove ora si
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lei non lo dice nel senso in cui l
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l’intendono qui, quando nel loro prosaico chiacchiericcio menzionano
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invisibili delle colline. ¶ «Strana, nel mio linguaggio, significa inutile
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sbaglio, lei vuole attenersi nel modo più puntiglioso, anche
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dalla nostra magica sera nel ridotto del teatro? È
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che rincasando vidi specchiarsi nel fiume e in omaggio
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tutto: scrupolosa com’era nel suo lavoro, lasciava sempre
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che l’assaliva sempre nel ripensare agli ultimi anni
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pronunciate qui e ora, nel presente, per reclamare la
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volo ardito si colora, nel ricordo, delle tinte tenui
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è che non va, nel giardino? Io non ci
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a un brusco ritorno nel presente. «Chissà chi ci
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sono meravigliata osservando come, nel volgere di pochi anni
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molte volte dal padre nel suo lutto alcolico, con
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che vi era espresso. Nel libro che Sonja stava
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sensualità. Peccato solo che nel palco d’onore, debitamente
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è stato dopo, quando nel foyer del teatro il
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a punteggiare la siepe. Nel frattempo lei è stato
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di andarsene passi pure nel mio studio e riceverà
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il tempo di scaldare nel bricco smaltato un po
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non poco, glielo confesso, nel leggervi tra le righe
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quando al loro arrivo nel giardino di casa si
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potremo esserle più precisi. Nel frattempo, perché non lo
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sono avventurata da sola nel centro di questa pittoresca
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una sorta di monologo nel quale le parole uscivano
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con quelle in uso nel mondo dei vivi. Era
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Sonja, eppure sembrava racchiudere nel suo balbettio qualcosa di
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cittadina a pieno titolo, nel regno spirituale di cui
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ancora risucchiata del tutto nel suo grigiore e spero
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fuoco che aveva accompagnato nel deserto la marcia del
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assedia? Non voglio scadere nel melodramma, Dio me ne
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sempre da ogni sconfinamento nel cattivo gusto. Forse straccerò
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era una ristampa apparsa nel 1934. Se sua madre lo
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in camera e frugò nel cassetto in cerca dell
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erano a stento decifrabili, nel loro sgranato bianco e
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cane wagneriano, che portava nel suo nome l’umile
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pensavamo, ci proteggeva: nessuno, nel chiarore del giorno, avrebbe
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aperti il proprio posto nel mondo. I miei occhi
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piegarne l’atroce dissipazione nel cerchio rassicurante del ritorno
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apposita leva, scendeva prodigiosamente nel cono una lenta, fluida
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e «ferita», per piegare nel giogo apollineo del settenario
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una scala che conduce nel sottotetto. Possibile che non
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come in una tenda nel deserto, come in una
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io la pensavo così, nel Quattordici.» ¶ «Anche volendo, non
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Adela… Vorrei che voi, nel frattempo, vi metteste al
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facilità di un miracolo nel cervello annebbiato del vecchio
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di aprire un forziere nel quale fossero riposti tutti
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Invece erano rimasti chiusi nel silenzio, come l’abito
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l’abito di seta nel buio di quella cassa
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giorno, forse lo ricorderà, nel quale potei stringere tra
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una poesia, tanto meno nel titolo di una raccolta
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adesso mi si sfarina nel cuore come un vano
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più capricciosa del solito nel suo continuo alternarsi di
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i miei capelli chiari, nel cui aspetto «ariano» continuo
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così commovente ed eroica nel suo tentativo di abolire
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sorta di rifugio immerso nel bosco che cresceva al
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che ci venne incontro nel vestibolo, fu abbastanza vicino
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missione lasciandoci ad attendere nel vestibolo. ¶ «Non preoccuparti, Adela
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gran parte del giorno nel sonno o nel dormiveglia
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giorno nel sonno o nel dormiveglia; quale altra condizione
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quell’assurda tortura, risprofondava nel sopore e Sonja, dopo
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persona, chiunque fosse, contenesse nel suo titolo la parola
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come lei sa bene, nel ridotto del teatro comunale
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scarpata e ho gettato nel fiume un ramoscello; poi
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scuola. Doveva essere stata nel 1938 e il vecchio allora
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i vetri rotti, entra nel negozio e si porta
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E cosa avete preso, nel negozio?» ¶ «Gli orecchini di
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cantina, signore?» ¶ «Ma sì, nel rifugio. Dove Lise è
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a ignorarmi ancora adesso, nel giorno della sua venuta
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L’avviso però che nel frattempo la guarderò dritto
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per poi allontanarsi tristemente nel corridoio. ¶ Ora quel mobile
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pubblicato dal nostro giornale nel supplemento della domenica, ieri
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ascoltarmi. Non importa se nel frattempo hai cambiato indirizzo
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intanto eri là dentro, nel ridotto, e leggevi i
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che trascorre senza scosse nel seno di una «bella
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adora anche lei, sebbene nel suo sguardo, quando si
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naturalezza, come se niente, nel frattempo, fosse accaduto. ¶ Allora
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nuovo nella notte e nel buio. Poi anche quelle
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memoria, per trovar rifugio nel cerchio magico di quei
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di cosa hai parlato, nel tuo discorso di accettazione
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quella della narrazione: dipanare nel tempo ciò che per
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si trattava; e qualcuno, nel frattempo, forse mi sarebbe
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non io, fece ritorno nel maggio del ’45, trovò che
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è scelta bene, perché nel vento si respira un
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una stretta al cuore nel sentirle ripetere quell’antico
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il mio dall’arrivo nel campo; ma un senso
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volte attraverso le persiane, nel greve interregno tra notte
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per lavarsi, piombavano addirittura nel sonno tirandosi addosso il
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baracca e il lavoro nel campo. La baracca non
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fuori il cielo illividiva nel pallore spettrale che precede
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l’idea di informarli, nel salotto di casa, su
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seguitava ad aggirarsi stordita nel nuovo, incredibile mondo in
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o nasconderli di nuovo nel cassetto. Al momento, comunque
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sempre stata lì, annidata nel centro più profondo della
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si era accostata timidamente nel suo vestitino a lutto
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signore, per essere sbalzati nel nulla… ¶ Io ricordo bene
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ma poi è annegato nel fiume?» ¶ «Sì, pressappoco.» ¶ Per
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Tu non sei annegata nel fiume?» ¶ «Sembra di no
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anche lei era annegata nel fiume, in quella lontana
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una gora sinuosa, oppure, nel tratto più ripido, era
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saper collocarla con precisione nel tempo: un momento in
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qualche istante era ricaduto nel suo torpore. Ormai non
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addormentò, portando con sé nel sonno un vago accenno
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aveva avvolti di nuovo nel nastro di raso rosso
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avrebbe acconsentito a riporle nel cassetto del comodino accanto
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di Adela, aveva pronunciato nel modo più inappellabile quella
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uno dopo l’altro nel suo abbraccio dissolutore il
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Così il ventun dicembre, nel giorno più breve dell
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le nozze. ¶ Eccolo lì nel letto, lo sposo della
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nascesse, doveva aver covato nel suo cuore la discesa
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alternanza le sue radici nel ricordo e nell’oblio
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di vuotarla completamente riponendo nel piccolo armadio assegnato al
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sul cassetto del comodino nel quale custodiva le lettere
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a poco a poco nel sonno. ¶ Era già quasi
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chiamasse Sara, perché quello, nel sogno, era il suo
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il passo di Sonja nel fitto e innumerevole trapestio
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tremito di quella mano, nel quale il vecchio parlava
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colto ancora una volta nel segno. L’aggrovigliarsi della
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si ricordi: apriamo soltanto nel pomeriggio.» ¶ «Sì, nel pomeriggio
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soltanto nel pomeriggio.» ¶ «Sì, nel pomeriggio» disse Sonja domandandosi
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non meno inattesi, quando nel suo cuore, quasi di
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vecchia altalena arrugginita. Stringeva nel pugno le chiavi di
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un pensionato per infermiere nel quale, telefonando, era già