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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «nel»

nautoretestoannoconcordanza
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potuto studiare la fanciulla nel vivo, come ha potuto
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della Rosa si trasforma nel dramma della Rosa, poichè
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idea che fosse prestissimo. ¶ Nel vicolo dei Bianchi, per
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a casa, a ricacciarsi nel suo lettuccio caldo, con
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con la guancia affondata nel cuscino e le braccia
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Assunta era di servizio nel pomeriggio, quel giorno non
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di esser sola sola, nel vasto mondo, condannata a
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di claustrale, in tutto: nel vestito di casimiro nero
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vestito di casimiro nero, nel goletto bianco, nella cautela
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Ella, la prima, entrò nel salone delle macchine e
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con le mani ficcate nel manicotto, una piccola pelliccia
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a una macchina silenziosa, nel giorno sacro di Natale
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degli errori di ortografia nel cómpito di lingua italiana
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presenza di spirito, arrossì nel suo delicato volto di
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se ella era libera nel pomeriggio, andava da lei
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quando ella di servizio nel pomeriggio, egli pranzava in
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si andava a ficcare nel piccolo caffè della Posta
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apprezzarla: io sono stata nel suo turno e lo
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dover interrompere il direttore nel suo controllo. Quei minuti
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prendevano voce, si rinfocolavano nel ricordo, gli spiriti depressi
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coperto il cielo e nel pomeriggio era venuta la
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bella Adelina Markò, che nel mese di luglio aveva
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date le dimissioni e nel mese di agosto si
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lassù. Un lampo guizzò nel cielo livido: e un
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labbra di rosetta smorta, nel mento un po’ quadrato
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era un po’ imbarazzata nel riceverla: di Elfrida si
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loro buoni sentimenti, urtate nel rispetto della maternità che
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descrisse una parabola fulgida nel cielo stellato di primavera
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di primavera e ricadde nel mare, spegnendosi: subito dopo
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Una fanfara era piazzata nel centro della nave, attorno
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prendeva delle granite, bellissima nel suo vestito di Worth
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seduta sopra un divano, nel buffet, e guardava quelli
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Poi quando vide entrare nel buffet Tecla Brancaccio, sola
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una gran quadriglia e nel suo raggio, nel circolo
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e nel suo raggio, nel circolo processionale del moulinet
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Felicetta Filomarino; e Giovannella, nel pallore del suo volto
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semplice, Eva Muscettola ondeggiava nel chiaro lume della luce
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su quel mare profumato, nel cuore di Eva era
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infinita, irrimediabile tenerezza. ¶ III. ¶ Nel volgare salone di prima
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un vecchio robusto, rosso nel volto, coi mustacchi bianchi
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diventata principessa era sorto nel cuore un amore fervido
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a fornire vestiti, sperando nel prossimo matrimonio di Giulia
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sporgendo il capo bruno nel gruppo delle sue amiche
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manifesta in ogni fibra, nel colore, nelle linee, — invece
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il suo fidanzato era nel gruppo di Giulia Capece
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era sempre più carina, nel suo vestito di lana
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mondo, che s’imbarcava nel mare della vita, con
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mostrava il biglietto, entrava nel chiostro, scompariva nella bocca
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di ceri pareva irradiasse, nel fondo. Delle signore entravano
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parsa una cosa orrenda, nel delirio gridava che non
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nulla poteva arcuare più, nel gaio riso della gioventù
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sua anima era immersa nel peccato, ella amava il
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doveva perdersi, doveva morire nel peccato. Accanto a Maria
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il core, anzichè perire nel peccato spirituale come Giovannella
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chiesa, uscì dalla porta nel chiostro, si avviò alla
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officiante che era entrato nel monastero con Eva si
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un fascio e stringendoli nel pugno: la badessa, una
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per vedere che accadesse nel vano della porticina. La
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desiderava pronunziare il voto nel giorno in cui prendeva
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sua passione, morta, morta, nel sonno profondo, donde mai
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lo strazio; morta, morta, nel gran riposo, dove non
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certo movimento si fece nel salone, gremito di gente
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elle fanatizzavano il pubblico nel Giorgio Gandi, nella Marcellina
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nei Nostri buoni villici, nel Padiglione delle Mortelle, consumavano
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Galanti, erano state educate nel nobile collegio dei Miracoli
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capitano morto a Capua, nel 1860, da valoroso, stentando a
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che Enrichetta aveva conosciute nel collegio, dove la munificenza
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Malagrida era già entrata nel camerino, scordandosi con la
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Caputo: ¶ — Perchè non vieni nel camerino nostro? ¶ — Siete già
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erano più sedie disponibili nel salone, i giovanotti restavano
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Manetta, ella era immersa nel buddismo completo dell’amore
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già dato due pizzicotti nel braccio, non potendo fare
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telline, buttando i gusci nel mare. Le tende battevano
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così poco rende felici. Nel grande viale di mezzo
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chiara luce delle stelle. ¶ Nel primo viale a destra
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cosa di armoniosamente giovanile nel loro andare: e la
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fiducia di chi crede nel destino; dalle signore che
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seguiva fedelmente. E arrivata nel gruppo dove erano riunite
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luminosa, passeggiavano più innanzi, nel cosidetto boschetto della villa
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dalla gelosia che è nel sangue napoletano: Gelsomina Santoro
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fila le sue sedie. Nel levarsi le Galanti s
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e il tono imperioso. Nel viale, Matilde Cipullo maritata
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sua vita lo compiva nel silenzio, nel giudizio ingiusto
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lo compiva nel silenzio, nel giudizio ingiusto del pubblico
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dura come un tronco nel suo vestito nuovo di
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finale. Una dama sedeva nel centro della sala, tenendo
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dipinte, un po’ melanconiche nel fondo dell’anima, visto
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madama Angot e Maraschino nel Giroflè Giroflà; l’altra
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di don Giuseppe Froio. Nel salone le sedie erano
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di fare uno sforzo nel sollevarla; un mormorio nacque
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fazzoletto dietro la nuca: nel mezzo del circolo alcuni
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giusto, colse la pignatta nel mezzo, la infranse di
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a casa tutti quanti. Nel laboratorio di fiori artificiali
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pieno di barche, immobili nel riflesso incandescente. Soltanto le
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fuoco che si ripercuoteva nel cielo e nel mare
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ripercuoteva nel cielo e nel mare, ed il senso
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rovinata, lo avevano incontrato nel pomeriggio, pallido, commosso, con
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Spano che non veniva; nel padiglione del Divino Amore
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la campana delle otto, nel corridoio lunghissimo, stretto, molto
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a due. E subito, nel senso della lunghezza, due
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sua prima strofa: ¶ Ho nel ciel un divin padre
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che vivono internamente, soffrendo nel loro cuore, senza coraggio
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il coraggio di camminare nel corridoio e di dare
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di dieci minuti, passeggiò nel corridoio per dirgli qualche
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sue carte, a leggere nel registro, sentendo e assaporando
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nulla, segnò uno zero nel registro. ¶ — Casale, dite la
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tacque, mise lo zero nel registro e promise di
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De Sanctis restava ritta nel suo banco, con le
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l’audacia di compiegare nel cómpito di pedagogia. Ma
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e studiavano da sole, nel testo, fingendo di non
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Mazza suggerirgliela tutta, leggendola nel libro. Ma fu peggio
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scarna, dal seno piatto nel vestito vecchio, parlava dei
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suo, chinando la faccia nel registro per nascondere il
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pareva che si moltiplicasse nel suo meccanismo di rotelline
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mista di pietà nasceva nel loro animo: sicurezza che
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vetri della finestra, guardava nel cortile, senza vedere; e
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furono subito circondate. Abbamonte, nel corridoio aveva incontrato il
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chiedevano quello che era nel programma, se il direttore
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ufficiale dell’esame, affisso nel cortile. Tutte, più o
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rurale, comune di Olevano, nel Cilento, con cinquecento franchi
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l’anno di retribuzione. Nel grave freddo di due
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sopportare qualche spesa maggiore nel bilancio, ha diminuito di
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dal medico condotto essendosi nel paese diffusa la voce
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Casale è invece, eccellente nel lavoro e nella condotta
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di maestra d’asilo, nel quartiere Mercato, con l
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annue. Non essendovi casa nel villaggio dove era la
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corso: Fraccacreta è chiusa nel convento delle monache a
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risultati mediocri, per disattenzione. Nel medesimo tempo ha pubblicato
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Albenga, ultimamente. ¶ ..... Mercanti. Insegna nel ritiro di suor Orsola
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l’ispettore è capitato nel suo villaggio, essa gli
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fa la maestra elementare nel regio educandato dei Miracoli
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posto in qualche asilo. Nel settembre sua sorella si
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buttato prima il fogliolino nel balcone, poi si è
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Diaz. La prima riuscita nel concorso. Passata subito a
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si accalcava non solo nel suo vasto quadrilatero, addossandosi
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sindaco di Caserta, venute nel loro equipaggio scortate dal
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arrabbiato di zitellone, ostinate nel desiderio del marito: le
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razzi che salivano altissimi nel cielo, si schiudevano lassù
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per vedere se veramente nel salone da pranzo delle
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colorati che portava scritto nel frontone Viva Maria, poi
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fu tutto quanto illuminato, nel vano profondo, con la
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più che mai nuotanti nel languore, il pallore di
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nell’aria cheta pomeridiana, nel grande silenzio estivo provinciale
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maglie che doveva diminuire: nel suo volto pallido di
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che non facevano rumore nel camminare. ¶ Di nuovo, il
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era poca: ambedue sporgendo nel grande orto d’Oliver
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quest’ora sono già nel ritiro di Mondragone. ¶ — Mi
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osservò gravemente Mimì Sticco. ¶ — Nel calendario non c’è
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bizzosi: non così, forse, nel tempo lontano, litigavano dolcissimamente
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sarei capace di buttarmi nel pozzo, come si racconta
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felicemente crudele, anche lei, nel tempo, nel passato che
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anche lei, nel tempo, nel passato che era fuggito