Carlo Sgorlon, L'armata dei fiumi perduti, 1985

o tartare che ricorrono nel libro. ¶ I ¶ Il rapimento

precipitando da una scarpata, nel tentativo di sfuggire in

e di ebrei; metteva nel conto anche i pogrom

inarrestabile attitudine a inserirsi nel mondo e a devastarlo

orizzonte. ¶ Ogni tanto andava nel bosco, presso una fontana

si sforzava di ritornare nel presente, per cogliere nelle

la signora, nei sentieri, nel bosco, nel paese. Poi

nei sentieri, nel bosco, nel paese. Poi tornarono alla

figura del vecchio Haha nel mezzo del cortile, per

E tu?» ¶ «Io ero nel bosco, in cerca di

isola del Pacifico, o nel cuore di un deserto

lavori invernali, che consistevano nel riparare gli arnesi che

nella buona stagione, o nel fabbricare cesti e sporte

che egli fosse davvero nel numero strettissimo di coloro

a sinistra, s’immerse nel bosco, finché arrivò alla

che spianava una pistola nel buio. ¶ «Richiamate il cane

la fine di Arturo nel paese dei cosacchi, era

casa soltanto per tornare nel fitto della lotta. ¶ Sì

per i vivi, perduti nel buio e nella babilonia

anche Ivos sarebbe sparito nel gorgo della guerra, come

Marta si mosse appena nel letto, e provò il

convincendosi di non essere, nel fondo, molto diversa da

quel bambino si annunciasse nel mezzo di tante disgrazie

tutto si sarebbe messo nel migliore dei modi, una

erano diventati nemici, perché nel frattempo c’era stato

erano andati a combattere nel loro stesso Paese, e

dall’altra parte, perché nel frattempo l’altra parte

Che Ivos fosse entrato nel mondo dei partigiani, con

quel genere, di entrare nel giro semplice dei pensieri

tedeschi non osavano entrare nel territorio controllato dai partigiani

ai paesi lì attorno, nel silenzio della sera. Si

di metri, e luccicavano nel sole basso, avviato al

i berretti, e scendevano nel fiume seminudi, lanciando urla

di essere finalmente arrivati nel luogo dove avrebbero potuto

nella vasca della fontana, nel centro della piazza, poi

e totale, come fossero nel cortile di casa loro

cortili, nella piazza o nel mezzo della strada, accesero

masse scure e imponenti. Nel cielo si accesero le

loro vita, per sistemarsi nel modo migliore ed evitare

qualche lavoro pesante, magari nel freddo e nella pioggia

con Anita, e Haha nel suo stanzino periferico e

subito si correggeva, ma, nel farlo, provava un rimescolio

un gelso cresciuto obliquo nel cortile. Quell’attimo di

nessuna lingua, ma stampato nel sangue e nell’istinto

avevano la loro origine nel cuore dell’Asia. ¶ I

sanguinosa, che prendeva corpo nel mondo per chissà quali

i cosacchi sarebbero rimasti nel fondovalle, e avrebbero fatto

la guerra fosse sprofondata nel passato e già diventata

la libertà, che era nel fondo del kazàk, non

Urvàn si sentiva correre nel sangue, come un rivolo

era avvenuto in Russia nel frattempo non contava e

simpatica, e aveva pazienza nel dare ascolto a tutti

ne dimenticava. Era stupito nel vedere come ciò che

Marta si accorse che nel fondo di lei v

e aveva periodiche ricadute nel male, in cui smaniava

guerriglieri e di trovarsi nel fumo e nel fragore

trovarsi nel fumo e nel fragore della battaglia. ¶ Gavrila

stalle del paese, e nel profondo conosceva bene il

dall’invasore. Pareva che nel villaggio, e in tutti

casa che si respirava nel villaggio, mentre la popolazione

Vassili, disperato, si sedeva nel cortile, ai piedi dell

intatta la sua balalajka, nel ripostiglio di pietra, e

occhi, avrebbe voluto mettersi nel coro dei soldati e

che pareva aver inciso nel volto tutta la storia

asiatici emigrati in Ucraina nel secolo XV, e qui

essa una pericolosa spina nel fianco. ¶ Ricordò anche che

destino. Più si immergeva nel vortice delle riflessioni sulla

stata la carta topografica. Nel loro ostinato batticuore c

disprezzo che li divideva nel profondo. ¶ «Sie schmutzige Kosaken

e tornò a scivolare nel sonno. Ma in realtà

i francesi di Napoleone nel momento critico del passaggio

fraternamente tra loro. Ma nel fondo dei loro discorsi

anche in quel momento nel posto sbagliato, perché non

tarlo dentro un mobile, nel cuore della notte. Però

si lacerava e sanguinava nel cuore dei cosacchi perché

e a correre fuori, nel villaggio, sulla strada del

assimilare anche questa sventura, nel pozzo senza fondo della

succedere a Ghirei. Viveva nel terrore che i partizany

una fucilata a tradimento. Nel suo pensiero i boschi

appostati, che continuamente avevano nel mirino gli uomini del

regina, e tutto filava nel migliore dei modi perché

cosacchi cominciavano a vivere nel timore dell’imboscata. Erano

come una matassa arruffata. Nel cuore degli uomini l

esso corresse lieve anche nel corpo del bambino, come

Provava un lieve batticuore nel guardarsi allo specchio, chiedendosi

complicati della loro situazione? ¶ Nel cortile della villa stava

a contribuire a creare nel bambino una vera e

buffonesca che si portava nel sangue. ¶ VIII ¶ Le prodezze

Le prodezze di Ghirei ¶ Nel villaggio una delle mete

potesse o dovesse leggere nel suo comportamento qualcosa che

pesce va per acqua. ¶ Nel cuore di Luca anche

saltava nella fantasia e nel sogno. Per esempio sperava

ripreso a dilagare come nel Medioevo. ¶ Ci furono dei

udiva il lamentio ricadeva nel pensiero di Arturo rimasto

quella di essere entrata nel solco di un compito

villa o un castello nel mezzo. È un piccolo

giorni lo si ritrovava nel fitto di un bosco

affondata nella neve o nel fango, col corpo già

Ci fu una sveglia nel cuore della notte, senza

non potessero essere individuati nel buio. Ogni cosacco si

tracolla. Camminarono a lungo nel bosco invernale, pieno di

lassù, sarebbero stati colti nel sonno e catturati. Burlak

Finalmente il kazàk entrava nel territorio che finora pareva

Finalmente andava a sfidarlo nel suo elemento, come si

e sorprendere i partizany nel sonno. Che ci fossero

era dato da fare nel paese per trovare un

Akmek, erano calati appassionatamente nel ritmo dell’azione, e

degli zoccoli che penetravano nel crostone di neve gelata

la gente ancora immersa nel sonno, e le sentinelle

un giovane cosacco scoprì nel fienile del Salvadi, sotto

se la faceva lui, nel suo villaggio. Lui aveva

disse Burlak in russo. ¶ «Nel mio reparto non si

l’arrostirono all’aperto, nel cortile della caserma. Poi

contro i Rossi, perduta nel ’21, potesse ricominciare. Nella sua

stridente e di falso nel fatto che il kazàk

dalle sventure, tutti dispersi nel disordine e nel buio

dispersi nel disordine e nel buio del mondo. Tutti

cane Pronto era entrato nel numero largo dei suoi

ricollocato le sue speranze nel tascapane e lasciato il

Urvàn e qualche altro, nel segreto di uno stanzino

le stelle in cielo nel corso di una notte

essa non era prevista nel destino degli uomini moderni

nitrivano o davano testate nel ventre di altri cavalli

venne a far bottino nel cortile di Marta. Era

che la donna allevava nel cortile lo divideva con

stesse rapidamente tornando indietro nel tempo, scivolando verso istinti

qualche frustata fatta applicare nel cortile della caserma, perché

avrebbe dimenticato mai più. ¶ Nel periodo delle feste Marta

sbarrati da filo spinato. Nel suo pensiero andavano acquistando

per non vivere più nel terrore. Esther sapeva la

pozza d’acqua freschissima nel muschio e nella roccia

S’immerse di nuovo nel flusso della propria esistenza

da abitare, un fiume nel quale nuotare o pescare

e di Akmek, che nel ballo e nel canto

che nel ballo e nel canto pareva spogliarsi dei

vedeva niente di buono nel futuro di quella infatuazione

sono tante altre strade nel paese!». Dall’altra, quando

si capivano benissimo. Anche nel linguaggio tra loro due

In effetti c’erano nel presidio anche ragazze cosacche

come pestare l’acqua nel mortaio. Lei avrebbe detto

la ruota per mostrarsi nel suo massimo splendore. Egli

pensiero. Sentì che era nel momento culminante e più

cosacco aveva la guerra nel sangue, era nato per

un filo di paura, nel fondo, ma anche con

si procuravano le donne nel buon tempo antico, prima

si dibattevano come gatte nel sacco, graffiavano, piantavano le

tatto e dall’odore, nel buio più completo, poi

rendeva simili e vicini, nel disastro universale della guerra

informati di niente perché nel presidio non c’era

L’idea di avere nel corridoio, lucidato con tanta

suo popolo era preso nel vento di un’eterna

cominciarono a sciogliersi, almeno nel fondovalle, si diffuse la

come una mela dimenticata nel gelo. Le Armate rosse

più bella che mai, nel suo sdegno e nella

e ridendo come bambini. ¶ Nel legarla e imbavagliarla ebbero

po’ ferma!» le dicevano nel loro russo infuriato. Intanto

migliore di questa. Pur nel loro scatenamento sapevano, nel

nel loro scatenamento sapevano, nel fondo, che non dovevano

l’inizio. Si muovevano nel buio della casa, inquieti

di strano si produsse nel suo spirito selvaggio. Lui

strappato, sgualcito e buttato nel fango. Ognuno, sentendo quelle

lui. La sua ostinazione nel girarle attorno era stata

corrompeva nella violenza e nel sangue. ¶ Ghirei restò sempre

blocco che lo chiudeva nel suo misterioso gelo interiore

che brucia e scoppia nel cielo senza splendere e

che introduceva del marcio nel suo presidio, e che

ragazze che mi aspettavano nel buio delle isbe. Non

metteva un calore appassionato nel dire queste cose, ed

della situazione. Urvàn trasecolava nel ricevere i loro dispacci

quello che c’era nel passato dell’uomo, e

provavano, più forte che nel passato, un’intollerabile sazietà

ritrovarsi al più presto nel loro villaggio. Si fecero

ogni aspettativa, a penetrare nel pollaio, e pieno di

morti anche l’indomani, nel corridoio della caserma, distesi

del pavimento. Li osservò nel loro abbandono, nel loro

osservò nel loro abbandono, nel loro pallore esangue, nelle

E dove se no? Nel bosco? Mica sono animali

i morti furono seppelliti nel cimitero del villaggio, con

preso con le mani nel sacco, e stavolta non

spaventata quando era andato nel cortile della villa e

lui inseguiva l’oca nel cortile. Allora i loro

perché seguitava a insistere nel suo diniego. Ugo urlò

a muoversi a tentoni, nel buio e nel mistero

tentoni, nel buio e nel mistero, come chi vada

e le montagne, lassù, nel loro scuro mistero, gli

attrazione per la morte. Nel cadavere del nemico pareva

tra gli occhi o nel cuore sarebbe stato un

si sentiva più sicuro nel villaggio, essendosi accorto che

pulcini che hanno scorto nel cielo l’ombra nera

di vetro, che poi nel loro pensiero diventava la

protezione, rappresentavano un rifugio, nel pandemonio tempestoso della guerra

Oriente. A volte ritornava nel suo luogo segreto, accanto

fontana piena di muschi, nel bosco, o nella grotta

alla guerra avevano rinunciato nel profondo e per sempre

a quello di Hitler, nel suo bunker di Berlino

un vecchio che viveva nel passato come se lo

l’alba della liberazione nel Paese più grande del

nella loro vita e nel loro pensiero una babele

le parole di Gavrila nel suo linguaggio, e le

possibile entrare a cavallo nel suo androne e nel

nel suo androne e nel suo corridoio, perché lì

qualcosa che si esprimeva nel suo riso o nelle

cosa volesse dire, ma nel fondo del suo spirito

baciava in silenzio, preso nel giro delle sue cupe

ricordarono la sua abilità nel cacciare, la sua astuzia

vivere, la sua abilità nel cantare e nel suonare

abilità nel cantare e nel suonare la chitarra. Dunaika

ma ombre che gridavano nel deserto, o uccelli del

stavano attaccando i kazàk nel cuore dei paesi? Ma

voluto fuggire dalla villa, nel bosco o lungo il

aerei da caccia. Sentì nel cuore una pena acuta

di Anita. La trovarono nel letto, appoggiata a una

di quello che succedeva nel mondo, e si svegliava

guerra, sicché i contadini, nel loro astuto antivedere, cominciavano

La casa era immersa nel buio, tutte le altre

stanza, brancolando alla cieca nel buio quasi totale. Solo

i viventi, e vagava nel vuoto in un estremo

gli scarponi ai piedi. Nel pantano era caduta la

della guerra, e averla nel sangue come un demone

mille volte sarebbe accaduto nel futuro. Pareva che in

senza un fondamento reale. ¶ Nel villaggio ritrovarono i cosacchi

dei distruttori. Annaspavano affannosamente nel disorientamento e nella disperazione

tutta la vita. ¶ Ma, nel momento stesso in cui

qualche modo proprio lì, nel villaggio. Lei continuava a

Luca erano già pronti nel cortile, perché v’era

ne stavano andando via nel cuore della notte, ossia

le carrette, poi camminarono nel freddo umido e penetrante

madre di Alda, seppellita nel suo farnetico senza requie

tornare. Nell’umido e nel freddo della notte di

era quella lunga marcia nel freddo, nel fango e

lunga marcia nel freddo, nel fango e nella pioggia

e anche Saetta aveva nel cuore il suo piano

circassi erano guerrieri, e nel loro linguaggio la parola

accadeva perché era scritta nel gran libro della Necessità

salvati, andavano a bere nel fiume. Una gioia istintiva

Una gioia istintiva correva nel fondo dei superstiti, perché

li vedesse. E tuttavia nel campo il kazàk si

potevano nascere delle liti nel campo, e del sangue

tutti gli ufficiali rimasti nel campo, con la scusa

la disperazione si diffuse nel campo. Esso pareva percorso

già cominciava a sbiadire nel ricordo dei vincitori. Presto

America. Sognava di andare nel punto più lontano della

voleva sfruttare quella condizione nel modo più redditizio, cambiando

volte contraddittorie. Pareva che nel suo racconto fossero impliciti

Quando Urvàn era partito nel cuore della notte, riuscendo

ad avere sapore, e nel fondo di ogni cosa

la guerra era tornato nel paese di Marta. Non

caldarroste, o le bollivano nel paiolo dopo averle sbucciate

loro disposizione, e inorridivano nel vedere le loro teste

dove nessuno li conosceva. Nel suo cuore di ragazzo

Gavrila. Alla fine entrò nel territorio più difficile da

che cioè v’era nel mondo moderno, forse a

Passati pochi mesi, entrato nel mondo del lavoro, egli

la strada per ritornare nel luogo più antico e

motivo andava cercato solo nel fatto che non era

uomini avevano la guerra nel ventre, come una malattia

ritornare almeno una volta nel suo paese di origine

pareva essersi paurosamente allontanato nel tempo e nello spazio

tombe dei suoi morti. ¶ Nel pensiero si avvicinava pian

bizzarra leggenda di guerra. Nel villaggio si sparse la

sparse la voce che nel vecchio mulino abbandonato lungo

lui, perché sembrava avere nel viso e nell’insieme

uscio. Era aperto, ma nel mulino, incredibilmente adattato ad

occuparsene. ¶ Cercava di recuperare nel ricordo ogni particolare dell

o quell’oggetto trovato nel mulino, al fine di

primo pensiero di Marta nel risvegliarsi fu questo: “Sarà

altro ne aveva perduto. Nel fondo della sua mente

era come dissolto, scomparso nel nulla; pareva aver scelto

cose che aveva radunate nel mulino, come un castoro

la notte in cui nel vecchio mulino aveva trovato

tante cose erano successe nel mezzo, e le loro

la strinse a sé, nel silenzio assorto della notte

e tutti dormivano anche nel paese e in tutta

e poi Caleb, precipitato nel burrone, e la signora

di essere veramente arrivato nel suo posto più vero