Paolo Cognetti, Il ragazzo selvatico, 2013

spirito guida. ¶ Io fui nel giorno alto che vive

amari ¶ rododendri ¶ m’avvampava nel sangue ¶ Antonia Pozzi, Nevai

come la cenere dimenticata nel camino. Avranno un modo

sua forma di felicità nel sentire di nuovo un

Grande Guerra. Mario, nato nel 1921, la conosceva grazie ai

casa della mente: chiuso nel campo di prigionia, nel

nel campo di prigionia, nel ’45, Mario aveva trovato un

Nick Adams di Hemingway nel Grande fiume dai due

della loro costruzione, e nel toccarli mi domandavo quante

stata costruita come albergo nel 1855, ma durante la mia

si serviva il tè nel pomeriggio. L’albergo aveva

le chiazze di neve nel pascolo di fronte alla

tavolo davanti alla finestra. ¶ Nel pomeriggio si alzava una

di avere un tamburo nel petto. I suoni non

si consuma e scricchiola nel camino. Questo è il

onde irregolari. Per afferrare nel suo insieme l’architettura

per chi vuole conoscerla nel suo intero”. ¶ Con questo

e fiori, raccogliere legna nel bosco, fare esperimenti con

l’anno. Era scavata nel terreno e delimitata da

mezzo all’erba, e nel suo sapore di notte

prato ben curato. Poi, nel dopoguerra, era cominciato l

leggere le storie scritte nel terreno. Meno poeticamente, raccoglievo

marcio e mezzo sepolto nel letamaio, una serratura arrugginita

a fare un giro nel bosco per stare un

far paura agli uccelli nel nido, dare morte alle

sul tavolo che avevo nel prato. C’era un

poi andai a controllare nel bosco trovai un larice

accumulati in grande quantità nel fitto dei suoi aghi

il suo battito accelerato nel mio palmo, il solletico

sopra una tavola trovata nel bosco, grigia per tutta

la cui lama affonda nel terreno per qualche decina

vederlo così, dall’alto, nel gelo di quella conca

compagne correvano a nascondersi nel primo buco disponibile, lei

di distanza lei sparì nel buco e io mi

verso di un capriolo nel bosco che non è

io il predatore, ma nel mio letto il buio

vita riprendeva a scorrere nel mondo e la mia

piccola che avevo raccolto nel bosco. Restai a finire

intonarono un coro alpino: nel giro di due strofe

quando colsi un movimento nel prato. Mi voltai verso

po’. La luna giù nel prato illuminava tutto di

senza fretta, trotterellando via nel buio. Io andai a

reali. Anche noi, forti nel corpo e nella mente

e andavano a nascondersi nel fitto degli abeti. I

selvatici che seguiva pigramente nel sottobosco. Billy era un

a godermi le operazioni. Nel pascolo Billy stava già

stalla, apriva un varco nel filo elettrificato e con

perduto in cui, lassù nel villaggio, ogni casa era

poteva passare un’ora nel frattempo, un’altra storia

al calore del falò. Nel salutarmi Gabriele mi prestò

buio, allargando le braccia nel vento e sentendo le

i caprioli si inseguivano nel bosco. ¶ Fieni ¶ Venne il

suo figlio guidava. Imballavamo nel tardo pomeriggio, quando il

un ronzio d’insetti nel gran caldo estivo. Ogni

una balla di fieno, nel frinire delle cavallette, guardava

Monte Rosa, ci calavamo nel profondo dei crepacci per

ed era cresciuta impolverandoci nel fieno. Andavamo avanti e

seduto sul rimorchio traballante. Nel fienile ci lanciavamo le

vecchio modello ben conservato. Nel rullo c’era un

era figlio unico, e nel paese altri ragazzi non

gli era toccato trovarlo nel campo in cui era

lui stesso aveva abbattuto nel bosco, scegliendoli con cura

senza invaderla? Facevano irruzione nel bosco con violenza di

anch’io, comunque giù nel vallone vidi due camosci

piccolo nevaio. Li sorpresi nel bel mezzo di un

loro regno dall’alto, nel vento e nella luce

montare una tendina canadese nel vento. Arrivava a folate

andai avanti a leggere nel sacco a pelo. In

con Sandro Delmastro, conosciuto nel 1938 alla facoltà di Chimica

pane che poi cuoceva nel forno della stufa. Teneva

a pelo. Ci entravo nel buio più completo. Dormivo

ai gemiti delle imposte nel vento, allo scoppiettio della

armonia che ritrovava muovendosi nel suo elemento, questa libertà

al cartoccio, trota fritta nel lardo, filetti di trota

sé il proprio posto nel mondo: voleva andarsene al

insondabili vie ¶ tra noi, nel silenzio, ¶ che in tutto

che a una capanna nel bosco, la solitudine assomigliava

mai stato tanto felice nel vedere una messa e

Stagione della scrittura ¶ Ritorno ¶ Nel pomeriggio ero di nuovo

a fare un giro nel bosco. Trovai bacche di

un sogno di sole nel bosco sotto la neve

quattro secoli, uno passato nel bosco e altri tre

stava. ¶ Mi fermai. Camminavamo nel bosco di fine agosto

senso?, gli chiesi incuriosito. Nel senso, mi spiegò Remigio

una radura, una buca nel terreno, un masso erratico

a camminare insieme. Partivamo nel tardo pomeriggio, quando i

partito, su in alto nel bosco ho trovato un

piccoli segnali, non solo nel buio che calava ogni

balzo di una lepre nel ginepro, ombre in movimento

estate, e fui sollevato nel correre giù e tornare

se non fosse triste nel veder partire tutti quanti

baita ogni mattina. Girava nel bosco lì intorno, forse

con tutto il cuore. ¶ Nel bianco ¶ Ieri poi, nel

Nel bianco ¶ Ieri poi, nel pomeriggio, ha ricominciato a

croccanti e bruciacchiate, intingendole nel sale, col vino rosso

la casa è piombata nel buio e nel silenzio

piombata nel buio e nel silenzio, a parte il

da due giorni scorrazza nel mobile della cucina. La

proprio a quella riga, nel punto esatto in cui

lunga estate, sarebbe finito nel camino l’ultima sera