Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

impeto di passione, troverà nel pubblico dei lettori consenso

Gualterio deserta e sommersa nel sole. ¶ L'ombra della

la Monaldeschi dormiva supina nel letto basso, fu per

risveglio di Vanna significava nel talamo una festa d

di languore, a ricercare nel passato i tesori delle

fronte, marmoreo il volto nel giro della barba fluente

frugò più che mai nel proprio pensiero. ¶ Quali peccati

santo e si rifugiò nel grembo della madre, cingendole

tempie e si rovesciassero nel mezzo della fronte a

lo specchio, si stupì nel vedersi a un tratto

gioia si maturano spesso nel pianto, e Vanna aveva

e spianò la fronte nel timore che vi si

dunque raccolse i bicchieri nel vassoio e si allontanò

fianchi, provando infinita dolcezza nel sentirsi fluttuar tra le

quel silenzio, come avvolta nel mistero della luce che

fosse battezzata ed entrasse nel grembo della madre chiesa

della città. ¶ Ella camminava nel sole, ancora benigno, senza

nello sfolgorìo degli ori, nel palpito dei musaici, nella

Vergine, sotto il padiglione, nel portale di mezzo. ¶ Serena

a membrana per isprofondarsi nel baratro e quivi martoriare

si confisse come pugnale nel cervello di Domitilla Rosa

aveva certo scritto ciò nel libro di diamante, ove

chiamasse aiuto, per arrestare nel corso due cavalli sbrigliati

Sua Eminenza, si pose nel centro della via, allargò

al galoppo serrato, piegando nel corso le gambe sottili

interno della navata, usciva nel sole come per un

cominciava invariabilmente Domitilla Rosa, nel narrargli le gesta miracolose

re - cominciava invariabilmente Palmina, nel narrargli le avventure meravigliose

inarcate, colma di stupore nel vedere il vescovo, imponente

oro, immenso e abbagliante nel suo piviale gemmato, procedere

che avrebbe voluto insediare nel Duomo la Camera del

egli diceva a Bindo nel suo cadenzato accento orvietano

ogni parola diventava germe nel pensiero di quel piccolino

in piccoli, pallidi lampi nel torrente luminoso della via

procedè immoto e jeratico nel bagliore della sua mitra

e affranta, così impenetrabile nel suo cordoglio, che le

marito; ma quella mattina, nel rivederla alle Funzioni del

scomparse. ¶ Bindo Ranieri troneggiava nel mezzo del balcone e

reso anche più zelante nel suo ardore proletario dal

trovò sola, a mezzanotte, nel silenzio del talamo vedovato

sparsi di Ermanno, che nel suo lettuccio dormiva profondamente

di un fantasma bianco nel biancore luminoso della notte

annodati, facendo guizzare irrequieta nel cristallo dello specchio la

in cui Palmina entrava nel salone, sguisciando attraverso l

migliore per queste cose. Nel secondo venerdì del mese

una sua cugina stabilita nel Belgio e che, forse

trattenere completamente il riso nel vederlo quadrato e tozzo

braccia, entrava di corsa nel salone, fissava irosa la

questo era vero; ma nel cervello del bambino frattanto

il quale giuoco consisteva nel battere sui bicchieri con

lama del coltello e nel dire a Titta gravemente

il busto elegante, serbando nel volto una espressione d

di monsignore trovasse base nel convincimento, ovvero si appoggiasse

con la sua abilità nel fare sparire i fazzoletti

racconta. ¶ Domitilla Rosa, cerea nel viso bendato fin sotto

il bacio si prolungava nel sogno, a lungo, a

messa delle undici, sostò nel negozietto di Bindo Ranieri

il capo con tenerezza, nel contemplare il viso tondo

lui; ma rimase sconcertata nel vedersi davanti un signore

di terreni fatto qui nel nostro comune. Senza dubbio

Anche Dante lo dice nel Purgatorio - e, dovere sacrosanto

arrestò col gesto. ¶ - Fu nel 1334 che Ermanno Monaldeschi si

a una porticina situata nel fondo di uno spiazzo

spiazzo sterrato e seminascosta nel grosso del muro. ¶ La

donna si preoccupò seriamente, nel timore che un pazzo

rimanendo a lungo immobile nel centro delle piazze deserte

d'insalata che incartava nel Berliner Tageblatt, pei canarini

orvietane, ond'egli diceva, nel suo linguaggio, tra poetico

Egli fu in Orvieto nel febbraio del 1460 per pacificare

breve, strano colloquio avvenuto nel negozietto di Bindo Ranieri

Langen dieci volte almeno nel corso della giornata; da

carriera e si fermava nel mezzo della strada, con

guardava incedere alta, flessibile, nel suo mantello di pelliccia

a guardare lontano. Forse, nel tepore della saletta ben

veste colore smeraldo, mite nel sorriso, altera negli occhi

colli, aulenti e teneri nel bacio dell'aria mossa

che i pastori accorrono nel timore che l'intiera

ciò scomparisse, come quando, nel sogno, si attraversano luoghi

di tempo, avrebbe avvolto nel ricordo il passato di

immobile e taciturna, seduta nel trono a fianco dello

il signor Frì scherza. ¶ Nel richiudere la porta, il

ella piegava il busto, nel passo, appoggiandosi all'ombrellino

la quale, in verità, nel giro della sua breve

gustava un vero sollievo nel restarsene lì, tranquilli, a

Ranieri di nuovo ripetè nel suo placido ottimismo. ¶ Fritz

buffone! Sette secoli fa, nel millecentonovantanove, tu non c

la massima attenzione, perchè, nel calore del discorso, gli

gli balzò di fronte, nel pensiero, monna Vanna, quale

scorgerla superba e pensosa nel vano di una finestra

mattinata passò tranquilla, sommersa nel silenzio. Quella piccola città

usato ordine, a contemplare nel centro l'incoronazione di

non erano dunque precipitate nel fondo del fiume Paglia

delle statuine di alabastro, nel negozietto di Bindo Ranieri

dalla via del Duomo nel viottolo scosceso, per domandare

di catene e buttarlo nel fondo di una prigione

stupore. Egli si trovava nel centro della via, che

poco elevato dal suolo; nel fondo, verso il muro

provò subito grave sgomento nel vedere Fritz Langen staccarsi

moltiplicavano, diventavano inni, e nel rialzarle i capelli, studiava

negli occhi, più dolce nel sorriso, come se ella

odoroso e si trovava nel salottino pieno di fiori

in collera. Le rivolgeva, nel suo idioma, una quantità

allegri come farfalle, ebbri nel sentirsi liberi di ridere

di prudenza, trascurando oramai, nel recarsi dall'amante, le

Titta - Vanna ripetè, deponendo nel vassoio la tazza. Voi

considero persona di famiglia. ¶ Nel sentirle pronunziare con tanta

Dio! Oh! Dio! - e nel suo smarrimento, si aggrappò

lacrimosi e divenendo eloquente nel perorare la causa del

oramai da dieci; lassù, nel suo paese, la famiglia

gli diede in petto nel trovare fra le sue

di mille impressioni. ¶ - Immediatamente nel cantuccio, col viso contro

loro convegni, scorse fulgente nel sole un'aiuola del

si abbellirono per lei, nel rimpianto, di tutte le

in suo favore, quando, nel giorno spaventevole del Giudizio

peccato le appariva tuttavia, nel ricordo, screziato di colori

cristiano deve essere attivo nel bene, alacre in opere

non lo ascoltava, inabissata nel suo cordoglio. Di dove

socievole di costumi, portava nel sacerdozio la probità scrupolosa

Domitilla Rosa, le germogliò nel cervello il pensiero ch

del maestro, il quale, nel suo furore concentrato, dette

Titta, portò, una sera nel salottino da pranzo, in

dei miseri, nutriva orgoglio nel sentirsi forte, e molto

egli si rivelasse tenacissimo nel ricordo; Vanna gli rispondeva

spento in lei anche nel ricordo se il rimorso

eppure, quando Vanna fu nel suo letto, e le

le dita la fronte. Nel vederselo accanto ridente, avvolto

gridi. Stavo con papà nel giardino della nostra villa

viva le si faceva nel pensiero. Oh! certo, certo

il nobile signorino Ermanno nel timore santo di Dio

alle lacrime di Vanna nel dipartirsi; poi, con impercettibile

a dirotto; stavano entrambi nel vano di una finestra

cinque anni trascorsi insieme nel seminario, l'amicizia non

distrattamente. ¶ Egli provava gioia nel camminare al sole, nell

una all'altra riva, nel tumulto delle voci, nel

nel tumulto delle voci, nel gesticolare di braccia che

allegra, e forse esultava nel grembo della madre terra

terrore e speranza insito nel cuore dell'uomo. ¶ Ermanno

del pranzo - ed entrato nel portoncino della nuova dimora

caro giovane aveva ripreso nel viso e nell'anima

sembrano fratello e sorella nel vederli tutti e due

poco e, tutta grazia nel trionfo del suo orgoglio

della veranda, simili anche nel colore delle vesti, perchè

in volto di rossore nel vedere che Ermanno la

tutto alla luna estiva nel suo pieno splendore, ingoiava

la sua passiva fiducia nel Signore allo svolgersi delle

me un uomo vissuto nel milletrecento; peccherei di sconvenienza

la sottana, entrati appena nel secolo, si facevano banditori

cieca e brancolano volontariamente nel buio, pure sapendo che

Mi pareva una bestiaccia nel mangiare e un bestione

mangiare e un bestione nel discorrere. ¶ - Di chi parli

Ermanno domandò, ridendo schiettamente nel vederla, giacchè ella si

immerso il cappello comèta nel viluppo dei riccioli e

ghiotto, ma insinuante, suadente nel sorriso e nella parola

Ecco, signorino Ermanno, noi nel bilancio della nostra azienda

si era ammassata improvvisamente nel cuore di Ermanno, ed

corridoi giacevano deserti, muti, nel mistero del crepuscolo; il

del Duomo appariva benigna nel trionfo della sua bellezza

la piazza, s'immersero nel portale di mezzo, e

Ermanno, aitante e fiero nel completo sviluppo de' suoi

disopra delle orecchie e nel centro della testa, rendendolo

minacciosamente isolata e visibile nel ricordo, ed Ermanno, inginocchiato

dileguavano, per lasciarlo abbandonato nel vuoto, e il vuoto

l'interrogazione gli batteva nel cranio brevi colpi affrettati

pranzo in famiglia e, nel refettorio, l'odore sostanzioso

il fiato ella stessa, nel timore che il soffio

a ridere. È vero, nel mondo c'era anche

dello spirito, orgoglioso anche nel constatare che il lavoro

tutto egli aveva sospinto nel proprio cervello con la

lui altrettante battaglie combattute nel suo secreto fra la

Ermanno difficilmente interloquiva, ostinato nel rifuggire da qualsiasi indagine

libero pensiero. Perchè dunque, nel benessere della convalescenza, egli

un personaggio quasi importante: nel prossimo ottobre si sarebbe

testa un pochino campata nel vuoto; ma, fra qualche

meriti e largheggiava anche nel rendersi giustizia da sè

alla celia, ma punto nel più vivo dell'anima

Quanti ricordi minuti giacevano nel fondo della sua memoria

e la comica smorfia, nel pianto, del musetto di

sempre, quel cuffiotto biancheggiava nel ricordo e, sotto le

il chioschetto verde, già nel sole, pareva uscito da

Si vedevano ogni giorno nel pomeriggio, poichè Serena aveva

e Domitilla Rosa, inorridita nel sentirsi chiamare santa, si

zia Domitilla Rosa, tutto nel mondo accade per predisposizione

a una a una nel punto stesso in cui

palpito le si ripercuoteva nel cuore. Si mise a

già gli teneva infilata nel braccio. ¶ Oh! certo, era

di averla convinta, giacchè nel suo spirito invece tutto

smarrita, entrando in fretta nel salotto per deporre la

per caso, un tuffo nel fiume Lete? ¶ Vanna lo

ho dimenticata mai; bellissima nel mio pensiero. Dolce sciocchina

e corse a rifugiarsi nel vano di una finestra

Vanna. Lei è regina nel mio ricordo. Lei è

non parlava affatto, immobile nel mezzo del divano, bianca

donnettina. Si credeva che nel cervello avesse aria, mentre

podestà seduti a consiglio nel palazzo del popolo, quanti

alla furia loro e, nel calore del moto accelerato

corpo di donna, diritta nel mezzo del fosso, immersa

di una dea fusa nel bronzo. La donna alzava

Satana, indietro! - riguardò spaurito, nel terrore, nella speranza che

le pupille socchiuse, mostrando nel riso la porpora viva

morente e lo annunziava nel suo brutto linguaggio. Infatti

spasimi, ed essa trovava nel delirio frasi di passione

Ai primi di settembre, nel cuore della notte, essa

mostri avaro. sposo dolce, nel farmi gustare gli strazi

orrore la campagna, spaventata nel vedere che non la

attraverso la campagna bianchissima nel chiarore lunare. ¶ Dentro la

Domitilla Rosa giaceva composta nel suo letto di morte

Serena, la quale era nel portico, affacciata al muricciuolo

intrecciate, gli occhi smarriti nel vuoto. Invece Serena egli

Il respiro di Bindo nel sonno pareva il rumore

Domitilla Rosa è là, nel suo letto, e non

e arida. S'immersero nel silenzio, interminabilmente, finchè un

avvicinava, e Villa apparve nel portico, annunziando che i

le finestre e stupì nel vedere il sole già

le imposte socchiuse guardò nel giardino. ¶ Sotto la pergola

tanta ira, diventò pallida, nel presentimento di una catastrofe

un grido, in cui nel sommovimento della passione, tutto

per le future battaglie. ¶ Nel bruciore dell'orgoglio ferito

avesse risposto, monsignore apparve nel vano della soglia. ¶ - Perchè

Settecamini. Sono accorso subito nel timore di una sventura

di nuovo s'interruppe, nel pudore forse delle sue

dei suddiaconi si farà nel prossimo sabato; avete dunque

E voi siete fermo nel proposito di approfittare della

melanconica del cielo decembrino. ¶ Nel parlatorio correva un bisbigliare

scavandogli una piccola buca nel cranio, una piccola buca

cranio, una piccola buca nel cuore. Bindo Ranieri sarebbe

l'infanzia, sarebbero intristite nel fondo di qualche vecchia

sentiva la malvagità ringhiargli nel petto. Il sentirsi malvagio

trovo logico. Ecco perchè nel calore della discussione ho

poderosa che gli battesse nel volto e gli aprisse

paure religiose le scompigliasse nel cuore ogni senso di

a spettri, così violacei nel chiarore sparuto del giorno

di moribondi, così pallide nel lividore della scialba luce

velario denso per cadere nel mezzo del cortile, sullo

corridoio a sinistra e, nel silenzio, suonò il rumore

vigilia di Natale, e nel salotto Monaldeschi una lampadina

la mezzanotte, Palmina entrò nel salotto e si rivolse

le avvolse il collo nel boa e le porse

quando, sposa, avvertiva sussulti nel grembo fecondato; non più

braccio e camminerete entrambi nel solco lieto suscitato dalla