Ortensio Lando, Novelle, 1552

ben vaga d’entrar nel letto, et ad Agnolo

che dentro vi erano nel cesso e riempì l

a farsi la zuppa nel trebbiano, disse: «Deh lasciatemi

che, raddopiatosele il timore nel core, si gittò dal

gittò dal balcone e nel vero morta sarebbe, se

sapete, la cosa sta nel modo che io brevemente

sera vi volessi lavare nel modo che faceste la

che, quando egli è nel letto per ispazio di

quante volte egli cadesse nel fango. Era l’infelice

quattro mattoni da scagliarli nel capo». Rivolta poi a

averebb’egli avuto, se nel suo regno fosse morto

compagnia, che lo conducesse nel reame dell’avolo, manifestandogli

poté fare una fossa nel lito del mare et

ove stranamente infermò e nel letto giacque per ispazio

sue gioie, le nascondesse nel letto dove egli dormiva

moglie, che aveva scolpita nel core l’imagine e

il giorno, Vitrio appresentossi nel cospetto del re et

dalla presente vita, succedette nel regno dell’avolo, poi

gran mortalità che cominciò nel 1348 e tanto danno fece

non poter giamai errare nel giudicar le cose che

venire. ¶ Ora occorse che, nel tempo che ’l grano

accorse che l’austro nel soffiare era dolcissimo e

grado, che cosa stesse nel mezzo del cielo e

commiato; e appena giunse nel suo cortile, che vide

quali il ponente riceveva nel mezzo del cielo per

spaventevoli soffiamenti. Fu cosa nel vero troppo lagrimosa vedere

n’ebbi io mai nel tempo di mia vita

egli avesse l’oriuolo nel capo; e se strano

al popol che dimora nel Cairo». ¶ Mentre de’ cavoli

potuto veder la Fulvia nel modo ch’egli voleva

chierichetto suonava la campanella nel capo della via et

che estremo piacere sentiva nel beffare il sire, disse

ordinato la sua sepoltura nel monistero della Palude; e

posticcia, e faretevi porre nel cataletto. Voi vedrete che

usanza, e vi porteranno nel capitolo e, chiuse le

testamento d’esser sepolto nel monistero di santo Iacomo

vivande e finissimi vini, nel mezzo delle quali era

quanto me stesso, perché nel vero ella è la

pompa la facciate sepelire nel nostro monumento». ¶ Madonna Marzia

piedi, supino cadde e, nel cadere, Lucina gli uscì

voleva anzi che andarsene nel munistero. Né per questo

bascio dell’amante fin nel centro del cuore, disse

e maggior doglia sentiva nel core d’aver lasciata

aveva l’amante sommerso nel pericoloso torrente, fu da

non aver voluto entrare nel munistero? Ahi trista me

detto rivolse il fanciullo nel grembiale et a casa

fattamente l’aveva ricevuto nel core, che tutta ne

felicemente, alla fine capitando nel golfo de’ Viniziani, fu

Pisa s’inviarono. Giunti nel porto, mandò Lodovico il

moglie di volersene gir nel vicinato per non so

casa, essa si coricò nel letticciuolo e fece coricare

Andò adunque il mugnaio nel vicinato e, ritrovati alcuni

fatto certo del fallo nel quale era caduto, né

guasti nulla che sia nel giardino». ¶ Gioliva, ch’era

sua camera. Andossene Milione nel giardino e disse: «Messer

con essa dimoro, rimanti nel giardino, acciò che, sopravenendo

giardino, scagliolli un mattone nel capo et ucciselo e

raddoppiava il corso. ¶ Era nel mezzo della strada una

Il Giudeo, che morto nel cataletto stava, subitamente stracciatesi

giovanezza all’essercizio mercantile, nel quale la fortuna sì

Artado s’innamorò, sendo nel reame di Catalogna, d