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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

concordanze di «nella»

nautoretestoannoconcordanza
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un polveroso spauracchio custodito nella Bibbia di famiglia. Ora
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intere trascorse allo scrittoio nella mia silenziosa cameretta affacciata
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tra gli insegnanti e nella più ristretta cerchia famigliare
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desiderato, nel vento e nella notte. Il suo sguardo
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pazza?» (altra frase ricorrente nella cerchia domestica), ma ovviamente
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vedendola indugiare come smarrita nella penombra dell’anticamera. «Il
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pietra quando Sonja frugò nella borsetta per cercare la
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lei è nata qui, nella nostra città: dal suo
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cassetta delle lettere, quando nella mia smisurata presunzione aspettavo
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Maestro, nel volto e nella voce. Sedeva ai piedi
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piedi del mio letto, nella piccola, ariosa cameretta d
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lui era già sparito nella luce bianca dell’alba
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Molte cose d’altronde, nella casa, erano rimaste immutate
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le sarebbe tornato utile nella sua vita futura. ¶ «Complimenti
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parete. ¶ Finalmente poté tornare nella sua camera (sì, quella
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fotografia cercando di imprimersene nella memoria le esatte sembianze
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davvero qualcosa di buffo nella sua infallibile prevedibilità. ¶ Mi
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la circondava di nuovo nella stanza di servizio. ¶ A
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con così lancinante evidenza nella realtà quotidiana era il
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riusciva a trovare riscontri nella realtà; ricordava soltanto il
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inadeguatezza della realtà, che nella sua risposta ha voluto
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metterle. ¶ IX ¶ Sonja abitava nella casa da una settimana
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fretta possibile quella scena nella nebbiosa distanza del passato
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e umiliata che cercasse nella contemplazione estetica una rivalsa
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strana.» ¶ Erano in camera, nella camera dove ora dormiva
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felicità rivivesse un po’ nella piatta routine del mio
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quando, il proprio adempimento nella realtà. ¶ Forse non sono
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e mezzo di musica, nella mia zoppicante esecuzione, forse
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le cose: si infilano nella strozzatura della clessidra e
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al tempo stesso offensiva nella sua generosità. Adesso era
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vergogna si era intrufolata nella biblioteca della scuola e
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pagine aprendosi la strada nella fitta ma laconica selva
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parole le turbinava insensata nella mente: corrusco ardore… anemoni
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cui mi sono abbandonata nella scorsa lettera: la situazione
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del ballo in maschera nella villa del barone: quello
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come un tremito assorto, nella superficiale gaiezza della festa
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dalle preoccupazioni quotidiane avvolgendomi nella sua atmosfera di garbata
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di tutto questo. ¶ IV ¶ Nella breve ma non superficiale
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sia esattamente il contrario. Nella sua lettera lei ci
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coscienza vietano di vivere nella nostra casa. Forse perché
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ha un bel dirmi, nella sua lettera, che la
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ha bisogno di orientarsi nella nuova realtà, di capire
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sia rifiutato di assumere, nella nostra università, un ambito
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la ninfa vorrebbe ritirarsi nella corteccia odorosa del suo
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odorosa del suo albero, nella zampillante frescura della sua
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cui andiamo discutendo, se nella sua ultima lettera lei
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dritto nei suoi occhi, nella sua anima. Così, in
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stringerne tranquillamente la chiave nella propria mano. La compassione
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il marito che ammutoliva nella sua poltrona con un
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padrona dell’antica casa, nella sua incosciente temerarietà Sonja
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pressione. La guardava, e nella penombra del salotto riusciva
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farlo mi sono rifugiata nella mia camera, stanotte più
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di là dal fiume, nella zona dove sorgeva da
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di famiglia ripresero vita nella mia mente confusa: non
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si reggevano a malapena nella rilegatura, aggrappandosi con la
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ultimi fumi si disperdevano nella frescura del mattino, cominciò
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ritirammo in silenzio ciascuno nella propria camera. ¶ Quando mi
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di un animale, Maestro, nella vita dei suoi padroni
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quali pensieri le passassero nella mente, io però mi
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una notte aveva disseminato nella nostra pacifica città braci
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siamo in centro, signore, nella zona a traffico limitato
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ha fatto cenno anche nella sua corrispondenza con la
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mi sono ritirata quassù, nella camera rosa, per combattere
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Viviamo, o piuttosto, sopravviviamo nella nostra casa come in
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occhi, quasi volesse imprimersi nella memoria il loro colore
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clientela perduta. ¶ Sonja procedeva nella sua esplorazione, faticosamente, ma
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orecchio della bambina sia nella sostanza, sia per il
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quale dicevano somigliasse tanto nella forma del viso, quanto
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salvezza a un messaggio nella bottiglia? Forse è proprio
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età di dodici anni: nella soffitta, nella cantina, in
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dodici anni: nella soffitta, nella cantina, in questi dimessi
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impedirmi di essere lì, nella luce sontuosa del foyer
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durante le sue visite nella soffitta. Ma ciò che
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sua. ¶ Sì, stava scavando nella memoria… Ma la memoria
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provata una volta sola nella vita, e fu il
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affettuoso e lusinghiero, pensai nella mia ingenuità soffermandomi, come
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avesse mai messo piede nella saletta interna del Café
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il gioco era crollata nella sua mente come sotto
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che nelle mosse e nella disposizione dei pezzi gli
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conto? Un braccio avvolto nella stoffa grigio acciaio dell
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attesa (o dovrei dire nella certezza?) che i nostri
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signore?» ¶ «Sì, molto allegro. Nella piazza del municipio. Noi
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brivido freddo le correva nella schiena. «Così ballavate, e
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noterà il mio ingresso nella sala. Mi siederò buona
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cui si era affacciata nella piccola stanza al pianterreno
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mobili e logore suppellettili nella quale era inserito e
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se mi bastasse entrare nella sala per ritrovarvi, intatto
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ti avrei solo trascinato nella mia rovina. A ogni
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Quaranta, tutti vissuti qui, nella quieta villetta dei quartieri
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che ne trascorsi quattro nella cella del carcere cittadino
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per inoltrarsi di nuovo nella notte e nel buio
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prima, non lo so: nella casa della gioia si
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non può risiedere che nella parola. Se il mondo
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si sovrapposero già allora nella mia mente come poi
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dodici di nome Sara, nella baracca: la più vecchia
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ninfa, Maestro, spegnendo finalmente nella stanchezza tutti i pensieri
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era un posto vuoto, nella baracca, ma quasi subito
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cosa accadrebbe se adesso, nella vita normale, incontrassi una
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al posto tuo.» ¶ Fortunata? Nella mia follia, Maestro, pensai
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suoi moduli, come se nella stanza non ci fosse
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prigionieri lavorare chine, avvolte nella polvere. Laggiù, ai margini
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conto che lì dentro, nella gioiosa casa dalle persiane
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dopo tanto tempo trascorso nella baracca e nella desolazione
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trascorso nella baracca e nella desolazione del campo, finalmente
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cornici dorate che luccicavano nella penombra. Proprio come da
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chiamata Adela, alla quale nella casa della gioia sono
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il marchio veridico impresso nella mia carne sotto un
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le persiane sono chiuse, nella casa della gioia, e
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il tempo. Finché vivevo nella baracca ci riuscivo ancora
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imprimevano come a fuoco nella mente, e sono le
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loro abiti, e quando nella fila mi pareva di
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di quella ragazza, raggelate nella fissità di una ripetizione
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antiche abitudini quotidiane. Invece, nella casa della gioia, la
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domandarmi di quale) e nella casa della gioia ci
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musica potesse ancora cullarmi nella penombra ovattata di un
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un nuovo anno comincia nella casa della gioia. ¶ XI
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mi stringeva la mano nella penombra di un teatro
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venuti a liberarci entrarono nella casa della gioia. Dalla
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prima cosa, appena furono nella stanza, uno di loro
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giorno in cui sbarcai nella nostra stazione da viaggiatrice
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poche ore da quando, nella soffitta, aveva finito di
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Poeta il proprio ingresso nella casa della gioia e
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scivolato quasi senza parere nella ripetizione, nella fissità senza
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senza parere nella ripetizione, nella fissità senza tempo dell
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improvvisa che era penetrato nella stanza quando qualcuno aveva
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e giocare in giardino, nella stagione calda, gustando i
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aveva capito fin troppo: nella sua confusione, aveva saputo
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notarlo. ¶ IV ¶ Ora anche nella casa dai muri azzurri
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accolto quarantatré anni prima nella loro pace turbinosa, mettendola
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che agli osceni festini nella casa della gioia. ¶ V
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orrori da lungo tempo, nella sua storia famigliare… Le
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C’era anche quella nella libreria di ciliegio, in
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si era impressa profondamente nella memoria. Un rapido e
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con la dentiera, e nella loro esotica dolcezza ricordano
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gusto in quell’incoscienza nella quale le tensioni e
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trovare quella del vecchio nella fila di camere assolutamente
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foto, dopo aver ritrovato, nella biblioteca di casa, un
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di famiglia ancora custoditi nella soffitta: passare una volta
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vecchio era stato sistemato nella prima fila, di modo
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festa di San Silvestro nella casa della gioia. Ora
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tempo odiato giaceva indifeso nella solennità del suo doppiopetto
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fossa era stata scavata nella neve, a pochi metri
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con sé la valigia nella quale, oltre alle sue
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scriveva le sue lettere nella camera rosa. Sarebbe bastato