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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «nella»

nautoretestoannoconcordanza
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c’è rimasto scolpito nella targa che dà nome
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Lo sistemò di nuovo nella cassetta tra i trucioli
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sangue giallo, in fila, nella pennellata di sole che
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nel sole e scompare nella cabina di guida. ¶ «Ci
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sue spalle la isola nella luce, la rende irreale
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Anna di Palazzo, che nella chiesa del Rosario, pochi
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vecchio va a morire nella stalla del fesso.» ¶ Ora
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rimane ha le radici nella miseria e vive negli
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Il ragazzo si avvia nella sua casacca bianca dalle
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moglie, ma sa stare nella sua parte di principale
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del cervello. ¶ Così risplende, nella grazia bionda e paffuta
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Anche loro due entrano nella “realtà della vita” di
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perciò Nannina si dondola nella sedia sperduta fra tanto
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i due giovani perduti nella sfera della “realtà della
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sua stessa immagine riflessa nella specchiera. Fu in quel
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anche scarsi affari se nella realtà egli fosse apparso
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scoppio di una bomba nella guerra passata. ¶ Lonegro balbettava
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di Piemonte prese dimora nella Reggia di Napoli, Lonegro
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altre ragazze aveva sospirato nella fame e nella paura
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sospirato nella fame e nella paura: «Magari venissero»; o
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liberamente, poi dormire, poi… Nella catena del poi c
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mostro dalla testa enorme. Nella testa la speranza; nei
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Baraonda e della Speranza nella vita di un uomo
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Quando scopriva di trovarsi nella zona infetta i piedi
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se ammettevano un americano nella loro casa lo ricevevano
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sin li, e cadevano nella rete. Nannina si divertiva
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sue parole avevano gettato nella ragazza. ¶ «Certo quando si
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quel giorno panni distesi nella pioggia. Ma che importa
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il postino… Poi entrò nella milizia.» ¶ «Mh…» masticò la
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qua che neppure pulce nella camicia. Eppure! Sembravano dei
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io te lo leggo nella mano» disse Lonegro riafferrando
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piombo sempre addosso, cucito nella gonna per scongiuro». Stava
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occhiali se li portò nella mano offesa e agitandoli
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se lo sentì dire nella spalla, unico organo sveglio
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Si mette le mani nella cinta come un guappo
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tonde e piene rotolavano nella trasparenza del lino ora
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Elvira, sconvolta; sconvolta perché nella ira aveva mentito. Da
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intera notte si rattrappì nella spalla indolenzita di Nannina
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caffè da una bacinella nella caffettiera: «E voi siete
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E così anche Nannina nella stessa acqua, che pure
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appena si fu seduto nella Jeep. ¶ «Yes!» ripete Nannina
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e accelerò la macchina nella marcia indietro mandandola col
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a Toledo; e risali nella sua Jeep. Accese una
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stupita il suo americano. Nella luce cruda, tagliata in
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che le ruote, sibilando nella discesa, accarezzavano al filo
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al labbro il gamellino, nella finzione di bere, aveva
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tre scalini che conducevano nella cantina del venditore di
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vita!”. ¶ S’era spento nella Cafettèra persino il ricordo
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visto tutto!» E mise nella parola tutto l’inchiostro
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Nannina riaffondando il piatto nella rigovernatura dalla quale lo
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petto, affondò la forchetta nella pasta. S’era incollata
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Elvira con l’affanno nella voce. ¶ «State tranquilla non
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palpebre non s’incollavano nella lana del sonno, rimanevano
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Che è facile finire nella categoria dei fessi.» ¶ «E
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lungo signore dei vicoli. Nella Speranzella non si parlò
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della Cafettèra per frenarlo nella sua corsa pazza. Sul
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poco con colori vivaci nella bottega di Pittatutto. Ed
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giorno non moriva lento nella canapa. ¶ Michele non ricordava
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gruzzolo non esiste che nella fantasia trasognata di donn
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tutte: cambiare le idee nella testa della gente maggiormente
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a mettere un chiodo nella testa di non so
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uscire; sotto l’arco, nella trasparenza delle sue sottane
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ultime parole con amarezza nella voce. ¶ «Non aver paura
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sostenere, e che lotte nella stessa famiglia! Dovevate sentire
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pregio di arrivare ultimo nella scala dei giorni della
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era piazzato di traverso nella Speranzella e scaricava mastelli
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quattro traditori danno pugnalate nella schiena della nostra Santa
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senza soluzione si svolgessero nella catena delle idee di
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lei un filo interrotto nella costura, disse: ¶ «E che
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disse con tale gioia nella voce che i fili
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lasciò cadere un fagiolino nella pentola senza neppure tirargli
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ma con un gemito nella suola e un rumore
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Carmilina sentì il veleno nella rosa di saliva che
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svanì appena fu sbucata nella piazza. ¶ Largo Barracche era
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quasi avvertissero il veleno nella rosa di sputo che
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e una bandierina tricolore nella sinistra. Accigliato, ultimo della
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rinomati per la fede nella causa. Montecalvario, Torretta, Vicaria
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pur distante e annebbiata nella mente, l’aveva sentito
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affanno e si gettò nella bile. Ecco fatto. La
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se la ficcava addirittura nella cucitura della coccarda, sul
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tutti e due coagulata nella strozza; dovettero lasciar trascorrere
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lei. Non mise piede nella Speranzella, di ritorno dalla
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dottore aiutandola lui stesso nella faticosa operazione ripetuta già
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fine…» ¶ «Non avete fiducia nella parola mia?» ¶ «Ciccì è
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aveva spinto una mano nella vita di Nannina, per
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chiasso che le rintronava nella testa aveva intuito che
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don Giosuè Mele, che nella Speranzella, quando non doveva
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le insinuava il medicinale nella carne le faceva ritrovare
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per fare, tutto faceva nella finzione di un’assistenza
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moglie. Ma quando furono nella cabina elettorale, davanti alle
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messo una bella croce nella casella corrispondente all’Italia
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al letto, sembravano statue nella penombra delle porte accostate
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la fece a stringerla nella sua, com’era diventata
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e nera e forte, nella sua bianca e umida
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ma un punto lontano nella parete nera dell’acquaio
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massiccia che faceva irruzione nella stanza: ¶ «Uèh, Cafettè… E
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si piangeva ogni tanto nella mano; la moglie del
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una ferita di pianto nella voce. ¶ «Sì» fece lei
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immagine dell’ex re nella verticale riproduzione, alle spalle
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soffrire a me! Ma nella di di disgrazia, ecco
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più lunghi per terra. Nella selva delle gambe c
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resto si è rappreso nella domenica, che è più
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fermata come uno spillo nella pupilla. Durante il tragitto
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un sacco di Napoletani. Nella pensione dove siamo ora