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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Senza coda, 2005

concordanze di «nella»

nautoretestoannoconcordanza
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punsero di nuovo. Entrarono nella sua bocca riempiendola di
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ci voleva più stare nella mia pancia, è salito
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la menta che stava nella ciotola d’argento. “Per
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volta non lo imitò nella sua camminata tutta storta
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la pagnotta grande avvolta nella tela a quadretti bianchi
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Mi pizzica la cosa nella pancia, è cattiva e
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qualcosa di straordinario avvenisse nella sua testa. Ma siccome
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la mano libera frugò nella cartella. Tirò fuori il
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il corridoio. Il respiro nella pancia, davanti alla porta
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pietra scura al sole, nella parte alta della parete
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era più facile, perché nella parte alta cominciavano i
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bocca, l’altra nascosta nella tasca dei pantaloni scuri
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un po’ di luce nella stanza. Era una luce
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Bianca si immise sgommando nella stradina che conduceva all
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d’argento gli brillava nella mano, rifletteva la luce
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vederlo anche quando entrò nella sua camera. E nel
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Luigi. Ed erano già nella luce. Da lì bisognava
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sottovoce Luigi. ¶ Pietro avanzò nella penombra. Carmine fece prima
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cose gentili. Non come nella busta dell’altra volta
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busta e la infilò nella tasca posteriore dei pantaloni
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alla bocca chiusa. Spiò nella fessura. La luce colpì
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e continuavano a infilarsi nella sua testa. ¶ Luigi gli
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e altri passi scivolarono nella stanza. ¶ “Signora, signora! …Oh
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a terra. I sussulti nella schiena per il pianto
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Mi morde, mi morde nella pancia ma appena esce
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quello di sua madre nella foto sul comò. ¶ Una
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poi la chiave ruotò nella serratura. Da fuori, entrò
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un passo ed entrò nella luce del sole. Salì
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Luigi infilò una mano nella tasca dei pantaloni. Tirò
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di sistemare i soldi nella busta. ¶ “No, aspetta,” disse
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nel libro, il libro nella cartella. La cartella ancora
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forte e acuta rimbombava nella sala. ¶ “Vai ad abbassare
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tempo che Pietro fu nella loro casa, la madre
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di poco avanti, infilarsi nella cantina D4. Corse veloce
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Nino quando io ero nella sua casa. Ha aperto
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legno scuro e bucherellato, nella cantina D4. Luigi rimase
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ogni volta Luigi girava nella serratura arrugginita a fine
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la busta e metterla nella tasca dei pantaloni, tra
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lettera aperta. Mise tutto nella nuova busta bianca che
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il braccio piegato entrò nella manica. Strinse i denti
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scritto il suo nome nella lettera! C’è scritto
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sentì che arrivava, ritornò nella sua stanza. ¶ Ingannò quei
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ha scritto tuo papà nella lettera!” ¶ “Sì, lo so
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e suo padre fu nella stanza, alle loro spalle
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chiuse gli occhi, perché nella sua testa le immagini
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il suo viso riflesso nella minestra. Sembrava un mostro
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battevano lenti. ¶ Pietro entrò nella stanza dei suoi genitori
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lui e sua madre. ¶ Nella stanza non c’era
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sua madre che brillavano nella penombra. Lei gli accarezzò
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suo nome era scritto nella lettera. “ ¶ Lei gli strinse
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scomparendo. ¶ 25. ¶ Pietro era tornato nella sua stanza a guardare
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fissava una per una, nella penombra del corridoio. Poi
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andarla a prendere. Era nella stanza di fronte al