parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «nella»

nautoretestoannoconcordanza
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nei tabarri. Le torce nella loggia centrale della basilica
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Amava ficcarsi con Miguelzinho nella folla a Ripa. Negozietti
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le parve di ricordare, nella piccola ma tenace memoria
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d’esser già partita, nella sua minima esistenza, sebbene
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immagini fantastiche. ¶ Vovó pareva, nella famiglia, la più gelosa
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Verso una città sconosciuta, nella strana Italia diventata la
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mare. Provò a dilatare nella memoria l’ansa pulita
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de Nemi!» esclamò qualcuno nella diligenza. ¶ «Ah! Uh!» gridò
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cerchiata d’occhiaie. Tutti, nella diligenza, apparivano stanchi, s
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effetti da qualche po’ nella diligenza stava entrando un
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senza ragione. ¶ Ma tutti, nella diligenza, parevano rinati. Anche
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che allungavano il braccio nella ressa. Rimetteva la pentola
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capèra solcava, frugava, arava nella chioma sparsa: d’un
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il ragazzo mostrò corruccio nella fronte, accennò a voltarsi
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per ossequiarlo si rivolgeva nella medesima maniera. ¶ «Minichie’, oggi
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come pensava fossero, anche nella vita, i poeti dei
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titìo venne a raggiungerla nella cucina comune dove, con
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di lei. Le borbottò nella sua curiosa parlata stretta
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solo a Napoli. Nemmeno nella civilissima Francia». ¶ «Ma Napoli
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chi mette nell’Università? Nella Consulta? I soliti caproni
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i Luciani. Una tribù nella tribù» spiegò, sorridendo. «Pescatori
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gente che caricava, scaricava, nella spiaggia aspettavano carretti, somari
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campanile bianco e grigio. ¶ «Nella chiesa è sepolto Masaniello
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saccone dorme la famiglia, nella paglia la vacca. Questi
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a leggere e scrivere nella casa dormiente, nel vicolo
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Caracciolo. Alto, svelto, bellissimo nella divisa azzurra, ciocca bionda
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entrare io in Arcadia. Nella colonia di Roma, perché
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la voce le spiegò: «Nella zona di San Matteo
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Piegarono graziosamente le gambe, nella riverenza verso il palco
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era un fatto che nella Salata, a San Mattia
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dire o letto: lingua nella lingua. Poi lui avrebbe
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una colpa? Dimenticò tutto nella voluttà di toccare, vagheggiare
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si scostò, perché Jeròcades, nella foga, s’era avvicinato
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che anche voi entriate nella nostra società. Una donna
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sentire, come voi siete... Nella Massoneria è il suo
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fratelli muratori. Può portare nella società la gentilezza delle
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per loro. Nell’armonia, nella giustizia perpetue, tutto per
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a che tu entri nella società. O mi sbaglio
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erano ottenuti i posti nella Paggeria del re, grazie
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tio Antonio ad accompagnarla nella sala verde di Palazzo
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forse il re contemplava nella mente lo stupendo paesaggio
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nce ammoscia’.» ¶ Mentre entrava nella sala si fermò, strizzando
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ne andavano in giro, nella città che si risvegliava
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ora d’arrivare giù, nella città rumorosa ma familiare
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cari, le volevano bene. Nella casa infelice, in cui
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se stessa, si frugava, nella ricerca della misteriosa forza
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di profumo alle orecchie, nella scollatura. Il vestito, sempre
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principessa Armida sembrava dormire nella sua poltrona, solo le
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altrui. Credono nell’intelligenza, nella ragione, nella scienza. Ecco
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nell’intelligenza, nella ragione, nella scienza. Ecco perché loro
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divisa in due parti. Nella prima, la favola d
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ca vuo’.» Poi scappava nella saletta del gioco, l
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buona famiglia. Abitava vicino, nella Pignasecca. ¶ «Qual è seu
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sono altri due ecclesiastici nella famiglia. Uno zio di
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ed erbe di mare. Nella melma guazzavano coi piedi
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pastori, alti come bambini. Nella patina levigata della porcellana
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Spolverò, aggiustò i libri nella scansia presso la finestra
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per casa. ¶ Passavano, intanto, nella testa, frantumi nervosi di
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lui. ¶ Don Francesco tremava nella grossa mano pelosa, a
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momento era stata, libera, nella propria casa. Ora doveva
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a cupola che biancheggiava nella semioscurità. “Vedeva” quanto avveniva
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Papài è l’ultimo nella serie di morti in
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contraendo appena i muscoli nella mano ferma in quella
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maritati, maiale. Lei usciva nella Pignasecca con Tanella, comprava
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continuando con triste voluttà nella provocazione: «Filinho, vem com
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papài, che dorme sempre: nella scarsa luce le pare
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andava a trovare quotidianamente nella parrocchia di San Carlo
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sulla pacchiana mezzo nuda nella sua brandina. Lui si
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la merda ’nfaccia». ¶ Proseguì nella lettura: «“Beatamente passereste i
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medicine, quando Tria, malfermo nella voce, gli balbettò che
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passeggiava su e giù. Nella villa non potevano entrare
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per ottenere un saloncino, nella zona più stretta sistemò
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libri: Metastasio, Genovesi, Alfieri. ¶ Nella stanza rimanente il letto
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questi anni. Nel corpo, nella mente. Per ora non
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l’altro penso che, nella situazione attuale, tu possa
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Dentro i miei fogli nella cartella verde non ci
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parole lei ha scritto nella prefazione. Così s’insegna
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vita. In economia, come nella vita, occorre lasciar libero
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domanda a Caracciolo, elegantissimo nella divisa bianca e oro
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noia. Piccolo, grassoccio, sgraziato nella redingote color pulce, affascina
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recò al fondaco Visitapoveri, nella zona del porto. ¶ 2 ¶ In
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un fenomeno naturale che, nella memoria, le persone restino
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Che volete?» ¶ «Voi dite nella politica? Niente. Con Sua
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Caserta: un ometto tarchiato nella mantella rossa e d
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il principe Girolamo Pignatelli, nella divisa biancazzurra del “Regina
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l’espressione da bambina nella piccola bocca un po
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era vecchio, ma imponente nella giamberga di seta nera
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astro di Corte: altissimo nella divisa da ufficiale degli
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ma l’ho notato nella gente che vive nei
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Adesso è qui, coinvolta nella Storia, dentro intrighi di
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perché vivono nell’arretratezza, nella sporcizia. Ci odiano. Hanno
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a trascorrer l’estate nella sua villa d’Ercolano
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con seria lealtà «dorme nella poca esistenza vegetale che
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di cozze, fasolare, cannolicchi. ¶ Nella Rotonda di Palazzo, sotto
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Si va in Villa. Nella cassa armonica suona l
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padrone manovra per entrare nella striscia argentea della luna
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Facce, corpi, cose esplodono nella luce bianchissima, fredda, che
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decide di trascinar seco nella tomba il fedele servitore
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fedele servitore, Pulcinella piomba nella più nera angoscia. ¶ «Chisto
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C’è però incrinatura nella voce di Cammarano, mentre
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tempo fa, al club nella villa Pirozzoli. «Invecchiato, barba
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alle spalle che sussultano nella tosse. «Non t’impressionare
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nel ’75. Li hanno tenuti nella Vicarìa.» ¶ «Dov’è la
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dottore l’ha scritto nella carta.» ¶ Fruga nel corsetto
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subito. Erano in tanti nella barcona noleggiata a Posillipo
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esclama De Deo, pallido nella foruncolosa faccetta da bambino
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e libero a studiare nella meravigliosa città, invece di
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il cervello?» ¶ «No. Ma nella sostanza è vero che
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beffardo «ma dico che nella migliore delle ipotesi siete
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don Pasquale Tria, avvenuta nella caserma di Pizzofalcone. Fu
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La testa le gira: nella notte ha avuto emicrania
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fecero vedere, dopo secoli, nella carrozza d’oro scortata
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qui, dei prigionieri ammalati? Nella sbiadita confusione che le
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Lo strepito della chiave nella serratura lacera il pensiero
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viene meno. ¶ 3 ¶ Si risveglia nella cameretta col lettino. Le
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precedenti, variando di continuo, nella mente, scene, situazioni, persone
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qualcuna.» ¶ Si rifugiò precipitosa nella solennità delle frasi, ne
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atroci in un capezzolo. ¶ Nella realtà le cose andarono
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rugoso, d’antiquata eleganza nella giamberga a fiori argento
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noioso, l’aveva inchiodata. Nella migliore delle ipotesi avrebbe
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trascorso gli ultimi anni nella Vicarìa. O a Sant
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vacilla l’emaciato pensiero. Nella testa esangue immagini confuse
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sorvegliano la strada, bloccando, nella folla, le persone sospette
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E moglièrete perché stava nella Vicarìa?» ¶ «Contrabbando e mariulizio
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Più tardi a cena nella sala gialla. Tovaglia ricamata
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gonfio, rugoso. Negli occhi, nella voce, stanchezza delusa. Mangia
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Caracciolo... Riesce a districarsi nella ressa per rispondere alle
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io no. Tanta umidità nella Vicarìa non ce n
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Regno delle Due Sicilie!» ¶ Nella sala restano in pochi
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a Sant’Anna! Dove, nella prima casa in cui
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era morto papài. Dove, nella casa del marchese Sifola
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la strada di Donnaregina, nella gran chiesa dai marmi
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coi rispettivi seguiti. ¶ Tumulto nella folla, chi voleva seguire
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uscito il primo numero. Nella stanza da pranzo-redazione
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della città, un coltello nella schiena, nel ventre, la
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novità, lei fruga nuovamente nella cartella, sempre in modo
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a qualsiasi stupidaggine avvenga nella Repubblica. Insomma, un po
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sentito io, giorni fa, nella Sala d’Istruzione, un
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esser lasciati in pace nella loro grande, bella città
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Pulcinella. Ripone l’inno nella cartellina rossa. ¶ In serata
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tutti. Perché vuole morire? Nella sua annoiata saggezza di
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dell’Ovo è scomparso nella sciapa fuliggine. ¶ Che sarà
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piace, lo ospita persino, nella sua camera di Taverna
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esser l’ultimo? ¶ Scartabella nella cartellina rossa. Notizie assurde
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come si può finire nella storia!), di Ferdinando Ferri
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scateneranno contro la Repubblica.» ¶ «Nella Grande Repubblica Madre» sorride
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Ecco: ancora una volta, nella mia esistenza, c’è
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tutto come provocazione crudele. ¶ Nella penombra l’aria è
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è anche da mangiare. Nella fortezza in alto, durante
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i magazzini dei monaci nella Certosa. Poveretti! Da ieri
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ieri si son raccolti nella chiesa grande, sui loro
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Si sentono le grida, nella chiesa da basso, dei
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pei camminamenti debbono raccogliersi nella piazza grande. Fra gli
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Marra convoca una riunione nella loggia in alto, quella
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cadono. Anche Luigi. Preso nella schiena, a sinistra. Meu
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c’era da sempre?) nella dimensione stordita della fine
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non tornare mai più nella... Nel Regno» mormora Logoteta
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Pagano, un po’ rattrappito nella persona, fa un cenno
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scartafaccio. ¶ 6 ¶ Sta bene qui, nella stanzetta al sommo della
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ha sofferto per noi nella persona di suo figlio
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al fuoco del sole, nella grande piazza gremitasi come