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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

concordanze di «nella»

nautoretestoannoconcordanza
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mito e si radicavano nella memoria dei padri dei
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sola. ¶ Avevano un piede nella tomba e ancora voglia
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profili di colli evocavano nella sera la presenza della
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un giovane cerca rifugio nella morte, – lei eluse. ¶ – Sognava
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voltò con il ramo nella mano. Un’altra raffica
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di montagna. Ester mise nella stufa legna di pino
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e teschi. ¶ Ester portò nella stanza l’albanella, in
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per andare a prenderla. ¶ Nella legnaia osservò i soliti
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arbusto aveva uno squarcio nella corteccia: senza dubbio un
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aria chimerica. Ma sperduto nella solitudine mentre questi sembravano
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del delta, che spiccavano nella notte chiara. Volto teso
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dispiaceva che vi fosse nella borsa una foto di
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svegliò prima dell’alba, nella mattinata rauca di brezza
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abbiamo dipanato della musica nella vita. ¶ Gregorio andava ricordando
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tenente austriaco. ¶ – Se è nella banda di Avrigue suonerà
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avesse per crudeltà insistito nella vecchia recita dell’«enfant
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lei, la porta tenebrosa. Nella notte l’aveva sentita
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luminosi. ¶ Dovevano andare entrambi nella città costiera e decisero
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ho freddo. ¶ – Di notte nella valle spira la tramontana
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sino all’osteria aperta nella piazza senza vita. ¶ Dentro
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Vita frustrata... ¶ Fece provviste nella bottega e le ficcò
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fra rocce calcaree distese nella luce. Saliva allontanandosi dalla
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passato, quasi in bilico nella brezza. E crinali a
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dal sogno. Nel nuvolo, nella neve o nell’azzurro
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e remoto degli ulivi nella brezza notturna. ¶ Si staccò
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soffio. ¶ S’era alzata nella notte non per guardare
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aveva cominciato a fare nella notte. ¶ I carruggi di
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osteria. ¶ Mangiò tutto solo nella stessa saletta dove aveva
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annidava qualcosa di atroce nella sua polvere. Meglio il
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oscurità totale ridiscendesse pure nella sua mente! C’erano
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un muretto di sole, nella radura ai piedi delle
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cambiare. ¶ Passò un uomo nella luce dell’aprico sopra
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telo steso; si districavano nella caduta foglie secche e
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Edoardo rovesciò il telo nella greppia, porse a due
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aria stanca. ¶ Egli formulò nella sua mente una risposta
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qualcosa – poi Gregorio passò nella stanza e vi accese
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aiutato con la droga, nella notte, ne era certa
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forse composte da tempo nella sua mente, e adesso
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prima, nell’arco sopraccigliare, nella fossa temporale e nello
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in un chiaroscuro. ¶ Camminava nella debole luce residua del
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c’era anima viva nella luce spiritata del mare
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all’improvviso si chiuse nella pace. Gli sembrava di
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Gli sembrava di procedere nella luce di un grande
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se c’erano conventi nella zona. Domandava forse tanto
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di Mac Dugall entrava nella notte con l’ala
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quella brezza. ¶ Quando arrivò nella sua campagna quasi non
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alla notte. ¶ Scese brontolando nella fascia sottana, mise in
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larga, con tratti scavati nella roccia calcarea, e ampie
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cercare la droga. ¶ – E nella droga il coraggio... ¶ – La
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Barabba», uno che lavorava nella Passione. Era invecchiato e
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con le punte secche nella salita dell’Annunciata. Non
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niente. C’è chi nella droga si cerca... voglio
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riappariva il serro roccioso nella marea di costoni. ¶ Edoardo
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si squarciano all’improvviso nella luce del mistral. ¶ Doveva
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dell’ala sterminata? ¶ Passò nella stanza e collocò la