Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

da' suoi Fedeli al nemico (xxxv) fu condotto prigioniero

rapite. ¶ DESIDERIO ¶ Ebben, ricusi: ¶ Nemico aperto ei fia; questa

un'insegna straniera ogni nemico ¶ In traditor ti cangia

ADELCHI ¶ O padre! ¶ Un nemico si mostra, e tu

A questa illustre ¶ Gente nemico il mio signor non

via? Natura al mio nemico ¶ Il campo preparò, gli

terrò. S'io del nemico a fronte ¶ Venir poteva

tu nomi. Il suo nemico ¶ Già provocato a guerra

di più? Pace al nemico offersi, ¶ Sol che le

lato; e mille ¶ Volte nemico tra costor chiarito ¶ M

te fu? come al nemico ascosa? ¶ MARTINO ¶ Dio gli

riso amaro ¶ Del suo nemico e dell'età ventura

vedette sue, miri il nemico ¶ Moversi il nostro campo

gloria, Anfrido. Il mio nemico ¶ Parte impunito; a nuove

Qual guerra! e qual nemico! Ancor ruine ¶ Sopra ruine

presa è infame: ¶ Il nemico è di là. Seguite

io sapea ¶ A qual nemico si venia, per certo

DETTI ¶ RUTLANDO ¶ Ecco un nemico. Ove si pugna? ¶ UN

era ¶ Per fuggire un nemico. ¶ ADELCHI (ai Longobardi) ¶ Ecco

si mesce col vinto nemico, ¶ Col novo signore rimane

per quando ¶ Un tal nemico appresserà? che a questo

feroce ¶ Di mia gente nemico approssimarsi... ¶ ANSBERGA ¶ Carlo! ¶ ERMENGARDA

Che l'ira di nemico a volger pronto ¶ In

re consegni al suo nemico, questo ¶ Carlo da me

se gli sfugge ¶ Un nemico, e respira, e questo

forte assai contra il nemico ¶ Che già la stringe

riso ¶ Non veder del nemico; e questo peso ¶ D

ancor che solo ¶ Io nemico gli fui, che Adelchi

die': ti vedi ¶ Il nemico ai ginocchi, e dal

re, deserto, al tuo nemico in mano, ¶ Senza lamenti

e d'un re. Nemico io fui ¶ D'Adelchi

Carlo) ¶ E tu superbo ¶ Nemico mio... ¶ CARLO ¶ Con questo

Carlo. ¶ ADELCHI ¶ Il tuo nemico ¶ Prega per te, morendo